Critica Sociale - anno XXXV - n.3 - 1-15 febbraio 1925

· CRITICA SOCIALE 35 le. Trattandosi in Italia, per tutti i partiti, di restaurare semplicemente il p_rimitivo e r:p.ateriale diritto dì essere, ·e poi tutti gli al– tri che dal viv-ere. promanano, l'unica tat– lica possibile è l'.unione di tutti i partii.ti che, versando neUe stesse condizioni, dfbbo– no avere lo slesso proposito ... Nulla di me– no _elegante dei rccalcitramenti di quegli intransigenti che già sono nella più assoluta · transige11za ! Noi portiamo alteramente, qua– si diremmo aJlcgrameùte - se l'infelicità del– le circostanze per cui ciò si verifica il con– sentisse -- il nostro collaborazionismo sen– za limite e senza ·gradi, pronto così ad as– sùmerc tulle le responsabilità come a de– cJinarlc luHc, ·ove ciò sia più confacente alla maggiore . coesione cd armonia della .\lleanza. Sorridia1;no dèlla. gara alla popola– rità che ci fanno balenare i massimalisti, e sfidiamo del tutto quella nefasta dei comu– nisti. Se anche si dimostrasse che tutti i borghesi sono fascisti, noi, in quanto ci sono borghesi c;ontro il fascismo, stareni.1110 con questi borghesi, perchè sLaremmo, mar– xisticamente, . col -fallo anzichè con l'idea, ossia con l' opiniope. La lotta delle classi' · saviamente condotta permette di contrap– porre fra di loro elementi diversi ed av– versi' della stessa classe. t solo la lolla di · classe degli imbe<..:jlli, che Jav~r:auo per la disfatta della classe lavoratrice, che lo proibisce; l'altra_, _quella vera, cli nalura, os– servala e denunziata da Carlo- Marx, no .... * * * ' . Ma noi pensiamo particolarmente alla si- tuazione dei compagni in Germania e in Francia. In Germania essi, malgrado ogni avversità, _stanno saldamente col blocco po-. polare e de1pocratico. Dura fede e .molto vilipesa. Ma ingiustamente: qlJ,ando il blocco popolare democratico appare ormai sterile e vinto è ancora abbastanza forte pyr an– nullare i frutti della vittoria in mano al ·vincitore. Il ministero dì destra Luther ha fatto il programma cli uno... di sinistra. Mancanza cli sincerità? ... ~o! Mancanza di forza. Ecco ancora un risultato dell'unione. L'imperialismo germanico è sempre tenuto in scacco. La politica di adempimento e -la costituzione di Weimar sono sempre ancora salve. La ressa furiosa del nazionalismo· è luttavia arginata..... . Quanto però le implacabili agitazioni ,mi-• Jitariste e pangermaniste mettono alla stessa prova di fuoco il blocco democratico in Germania e il cartello delle sinistre in Fran– cia? Che cosa è stato il discorso di Herriot contro gli armamenti segreti della Germa– nia? On attacco di angoscia della responsa– bilità? Un bisogno di placare i furori della destra? Un avvertimento a Berlino dei pe– ricoli di un Governo e di una politìca di destra? Certo - come ci lu~nno narrato le cronache - quell'arringa impetuosa, ap– passionata, trascinante, giudicata degn~ del– l'affissione dagli uomi_ni d_el _bloc na~wnal) ha messo i nostri compagni d1 Palazzo Bor– bone in qualche imbarazzo. Bene si adoperò Herriot nel. miglior modo e nel più leale Bìb1101eca Gino t::3tanco , per dissiparlo, recandosi in persona presso i compagni adunali_ nel Gruppo per avver– tirli che il ritiro del loro appoggio a– vrebbe s_ignificato o il MJnistero ai piedi. delle civette del Centro Nazionale o il Ministe– ro dimissionario e la crisi aper:ta verso dc:– stra. Scegliere. Inlanto confermava la sua risoluta volonlà di conciliazione con la Ger– mania, il protocollo di Ginevra, la politica · di energica difesa repubblicana contro tulle le vélleità fascistico-dittatorie che vanno da Mille.rand alla rlction Fràncaise, la difesa · del consumatore contro la plutocrazia af– famatrice, ecc. E' noto che i deputati socta– lisli scelsero il blocco ancora: deciderà l'im– minente congresso di Grenoble se hanno· fatto bene. Tutta la Francia socialista si spiegherà in tal <..:ongresso, in· serena obbiet– lività di spirito. Auguriamo esca rinforzata la concordia socialjsta. Ma non vogliamo nascondere la sensazione che la crisi ·del t:ollaborazionismo fqmcese ha un rimedio: accenluare la collàborazione; non rallentar– la; accentuarla fino all'estrçmo, fino alla partecipazione. al Governo. Si può delegare un programma da a_ttuare; non si può de– legare permanentemente lo stato di animo da cui quello è nato. Le fluttuazioni di' un Gover,no cui si dà appoggio sono diverse da (1ue1le di un Governo di cui s,i fa parte~ Uno spirito, ~m afflato non è comuniça– bile, oltre una certa misura. Sr i problemi dell'ora non ammett'ano che una soluzione internazionale - come sostenne nel suo ultimo grande discorso Léon Blum - oc– corre altresì che la soluzione sia portata da µnò spirito internaiionalista. Nei dè– biti interalleati come nelle Riparazioni vi è bisogno di cooperazione, cli accordo tra tut- , te le Nazioni; il controllo pei: le più eque esecuzioni dei trattati non può che essere internazionale ed essere posto sotto la ga– ranzia della Società delle Nazioni. Il ri– stabilimento dei rapporti normali tra 'la Francia e la Germania dipende sopr~tutt~ dall'atteggiamento dell'Inghilterra e degli Stati Uniti e dalla .loro adesione al pro– toc_ollo di Ginevra. E, ancora, bisogna pen– sare ad una fiscalità internazionale, che colpisca i capilali frodatori come criminali; creare una legalità internazionale circa il lavoro, gli armamenti, le colonie, la riparti– zione delle materie prime, l'emigra,zione e l'immigrazione; rendere effettiva la sovra– nità internazionale su tutti i trattati. non più segreti, fino all'ultimo tra la Russia e il Giappone, che, improvvisamente, ha messo in questione l'insurrezione possibile dell' A-sia contro l'Europa, dell'Oriente contro l'Occidente. Ovunque e comunque si estenda il nostro sguardo sale la COI!f enna della nostra tesi: la società internazionalizzala ri~ chiede reggitori internazionalisti. E l'infu– riare dei nazionalismi in tanto intrecciarsi di internazionalità ce ne cl à la conferma assoluta, apodittica. CLAUDIO TRE\'ES. Abbonatevi a ''LA GIUSTIZIA,,

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