Critica Sociale - XXXVI - n.14-15 - 16 lug-15 ago 1926

226 CRITICA SOCIALE I ' guarsi bravamente la vita. I maschi si sposavano pr.esto e portavano le donne nella casa dei genitori. Così sullo st~sso fondo, tenuto a mezzadrJa od in affitto, non un'ora di lavoro era tolta al bilancid dell~ famiglia; ci lavoravan tutti, dal nonno sino ai nipptmi. E menavano una vita di parsimonia strettis– sima, impinguando il libretto dei risparmi alla ban– ca. Sèialava1Jo il giorno clell..1 sagra. AJlora le mas– saie sp:anavano . sfogliate regali di fior di farin:i ché poi trinc~avano a tagliatelle larghe e sode, de– oimavano il pollaio e ricamavano tenere torte. An– cor oggi la sagra è celebrata ·con abboùdanti ed ospJtali conviti. Qu~to ·celo di contadini fissi tutto l'anno su di un fondo, asp:irava alla propr:età della terra, e tale aspirazione perseguiva con ardore e tenacia. Sui propriieta,ri d'origine borghese aveva il vantaggio delle braccia, d~ll'istinto, dell'energia che gli prove– niva da una vocazione seoobre del sangue. Poi si « arrangfava » con avidità e senza scrupoli nella spartizione del reddito ool padrone. Presumibilmen– K.e !Ì. contadini avrebbero finito col conquistare così la prop1'1età palmo per palmo, attraverso una lun– ga fase di trapassi e di sostituzioni. Senonchè la guerra, moHiplicando vertigil1osamente i loro guada– gni in confronto ai proprietari legati· a contratti d'affHto nov,ennaVi, li portò di colpo alla proprietà. Ora sono essi• che vengono ogni mercoledì ed ogni sabato a far mercalro sulla « pfazza grande » della città. Ed i padroni cli prima, spodestati e dispersi, occupano per tutto l'anno gli antichi quarUeri d'in– verno; e trascorrono gli oz:•osi pomeriggi nelle s.'.lle di un vecchio caffè - finto mogano e grandi spec– chi - a esercitarsi nella strategia dello soopone. Dietro i tre o quattrocento «arrivati)), sta ancora una larga massa di contadini bramosi cli terra, in attesa del proprio turno. Ma quelli sono abbastanza tranquilli e si sentono forti. Un grande spavento lo passarono al tempo dlei socialisti, dopo la guern. , Il proletarfato d·ei braccianti era tornato dalle trin– cee come una valanga. Più povero di prima, con una trag,ica espedenza di sangue, colla coscienza di un destino ingiusto e sordo. Ora lo spavento è passato, ~d i rùrali esprimono la baldanza nell'aspetto. Non li inquieta l'abolizione dell'autonomia comunale, non . li inquieterebbe la soppressione del pa•rfamento:, Legati ad uni economia sicura e sempllice, non hanno senso per le funzioni politiche della società moderna, o l'hanno oscuro e tardo. Lavorano: questo sì. AU'al,ba ·s@no àn piedi. Gor– tonro I,e strade in automobile; dai campi' ai mercati, dai, mercati alle \fiere. Guidano le loi;o macchine con bravura, olt11e !i cento all'ora. Soltanto i vecchi sono ancora fodeli al calesse od al tranvai fumig,oso. dal passo di tartaruga, ov',essi si stipano tra contadini di pochi soldi, donne vestite di percall'ina e grossi curati. Non hanno smesso il tradizional,e fazzolettone di foulard al collo, la camicia di flanella, il Rosskol'f ili nichelio. I giovani corrono. }lan fatta la guerra, un po' cli mondo l'han visto. Vestono di stoffa inglese, van– no in scarpe giaUe e Burberry. Le « ballere)) di campagna col « premiato concerto )) di ottoni ed ottav.ini non fam~o più al loro gusto. Frequentano i dancings eitlaclini dov,e si sbizzarrisce il jazz-band. Sono soai dei clubs rnotorislici. Aspirano aUe deli– ca,le .signorine che port~l.'11:) i qap,;,lli corti. Ma qn:u1- do si sposano soppesano la dote, contrattano, nr BibliotecaGino Bi·anco diiscntono il mercoledì ed il sabato sul mercato. Hanno in fine una gran passione per i oorbei, dove possono sfilare in divisa, col loro grado, alla mi– litare. STEFANO VEsco. Riprod_uciamo, derogando alla regola, qu~sto arti– colo - in cui una giovanile tendenza alla genera– lizzazione, e una certa visibile preocou,pazione lette– raria, non tolgono verità fondamentale nè vivezza di colori al quadro -. da una ottima Rwista, PAGINE CRITICHE, rassegna mensile di cultura e d'arte, che un gruppo · di giovani, con a capo Gino Saviotti, pubblica a Pwrma, seguendo sani indirizzi di serietà e dignità letteraria ~ cfoile. LA C. S. Come è sfruttato l'uomo dicolore Le stat!istkhe sociali, compii.ate da socialist~ o iin genere da malcontenti, sono tendenziose e quindi ,inattendibili. Ciò è cosa intesa. Solo le statistiche ufficiali, r~datte da chi possiede tutti i dati e non ha interesse ad altfrarli, offrono aspetto di serietà e di veridicità. AHeniamoci dunque a pubblicazioni ufficiali. To– .g1iamo in mano ntent,emeno che il « Bulletin du ministère du travail » di Francia; una ponderosa J)'tlbbLicaz'one trimestrale, di cui abbiamo presente l'ultimo quadei;no. Vi troviamo, fra altro, l'analisi di un'altra pubblic:azione ufficja}e, il rapporto pub– blli.cato dal Foroign Offiiòe ingl,ese sulle condizioni del lavo4io e della legislazione operaia in Cina (Pa– pers respecting Labour ç,onditions in China). Il rapporto è ,il risultato di inchieste oompiute sul luo.go dai 'rappresentanti aonsollari 'brittainnki, e coor– dinate a Londra ,dal ministero degli affari esteri. I lettori giudkherairno se esageriamo dioendo che quanto si legge in quel documento ufficial,e suscit•a sdegt10, pietà e rivolta. . Cominciamo dalla durata della giornata di lavoro. Nelle f,i,lature di Shanghai, g.Ji operai lavorano ln parte dodici ore al giorno oon un riposo di tren– ta minuti, e tn parte quattordici or,e effetluat,e sen• za interruzione. A Ch~ng-Cha, la g,iornata di lavoro è di otto ore nelle t,ipografie, ma . « in tutte le altre industrie è di dodi:ai ·o qua.ttordici 01,e, e qualche volta tocca le quindici ore)), A Canton è di dodiçi 01~e, con mezz'ora di riposo per H pasto di m,ez.z.o.giorno. Almeno, · quest.i oJ)'erai così duramente sfruttati godranno del ripos,ç, settimanal,e? Niente affatto! Espone testuallmente il rapporto: « La pratica del rJposo settimanale sembi;a generalm,enie sconosciu- • ta. lrì molti stabilimenti si accordano due soli giorni al mese; in molti altri, quattr.o giorni all'anno ». E i salari? Negli ultimi anni sono alquanto cresciuti, ma, · conlii.nu :a il rapporto ufficiaLe, assai meoo che il co– . sto della vita: qui 1 ndi la condizione reale degli ope– rai e llelLe loro famiglti.e, il lor:o tenore di vita, già poco aUegro, è ancora peggiorato. Nei grandi centri - per esempio a Nankin - « i saliari correnti va– rJa•nò da 6 dollairi e mezzo a 8 dollari al mese. Qua1ctue cosa oome 35 @ 40 l!ir:e d'anteguerra al mese. NelLe tess,iture, i salari variano da 12 a 20 dollari al mese. In molte fabbriahe gli uomini gua– dagna,no 15 dollari al mes·e, « le donnie e i ragazzi pagat:.i a cottimo ricevono circa 30 centesimi di dol– laro al giornb r>. Come è tutelato il lavoro cf.elle donne e dei fan– aillllii? Apprrendiamolo dal consobe inglese a Shau– ghai:

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