Critica Sociale - anno XXXVI - n.13 - 1-15 luglio 1926

194 CRITICA SÒCIAL:É rivoluzionari dov,esse essere l'brgano rea1e del par– tito; servendosi semplicemente delle masse come di uno strumento da adoperarsi al momento. oppor– tuno. Non è qni il caso cli discutere quale di queste d'ue direttive fosse allora la più opportuna per la Russia. I risultati estedori sembrano dar ragione a Lenin. Ma un esame più completo deHe pre– messe e degli sviluppi slorici potrebbe portare ad una conclusione opposta. Noi meno che mai abbiamo bi.sogno di discutere questo problema, perchè ci dobbiamo preoccupare dell'atteggiamento dei bolsce– vichi solamente dopo la loro ascensione al potere in Russia. La riduzione del partito ad un piccolo nucleo, quale era nel passato sotto la persecuzione· czarista, è continuata sebbene i membri cli tale nucleo siano quelli che ora oomandano in Russia. Mentre in lutli i paesi gli operai possono entrare · liberamente, secondo la l,oro convinzione, in queslo o. qtÌcl parli lo socialista, il partito dei bolscevichi. è formal,o mediante il rPclulamenlo. c. ciò mentre ess1 tengono il supremo polere. Le proporz:o– ni di questo reclutamento (e quindi le climen- · sioni del partito) dipendono dalla decfsione di una cliqu,e di capi. Questi - avendo ora per sè tutte le risorse. dello Staio - hanno . ripreso oonlro gli altri partiti operai la lotta che nella Russia czarisla avevano impegnalo con fierezza e coerenza. Il loro scopo si è ridotto a un solo: spazzar via tutli gli altri partiti e assicurare a se stessi, come pàrtito politico, un vero monopol:o, fuori .del quale non è tollerata che una massa inorganica di gente senza partito. Non solo i bolscevichi impedisoono agli ope-· rai russi· di entrare in altri partiti, ma si sforzano anche di toglier loro ogni possibilità di costituirli. Il Governo bolscevico è dunque monopolistico. · Il bolscevisme è il monopolio ·di un partito for– mat9 per reclutamento. C'è in Russia un solo partito, e ad esso non si può accedere liberamente. L'esi– stenza in un Paese di un solo partito operaio è certo l'ideale di tutti \ socialisti. Ma, mentre tale 'ideale è effettuabile perchè il loro pai·tilo è aperto a ogni operai-o, ~l metodo del reclutamento, invece, l)'Orta · con sè di necessità l'esistenza di partiti di tipo op– posto. Il sistema del reclutamento di partibo semiµa e rinforza i dissensi nel partito o,peraio. Unità di or~. ganizzazionie dellé classi operaie e « partito reclutato » sono e furono sempre cosé inoompatibili. Se il me– todo del reclutamento sia conveniente pei Russi, è cosa che riguarda l,oro soli. Altra oosa è il mono– polio di partito. Si potrà anche concedere che la soppressione dei partiti avversari s'imponga come mi– sura straordinaria provocata ,dalle necessità della guérra civile. Ben altra cosa è il monopolio -di partito: diventato una istituzione permanente. Secondo noi, se è perfettamente giusto che i socialisti facciano, ogni sforzo per attrarre in un solo· partito l'intera 1 classe operaia, è evidente che ciò deve farsi oolla persuasione e non mai oon la coazione. Anche per il pa1:tito aperto a tutti,. il monopolio .permanente creato dalla forza sarebbe una follìa .cri- · minale. Ma questo monopolio raggiunge il . oolmo quando tale monopolio è èsercitato da un partito i membri del quale si continuano ad arruolare ~ol \petodo del reclutamento. ' Il reclutamento di partito e la ditlat,ura dei capi sono i veri ostacoli alla creazione in· Russia di •nn solo partito operaio, veramente unito. Il monopol1o di partito è il vero ostacolo alla creazi,one di una sola, Internazionale veramente ·unita. Nella Internazionale BibliotecaGino Bianco di anteguerra tanto i oolscevichi quanto i mensce– vichi potevano trovar posto gli uni· accanto agli altri; ma ora è chiaro che il vero bolscevico non potrebbe non opporsi all'unione delle Internazionali, che de– molirebbe il principio del monopolio di partito. Egli sai:ebbe costretflo a riconoscere il diritt•o ad altri partiti socialisti, basati sopra l'autodecisione delle classi operaie, e formati, non col reclutamento dal-. l'allo, ma. con la libera professione di fede dei lavo- ratori. .. *** L'in toUeranza nei bolscevichi di ogni partito s-pcia– Iista di destra in Russia, costituisce dunque un evi– dente ostacolo insormontabile all'unità internazio– nale del proletariato. Durante il primo triennio del loro potere, i .bolsce– vichi si credettero forti abbastanza per vincere jl mondo capitalista mediante una conquista diretta. Ma pensarono che la via pit'.t spiccia per trasc;inare le masse a secondare ]a loro tattica stava nell'evitare ogni discussione coi socialisti coprendoli di ingiurie e di calunnie, annichilendoli con un attacco frontale diretto. Ma, pooo alla volta, ·dovettero persuadersi del– l'errore di una tale tattica. G:à il terzio Congresso della Internazionale Comunista la abbbandonò adot– tando la par.ola d'ordine: « alle masse!». La nuova Lattica fu da prima chiaramente formulata nelle « Linee da seguirsi per arrivare al Fronte Unico», approvale dal Gomilato eseculivo della Internazionale Con:rnnista il 18 dicembre 1921. Era giuntò il mo– mento psicologico in cui il desiderio di unità, ma– nifesl!o nei partiti socialisti e potentement,e stimolato dai rovesci che il proletariato aveva sofferto nella sua marcia· in avan ti, non poteva più essere tr~ttato dai comunisti semplicemente con la derisione e con lo scherno. Il loro voto conoorde per un Fronte unico permise all'Uniome di Vienna di tentare uno scambio di ve– dute fra i tre Comitati esecutivi per arrivare poi, se fosfe sta'to possibile, alla convo~azione di un Con– gresso mondiale degli operai politicamente organiz– zati. L'invito del 25 gennaio 1922 fu accolto, e la Conferenza, che un anno prima sarebbbe pa,rsa uto– pistica, si adunò in Berlino ai primi di· aprile 1922. La sua storia, e quella del · Comitato dei Nove da essa nominato, ·è assai istruttiva. Il 23 maggio, nell'u– nica riut1ione tenuta dal Comitato dei ·Nove, il falli– mento del tentativo apparì chiai:issimo. Prima si poteva credere che, dietro la pa•rola d'ordine del Fronte Unic-o., esistesse un sincero desiderio di unione: . Ma ben presto fu 'eviden'te che la parteci– pazione dei bolscevichi , alla Conferenza· era s~m– plic-~mente la prima e I assai inabile attuazione di una manovra. Sei mesi dopo, al quarto Congresso della Internazionale Comunista, Radek dichiarò tran– quiPamente che per il Cominl,ern la Conf,erenza dei tre Comitati esecutivi « non era interessante per il problema ·dell'organizzazione e nemmeno per una ritrnione colla seconda e con la seconda-e mezza 'In– ternazionale, ma semplicement,e come. un primo sfor– zo per mettere i socialisti con 1e spaUe al muro (Ver– baJ.e tedesco del ·Quart.o Congresso 1922, pag. 392). « La st1·ada che deve. condurre al Foont,e unico è molto più dura di quella che fu il nostro motto 'nel 1919: « spezzare ogni cosa!», ,Sarebbe più facil~ e piacevole spezzare· ogni cosa, ma, se noi noi1 siamo a ciò forti abbastanza e se è necessario batter,e la strada del Fronte Uniop, noi dobbbiamo prendere

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