Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 10 - 16 maggio 1946

CRITICA SOCIALE ,. . plina, la disorganizzazi,one, l'anarchia nella fabbrica contri– l;rnisoon-0 potentemente, insieme alle cause più generali, al r-èg,resw catastl"O.fico_ della intensità e della produttività del lavoro, regresso• che diventa una delle più gravi. mi,naccie per ., la Repubblu:a .dei Soviet. Il libro del bravo, C-0lombin-0, che descrive sinceramente quel che ha visto negli stabilimenti · russi nella sua visita, è un ottimo ccdocumentario >) al ri– ·guard-0. La massa degli .operai di fabbrica, incolta e grosso– lana, usa ed .abusa dell'arma pericofosa che ,costituisce nelle sue mani i-1-c-0ntr-0ll-0operaio. ·Invano il Govermo cerca Òi mantenere ·n controllo nei limiti di quella collahorazione t,ra · industriali, tecni,ci e lavoratori manuali, che è il prin– cipio informatore del decreto, oome 'Io, sarà di quelli poste– ri.ori sui Consigli di azieqda della Germania e dell'Austria, e cerca di tutelàre le prero-gat.i.ve disciplinari e tecniche del personale dirigent,e ( l'l). , Lenin è costirett,o a riconosoere ~he la « democrazia primi- • tiva )), oon la « rotazione delle cariche>) nell'ammi;istrazione e nell'economia, ·oo lui affermata nel suo S.bawo, e rivoluzione, pochi, mesj prima della conquista del potere, come la. so– sta,nza e il fondamento del socialismo, era un'utopia· impra. ti,ca·bile. Nei decreti del marzo ,e del giugno del 1918 sulla nazionalizzazione, il. Governo mira a utilizzare « le capacità » n~l'interesse collettivo, facendo, dei. tecnici i· capi dell'atti– vità -indus'triale socializzata. II Governo- non· vuol socializ. zare a~rett;tamente e vi si decide .soltant,o sotto· la costrizio,ne elementare delle· masse e del sab<Haggio horghes-e, che ne è, ad un tempo, éausa ed; effeH-0. La so-ciàlizzazio,ne per decreto segue zoppi,cand-0 Ia so-ciali-zzazione selvaggia fatta· dagli operai. Questi pr~vvedi~enti, se wno dettàti dalla preocc'Upazi,one di disci-plinare l'anarchia, hanno p-erò ancora jl cara1t.ere di un compromesso, perchè i capi sono, costretti a tener c•o,ito, della volontà dell'anarchia operaia imperante. I ·capi'hanno la chiara c,onsapevolezza della necessità di u,na rettifica d-i tiro, fanno appelli insistenti alla coscienza proletaria ..con una insistente pro-paganda e coll'impieg</ anche deI'la fo.rza pèr inculcare alle masse il sentimento del dovere del lavorn e d-ella disciplina, nello stesso tempo che riconosc,onò la ne– cessità di una oo.Jlaborazione -oon le classi .intellettuali per passare dal .priÌno tempo della rivoluzione., quello del!'« at- ·· tacco delle guardie rosse contro il capitalismo >), al .secondo. • tempo, quello della costruzione di u,na società .. socialista. I grandi tlisc-0-rsi di Lenin e di Trotzki in quel tempo sono· documenti· eloquertti di, questa riconosciuta necessità di usci– re- dall' « incoscient,e ca,os creato ed accumulato dalla· dispe- · ·rnzione -e .dall'-odio cieoo• délle. masse)), facendo « provviso• riamente macchina indietro >), venendo, à ,compromessi colla borghesia, facendo ri()Òrso agli speciaiisti borghesi e pagand,o • loro il neoes&aorio« .prezzo di tiro-cini-o.». Questo· Ìh_eto,do . .d.el compromesso « ooi capitalisti deila· cultura c46. si adattino ai. capi·talismo di, Stato e siano capaci di attuarlo.», propu– gnàto da Lenin, è· un'anticipazione -della << Nep >>del 1921; come ne fa e&plicit,o richiamo ..Io 5tesSO Len~n nel suo not,o '· scritto sulla .imposta, in natura che la i,naug.urava e che con• tiene i principii essenziali di quella che sarà la ,.p-olitica del lavoro fino a.]la seconda guerra mondiale. « È compito· nostro, • diceva L~ni.n, di imparare dal capitalismo di Stato tedescò, ad,ouarlo -con tutte le nostre forze·, -non essere avari c,oi metodi dittat.oriali, affi,nèhè la Russia barba,·'a sia in grado, ìl più rapidamente p,q,ssjbile, di impadronirsi di questi me.– lodi, •non ind•etr~ggiando neppur,e davanti ai metodi barba– rici di lotta contro la,harbarie >i. Ùa dittatura dall'alto. .II regime sovietico, se ha dato al· g,overno il mezzo di ric,o, stitufre gradualmente il suo apparato bu,rocratico- e . i) su-0 esercito, si è frnora dibattuto.nell'antitesi ·fra, il progrò.ssivo · centralisll1IO voluto dai .capi -e il federalismo localista della dittatura dal basso. Dalla metà del 1918 l'iniziativa storica # passa ,però sempre più da.Ila massa al Governo, il quale deve rivolgersi anche contro gli operai e iinp,orre loro, passo per passo, maggi-o•r produttivi'tà e sottomissione .alla volontà dei. 1lirigenti, per militarizzarli infine, legarli aila fabbri,ca, sot– toporli al regime più severo del diri,tt,o penale militare. La « dittatur.a del proletariato o) acquista perciò, in questa ;;e– co,n_dafase, un significato diverso da quella. della prima fàse 01) Una nota dell'Eco11omist di Londra, riprodotto,~ da, V Bacèlli A.n~reoli nel suo interessante arti.colo su ~ J OiJnsi(lli 'di ~estione "0Ut », ìu. La .c~ttà li~era àe~ febbl.'aio, ~nforma su l'esperienza. fatta..: 4.op ~_la_ hbe_raztone,. 1h Cer_oslovacchia coi Consigli di -fabbrica, cbe richiama, sotto certi aspetti, quella. russa nel periodo qui sopra ri• co~d:-.to. . , . Biblioteca Gino Bianco della "rivoluzione d'oitobre:.: La ditta-tura, delle masse, dice Bauer, diventa la dittatura dei capi, 'la dittatura di una or– ganizzazione di dominio, fondata sulla burocrazia dei Soviet e sull'armata rossa, -che tende a re!_ldérsi sempre più. auto• noma dal proletariato, per -diventare. una forza indipenden . te, a-1diwpra delle -cla-ss,i, la dittatura 111:on del p,roletar.iato ma << dell'idea "del proletariato >), che e5frciterà, come la Con'. ve,nzione francese, il suo po,tere dispotico ", << la tirannia , per impedì-re il ritorno del dispotismo » -, non solo sulla bor'ghesia e sui contadini, ma anche sulla stessa -c]as~e ope. .,ra-ia riv,oluzionaria delle città, nel cui cuore essa· impera.– « Salut puhlic',»! Quando l'a guerra civile all'interno e l'in– t,ervento' e_ il blo•cco straniero,· metteraillllo in per_ieolo la re• pubblica, il socialismo, di guerra sotto la dittat11ra militare sarà-il mezzo che i bo.Jscèvichi ad,otte,ranno, come la Francia giaoobina del 1793, ,per mettere al ·servizi.o del1a Repubblica dei Soviet, con la mobilitazione nazi,onale, tutte· le ri•&orse personali e materiali: la repubblica della forza, il « salutare .terrore >), la-« frenesia sanc-qlotta antifornÌal'ista >), il comu– ,nismo- egualitario e giaoob1no•, fondat-o' sulla· requisizi,one forzata deUe derrate agrarie -a mezzo. dell '« armata dei vi– veri >), la coscriziòne, la ·&pérsonaliz~zione clel Iavo,ro•, il' CO· munismo a.Jimenta,re e l'uguaglianza delle r-etribuzioni. Quel– l'arma di- guerra che è il Soviet (aveva già vist,o a,cutamen-te il Sadoul) ha 'in sè due. possibilità antitetiche: l'anarchia o la tirannia di uri pùgno di uomi~i, ccun governo, di ferro implacabile, terri.ficante, ma assolutamente inevitabile in una crisi rivo.Juzipnaria tant•o acuta->). Gosì, la rivoluziòne, rea. lizzata col più ampio spirit,11 libertario, c-0.Jpiù appassi-onat,o antista'ialismo, deve, per continuare a vivere, ·per 1110nfarsi strozza,r•e dalla- controrivoluzione militare dittatoriale, farsi essa stessa dittatura, no,ta h. v;liani,, i!'quale, n'ej; penetranti c·apit,oli sulla rivoluzoone· russa· del .suo-recente volum_e ~12), mette in rilievo· la parte che ebbero le idee e correnti liber. tar.ie in quella ..-ivo.Juzione. L'aswgg,ettamen,to dei sindacati. Non più quindi ccautogoverno >)delf'industria da parte dei Consigli di. fabbrica, ma sopptfssione· dd Comitat,(} centrale déi medesimi, subo-rdinazione dei Consigli ai Sindacafi o·pe– . rai e loro-·degradazione ad organi locali sindacali, co.J divieto di interferì,ré ne'll'arnministrazione delle imprese; subordina . zione dei sindacati operai allo Stato e loro trasformazione , in <>rg,mi di Stai~ per la.« oo.struzione soci_alista »: socialismo di Stato insoi;nma, socialismo dispotico, non socialismo de– mocra;tico; La subordinazione .dei Consigli di fobbri-ca ai Sindacati op,erai oo-i-ncid-einfatti j)()n' l'abolizione dell'auto– nomia degli stessi sindacati, sottop•~sti alla loro volta ad una bu,ro·,crazia,sìndacàle ~ei;npre più indipen,dente dalla massa e dalla ~ua volontà_; una bur·ocratizzazione d;lll mpvimento sindacale, che raggiung·erà_ gradi impensati prima della «Nep >). - É jl Congresso panrusso dei Soviet del lu'glio 1918 che sanziona la nuova forma della « dittatura dall'alto >)e crea il « Cesar-e oollettivo », la dittatura del Partito comunista, che difenderà vittoriosamente, co.U'armàta· rossa de.i' sancu. lotti aile frontiere e il terrore giaco,bino ·(il « le;rro·re ro6.50 .») · 'all'Ìlllterno, la r.i-voluzio,ne, -e .Jouerà per ricon'quista,re la fa,b. brica sui ComigÌi di fabbri-ca d-el pro-letariato• urbano e la terra sui contadini che se ne sono impo-ssessati selvag-gia– mente nel primo. tempo, della riv.òluzione. Lotta dura· e lun– ga, ricca d.i. oompromessi; di transàzioni, di ritirate ·strate– giche - la, più cl'!moi,osa quella .della « Nep >>-~, secondo .i principi tattici esposti ·da Lenin nelle sue mach_iavelliche « malattie infantili del comunismo•>) .. Lona vittoriosa, prima sul proletariato dell'indust,ria, ma sempre risorgente con la industrializzazione forzata e i pian.i- economici per la resi. ste,nza d-el pròletariat-o recentemente immigrato dalla oam– pagna, che ingrossa continuamente, _con .la vertiginosa espan– sione industriale, la .massa operaja .-ibelle alla disciplina ·tee• nicil d.e!la grande fabbrica. Più djffrcilmente vittoriosa s_ulla tenace resistenza aeII'individualismo agrario, che sarà do– ~at<?_,con la distruzione e la di,spersione spietata dei kulaki, .dal pugno 'di ferro di Stalin, ~lo còn la soci,~Jizzazione ooat. tiva del 1929. FAUSTO PAGLIARI (12) L. VALIANI, Storia del so.ri.alismo nel secolo XX . . Roma, Edl· idoni U., 1945. Direttore: Ugo. 9uld0 Mondollo Redattore ,respons.: ·An1onto GreppJ . Automz.: Allied Publfcations B.C. N. 288 - 10-8-1945 l>.rchetipografia di Milano S.·A. - Viale Umbria 54

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