Critica Sociale - anno XXXVI - n. 7 - 1-15 aprile 1926

~'-'-¼--~~~--~-___..:...__CRITICA SOCIALE 99 cano ,ora - oh, no ! - le prove. Le abbiamo nelle statistiche relative alla condizi•one econo– mica di ogni Paese_ di Europa; nello stato di di-– sàgio generale che si manifesta in tutte Leforme: crisi di produzione; squilibrio commerciale · in– st~lJ'.ilità d~i c~mbii; diso~cupazione; bilanci pub– blici e privati che non bilanciano; imposte gra– vose mal sopportate·; dissesti, fallimenti, ecc. A cui s'accompagna, nel campo politico, la più de– plorevole incertezza dei Governi e dei partiti an– cora guidati dalle vecchie limitate concezioni ~ dai vecchi meto~i, mentre la situazione troppo pro-. fondamente cambiata esige che si cerchino e si adottino concezioni e metodi nuovi. I Governi si lasciano dominare dagli eventi sènza aver forza di imprimere ad essi, con mano ferma, un anda– menlo conforme ai nuovi bisogni di ciascun Pae– se; i Parlamenti consumano rapidamente un Mi– nistero dopo l'altro, vivendo, si può dire, i:n un conlinuo stato di crisi, da cui traggono argomento i reazionari per combattere ogni organismo aven– te carattere democratico; i Sindacati operai esi– tano a servirsi della propria forza nel timore che anche le loro vittorie si .trasformino in un au– mento di disagio per i lavoratori. . In tanla baraonda, la Società delle Nazioni po·– tè apparire a una parte delle popolazioni un'àn– cora di salvezza. Ma è, ancora, il calcolo che i disperati fanno sopra un terno al lotto. ,Ancora non si sà e non si vede bene quanti interessi si · agitano atlorno all'istituzione ginevrina: E, anche se taluni credono di aver superate 1e vecchie con– cezioni per abbracciarne altre che ~anno al di là della Società delle Nazioni - troppo r:1odesta co~a, secondo essi, di fronte alle loro fo.·mLL~B - ogni partito limita la ricerca della salvezza so~tanto en– tro i confini del proprio Paese. E aiuta così, anche senza volerlo, l'opera dei nazionalismi, intenti a isolare i singoli Stati per lanciarli poi ì\rno contro l'allru. · Ricerca vana. Il bilancio di ogni Paese è fatto - in tutti i campi - di eccedenze e di deficienze che, in islato di isolamento, costituiscono un'unica quantità negativa, un'unica causa di crisi. Bisogna guardare al di là d-ei confini per trovare m1>0 1 sbocco alle eccedenze - in modo che ogni Paese possa produrre queUo che meglio conviene alle sue condizioni - e per colmare le deficirenze. Po– litica di collaborazi,one economica, che diventa an– che politica di collaborazione intellettuale e mo– rale. I nazionalismi hanno essi pure sotto gli oc– chi questo bilancio, delle deficiren.z,ee delle ecce– denze dei loro Paesi. Ma, alle deficirenze, ciascu– no di essi pensa che si possa e si debba provve– dere nel p-roprio Paese) organizzando imprese che non hanno base economica razionale, che pro– ducono con costi di produzione troppo elevati e impongon9 misure di protezione di cui i popoli pagano le spese, compensati solo àalla retorica famosa del « bastar-e a noi stessi », tanto comoda alle piccole caste di profittatori. E, per Leecce– denze, domandano una politica di espansione e di concorrenza, che, - per l'influenza del milita– rismo - può assumer-e la forma di vere e proprie imprese di conquista. Ecco le due politiche che si urtano ora negli ambienti della Società delle Nazioni: quel la di collaborazione fra gli Stati; quella di aggrcs- Bi bI iBP~é~tf ~fiU-fcoera, profonda, dell'ultimo insuccesso. Tutti i particolari della cronaca non sono che pettegolezzo. * * * Quale delle due politiche vincerà? Dipenderà dalla pressione dei popoli liberi su I– l'indirizzo dei loro Governi. Dipenderà s~pra– tullo dall'azione dei partiti socialisti nei Paesi più interessati a fare della Società delle Nazioni uno strumento di vera pace, il fattore di una intesa sempre più cordiale e più intima fra gli Stati. Noi seguiamo con ansia 1'ediscussioni che avvèn– g,ono nei varii grandi Parlamenti a proposito della condotta dei Gov,erni nei rapporti con la Società delle Nazioni. In Francia :non se nei è ancora parlato. Ma è evidente che il numeroso gruppo socialista si rende conto - più che in passato, pare:-- dei le gravi conseguenze di una tattica di opposizionè e di rinuncia. f: u:na tattica che liquida i Ministeri e favorisce l'avvento al potere dei partiti di De– stra al servizio dei :Qazionalisti. Ogni crisi segna infatti un passo verso Destra:· dopo Herriot, Pain– levé; dopo Painl,evé, Briand. Dopo Bria:nd, chi sarà? L'ombra di Poincaré comincia a profilarsi nello sfondo della scena. Nel Gruppo socialista francese c'è - come c'era nel v,ecchio numeroso Gruppo socialista italiano - chi parla di intran– sigenza: intransigenza assoluta, contro tutto e contro tul.ti . .. fino alla conquista del socialismo inLegral•e. È possibile che si continui a tener chiusi gli occhi sul fatto che que-sta tattica è in realtà una preziosa collaborazione offerta ai partiti' e alle correnti reazionarie, che in Francia mirano a tor– nare al potere per faré una politica interna c·:m– traria agli interessi delle classi lavoratrici, ,e una po:itica estera contraria ai veri fini della Società delle Nazioni? Quando non bastasse ai compagni francesi la prova dei risultati da essi ottenuti nel loro Paese, c'è la prova dei risultati che, con sim-He tattica, hanno ot':e:n.uboi socialisti italiani. In un momento così tragico pe,r la politica in– t,ernaziona~e, i socialisti fraT1cesidev-ono assumere la responsabilità de-1 -potere. Il potere, ahimè, con– suma e anche liquida; ma, se l'idea è eterna, i par– titi che la propagano e· la realizzano non sono ugualmente, eterni. Sta·nno ad essa come gli in-. dividui alla specie: hanno la i.oro nascita, il loro sviluppo, il loro periodo di v-e-cchiaia, la loro morte. E, quando la morte viene, bisog:i1a pre– ~entare i conti dell'opera compiuta, delle realiz– zazioni fatte. La storia giudica inesorabilmente. Chi si è esaurito nella enunciazione di formule che, se-nza l'azioni, non sono che vano rumor di parole, passa nel limbo degli esseri inutili. Non assumano i compagni francesi la grave responsa– bilitn, di fronte ai popoli europei, ass,etati di pace, di a, er collaborato - per del1e preoccupazioni lo– cali - alla rovina della Soci,e,tàde:1e Nazioni. In Germania il partito socialista si rende conto <lei bisogno, per il suo Paes,e, di entrar.e niel Con.,. sesso ginevrino, e sa premere sul Governo per indurlo a mantene-re la sua domanda di ammissio– sioue e a collaborare, con necessario spirito di transigenza, perchè siano risolte le gravi difficoltà contro cui urla ora la politica internazionale di intesa fra gli Stali. I nazionalisti sv-olgono un'o– pera polente e lenace per far arretrare il Governo . dal passo fatto a Locarno e a Ginevra. Sappiano

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