Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 10 - 16 maggio 1946

CRITICA SOCIALE disordinata, òocurilentazione di qÌÌestÒ pro-cesso di subordi- · nazione ocescente dei Consigli di fabbrica ai sindacati e dei sindacati al Governo,. dal 1° Congresso nazionale dei sinda– cati nel gennaio del. 1918, che la proclama,~o-, fin-o alla ddi– berazione del IX Congresso del· 1920 del Partito comunista, che reg()la. i rapporti tra sindacati e Partlt.o e fissa· le diret– tiv; generali,.del com:Jndo unico nelle· imprese· e della irespon– sahilità personale dei dirigC111:ti;direttive che si traducevano· « in un rafforzamento della. disciplina.' socialista e riporta- ~ vano buona parte del proletariato a quel la realtà dei .-ap. porti di lavòro, che l\mfot-ia rivoluz.io. ~arià aveva fatto~ smarrire con l'occupazione delfe fabbriche ed, il· controll:o o,peraio. », come no•ta '.f. NapÒletano nella· sua introduzione· . storica al testo n-on più modificato del programma comunista . del 1919 e dello statuto ·del _Partito del 19.39 (4) .• Gli sviluppi sucoessivi. L~ tesi del B~-~ghesi è ancora quella.che, nell'imminenza del1a « Nep », si trova espressa da.i dirigenti• sindacali. di allora e che riecheggia nelle•ptevisioni « gildiste » del Bian– chi .sull'a;venire dei sindacati in.Russia, dopo la.scomparsa dello Stato, a ciclo. concluso, ·secondo la 'forrmula di Marx, accolta da Lenin, previ,sioni, .:lfo hanno· avuto. finora I~ sol'le riservata, a eletta del Manwni, ~IJe -esortazioni· dei poeti. Al '· Losowski, largamente citato· dJl Bianchi, il quale affermava che, sebbene .tutta l'industria n·azi,onalizzata foss·e diretta da organi- di Stato, i sind·acati operai, rapprese,ntati nei 'mede– simi; diventavano sempre ·più la base dell'apparecchio econo– mico <Jef Governo dei Sovie.t, Io Str.obel (5) oppo,neva che di fatto· l'a,mministrazione toccava ad una piccola casta po• liticamente sel1Y.1:ionatadi funzi~ari sindacali, i quali CO· stituivano piuttosto un'aristocrazia anzichè lo strumento de– mooratico delle masse lavoratrici accolre nella asso-ciazione di pr-oduzione. ·E la po•sizione dei sindacati sotto 9,uesto d.. spetto n~n pare migliorrata da _quell'epoca, ,ooine ~ può rile– v:are dal giudizio che ue ·ha aato recentemente lo Schwarz, da ·noi- riclliamato• nel precedente articolo sui Consigli di fabbrica,' diventati SòOpra.ttutto organi per aumehtare l' effi. ' cienza p,roduttiva dell'imprej;à; giudizio che viene ora con. ferma·to dall'.economista americano P. D'rucker in un suo notevole articofo su i salari e i r-edditi néll'industria ·sovie– tica (6). n Drucker, rilevato• che gli attuali metodi di colli– mo e salari incentivi adottati nell'industrria russa non han-no p-ot~lo essere introdotti finchè le uni oni op eraie eran-o indi-. pendenti, e·che poterono _essere solo do.pò che i vecchi capi delle organizzazi,oni · furono epurati n ei primi giorni delliì industrializzaz'ione forzata e la autonomia sindacale fu abo– lita, afferrma che i fun,<ionari dei 6indacati 5ono ,!ltualmente dei cctecnici· dell'efficienza o>;no,niòati dal Governo e incari– oati di a,ccelerare i tempi, e che ci son volute misu~e speciali . per vincere 1a resistenza dei capi ope_rai e degli operai contro un sistema nel quale .tut~o ·viene subordina_to alla allmenfata efficieuza e aHa più alta produttività. Una documentaziornè rièchi.ssima·al.rrigu.ardo era già stata data in un'ampia mono– grafia di Manya Gord-o,n (7), sulla quale ci riservi•amò, di ri– tornare più particolarmente. Il oodioe del làvoro. Più su.ccintamente se ,n.e oocupa M. Matteucci, nella sua sintetica e perspicua introduzione· al lesto del Co·diee di la• · voro sovietioo (8); nella quale, facendo il parallelo tra la legislazione del favoro detl'U .R.S.S. e quella dei paesi occi– dentali, constata come la vigentè legislazione so-vietica sia cacatterizzata da un'assorbente prevalenza del potere e del: l'inizìativa:..:Ìello Sw-to sui diritti• e sulle iniziative degli indi– vidui, e col'le per,ciò l'indirizzo verso un-intervento totalitario dello Stato non possa non manifestarsi con tutta la sua inten– sità anche nei ~appo-rti di lavoro. Ingenuo quindi ~rodere, · egli osserva, che nella disciplina dei rap.porti di lavoro il legislatore sovietico possa ·aver<: qualche punto di ~ontatto · con i legislatori degli ,Stati' democratici a s~ond'.o liberale. n punto di. contatto esiste, se mai, tra la leg1slaz1one ~ovie- (i) T. NAPOLl~ANO, Il Partito aom1tnista dell'U.R.S.S. I _congressi e -te linee venerali. Roma, i/ Ape, 1945. . _ (5) E. 8TR0BEL: La socializzazione. Torino, Bocca, 1023; Oap,I· tolo III: L'esperimento bolscevico, p~rticolarmente interessante per la stoi:ia. di questo periodQ, · (6) P. DRUCKEn, WaOes and incomes in Soviet industry . . In ,.. World review, novembre 1945. L'articolo è stato largamente r1as· sunto· nel n. 21 di « Il Mese». · (7) M. GoRDON, -W:orkers be/or.e and after Lenin. New York, Dutton, 1941, p. 624. · .,, (8) M. MATTEUocr, Co,lice sovietico del lavoro. Roma, CaPriot~t. 104'5,. iblioteca.GmoBiancò tica e la legislazione degli Stati totalitari; nei quali si trova riprodotto il sistema di acce11tramento nello Stato di tutti i poteri di disci-plinare, dirigere, modificare, non so.Io le condiz.ioni generali di lavo-ro-, ma altr!JSÌ le disposizioni par- ,. tioolari contenute neile convenzioni· oollettive e· individuali, riducendo lavorato.-i e datori di lavoro. al rango di •semplici furizionarri del .potere pubblico. E lo· diinostra, infatti, met: tendo più partico.Jarritentè in evide;,.za le d.ifferenze tra la legisJ.azione sovfotica dél lay(!rO e quella degli: Stati deriio– cratici o-cddentali e le anaJo.gie con la legislazione degli Stai.i totalitari, ~pecialmente ·del nazismo, nei riguardi dei 60n• t,ratti oolle.ttivi, delle organizza zioni '.pr,ofession.ali, del con– tratto individuale del favoro e d.ij lavoro obbligatorio . Le /flSi dell'evoluzione sindacal,e. L''dnarco-siirodacaJ,ism,o. r Per re'!dersi oonto della posizione. presente dei: sindacati _operai nella Russia 'sovie_tica occorre però tener p~esentc• il processo · formativo di quella legislazione 'del lavoro, attr~verso le varie fasi iniziate cori fa rivoluz.ione bolscovi-ca, cioè il passaggio dal « sindacalismo anarchico » deg.]i inizi, attrave.-so il «.coi:nunismò di guer~a »·e la« Nep·o> - l'anar. chia, --il ·terrore, il termidoro - del p-eriodo• leninista, alla industrializzazione forzata e alla violenta collettivizzazi,one agraria della seconda ri~oluzione staliniana .. Due opere re. centi, quella generrale di C. Barbagallo- e quella particolare di C. Dragoni ·sull'agric&nura sovietica, pos;o•no servire di guida in materia (9). _ · ';- La prima fase, la· fase anar:co--si,ndacalista, che O. Bauer, nel suo fondamentale o-puscolo su· cc bolscevismo e sociali– ·smo » Chiama la cc dittatura,· deli. basso », illù&trata · dal Chamberlin nella sua vasta e documentata storia della rivo– luzione russa fino alla « Nep » (IO), è stata descritta giorno per giorno dal capitano· Sadoul in quelle sue genialj e profe– tiche « note sulla rivoluzione bo,Jscevica ·,, alle quali co;;ì spesso s.i richiamano ·gli articoli sulla Russia bolscevi.c a da me pubblicati; dal 1921 al gennaio 1925, nella C ritica Sooiak; negli ultimi dei quali -ho cerc.at, o di mettere in luce le so,r– prendenti _affinità tra il periodo delw;imunismo di guerra bol– scevico e il periodo giacobino della, rivoluzione francese. · La Russia in questa fase non è che un'.arnarchia, di liberi comuni:e classi -in rivolta; il potere è nelle mani delle singole -çittà e il Goverrn,o impotente non rappresenta çhe una debole . federazione di autorità loc~li autarchiche. 'La guérra civile h-a scatenato tutie le tendenze anarchiche· del movimento delle · classi lavoratrici, degli strati bassi, sul quale ,i. tbo.Jscevichi, dichiara Trotzki, si appo-ggiano « fermamente e 'risoluta– mente per vince,-e ·con. esso anche· il sabotaggio e le aristo– •Cratiche arrnganze degli strati sup-eriori ». E la prima fase della politi'ca boJscevica è. appunto caratterizzata dal· preva. • !ere delle for.ze elementàri. delle classi lavo,ratrici, dalla « for– za creatrice d ella mas5a>>, la bakuniana cc barbacrie ·popolari, .•che ,porta nei fianchi là rigenerazione sodale del mondo,». Il Governo nòn è che l'organo esecutivo, dell11 classe operaia, nota O. Bauer, e la sua dittatura è vekamente la « dittatura del proletiriato ». Se gli operai si i_mpos,sèssano delle fabbriche abbandonate dai proprietari e dai tecinici e, attuando- il cc so•cialismo del braccio », ne assumono la gestione è ne cacciano in molti casi amebe- i direttori, gli impiega-ti e -i.-,tecnici superstiti, nei quali. non ravvisano che gli &trumenti della d,isciplina capitalistica, o li soUopongorno _asospettos.o controllo, i oon- , ladini• con !'.azione diretta conquistano .la terra, e i bols.c.e• vichi, piuttost,o che guidare, non fanno che seguire il movi– mento rivoluzionàrio dei ·contadini; i quali, indifferenti ai, pri,ncipii ·astratti del comunismo, no·n fanno propfia che la parte negativa del programma bolscevico, cioè l'esprppria• zione degli esp.-opriat,ori, come era avvenuto. più di un secolo prima in Francia• durante la Rivoluzione, e l'orig-inalissirrìo libro del Koopotkine sulla « grande rivoluzione» ne era stato Ùn profetico preannuncio. La dittatura dal basso. iLa .e< dittatura dal basso ~> degli operai e -contadini ha· at– tu,ato un federalismo politico ed economito proudhoniano– bakuniano picoolo-borghese, dirà :tenin, in relazione al gra– do di immaturità sociale e politica delle masse: il governo. dell'a~archia, la repubblica anatchi.ca dei poveriL L'indisci. on c. B~BAGALLO, La Russia comunista. Napoli,. Fio~entim>, 1944".. .C. DR_-lr.0N1, Le basi econo1iti.che dell'agricoltura ,!Ovietica. Bari, ~8.UTi, 1945. (10) ·w. M. CHAMBERLIN, ~•torìa della rìvol·uzione russa. Torino, lèinaudl, ..1941 (2 volumi). .. · ...

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