Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 5 - 1 marzo 1946

;:, 'CRITICA SOCIALE 77 specifica, ad es., di due terzi. Se nella p.rassi iL Presidente userà del suo diritt,o al momento opportuno - e un Presi· dente eletto a suffragio, diretto dal popolo· non mancherà di farlo - il Capo del~o ,~alo• L'Ostituirà veramente l'oI"gano su~rior'e d,i conllrollo rispetto all'attività del Parlamento, (Co111i11ua) LUIGI PRETI LA RIFORMA ·AGRARIA. I. Socializzazione della -terra e socializzaa:VO'll'e ·deÙ'agri– ooltura. H problema d·eUa riforma ·agraria, uno dei più •importarnti del programma socialista che dçvrà servi,re da piattaforma .. per le ·prossime• oonsultazi<0rni elett-orali per la Costitu~nle, è un problema grave e oomp-lesso•, per la grande varietà ·che p.resenta l'agrioolìm;a del nostro paese. . 1 Gli artJ-ooli pubb[icati i-ri recenti fascicoli della « Critica Socialer», dal compagno, on;· Canevari illum,inano una parre · .del problema, il pro-blema della socializzazione della ter– ra, illustrarndo il pro-getto •che fu presentato alla Camera dei Deputati il 17 d:icembi-e 1921 e fu a,p,provato nelfa stessa sedÙta pubblica, per essere imbi_to dopo· bçicci.ato nella· vo– tazione· segreta. Era un tentait,ivo che gli siessi proponenti, Piemonte, Carnevari•, Pahebianoo, presentavano oome « pr_o-. getto ,qi avviamento alla socializzazione della terra J>; er~ ~lato· approvato preventivamente dalla Federazione Nazionale dei lavO 'l'a1toridella terra e cif suo spirito doveva éssere quellò, seoon.do l'on. Mod!i~li~ni c·he lo ì,llustrò, di ccvalorizzare nel campo d ella produzione agricola Ja capacità giuridica e tee- . nica della cooperazforne ». · , . Creando le Comunità agra.rie provinciali, col compito· dii preM,i:are è fornire le imprese agrarie per le oooperative cl!e le avrebbe1-o gestite, qùel progetto risolveva il problema · di affidare la terra ai lavoratori associati, ma non indicava oome i lavora'tori dn· 0Òopera1Livaavrebbeo:o dovuto condurre le imprese per arrivare alla so,luzione dell'altr~ ·problema, di _capilafo· illlJPortanza: quello d'ella· sooiaillizzazione dell'agrù., ooltura. . La Russia comunista aveva .socìalizzato la ter>ra'colla Ri– voluzione dell'ottob:re 1917 con un· semplice decreto ,per cui la t·erra, le miniere, le fabibri,che, ecc., _diventavano proprietà dcllo Sta1Lo,ma .so-ltll,lltodopo, in un secondo tempo, affron– tava H_ problema della· .socializzazione dell'ag,ricoltur;i (ool quale è tuttora alle p,rese); mt1rcè la trasformazione integrale . dei suoi si6temi medioevali, di .produzione, nelle Comunità . a-grioole, rneJ So-vkholz, ne~lii· Airtel., pei ~olchoz, ec_c., com• pito_ che in 'pratiea si è .-ivelato assai più difficile del prjmo·. Un esempio diversò l'abbiamo avuto nell'a1tro do,po_– guerra, quando, q1'asi oontemporaneamente · alla, Russia e-,, dietro i baglio-ci della 6ua· ri-voluzione, g.ran parte degli Stati dell'Europa settentrionale e centro-meridionale prat1carono quella che fu .chiamata urna « grande riforma agraria», to-_ g-liendo le te11reai grandi proprietari· fondiari per assegnarla, fraiionata, M contadirni, .in propri~tà individuale o fami– liare; ma questa riforma non fu m. effetto se non un pco– cess,o di- redi5-tribuzione della terra, che aveva, o poteva avere, risolto urn ·probl<è_madi giustizia sociaJe verso i con– tadini che mancavano di terra, .ma 1110n aV'eva nè 'socializzato la terra, nè, tanto. meno, sociializzato l'agricoltura; e re5;ta– ancora da dimostrare che i· oontadini abbiano_ fatto sempre buon uso della terra ~icevu-ta, sia nel loro irnteresse i,ndi,vi- duale -o familia-re, sia nell'interesse della società. ,, Una riforma agraria socialista non può limi,tarsi_ad un oompito ,dli·rediislri-buzione dèlla- terra; 'essa d-eve dettare una norma di produzione per oui le risorsè del illOStro paese in terre arabili, .già scarse in c;onfro111to alla nost-ra popolazione, siano impiegaite in ·modo da darci la_ soluzione dèi du~ più importanti problemi che si impong,ono a-lla nootra ag-riooltura: i'l massimo impiego della ma,no d'opera irurale come rimediò .oontr<> la disoccupazione,· il massimo di, produzione in pro– .dotti alimentari per fa nostra esube'rante. popolazione; due problemi che 60no in sostanza uno solo: quello di valo-riz– zare ia terra, accreece]!_dolllela potenza produttiva. La SO<:ializzazione d:ell'ag,ri,co1Lura costituisce adunqµe il COJllJ(litopiù importante di una rifoima che si proponga il radicale mutamei:itò dei nostri, vecchi sistemi agrari. È certa– mente neces,sado avere la- libera· disponi-bililà della terra per Bi $ io ~ca:Gincr~iàìicoimensio«ti che si re-. putano più vantaggiose ~r un razionale esercizio de_ll'.agricol; itura, per ri:costituire le imprese frailt~mate da:J d1r1t-to_ sue– . cessorio come per r-is-olvere i -pwblem1 del lau.fondo, 1 due opposti 'e p-iù g_rav,i•mali djjll'a ~ri.oo :tura italiana. . Di questo problema prelinii,nar e s1 accorse~o anche 1 ma,g– giori agronomi italiani qua,ndo-, ,n-1;1genrnpo 1939,. fu~o110 chiama\i a Roma dal G-overno• fasc~sta per la oomp1laz1one della leg•ge sulla boillifica ,in:teg,ralè e per la sua a,ppr?v~zi?ne. Questi. tecni•ci dell'ag ..ico-ltura, c~e. n_on erano·: s-o-~iahsh ed erano alieni da ,coillcezioilli avven1nst1-che, p•O•M~, d1 fronte a pro,ble~i concreti che dovevano risolvere, appT•ovar,~n~ alla unanimità un ordine. del giorno, proposto dal Serp1en, nel ciuale 'al eom1~a 7°, dichia..avano- « che la trasformazione f~111d~riaesige corrlsp,o,ndenl Ì trasformazioni nel regime del!a proprietà, affinchè essa si dcomponga nelle -unit~ megho adatte a for,me di ooltura intensiva ». · , Questa sarà la premessa d,i una ri_fo•·ma in senso socia~.is,~a, per iniziare la soluzione d<ll'altro problema della sociahz– _zazione dell'agricoltura. Ottenuta la disp,oilli,bilità del _la Ler-ra dalle .Comurnità agrari-e, come pr.evede ·il pa:ogetto del gnip.po parlamentare 5:°cialista · d-el 1921,·:c-he rfsponde. in m odo adeg uato alla .sofoz1o•nedel· primo prohlema, di preparare cioè le imprese che i lavor~t,o-ri devono gestire (pr,ogetto che tiene conto opportunamente di quei criteri po.JiÌici di .gradualità necessari per non soom– paginare ;ta· produzione), dobhi-arno porc-i _l'altro problema: oome .dovranno esser gestite le imprese agrarie dalle coope– ra,tive che ne andranno dn p,ossesso·? I crite..i che adotteremo nella soluzione di quest'ultimo problema devono alla lor.o: vohll indicare i criteri che-la Comunità agra'ria·do-\lrà seguire nel suo lavoro di ricostruzione delle imprese agrarie dove la terra ·è troppo fra.,iorriata, o della· -loro divisione,. quando siano ritenute tro-ppo vaste, in modo da raggiungere le di- :mensioni.-ieput,ate desiderabili, tenendo conto-· deJl'ambiente ·a·gra.-io irn cui esse terre si lr,ovano. Una ,prima domanda ci si presen_ta: consiglieremo noi- la picco,la <;> la grande impresa? - · . . I d,ott.rinari -del partito, in tempi- non per anco lontani, credevano che lit do-vèss_earrivare alla· i,ndust.riafoizazione del. .· l'agricoltura sçltanto per il tramiit,e della grande impresa ca- ._pitalistica a sala-riati, per arr.ivare, aHraverso questa, ama so- .ciaiiz.,azione; ma le tendenze ·che si sono manifestate in · questi uLLiihi :cinquai:it'anni nell'agricoltura di .quasi. tutta l'Europa e delle qruali- biso,g,na tener co,nto; hanno_ dato foro to,rto-. Gli organizzatori che ·hanno fatto la loro esperienza nella. cooperazione agrarià e devono tenèr p-res1ente il" co·effi. ciente deUe aspirazioni .dei lavoratori (vedasi il mio studio su Là CoÒperazio~ operaia, edlito dal Gobetti), .sono di di- verso parere. . . . Nell'agricoltura norn è in giooo soltanto lo struinenlo di •produzione, ma in misura ben maggiore è in giooo l'uomo, il 'la,vo,ratÒI'e dei campi, .che• deve essere la misura dei nostri provved-imenti-, da -prendere secondo saggez"3 e giustizia, al · di fuori di O·gillJ oonsiderazione p0Hti-e3;o elettorale. A ·differenza di quaqto avvie,n•e nell'industria, dove la,.mac– china dirige l'uomo, in agri1co)Lura è l'uomo che. dirige la màcchina, oolla quale regola il ritmo- del suo lavorn. È questa una· delle ragi,oni per <llli il .problema deve in agriooltura esser posto in termini _diversi• che nèll'irndustria, sia per la prevalenza che ·vi ha ,il faltore- uniano, sia per il· genere_ del– l'a-gricohuia italiana, iill cui la proprietà coltivatrice rappre– senta il 90,2 % deHe imp-rese e il 32·,9 % della superficie agraria, e dove ,perciò la macchina ha un impieg9- necessa– ,riamenit-e limitato·. Ma il fattore· decisivo è determinato dal– l'iinteresse ind·i,v,duale: bi•so•gna_ cointeressare i' lavoratori al.la produzfoiie e creare loro una posizione stabile e sicura,- per cui. sentano -il loro interesse immedesimarsi nell'interesse delle impre·se alle cui, vicende devono partecipare. - È· benii · chiarire _questo- punto. Interesse individuale. non significa lavoro fo«h·iduale e, tanto ìneno, significa sfrut– •tamento individuale-della terra, che sono altra oosa; signifrca soltanto -che, tenendo conto .o~gr delJo stato di p..eparazione .spirituale dei lavoratori della terra e della loro prassi ani– mata da tendenze indiviàualisti-che (potremmo dire: egoi– stiche)-, dobbiamo affidarci allo stimolo dell'interesse indi– viduale è non possfamo illuderci che i contadini_ lavorino e •producano p~ la soddisfazione df corntribuire nel fttiglior modo all'utHe .sociale, o, c:ome ·pretendev;mo al\:lllli dottri- . nari,, :che·lavo-rino •per la gloria, in un'economia in cui hanno_ urgente b1sog,no quotidiano di risolv~re il loro problema eCOO).omiço. . · ·Tenen.do conto di ·questi fattori,: si profila··una soluzione pratica del probléma, o per lo meno si intravedono gli ele-

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