Critica Sociale - anno XXXVI - n.13 - 1-15 luglio 1926

CRITICA SOCIALE 191 de~ ~escovi) . nel ..re!e:e~dU?l per l'espro– pnaz10ne dei Pnnc1p1, 1ns1eme coi socia– listi e comunisti ... . Or dunque non sollevazione· etnioo-reli– g~osa cattolica contr-o la Società delle N azio– n1; ma soUevazi,one di tutti i reazionari na– zionalisti (caUolici e protestanti) oontro la S?detà\ .per le sue as~irazioni pacifiche e, virtualmente, democratiche. In fatto il Bra– sile, la Pol•onia, la Spagna non ac~ennano ad una secessione di 'principio ma ad un'of– fesa recata loro col dinieg 1 0 cÌi un posto al Consiglio; ciò che implicherebbe al con– trario, un'intenzione di partecipa~ione più attiva all'opera della Società delle Nazioni. impedita dalle gare politiche - essenzial~ mente politiche - delle maggiori· Potenze. Gli accordi di Locarno, impegnativi dì un posto nel Consigli•o per la Germania - non già perchè luterana, ma perchè è... la Germania, la contraente avversa cui è bello rendere l'onore del reingresso nella collet– tività dei popoli, e che é utile sottoporre alla com1:1,ne_ disciplina diplomatica - · gli ac-. cord1 d1 Locarno. hanno scatenato la crisi delle g.e1osie ... Perchè la Germania nel Con– sigli·o, ·e.non la Polonia, ·1a Spagna, il Bra– si_le'?Tutte le J:>·o~enze ,estranee agli accordi d1 Locarno, misconoscono, perchè si tratta di r,es in(er alios, le ragi,oni specialiss:iane dell'assegnazione del posto alla Germania da parte dei 1ocarnistL e 'trovano, oome è legittimo, che le ragtoni ·proprie - presti– gio, anzianità, benem,erenze di fr,onte alla Società - sono maggiori. N è contraddice a quest•o, l'altro fatto che per considerazioni di equilibrio pol_itico-diplomatico (e non mai r-eligioso) qualcuna delle stesse Potenze lo– carniche abbia · spinto alla gara pei seggi in Consigli,o alcuni Stati per fare il .con– trappeso alla Germania, in un Consiglio eventualmente riformato ed allargato... Ma gli accordi di Locarno che scatenano la crisi della Società .delle Nazioni non sono, in. se st,essi considerati, che una riduzione « pos– sibilista» del Protocol1o di Ginevra· di Her– riot e di Mac Donald, e - per~hè non richiamarlo? - della Internazionale Socia- lista Operaia. · Che vuol dir ciò? Vuol dire che la crisi scoppia quando la Società delle Nazioni sta cessando di essere la Società delle Nazioni vittoriose per diventare la Società dei vin– citori e dei vinti, e tenta di amministrare gli interessi comuni dell'Europa martoriata dalla guerra e .dal dopo-guerra contro gli interessi particolari. Che c'entra aUora il fattore etnico-religioso? La crisi sarà supe– rata o sarà mortale - questo noi non sap– piam•o. La nostra salda volontà « social– democratica » non ci fa velo sulla possanza delle volontà contrarie in Europa. Ma, per carità, non lasciamoci fuorviar-e. Guardiamo la realtà in faccia. Le nazioni sono tutte per la Società; le religioni sono tutte estranee al dibattito. Ci sono colossali influenze ed interessi spaventev·oli coalizzati contro la Società, o meglio, contro il suo trasformarsi B .b- 1 . attrav~so o;Qportun-~ riforme e limita– I 0Ieca ~ino ts1anco zi_~ni.dell'aul?rità delle singole Potenze so– czetazres - 1n un -organo possente di dc– mo~razia internazionale. Niente di più pro– bab~le eh~ questa .influenza e questi interessi abb1~no 11 s•opravvento, sia riuscendo ad abolire addirittura la Società mediante la secess.ione di ciascuno Stato reazionario o . ' - sia mantenendola per mera finzione come è, anzi, come fy fondata, forte strumento di egem•onia, per certe P.otenze che si na– sconde dietro il paravento del' pielismo e dell'umanitarismo sociale (tratta delle bian– che, aiuto ai profughi di guerra guerra al– l'oppio, ecc., ecc.). Naturalme~te questo evento si verificherà tant0 più sicuramente, quanto più democratici e rivoluzionari, - s1 alleeranno alla congiura contro la Società deridendone gli obbiettivi e rimandandon~ la pratica attuazione ai tempi fav,oleggiati dall' Apòcalissie, esultando per ogni difficoltà, per ogni lacerazione in cui si palesa la crisi di · sviluppo della Società; proclamando trionfalmente per ogni scacco inflitto alla Società - da. Corfù in poi - il "fallimento della Società stessa e indicendo in ognuna di queste· belle occasioni una festa da ballo per dare sfogo all'incontenibile tripudi•o. Ma ci s•ono pure imponenti influenie e in– teressi che si ricercano e si congiungono per salvare la Società e promuoyerne lo svi– luppo -integrale fino a realizzar-e mediante di essa almeno l'unità europea. E non si · tratta di -eler-ei idealismi, ma di necessità · di un ferreo delerininisn10. L'Europa muore delle sue divisioni e l'Europa non vuol mo– rire. Ammesso che la guerra e il dopo-guerra abbia1ao fatto dell'Europa una colonia per il capilalismo americano, · questa colonia sente che ha ancora una missione di civiltà al mondo, che non può più realizzare senon realizzando la sua unità. Locarno di Occi– dente e Locarno di Oriente, piccola Intesa e Intesa baltica, ecco nuclei associativi che. preludono a più prof,ondi assestamenti e che gravitano .sopra la Società delle Nazioni. I f.eudatarii ·dei tnzsts vedono la lor.o opera crescere e sfuggire loro di mano; il trust non è più nazionale; il trust si internazi•ona– lizza. Il 1nese scorso il fiore della industria e della banca nazionalista di Germania e il fior,e della industria e della banca naziona– lista di Francia si sono uniti. Un comitato di inlesa dei reciproci interessi franco-ger– manici si è costituito con ufficio a Berlino -ed ufficio a Parigi. É lo sposalizio del ferro e del carbone. Nello stesso tempo il trust brittannico della chimica dei colori, dopo vane resistenze, dimentico dei fieri odi che l'hanno fatto. nascere durante la guerra, si ' concentra col trust germanico. L'Europa è troppo povera per pagarsi ancora il lusso di un sistema di -produzione al tutto anar– chico. Il sign,or Loucheur si mette alla testa della crociata, affidata alla Società delle Nazioni, per un'inchiesta generale sulla pro– duzione. La Società è investita del problema degli armamenti, ed è, nella sua opera, mi– nata dalle Potenze... sociétaires che vor– rebbero disarmare ... soltanto gli avversari.

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