Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 1-2 - 1-16 gennaio 1946

. CRITICA · SOCIALE paesi gii uonum si siano_ fatti prender-e J.a. mano: e di progres.so. Perchè non la macchiùa è la· nemica, dalla macchina in modo da rimanerne schiavi, è di ma il sistèma economico che gli uomini le hanùo vede1:e se di tutto ciò debba incolpar~i la meccaniz- creato attorno: quel sistema che· si -oppone a che le zazione o: non piuttosto gli tiomini. N-0-ipropendiamo materie prime· occorrenti ai v,ari po.poli vengano equa-· per .questa second 1 a. ipo.tesi. E giacchè il discorso si men·le distribuHe; quel sistema che fa delle gue,rre è spin to. verso il 1wccioJ.o del problema, che è ape un fatto produttiv-o- ed esaspera l'egoismo individu:;ile, pun.to i-n quès!i rapport.i-tra l'individuo e i nuovi·stru- , · inc·ardinanqo in es_s•o· la vita. Non la macchina, ri-, menti ,di produzione, tra le esigenze un1ane - mate- peliamo, ma il sistema. Giacchè se è v.ero che, ri1~1- ria.Ji e spirituali - e J.e,possibilità che la macchina pic'ciolendo il mondo, la macchina ha faoili.talo le· può sviluppare nell'assecondarle, possiamo ·da qui ' collisioni ,d'interessi e allargato le possibilità di con- spaziare non arbitrariamente in· più vasti orizzon·ti. tHtto, è altrettanto· _vero ch'.essa potrebbe, sol che ces- La comparsa d'ella macchif!a Jiella civiltà agraria- sasse J.n. prepotenza di una ristretta casta di reddi- pastorale della fine del Settecento· non è un- episodio· ti eri, _assicurare un'agiatezza mai ''prima con'osciuta isolat0 nella radicale 1~·as.fonnazione dei rapporti so- all'intera umanità. · · ' ' ciaJi.,I .féorici so'cialisti fmno dsaJi.re al fatto econo-. La civiltà meccanica si ,avvierà allora aci:··essé;·e mico, ,.i,n cui la maccltina ha avut•o, una_ pa1·te tanto ciò che la s.toria e· la logica vogli-ono che si 0 a: una im,pàrt·ante, la caµsa •determinarit•e· la partecipazione grande civiltà di· massa. Non la « prosperily » de.i delle masse .a,1 .(atto politico.· Ciò è ancora· ,d'a pro- red 1 ditieri capitàlisti; ma- il henesserc socialistica-. varsi. > mente inteso: ci-oè diffuso, non elemosipato e non· I moti popoJari non sono un'invenzione dell'era largitò; un b~nessere giustamente distribuito-. 1noderna. E poi non è esatto che essi abbiano sempre · · ,preso le mo•sse -dal d isagio economico. Bis,o,gna guar-·· dare wn occhi p.iù acuti la storia .e rispondere q'i ·, volta in voll'a ·a: que sto quesito: non sono pet caso le crisi economiche un aspetto di un quadro clinico VERÈ BIANC.lll .più vasto, in' cui tutte le .f.,orzeumane si presentan·o in istal'o ·di impotenza? La _storia elenca purtroppo solo ciò che fu. Ml:!. quante crisi l'umar>ità non ha superato senz•a;che ne· rC\Stasse traccia nei t,esti? Crisi che, ove i1011.fosse·I"o. sta,te fr.onteggiate con vigore di m-ezzi .e di volontà, avrebbero p·rovocato immani sciagure!• Sta ,d'i fatto che, mentre il genio meccanico ~reava inconsciamente ,strum·enit-i che avrebbe·r:o, dato un eorsò nuovo alla vita,, tutti gli alt-ri valori umani sci-: volavano a,Urettanto incons-ciamente-verso il declino. La· fine dell'aristocrazia c-oincide còn l'avvento, della macchina. Si afferma, sulle" sue rovine, una nuova classe dirigente. Ma.il cjclo ,di questa no,Ìl si prolunga come quell'altro' nei. secoli. Bastano pochi- d,ecenni , ad esaurirlo. Gli sforzi si orientano allora· verso l'or~ ganizz·azione statale.· Eppure la ecrisi ·continua. Perchè? , · · · La ris·posta non .è difficile.· tPerchè data d~ allora l'inizio di ,un ciclo storico,. n0n ancor giunto a con– olu~ioné .. Aristocrazia, ,bo,rghesia; proletariato, fun-. zionarismo sono termin'i p,oliitici al di Jì1 ,dei .quali· · bisogna saper -.vedere- qualoòsa d 1 i :più sostanziale e p-rofondo che l'agitarsi delle classi. Essi corrispon-. dono a -epoche diverse, le quali acquistan•o, un ·senso di continùila soiJo se si bada •alla ineluttabilità di certi rapporti socià-li. L'aris·t'oorazia muoré cori l'e– conomia camp•agnola, la borghesi-a nasce con la pic– cola industria, ma• è solo -con -I'ulferiore sviluppo in~ dustriale che si comincia a parlare di sistema; ciò avviene a.Jlorchè il ca,pitalisino fa. il suo ingresso nèl mondt oome •protagonista di una nuova dviHà. · · La' crisi non è pe,rò ancora conclusa. Il capitalismo trionfa. È il suo ·1enip·o «eroico,» ..Ma lo spettro delle·– gran,di guerre è già all'orizzonte, ·e quando se-oppie– ranno molti ne -d'aranno la colpa agli esasperati na– zionalismi, non soS!pettando che qi1es!e tend.enze trag– gono la !o•ro ispirazi.one da:lle nuove necessità nazio– nali. create ,da un sistema economico clie tende a'l monopo'Jio, superando le frontiere e riiducend-o la vi-ta' ·ad un affare più o meno, ~ucroso.' Il punto· d'i .partenza è ancom e sempre, la ·mac– china. ·La quale pe·rò ha già crealo un cervello _pen– sante ed 1111a0rganizzazione estremament·e potente: la plutocrazia. D'ora· innanzi i popoli saranno in ba– lìa di que·sta forza, che è. per sua natu-r-a;egoistica e crea al di s0,pra -d 1 egli Stati una rete ,di irÌ-l'eressi app•arentemente agnostica, ma tuttavia-. oppt'imente per i popoli destinati ad essere sfmHati. · A Ve:rsàglia si parlò di crisi superala. Essa invece ·e,ra' ancora a,perta: dai tempi .in cwi· una r-ivoh1zionG osò tagliare la testa atl un monarca qualcosa era cam– biato nel mond·o. Non per quel colpo di ghiglio'ttina, ma perchè il pas-saggio daUa. civiltà terriera a que.Jla delle macchi-ne doveva essere neoess;iri-amente hm– go, Ma ormai è evi-dente che .il mondo non avrà pace finchè il sistema capitalistico non sarà, crollato. · S~lo allora si potrà parlare di civiltà meccanica: e sarà un'era felice per l'umanità così -desios,a di pace 1bliote~aGino Bianco . , L'umanesimo-_e_la vita sodale· Il secoI~ della tecnièa e idei rivolgimenti. sociali si dice comunemente, sarà a·ncbe i( secolo d•ell'uomc; com1ine .. Lo' « ~l~gam», i·n -questo caso, ...rispÒnde alla r.e·alta effettuale d-elle- cose. La partecipazione sem– pre più attiv_a e cosciente de'lle ni-a'sse alla ,;ita p·oli– ticf1, il ·peso seinp,re crescente dell'opinione pubbli– ca in h1tté le questioni di interesse' vitale, la co-· stante preoccup•azione dei governi rapp,resentativi di– in.terp-vetare i d'es-ideri e i propositi dell''uofno m·edio mi;>d-ellando '_sudi essi. la• lolo azione p,oiitica e, d'al'. trq lato, la libera espailsione ,del singolo; lo sviluppo incondi~ionaJci 1 della personalità, il ris 1 p,etto, de.Jle -te111d1enze e delle ·vocazioni individuali 'la ricerca 'delia. felicità come ·diritto aéquisito, pe; legge natu– rale, ad ogni essere uma-rto di disporre 'di tutti quei mezzi ohe· gli cons-entano, ~< la ·liberazione id<all'indi– ge.nza e dalla paura».; l'unlversale convincimento che pef attuar-e uri -regime d.f giustizia• sociale sia indi– speri'sabile un energico c◊ntroJ.lo della produziÒne, · ~1e J?Olllga fin.e alle ingiustizie è al caos derivanti ·dal– ·l'anarchia capitalistica: s-ono qt1esti -gli elememti che h!,lnno id.3.loforma 'àl]e. as•p-irazioni ,d•i questà nostrn epoca torment_atissima. Nella _perdurante pel'plessità e incomprensione di .gran p.arle clelle mino ranze colte di fronte afl'inevi– /3:bile fras.forn1azio.ne ~ei regimi di classe in regimi d1 ma ssa, causa• ,determ mante della pr-bgr~ssiva ascesa · delle comunità umane, quali forze coscienti, al piano , ùella. storia, n,011è· oggi difficiJ.e avvertire i. si11tomi di mia pròfond:;t crisi dell'umanesimo. Alti rappresen– tanti della cuitur-a ·europea hanno, ,dia t~mrpo rilevato con inquietudine la posizione difficilissima dell'uma– nesimo moderno di fr:01nteai complessi problemi della soci-età contemporanea.. ' Lo scelticisp~o sorridente,la se-rena ironia, la com-. mossa celebrazwne o la s,o1tile illustra•zione ,d,eiva.lor.i , cf:elloSpirito, l'aristocratica ~istanza nella conternpla– z.ione del reale sono le qualità inco,nfo1;ulibili che, in o·gni .t-emP:o,hanno caratterizzato la psicologia del– l'umanist.a. La sua prov,erbiale indecisione n"éll'affron- . tare i problemi' connessi con l'esistenza -éonèreta de– riva cl3: ,una congenia•l,e _evolontaria in1d,jfferen-za pet_ tut·r-0 c10 che non -pno es sere p,roficuamente risoHo, come ·elemento di cultu.ra e <li elevazione spirituale nella interiorità della su a vita. Il divenire inèes'. · sante della so.cietà, le sue lotte, le sue co nqui-sfe · e le sue disfalle,. diven:lano p,er _lui, _qualll[l< 'apche.ne sia stato attore e parte determrnante, oggett o· di rif les– sione .critica, ed hanno valore in quanto lotte, disfatte o conquiste dello Spi_rito. Il richiamo al passato, come contenuto e inofivo 'di aipprofo111d 1 imento per il pre– seate, se può talvolta d'eterminare atteggiamenti in ritardo e p,psizioni inattua,li, è .tuttavia testimonianza di quel legame indist·rultibile che vincola l'antico al nuovo mondo. · Si deve jp.fatti alla rivolnzione umanistica s~ la ci-

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