Critica Sociale - XXXVI - n.14-15 - 16 lug-15 ago 1926

CRITICA ~OCIALE 233 ma direi che essa·~ una dote spontanea del Cuoco. ìl ·Quale potè· essere spinto a studiare con particolare · amore l',qpera del Machiavelli. appunto da questa naturale alfinità ch'~li sentiva con lui. · E' veratt1;ente mirabile la concretezza e 'precisione con la quale ~li vede e giudica i fatti svoltisi sotto i suoi ocdii. La cosa è tanto piiì notevole in un tem- ' po in. cui · 1,'atmosfera intellettual 1 e - che I egli pure che il popolo possa chiederne oonto. che almeno possa saperli. mettiamoli almeno nella necessìtà di consultare H popolo ». respirò -'-'formata dalle id-ee, che ebbel'o in Francia · la' Jorò più importante espressione e che si riassu– • mono _nelta filosofia dell'illuminismo. induceva la più E. dopo aver ricordato oome si atl\lasse in Olanda questo principio della più larga democrazia e come si fosse tentato di attuarlo in Francia· nel periodo del predominio ·giacobino. aggiunge che nel Regno di Napoli bastava. ad attuar quel principio. ravvi- ' vari~; rinnovandola. una istituzione tradizionale. : parte d~U,. scrittori ad .un astrattismo vagp e nebu- loso. entro cui si perdeva ogni visione d~lla realtà '.concreta. 1 Il Cuoco :è un osservatore atten~o e preoiso: vede i fatti nella:'·loro complessità e nelle loro cdnnessioni. • sa rkercari:ie gli aspetti meno apparescenti. l-i ana– lizza con ·acume e li rappresenta con grande chia- · ret:Za: ha tutte le doti migliori del politieì,o e dello storiq:> .. ed ;è scrittore che interessa e dà: luce. Ciò · non si~nifi,ca. naturalmente. che egli abbia visto e i;?iudic~~ t~ftamente ogni cosa: il suo giudizio. per es.. su\la •(wura e. sull'opera del Robesp:~.rre e sul complesSQ iji. fatti· avvenuti sotto la sua dittatura non potrebbe es$ere accettato: ma quanto tempo e.i è voluto e ci yorrà prima che su quegli avvenimenti si pronunzi un esatto giudizio? Nè si deve d'altra partie. dimenticare che il Cuoco ha partedpato con passione a~li avvenimenti de.} suo tempo.' e il suo Jtiudizio èidl giuditio di chi considerava :i fatti in rela~fone a.•_un ideal,e cui mira:· da questo' punto di vista egli ,ha'. bene intuito ì difetti e il danno delta ditt-atiJ.ra,,jdacobina.' Ma sono svecialmente le condi– ziòni !)~gli"avvenimènti del ReJ?no di Napoli' che egli .esamina -e. Jiiudica con mirabile perspicaci~ ed equi– librio: ~in molte pagine par veramente ~he riviva lo . spirito di _-Nicolò Machiav,elli. nobilitato da un ardènte passione che ebbe allora per mar'tiri alcuni dei più elevati spiriti che l'Italia conta in tutta la sua storia. ••• . Anche in questa edizione del Vallecchi. come già in quella, dèl Laterza. sei;!uono. al Saggio storico sulla rivoluzione napoletana, i frammenti, "delJ,e let– trfSé che ,il Cuoco scr.isse al Russo intorno :il progetto di costi1u.z.ione napo1etana redabto da Mati>u Pagano. Questi frammenti ribadiscono l'impressione che si ha, dalla lettura del Saggio: il Cuoco rle~gisce vigo– rosamente contro tutti gli' schemi astratti · e assoluti che la ·filosofia' iHuniinistica aveva contribuito a met– ter· di moda. Egli pensa che la realtà sùlla quale si deve operare s~gna limiti insuperabili ,~d 01?ni nostra aspiraz11(fne; egli osserva perciò che. nel re– digere la costituzione. bisognava tener oontq del f~tto che essa era de$tinata « agli oziosi lazzaroini di Na– poù: ai feroci Calabresi. ai leggieri Leccesi. agli spurii Sanniti ed a tale aUra simile genia ... » E per questo ~li non consentiva nel disegno tiormula!o dal Pagano nè .. ,~i lasciava abbagliare da speranze m una .chimerica 'democrazia. che al suo t(Wlpo e nel Regno di NapÒli era verame~te follìa :S~erare. I,inoro se sia questa la ragione per e~. ne~ su? cli.soorso di Perugia di circa u~ ~nno add1eµ-o. _11 M1~ n,istto Rocco· pose il Cuoco. ms1eme al Macluavelh e col Vii.oo. fra i profeti italiani del '_fasctsmo: Per . persuadersi del carattere affatto arb1tr~ d1 questa enunciazione; basta leggere oon attention_e tutti i frammenti delle lettere del Cuoco: e p,arh– colannente il secondo. che tratta della sovranità del popolo . . L'autore. parte da~ principio enunciato dal Romseau- eh-e :_da souverameté ne pent étre repré– s-entée... : elle con'siste essentiellement dans la ~olonté aénérale. et la volonté ne se représente pornt »; 6 ~nsidera quindi il sistema parlamentare •~ome una men~µiaiione ·della sovranità popolare. _Dol?o a~er osservato che. a:·.-tutela di questa. la· coshtuz1on_e m– ~ese ha « la divisione di poteri» (quella che !1 fa. scismo deride e vorrebbe cancellare), soggmnge che· ,essendo pur necessario far• uso di raJ!)presen– /tanÙ. (perchè hon è possib~e il sistema _dell~ so– vranità diretta « in una nazione che abbia cmque milioni di abitanti ed occupi troppa vasta esten– sione di terreno » ). occorre far sì « che essi rappre– sentino :I popolo. e che la lo.ro volontà sia C{uant~ Q.ip._ si_ j>0}§.\1 legata alla volontà popolare ; «rendiamoh Bibli~abiilna- ~®neo dei lo,ro voti. facciamo sì « La nazione napol'tana ha i suoi comi:Zì. e son quei Parlamenti che hanno tutte le nostre popola– z,ion·i: avanzi di antica sovranità. che la nostra na– zione ha sempre difesi contro le usurpazioni dei ba– roni e del fisco (oggi diremmo: del Governo centra- le). E' per me un diletto ritrovarmi in taluno di que– sti Parlamenti. e vedervi un popolo intero riunito ,d,iscu:tervi i suoi interessi. difendervi i suoi diritti. sceglier le persone cui debba affidar le sue cose .. )> E continua dicendo che. se. si vuole anche a Napoli il popolo sovrano, non c'è che ristabilire questi Par– lamenti. e dire ai cittadini: d'ora innanzi « i vostri !int,eressi saran regolati e decisi da voi stessi». « Le· popolazioni. così adunate. cominceranno dal– lo sceglte.re i loro Municipi, i quali debbono, in 11w1 Repubblica, 1esscre i primi magistrati ... » e avrebbero dovuto godere d,i tale aut,onomia e diritto di inizia– tiva che ..:..... dice più oltre il Cuoco - « qualunqlle popolazione della Repubbl:.ca, riunita in solenne Par– la-mento, possa prendere, su i . suoi, bisogni parti– colari, quelle determinazioni che crederà le migliol'Ì; e le sue determinazioni avran vigore di legge nel- suo terrilori,o, purchè non siano contrarie alle leggi ge– 'lterali ed agli interessi delle altre popolazioni». Questa jnvocazione di così amvie autonomie lo– cali è anche p:ù notevole in un tempo in cui la Francia dava ai così detti patrioti, (cioè liberali). di tutti i Paesi l'eserrn>io di una tendenza. al più rigido accenframenbo. Le idee del Cuoco non po– triebbero oerto esser.e acoolte senz'altro oggi. ma - meriterebbero di esser vrese in esame da chi voglia anche og~i cercare una garenzia più sicura della sovrantità popolare contro le sopraffazioni del po– t,ere oentra le. .Ma che si possa rintracciare in queste limpide fontii 1e scaturigini del vensiem fascista è una pre– tesa che ha veramente del fantastico. Si contenti l'on. Rocco della paternità spirituale di Treitske e di .Maurras e. per la tradizione ed etichetta italic,a. di Enrico Oorradini. e. anche quando andrà <id insegnare. come promette. il nuovo diritto sinda– cale. non vretenda di . richiamarsi. per questa· sop– pressione della lotta fra le classi. alla fonte del Ma– ohJavelli. che nella lotta fra le classi patrizia e ple– bea riconosceva un elemento essenz:ale della poste- riore grandezza di Roma. MuG. Un ricordo I( volume, fuori commercio, edizione severa, a lut– to, dn 750 esemplari, colla dedica: a Lei, 1;1gli · Intimi, la me; si apre oolla triste epigrafe: Gent,i pie, che pregate quando la notte cade, non pregate pei morti ... non pregat,e pei giunti, pregate pei viatori. è con quella del Carducci di un angoscioso e per noi troppo significatfoo richiamo: In breve, o cari, in breve (tu calmati, ind0mito cuore) . . . giù al silenzio verrò, nell'ombra riposero, e porta in prima, come a domino.re e disciplinwe tutte le altre pagine, il più noto ritratto dell'Estinta ed il più caro a tutti, quello che ce la rappresenta nella piena maturità della vita e del!'azione. Filippo Turati ha raccolto ed ordino.ti questi ri– cordi della vita e della morte di Anna Kuliscioff. Nella prima parte tutti gli scritti commemorativi . intorno all'Estinta, pubblicati dalla ·critica Sociale nel trigesimo della morte; nella seconda quelli com– parsi sui giornali dell'Italia e dell'estero, dalla morte lino al marzo di quest'anno. La terza, •Sotterra•, lmeve, comprende la fotografia del sepolcr,o e poche

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