Critica Sociale - XXXVI - n. 1-2 - 1-31 gennaio 1926

,(\ l:tUTICA SOCIALÉ degli ~tti e delle. gesta compiute; nella loro sen– n~!a 1gno~anza mtendono che ci sono creature pm g:and1 della fama dei loro fatti, creature che sono 1m~e~se per. sè, per ciò che sono dentro; e qu~ndo 1 b1~b1 le mcontrano, si buttano in ginoc– chio _davanti, o saltano loro al collo in un impeto p_a~s1onale,,spasm~clico cli amplesso. Non è il te·– ~1c_1smo, un adoraz10ne ed un'imploraiione·delle f~r~ otcu1te che hanno virtù di fare altrui bene 0 .d~ 1I1?erare altrui a malo? Oh! Anna' Anna i b1m~1 sono stati gli assertori più ,.entu'siasli del « miracolo » che si incarnàva in te 1 . Mira~lo, sì - cotesta perfetta unità di forme e, d1 s,ent1mento e di p,ensiero. Miracolo cotesta di– vin~ unità di ".ila, che ha per esordio la semplif i– cazzone e la rmunzia, procede ininte-rrottamente ~n assolu!a c~er~nza d~l;'azione al pensiero, di– fend~ndo m se, mfless1b1l11:1ente,, la legge auto– noma del suo cuore, ignara dell'insulto, serena sotto le persecuzioni, semplice tra i semplici tranquilla davanti ai giudici, superiore al male fi~ sico, inaccessibile al male morale terribile di c~ucc!o ~ di sarcasmo soltanto in fac~ia ai comme– dianti,. ai declamatori, ai demagoght ai cinici sc– dultori e corruttori o di donne o di folle - sem– pre ed ovunque anelanle aila divina liberlà alla somma giustizia, alla più alla dignilà dell'es;erc • conci ude infine col consegnare con c Iassi ca se'– r~~ità -:- f_orse per non usurpar<' ai vi\'i pm spazio d1 una bre\'C urna - jl proprio fral<' all'abbraccio dislruggilore della fiamma! Fiamma contro fiamma. Quella che ne ha arso l~ maleria n1;111a polrà contro quella del suo spi– :1to. ~ssa brilla e scalda ancora. Essa è passala m noi. I tempi rei, che Le invidiarono, in sul declinare, la libcrlà dell'aposlolalo e Le Lurbarono persino l'austerilà suprema del rito funerario non consentono alto clamore dj pubblici ricon~sci– menti. Non imp;orta. La fiamma brilla e scalda ancora ·e sarà perenne animalrice. consolatrice. purificatrioe, come l'ideale che la accese, come l'a- more che la alimenlò. , l.L.-\ VOTO TREYES. ANNA KULISCIOFF La vita e I' azione · La Russia di sessant'anni fa Anna Michailewna I<.uliscioff era nata 69 anni fa. il 9 gennaJo 1857, da f:amiglia a$fatai a Moskaya (Ker~on), n_ella Piccola Russia. Compie gh studi secondari. ar– ncchendo ~on_una so1ida coltura la spontanea sveglia– tezza e gema~1tà della sua mente. Come molti giovani del suo ceto m quel tempo, appena la sua mente fu in grado cli intendere la realtà della vita politica e so– ciale, senll un invincibile odio per la tirannide sotto cui e\·a compressa la vita del popolo russo e una prepotente volontà di liberazione: e a 15 anni cominciò a parteci– pare ai movimenti politici. Era il periodo di regno dello czar Alessandro II, che. dopo la crisi scoppiata nella Russia all'indomani della sfortunata guerra di Crimea. aveva sentito il bisogno di re.<,tattrare la for– tuna po1itica ed economica del suo Stato con « grandi riforme ». emanando la famosa legge del 1861, che scio– glieva i contadini dal vinoolo della servitù della gleba e creava negli Zemstvos forme democratiche di Go– verno locale; riformando radicalmente l'amministra– zione della giustizia per renderla più .rapida e stabile e meno soggetta agli arbitrii dei signori feudali: cer– cando di dar impulso al rinnovamento economico del Paese. Ma l'aristocrazia e la burocrazia opposero una tenace resistenza all'attuazione di quelle leggi. per im– pedire che esse indebolissero il loro predominio e com– promettessero i loro 'interessi. Perciò i contadini. seb– bene liberati. restarono sotto la dipendenza economica e ~iuridi~ dei nobili. Nelle elezioni degli Zemstvos fu- . rono introdotti il princ:pio del censo e il sistema delle curie elettorali, per as~ie-urare il predominio ai nobili; anche per l'elettorato nei Comuni si impose il requisito del censo: e Zemstv.os e Comuni furono posti sotto la tutela dei Governatori, e la presidenza delle assem- - blec degli Zemstvos divenne privilegio dei marescalchi della nobiltà. Le fustigazioni, abolite per le altre classi, furono conservate per i contadini. cui venivano inflitte dai triburiali rurali. dominati dalla prepotenza dei no– bili. La feudalità resistette. pronta anzi a riprencler0 l'offensiva: ciò che fece poi sotto il regno di Alessan- dro III. La « Jntelligenlia >>, che avefa sperato in un'èra nuova della vita russa, restava delusa e irritata: dalla delu– sione e irrit,zione nasceva quel movimento nichilista,1 che per decennii dominò, come una Nemesi. la storia della Russia. E anche Anna Kuliscioff fu nichilista. Im– P.licata in un processo. politico per una congiura contro il Go,ernatore, Ella dovette abbandonare il suo Paese. La repugnanza. che Anna Kuliscioff aveva a parlar~ r<:bLi d.i _sè -e ,il..riserµ_Q che Ella sapeva imporre anche a1 01 (ple~i~G\Q~0flC6 tolgono la possibilità di dar più n~in~ti particolari su questo periodo eroico della sua g10vrnezza. Qualct_ino di noi potè soltanto coglierr d~lla s~a parola, un giorno che Ella parla\'.'.l della \'ilH di certi ~ggruppam~nti del popolo russo, la notizia eh<·. nella prima m1graz10ne dall.'.1. sua ragione nativa. Ella passò alcuni mesi presso una tribù che conduceva vita quasi selvaggia, ma era d'indole -mansueta e bu011a. tanto da incoraggiare Ann.1 Kuliscioff e i suoi com– pagni d'esilio a iniziare verso loro la propaganda dei principi di libertà, di giustizia e d'umanità. al cui trion– fo essi avevano ormai votala la loro esistenza. La KuliscioH in Svizzera, in Francia, in Ilalia Arresti, processi e carcere Uscita dalla Russia, venne dapprima in !svizzera. Nel 1875 era a Lugano, centro allora di un cospicuo nucleo di internazionalisti, fra cui parecchi Italiani rifugiatisi là dopo che, con decreto del 9 agosto 187-1: erano state sciolte le Sezioni italiane della Internazio– nale. Con questi internazionalisti la Kuliscioff entrò subito in relazione. e segnatamente coi coniugi Pezzi. italiani. Da Lugano tornò in Russia. ma potè restarvi solo per breve terp.po . Nel 1877 è di nuovo in !svizzera. a Zurigo e a Lugano. dove avvicinò Bénoit Malon. il comunardo che anclaYa maturando una nuo,·a concezione del.socia– lismo. Quivi Ella conobbe anche Andrea Costa. che. assollo nel giugno del 1876. dopo 22 mesi di detenzione preven– .tiva e dopo un processo durato tre mesi. del quale ri– mase celebre la magistrale difesa di Giuseppe Ceneri'. appena aveva accennato a riprendere la sua attività di propagandista e di agitatore. aveva dornto. di fronte alle misure repressive del ~Iinistro ~icotera. cercare nuovamente rifugio affestel'o, come tanti altri inter– nazionalisti e socialisti. Col Costa la K uliscioff andò poi in Francia. dove. a Parigi. la mattina del 22 marzo 1878. furono entrambi arrestali quali internaz:oaalisti. insieme con altri rivoluzionarì italiani emigrati là. e sottoposti a un processo. nel quale il Costa fu condan– dannato a 2 anni di carcere e ad una ~rossa multa: ·e la Kulisci6ff. la quale, quantunque avesse ormai parte attiva nel movimento socialista. non aw\·a però mai ap– partenuto all'Internazionale. fu invece assolta. Il Costa rimase ìn carcere circa un anno. perchè venue poi a liberarlo l'amnistia del 187!l. L.1.Kuliscioff aveva in questo tempo abbandonato la Francia e . .:it– tratta dalla sua amicizia coi Pezzi e con altri inter– nazionalisti. e dal desider~o di impratichirsi nella lin– gua italiana. attratta fors'anche dal f~scino che sul suo spirito ribelle esercitavano le notizie dei moti scoppiali

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