Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 1-2 - 1-16 gennaio 1946

CRITI~A SOCIALE. , 16 :..::_--------------~-------~-------- Naturalmente' questo staio d'animo riflette Ì-a sHua- · · ziohe attuale di alta occupazione causata dalla guer– ra, ma è ,p,resumibile ch'e, se ~i dovesse rip·etere una 'gl"ande· cris\ ,di ._sovraprod1.1z1?ne, c_on conse~ente radicalizzazione delle 'masse, I atteggrn:mento d1 qu.e- ste potrebbe mutare bruscamente. . . D'altro la•lo pur essendo oggi prematuro parlare di p,roblemi ~conomici connessi all'uso indhstri"a_le dell'energia •a•l-omica,dobbiamo tenere presente che il Governo degli Stati Uniti si è riservato .il controllo di tale energia e che il suo- impiego potrebbe deter- . minare situazioni tali da rend·ere inevitabile l'inter– vento permanente dell,o _S!alo. in i11'dustrie di prima– ria importanza. L'at'teggi11Jmento (ieg/i Stati Uniti. Q~rnle è"in.tanto l'atteggiamènto. degli Stati Uniti di. fronte al movimento etiropeo ·tendente alla socializ– zazi•one? È inutile nascondersi che tale movimento trova in molti. ambienti larga ostilità. Certi es·ponenti finanziarr banno ·affermato che gli aiutt,degli Americani non dev-ono servi re per cosfrui– re un sislem~ europ•eo di industrie nazionalizza.te, che potrebber•o facilmente accordarsi tra l oro e op– ~orsi al sistema arnericano della libera concorrenza. Altri indùstri-ali pensano invece che J.e industrie eu– ropee, lasciate in mani private, sarebbero più perico– lose di quelle nazionalizzale, perchè lo stimolo del profitto le spingerebbe in maggior. grado' a far con– correnza agli Amedcani sul mercato' mondi'ale. Il noto giornalista americano Walter Lippman per conto suo ha creduto di affermare che -ogni tentativo di fermare colle minaccie l'Europa sulla via della so· cializzazione sarebbe inutile, perchè non farebbe che _-d•arvi ta al desiderio idi un,a economia europea b.a– stan.te a se stessa coll'aiuto delle colonie, sistema cont ro il quale gli Ameriòani pÒtrebbero commer: cialmente combattere con diffic•oltit. Di fronte :a questa situazione· di diffidenza il primo Ministro inglese Attlee ha ritenuto di recente di d-over tranquillizzate gli ambienti politici e finanziari ame– ricani, nonchè certe correnti giornalistiche. che nei programmi in'glesi di soci-aiizzazi-one, echeggiando il. pensiero di Churchill, vogliono veder-e uri attentato , a tulle le libertà. · Dinanzi al Co!)•gresso degli Stati Uniti egli ha affer- .. mato che· il ·partito la_burisla è perfe.Uamente neìla linea -della tradizione liberale inglese, ma·.che la bat– taglia per la libertà non è l!gual-e in tutte le epoche .. « Qualche v·olta questa battaglia si combatte contr-0 i re, qualche volta e.oniro i grandi feu_darari della terra. Ora" noi stiamo combattendo la battaglia per la li– be,rtà del lavoro contro i feudatari della banè•a e della grande industria. Questo è conforme al-la legge dei nostri- padri». . . Noi non sappiamo se tali -dichiarazioni siano riu– scite ad eliminare l'ostilità di certi ambienti ameri– cani; ed abbiamo anzi molti dubbi al riguardo. D'al– tro lat_-0,è lecito p-revedere che, di fronte· ad un ge– nerale, orientamento ,europ·eo verso una .§erie -d'i ri~ forme industriali, ponderate, ma- ben decise, gli Stati Uniti muoverebbero battaglia ad ogni costo, sospen– dendo, se del caso, i loro rifornimenti. all'Europa? Sono gli ambienti reazionari, conservatori, che ten– d-ono a dar credito a idee di questo genere, che peral– .tro nCìn trovano conforto nè in. precedenti storici (v,e: d'ere fornitur.e degli Sta.ti Uniti all'U.R.S.S., anche du 0 rante i piani quinquennali); nè nella politica attuale dei piani di aiuto; nè nelle linee quasi obbligate della futura politica commerci•ale americana. Secondo un articolo apparso sul Financial- Times del 31 ottobre u. s., la produzi·one degli s.'U. è attuai~ mente valu.tabile a 200 miliardi di dollari all'anno (il doppio ·dell'·anteguerra), malgrado che .molti milioni di uomini impegnati dall'esercito sfano attualmente fuori ·d,el ciclo produttìvo. Per l'avvenire, si prevede una esportazione ,di 1 O miliar-di di dollari all'anno ,(contro 3,5 dell'anteguerra) ed una imp,ortazione di 7 iniliardi, con un forte bHancio attivo, quindi, da con– vertire in in-vestimenti all'estero. ·È possibile che la macchina produtt_iva americana . ,in fase·di trapasso _da economia di guerra a eèo1i-omi;– di p•ace, si metta fuori fase a scopo punitivo dei cat- .· , Bibl'iotecaGino Bianco !ivi europei che vogliono con tutte le forme legali il passa,ggi.o di alcune in.ciustrie sotto il !-!Ontrollo sta- tale? , · E, -d'altro lato, se -invece di esportare verso l'Eu– ropa, gli Stati Uniti espo,rta-sséro in· massa verso l'E– '1>lrerrioQ,riente, non troveréobero forse laggiù dei po– tenziali" c oncor reri·li._,di domani, •ancora più 1iericol0si · (a causa , d.ei bassi salari) di quelli europei? Malgra– do le ipotetiche minaccie o i ritardi a scopo :politico, od altro, gli Stati Uniti dovranno per forza esportare verso I:Europa . L'a. socz'alizzàzione è fattore dli pace. cl lavoratori eur,opei, pur ·senza trascurar:e le rea– zioni degli S. U., non d'ovrann,o allarmarsi oltre mi– sura per gli strilli dei .grossi capitalisti d'Europa, che, non avendo altri argomenti contro la ·socializzazione, non trovano di meglio che p,orre le l@ro_speranze in possibili veto da parte del p,opolo americano. NeU'altro dop_o guer!"a la borghesia europe.a, di fronte al fa!Hn1enlo dell'economia della. libera con– correnza, non trovò -di megli-o che svilup•pare i car– teHi industriali internazionali, credendo che la soli- -· darietà degli interessi ·capitalistici sarebbe st•at·o un sufficiente baluar.d-0 contro nuove crisi., Questo si– stema Ii.on resistette aJl'urto delle contrad 1 dizioni in– terne ,del sistema ca,pitalis1ico ed avemmo così la se– conda .guerra imperialista- mondiale. Se n·o.i vogliamo impedire. una terza gue,rra mo1v diale, è necessario socializzare le grandi industrie · europee e po.rie sotto il çontrollo di govèrni che si::ino espressione delle classi lavora-tric-i; è necessari-o che . qu11sti go-verni si acco,rdino tra loro per fac~li.tare un'intesa europea; che questa intesa costituisca un forte baluardo oapace. di impedire un urto tra l'eco– nomia capitalistica americana. e, il sistema.economico d·ell'U.R.S.s.; urto ohe sarebbe fatale per il mondo intero. · · Lavorando per. la sociàlizzazi-0ne, noi s'ocialisti la– voriamo quinidi per·· l'uni!à europea e per la pace mondiale. I . . VIRGILIO DAGNINO . ·.. La rifor}Ila,_ baµcaria, fra~c~se Fini e imp<Jrtanza della ,,i/orma. , L' Assembleà Costituente f~anoese ha --appro-vato ·i,l 2 di- · cembr~, con· 521 voti ÒOntro.· 35 'contrari e ·,27 asteinsioiri, la legge ·su la nazio111ali-zzazfo111e dçlla -Banca :di Forartcia e , delle maggiori sodetà bancarie di depositi e· sco-nto e su.l'or– ganiz zaz_ione del oredito-. Il dibattito è dUll'ato una sola ·gior- . na.ta, dato ché era st<1ta.decisa la ·procedura d'ui;genza. Pur– tuttavia, l'Assemblea· è riuscita ad effettuarè llll1 esame al>'" pro.fondilo della question_e.~ Ciò è provato dàl fatto che fra· il pr,ogetto governativo, presentato dal Ministro delle Finanze -Renato Pléven (indipendente-socia:ldsta repubbli- .– cano) ed il testo definitivo· della legg«) ci s:ono non poche differenze.- •Pietro Métayer, .iJ compagno che alla Costi– tuente ha èifeso il punto di. vi.sta socialista; ha , commen– tato H pr,ovvedimento dicendo che il ·suo grup·po acco– glieva ,con simpatia una ri forma che apre la via al wcia– lismo e facilita la marcia - ver.so il fine « cui 1I1oivogliamo arrivare· senza essére trafelati ». Tale riforma, ha conti– nuato il· Mét,ayer, « ,po,r-ta la Ìnarca socialista ,ed è il più ardito. Jra 'tutti i progetti" ado-ttati nei vari paesi d'Europa-»– L,e Pòpulaire ha co-sì salutata la nuova legge: « Primo pas- so verso l'indipéndenza d"ello -Stato.· - Il credito al servizio della Nazione». La legge del- 2 dicembre, pur coi· suoi difetti di omo,ge– neità dovuti ai oompromessi cui, p-er talune questioni par– tico,larmente -dibattute, si è dovuto rioorrere, rappresenta un' primo pa,sso molto importairlte verso una completa na- - zionalizzazione del settoce. Che in séno al sistema bancario francesè ·dov,esse · venire lnstaur.ato il principio del controllo popolare attraverso la" -111azionalizzazione dèl credito, tutti erano d'acct>rdo. Lo 1 stes– ~ OOIIllroprogetto della ~noranza ,prevedeva, infatti, la na– zionalizzazione della Banca cen.t.-?l-e, l'istituzione di un con– siglio superiore· del -credito e l'ins-ediamento · di una oom-

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