Critica Sociale - XXXVI - n. 1-2 - 1-31 gennaio 1926

10 CRITICA SOCIALE Ella fu partigiana di una p:1ce p~onta, di t~ans~zione, come la più adatta ad evitare 11 naufragio d1 quel tanto di libertà e di democrazia che era entrato negli spiriti e nelle istituzioni. . . . Alla rivoluzione russa che abbattè 11 regime czar1sta Ella fu incondizionatamente favorevole e La salutò con gioia: e molti ~icordan<? con _quale ~ordialit~ Ella vide e intrattenne 1 delegati russi venuti fra noi nel- . l'agosto 1917, e volle accompagnarli in una gita au– tomobilistica. il cui strapazzo doveva procurarLe un acuirsi del male che minava il suo organismo. Alla rivoluzione bolscevica fu invece avversa - come le furono avversi i socialisti democratici (menscevichi) di Russia - perchè rifiutava di riconoscere una form 1 di organizzazione socialista nel regime che essa prepa– rava e attuò: nè alcuno vorrà dire che i fatti Le ab– bian dato torto. E più ancora fu contraria allo stra– vagante mimetismo bolscevico che pervase il movi– mento socialista ital:ano dopo il 1918, e che offerse un pretesto formidabile alla reazione che sopravven~e poi. Ma questa è storia di ieri che tutti ricordano; e quel che segue è storia d'oggi. che tutti vedono e su cui non è saggio fermarsi. Anche quando, nel 1879-80, propugnava l'abbandono della tattica anarchka nei Paesi occidentali, dove il regime di relativa libertà offriva il destro di mezzi più civili per l'ascendere delle classi e dei popoli,. Anna. Kuliscioff riconosceva e scriveva che contro la tiran– nide degli Czar non era possibile usare altro metodo che la violenza. Oggi il suo parere non era mutato. La conquista della 1ibertà appariva anche oggi al suo spirito come premessa categorica di ogni civile ascen– sione. Ma giudicava che le azioni di masse non possono compiersi con le stesse manovre delle azioni di mino– ranze d'avanguardia, e impongono ben maggiori re-. sponsabilità. Onde. pur nel suo dolore, perdurò in Lei la più equi– librata cautela di giudizi, anche 'perchè era profon– damente convinta di questo: che, quando la pa_ssione della libertà è nelle coscienze, c'è una forza spirituale operosa che, prima o poi, la trasferisce nella vita delle istituzioni. E questa fiducia rese men tristi gli ultimi giorni suoi. U Go"Gurno"'MoNDOLFO. FAUSTO PAGLIARI. Fate che siamo degni di Voi< 1 ) « Il rito è compiuto: nell'ultimo giorno dell'an– no di sventura portiamo la Signora Anna al ci– mitero: il suo corpo e insieme l'anima nostra: la sua no, la sua no: che è veramente immortale! « O compagni di fede, nel significato più vasto e più sacro dell'augusta parola, compagni della fede senza tessere; o signori che, (fuori dalla no– stra grande religione, arsa, ma non confutata), avete amato la donna venuta di cielo in terra a miracol mostrare di bellezza, di genialità, di eroismo, di grazia e di amore; o signora Andreina, figlia sua adorata_, nella corona dei nipoti pian– genti; o Filippo Turati, maestro e padre nostro; o assenti innumerevoli; o morti prese,ntt in ispi– rito, guidati da Uno: siamo giunti· alla stazione dolorosa: bisogna baciare questa bara, conse– gnarla alle fiamme, e poi risalire ancora il calva– rio della vita crudele. « .. . Non è l'ora di fare discorsi: non potremmo degnamente dire di Le-i, noi che siamo parte di Lei, noi che, vissuti nella sua luce, abbiamo visto soltanto la storia della nostra idea e non la sua grande storia personale. . « Non è il luogo di fare discorsi; se noi eriges– simo tribuna di libertà di parola nel cimitero, noi umilieremmo noi stessi! ... « Ecco: la Signora Anna si leva e ci segna col suo gesto di soavità e d'imverio il destino: vincere il dolore per il dovere. · (1) Riferiamo le belle parole che, a nome e per incarico di tutti gli amici e compagni, Enrico Goru..ales disse nel piazzale del Cimitero Monumentale con quella commozio– ne che vinceva tutti, e con quell'amarezza nell'animo di cui lutti coloro ohe furono presenti sanno il mo_tive. ' Biblioteca Gino Bianco « Fu l'insegnamen(o di tutta la sua vita. « La. storia lo dirà. « Noi qui solo dobbiamo testimoniaré piangen– do, che quanto di eroico, di sacro, di buono il so– cialismo ha segnato incancellabile nella storia d'I– talia. f.u secondo il suo. cuore: solo dobbiamo nella solennità di un giuramento riaccendere le nostre fedi alla fiamma che arde immortale su questo feretro! . « A vanti, o compagni I Ava.nti, o Filippo Turati, grande Cireneo della nostra idea. riprendi la cro– ce: ... oh come leggera quando l'Anna ti cammi– nava al fianco... · .. .ma se tu guardi oltre il velo delle lacrime, La vedi ancora; solo non soffre più; il grande spirito si è liberato, è ideale luce, sublimato amore 1 « Avanti, Maestro; veramente 'la tua eroica ora comincia: tu non sei più di te stesso, sei de.fla storia del tuo paese e della storia dei lavoratori che saranno redenti. « ... ·signora Anna, Signora Anna, fate che siamo degni di Voi, dateci la forza di continuare I e Voi riposate in pace e nella grazia di Dio , . ENRICO GONZALES. 1rrDOlORE f LA SOLIDARIETA DITUTTI I OCIALIST Fra. tutti i segni di compianto e di solidarietà nel dolore del compagno Turati e di tutti noi ab– biamo scelto la lettera del Kautzky, il vecchio e glorioso pensatore e lottatore, la quale riassume il pensiero e il senti111ento di tutta l'Internazionale socialista; e la breve lettera che R. Abramovitch, in nome della rappresentanza all'estero del Par– tito socialista democratico russo dei lavoratori, ha scritto al compagno Turati: Caro Compagno, . Permetteteci di esprimervi le nostre sentite condo– glianze per la morte della compa[Jna Kuliscioff. I no– stri compagni erano orgogliosi della loro grande com– patriota, nella quale essi vedevano non solo una va– lorosa e intrepida combattente per il socialismo, ma anche un vincofo vivente col periodo eroico dei precur– sori della ri~luzione russa. La sua morte è per noi tutti, come per tutta l'Internazionale, ùna perdita do– lorosissima. Con cordiali saluti, Per la rappresentanza all'Estero del Partito socialista .democratico russo R. ABRAMOVICH. Mon cher Turati, ~ ... ----· j - Je viens d'apprendre la terrible nouvelle du décès de .4.nna Kuliscioft. La mori de cet esprit profond, de cette vaillante com– ballante aurait été dans lous les cas un~ immense perle pour le Socialisme, non seulement d'ltalie, mais du monde entier et surtout pour vous. Mais sous les conditions ... contre lesquelles latte au– jourd'hui le socialisme en ltalie, celte perte doit étre mille fois plus douloureuse. Comme camarade et comme vieil ami, je partage vos chagrins ...D'autant plus je peux sentir avec. vous,. ayant éprouvé moi-meme et éprouvant encore chaque jour ce que signifie pour l'homme l'union avec une compagne de la vie intelligente et énergique, qui est entièrement d'accord avec lui dans ·ses pensées et ses aspirations; et saçhant bien c'Omme une telle femme coàtribue aux travaux de ltwmme en multipliant les forces, à part de ce qu'elle accomplit elle-méme. Le vide que le trépas d'Anna Kulisciotf laisse dans le socialisme de l'ltalie et dan.s votre vie ne peut pas •

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