Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 1-2 - 1-16 gennaio 1946

CRITICA SOCIALÈ 3 ESAME DI COSCIENZA I COMUNISTI E NOI .,. Il compagno Basso .ci invita ad un esame dli co– scienza di fronte al success·o ottenuto dal Partito CÒmunista nelle elezioni d'ella. FIOM; ina a no4 pare che egli lo abbia- fatto n,on in profondità, e_sia ri– masto sol-0 a quell'aspetto che poteva essere più pro– pizio alla· sua conclusione prediletta: organizzazione cellulare del Partito. Aiutiamo il compagno Basso s1d un esame più profon,d-0. Quali le nostre eventuali colpe? Quali i meriti del Partite Comunista? Quali le conclusioni? · Difetto d'organizzazione d~Ì ·nostro '·Partito certa– mente, ma n-0n già rp,er:defièenza periferica, bensì per deticenza direttiva, centrale. La Direzione nostra non • ha funziona.t,o-; quella comunista ha funzionato. La Direzlone Alta .Italia, di tJuona memoria;- era assen– te; o ad un olralto si. faceva sentire con una col-– lu-vie d[ circolari che « chiedevano » dati statistici e storici, sénza « da~è » · indicazioni unitarié su pro- . blemi concreti. Un esempio: mentre i comunisti avevano già avuto le direttive per condurre '1a lotta per i Consigli di Gestione, ruo,i non avevamo I"icevuto nessuna dil'ell'iva · e fummo travoJti dai fatti compiuti e dovemmò spo·– radicamen :e e regionalmente ris oìvere un p,roblema nazionale. La Direzione ... studiava, n.oi non sapevam.o ·– ancora se i .Consigli di Gestione fosse •ro dalla Dire– zione accettàti é con quali modalità, quando dai co– munisti fummo messi ·di fronte alle .... elezfoni dei . Consigli stessi! · · Perchè? Perchè (e questa fu una' colpa di coloro i quali contribuirono a "trascinaire 1no[pinatamente il primo Consiglio Nazionale sul te&eno p,o1itico della .fusione o meno, scansando i problemi eone.reti .che ·erano .all'ordine del giorno-). perchè, dunque, il- ro– str-0 Partito, disodentato dall'impTovv-isa non- sentita conclusione del Consiglio Nazionale, n,o,nsap-eva qua– 'Je atteggiamento prendere e si lasciò rhnorchiart>. · 11 Il Basso non ha, nel suo articolo, accennato me– nom.àrn,en_tea questa caùsa «,organica » ·e vede la ra– gione della sconfifta rie-HamancaRza di quella ori;:a– nizi:azione cellulare che egli appoggia e che chiama :penetrazione in profondità. . Ma su questo campo dice-il veT:o :i. metà, no.n inte– ramente. 'Di.fatti egli sa che i comunisti non permet– tono ci'ò che egli vuole, 'come democrazia integrale:. ·iHm permettono ci,oe che· le cellule_-periferiche o aziendali deliben'no: la .deliberazione non è il più delle volte riconosciuta -nemmeno alle sezioni ·vere· e prop!rie, ma solo alla Diireziione ·centrale, mentre il Basso vorrebbe un'atomizzazione del Partito e vor– rebbe non solo che lé cellule discutessèr-o e consi-· gliasserio, ma addirittura deliberassero 'al di fuori è al d-is,opra dell'assemblea sezionale. Ciò che è, a dir vero, più demagogico che non demòcratico. Difatti ognuno d'i noi sa che, se si ,delibera Ìn piccoli mi-. clei, è più difficile prendere _le decisioni sotto, l'aspet– to generale richiesto dalla visuale politica, ma si cadle nel partico,Jarismo·, nel sindacalismo miope e interes– sato, perdendo id.i vista_ il _ profilo nazi-0nale delle questd,oni. · · Tutto questo il Partito Comunista sa, ma il com– pagno Basso lo sfugge e p,rop-one così una cosa che– non ci mettéirebbe in ·garà organizzativa c10n i com– pagnt comunisti, bensì aggraverebbe la nostra situa– zione di inferiorità e appesantirebbe la nostra azione. Se la Direzione avesse come «prima.cosa» affron– tato la questione del1o ·statuto e avesse, come ha fatto la Direzione del Partito Comunista, dato tempestiva– mente le dii;-ettive necessarie, le elezioni sarebbero andate ,diversamente. ·invece, con !'indie.azione fusio– nista o, ,peggio, con la pno-spezione d'un partito uni.co , in cui. avrebbe dovuto dissolversi il nostro Partito, . si fe.ce sorgere nella mente di tanti compagni (a toi;to ,o ,d• a ra gione) l'idea che non fosse più necessaria uria · · te propaganda specifica o ,distintiva; quindi... inerzia, lasciar correre,. perchè ... tanto ci si fonde! - Non so se al. com{Pagno Basso sia accaduto quel che è accaduto a tanti ispellori, i quali, in certi paesi, trovar,ono le sezioni socialiste affiancate a quelle co– muniste (ospitate ... nella camera,di servizio degli ex– ciroo.Ji rionali fascisti, di cui le altre sale erano oc– cupate dai compagni comunisti...) e seppero che ... -i r·apporti interpartiti erano ormai ·così fraterni da prendere le decisioni in comune! In certi altri paesi la cosa giunse più oltre: non si ritenne necessario far neppure la sezione socialista, perchè, ...intanto ... a Roma si era parla.Lo, di necessità, di imminenza della fosi-one. In altri {Poi'si è fatto ad.dli-rittura un giornale unico! Ma, santi numi!, come può il compagno Basso cre– dere che, .con tal.e mentalità ,diffusa, si potesse spe– rarè un successo nosti-o-? Tutto, tutto l'ambien_te era, ·favorevole al succes-so comunista, per merito d-ella Direzione (non sci se anche, personalmente, del com-. pagno Basso). E se v,o,gliamo .essere franchi, come è doveroso -quando si tratta -dÌella vita del nostro Par– tilo, dobbiamo a,ddita-re un'aU,ra- caratteristica tat- . fica ·del Partito Comun.ista. Mentre al centro si di– c,o,no e si scrivono tante belle cose, sul metodo demo– cratico, sulla necessità di smussare gli angoli,- sulla éollaborazione fra i vari partiti, sulla necessità di far comp!rendere alle masse ·che oecorire !(J•azientare e non·· esagerare nelle richieste di aumenti salariali; mentre al centr-0 si è più «destri» di qualunque ri– formistone buon'anima, alla p•eriferra non sempre è - cosi. Ha mai il compagno Basso assistito in incognito . a qualche piccola riunione sindacale? Capita qualche . volta che il ·compagno oomun'ista ·.sia, nel patiate, come un vulcano: erutta ce.nere e lapilli. contro il Gcivern,o che tar-d 1 a, contro la socieìà che gavazza, mentre l'operaio langue negli stent'i; egli incita ad agitarsi, a far proteste, a ch1edeTe, a chied·ere, a chi!!-· de,e .... naturalmente ka .l'ap,pla-uso dei presenti._ . ::,ep,oi paria 11social.lsta e avv_erte che al... Governo ci s1ain.o anche noi - socia1is1i e comunisti ....,..., se consiglia {P·rudenza nel chiedere ad un,o. Staio in fal– unÌe11Lo, se ·inc1ta gli operai a lav-orare, a produrre per arnLare il paese a. superare al p1ù -presto la cns1 ;. • se dice cne in 1i.uss1a per· pr1ma. cosa 11Lenin stabili 1a ,u1sc1p11na a-e11avoro e 11 pflo4etanato si è sacnti– caLOptl' venti anm, perchè la sua naz10Iie· potesse rie sorgtrt, ran orzarsi e v1nçe,re; se Cllce tm,-o- questo, . e z1c.uto• come pompiere 11 · • • , l'lleue co1um1ss,om 1.nterpa!'lili il compagno Basso av,ra certo ayu10 1'espenenza che abbiamo avuco noi: si· chiedono sp1egaz10Ìli per elezioni _non pantebche là. d,o-ve era: stata decisa ·la pari.Jleticità, o per fatti compmti prima di. aver p,reso ·acèordi. :Solitamente i compagni comunisti non''si sbob[onano: prendocan– no inf.o·rmazioni, chiederanno istruzi,oni, ma non de– ~id•ono mai e... le informazioni e fe istruzioni si fanno. aspettare,. men.tre le _cose resta-no come prima. Non vogliamo concludere' che dappertutto avvenga· così; ma son-o molti i luoghi nei quali l'azione dei nostri alleati ha creato un tale ambiente de.fatigànte in ·cui e per cui le elezioni sindacali ·.sono avvenute come sono avv:enute· e le prossime eiezioni politiche - o amministrative avverranno in mo,d·o simile, se il Partito nostro non si. rioo,rderà "di essere ùn Partito autonomo, ·se la Direzione non muterà la tattica di s_virilizzament·o in una tattica di consapevolezza di- gnitosa. e - Si può ésse,re e si -dleveesseTe alleati, ma non come. da padrone a servo, bensì come fratelli. Altriml!nti è meglio guardarci entro di noi _e far ,aavveflo l'esamt: di coscienza, e far la strada nostra. La .mania è quella di trovare « accor-di » prima con i comunisti, poi con lutti i «lavoratori» d'ei·vari par– titi, ota c,on la parte lavoratrice· e democratica della D.C.; ma finora non si è lavorat-o perchè .il Partito sia in accòrdo con ... se stesso, non si è detto che il Partito deve pensare un p,o' ·ad· essere se ·stesso ed a

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