Critica Sociale - XXXVI - n. 1-2 - 1-31 gennaio 1926

CRITICA SOCIALE 17 Anna Knliniolt ! i 1rorniio i~l t~~~ (l) In seguito ai fatti accaduti a Milano tra il 7 e il 10 maggio 1898 e che, se anche oon qualche impreci;10ne e inesattezza, sono, pel complesso, generalmente noti fu~ono, fr~ moltissimi_ altri oscur~, arrestati tre depu~ tati: Turati, De Andreis e Morgari - quest'ultimo ve- . nuto a Milano da Torino il sabato 7 magg~o mattina fa– cendo il tragitto a piedi da Magenta a Milano -; 'e i1 processo prese il nome di « processo dei deputati »; e furono pure arrestati Romussi, direttore del Secolo Gustavo Chiesi, direttore della ref)ubblicana Italia del Popolo, l'avv. Federici collaborato.re Ulisse Cerme– nati, cronista, e Arnaldo Seneci · amm'inistratore dell~ stesso giornale; Don Davide Albertario, direttore del– l'Osservatore Cattolico, - l'Italia d'allora -, Paolo Valera, Costantino Lazzari, già direttore della Lotta di Classe - e Anna Kulisciòff. Questo p1,ocesso, secondo dei processi grandiosi prese il nome di « processo dei ifornalisti »; benchè vi si fossero appiccicati anche l'ing. Antonio Valsecchi e l'ex deputato Zavattari, che col giornalismo avevano poco a che fare, e perfino, e naturalmente per dar colore alla polpetta, uno spizzico di sette anarchici. La Kuliscioff quindi non fu imputata nello stesso processo in cui fu giudicato Filippo Turati, come da molti si ritiene, ma in un processo per sè stante. Essa fu arrestata '.lunedì 9 maggio, e dovette lasciare la casa così come. si trovava, senza indumenti pel ri– cambio, che Le po)>tò poi il martedì la nglia Andreina, partendo co~ la carrozza dalla casa Majno, di via Pietro Verri, 7, in compagn:a della signora Ersilia Majno. - il che fece subito spargere la voce, presto smentita, dell'arresto anche dell'on. Majno. Il processo della Kuliscioff e degli altri imputati uniti a Lei ebbe luogò nell'aula a pian terreno del Cas°Lell-0 Sforzesco, sul lato sinistro di chi entri· incominciò il ' ' 10 ,giugno; finì il 23 giugno. . La Kuliscioff comparve al processo non nella gabbia, come inesattamente fu riferito nell'Avanti, giorni ~no, prima di tutto perchè di gabbia non ve n'era, essendovi invece tre ordi_ni di panche in legno giallo greggio, sul– l'ultima delle quali spiccava la lunga barba bianca dello Zavattari, e poi perchè la Kuliscioff - come Don Da– vide Albertario _:_furono collocati - certo per cavalle– ria militare verso la donna e il clero - all'infuori delle panche, sulle quali sedevano gli altri imputati, e su due sedie quasi di fianco al Trubunale. Per ·quanto l'aula fosse molto vasta, perchè occupava quasi tutto il lato del cortile, l'ambiente eta, in quel principio d'estate, assai afoso; ma, mentre Don Alber– tario, nella sua imponente figura, sudava copiosamente, la Kuliscioff, nel su~ semplice vestito nero, col suo caratteristico cappello nero dalle inodeste piume nere, era serenissima, come se si fosse trovata nel suo sa– lotto. Essa non era certo imputata di aver partecipato alle barricate, ciò che era a priori escluso dalla mitezza del– l'indole sua, ma era imputata, come il Romussi, il Fe– derici; e altri (così diceva l'atto d'accusa), del reato di cui agli art. 118, 120, 134, 246, 248, 252.Cod. Penale • per essersi, allo scopo finale, concertato e stabilito di • mutare violentemente la costituzione dello Stato e la forma • di Governo e far sorgere in armi gli abitanti del Regno • contro i poteri dello Stato, associata con altri, coll'istituire • circoli, comitati, riunioni e leghe di resistenza, con di- • scorsi e conferenze pubbliche o private e con scritti pub- • blicali per mezzo della stampa, essendo così causa direlta « ed immediata dell'insurrezione, cooperando efficacemente « con tali mezzi di istigazione alla guerra civile ed alle de– • vastazioni, che ebbero luogo in Milano nei giorni 6, 7, « 8, 9 maggio ultimo decorso •· (1) Pregato da noi. l'egregio avv. Valdata, che nel 1898 seguì con diligenza gli avvenimenti e i processi nella sua qualità di direttore del giornale / Tribunali, ha consentito a rievocare i suoi ricordi 'su l'arresto e il :processo di Anna Bibli~f~!W).i..iat!':ilwiQ..d.i farlo ben volentieri « come omag– 'i\b''ailil ~m~a&Mì:ill!l~Qparsa ,. Nella motivazione, l'atto d'accusa, firmato dall'av– vocato generale militare Bacci, venuto da Roma - quello stesso che aveva l'anno prima sostenuto all' A– smara l'accusa contro il generale Baratieri per il di– sastro di Adua - della Kulisdoff diceva così: • E fervente socialista e propagandista efficace quanto le- • n~ce; c_oop~rò alla cos~ituzio!]e di circoli, pubblicazione di • g1ornah, _d1 progr~m1 e d~ s~al~li, figurando indefessa- • n~enle nei Congressi, nelle nun1on1, nelle pubbliche passeg- • g1ate. • Nel 1894, .come dirigente del P.'..rtito Socialista dei La– « voratori ltaliani, fu condannala al confino. Dopo l'elezio- • ne del suo amico Turali a deputalo, raddoppiò di attività • per la propaganda delle teorie socialisle; ed, all'inlento di • mantenere ad ~sso salda la base el~ttorale del suo Collegio, « t~n_ne parecchie. confer~nze pu_bbhche al Circolo C.appel- • luu, cercando d1 orga111zzare m Legbe di resistenza in~ • ~crivc1~doli nel partito, gli <;>peraidello stabilimento Pi'relli, « 1 qu~ll, p_er~hè ben trattati, avevano fino a questi ultimi • lemp1 res1sl1to; e come essa riuscisse nelle sue mire lo • prova il fatto che già 1280 operai si erano iscrilti 'alla • Lega, ed, imbevuti di massime sovversive di sentimento « d'odio, si segnalarono nel primo giorno d;lla sommossa a « Ponte Seveso e Via Napo Torriani, e specialmente le donne • sulle quali la Kuliscioff esercitava molto ascendente dimo~ « slrarono maggior ferocia ,. ' Il suo interrogatorio fu tutto uno scoppiett1o di frasi secche, a sbalzi, com'era la sua eloquenza, e in fr~– quente polemica col Presidente, un buon uomo mollo pingue ed acceso, il colonnello di fanter;a Parvopassu. In sostanza, come risulta dal resoconto stenografico pubblicato dai Tribunali - con licenza dei superiori - Ella disse di aver fatto semplicemente opera dt propa~ ganda per alcune leggi sociali a favore del1e don ne. e riassumendo l'opera sua così: « imputala. Promossi un',agilazione perchè si presentasse • una le~ge_ sul lavo~·o de)le_ <l?nne e ~ei fanciulli, e 111iap- • poggiai a1 deputati soc1al1sl1, perche questa legge venisse « nua buona volta presentala; e 1I partilo ha votato ad una– « nimil_à .di pre~_entarla. Ecco la myt azione, per spirito uma– « 111Lano, per l mleresse e la lulela dell'igiene e per la con– • servazione della specie. • J>. ili. La ric!1ia1110 a par\arc sulle imputazioni fallclc. • lmp. lo lemu alcune conferenze per convincere le operaie « del~a necessilà di quesla legge, perchè mi pareva che, quando • « le mteressale avessero convenuto sulla sua importanza que- • sla l_egge sarebbe di più facile atluazione. Per questa '1eggc « lenm Lre conferen~e: due a .\lilano e una a Monza alle • donne soltanto, e privalarnenle. ' • Si dice che alle mie conferen,ze le donne si siano in– « fiammate e abbiano poi provocato i fatti avvenuti. lo non « credo che quella conferenza, svolta su uno speciale argo– « mento, senza parlare niai di socialismo, abbia potuto prepa– • rare i disordini ultimamente successi per parte delle donne,. E concluse con tutta calma: \ « Quello che ho fatto lo accetto, ma quello che non 'ho « fatto lo nego recisamente,. La sua difesa fu sostenuta dal tenente Domenico F'orzani del 18.° Fanteria - perchè avanti at Tribunali di Guerra, in regime d1 stato d'assedio, non si ammet– tevano al1ora che difensori militari, delegati d'uHicio. Ma una sorpresa meravigliosa di quei tristi giorni è stata la fioritura di ufficjali che si rivelarono difensori indipendenti e coraggiosi non solo, ma in grado, anche per l'oratoria, di dare dei punti a molti difensori bor– ghesi messi in fila. Il difensore, con una logica notevole, seguì la linea di difesa dell'imputata, producendo i documenti rela– tivi aHe conferenz.e tenute dalla Kulisc:off e soste– nendo che in line·a giuridica non potevano entrare negli articoli portati in accusa, essendo stata esclusa ogni sua partecipazione ai tumulti, e concluse: « Dico che non invoco la pietà, perchè stimo che in un « prccesso politico un verdello strappalo da sentimenti di • corr.miserazione non fa che menomare la figura dell'im– ' putato ed abbatterne tutta la forza morale. , Domandando l'assoluzione della Kuliscioff, non domando e che l'applicazione della legge, nient'altro che la legge,· e e della sua compagna augusta, la giustizia, dagli occhi lu– ' minosi e raggianti e, sopratutto, bene aperti ,. La sentenza condannò la Kuliscioff a due anni di detenzione e 1000 lire di multa con questa mot;vazione: , Ritenuto, in ordine a Lazzari, Gatti Ghiglione, Yalera, e Yalsecchi e Signora Ku!iscioff, che tutti appartengono alla « parte militante più attiva del socialismo, che tutti sono « propagandisti e da molto tempo non hanno trascuralo oc– • casione di riunioni e conferenze per eccitare gli operai e,

RkJQdWJsaXNoZXIy