Critica Sociale - anno XXXV - n.3 - 1-15 febbraio 1925

., ., ' ! ! . . ,, ,:., '. . ' . r1-t1ca: • o.eia e RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO· Nel Regno: Anno L. 24 ·- Semestre L. 12 - Ali'_Estero: Anno L .. It. 30 - Semestre L. 15 DIREZIONE: Milano · Portici Galleria, 23 - AMM_~NISTRAZIONE: Via Omenoni, 4 . Milano Anno XXXV - N. 3 Il Numero separato L. UNA Il Milano, 1-15 Febbraio 1926 VIVISSIMA PREGHIERA è fatta agli abbonati scaduti e a'gli amici della Rivista di mandare . senza ritardo l'importo dell'abbonamento allà Amrninistra~ione (Via Onie– noni, 4 - Milano). Ogni ritardq. inceppa la regolare amministra~ zione e può costringerci, con rammarico, alla sospensione _dell'invio. Saremo grati agli amici che; nell"occasione, ci segnaleranno indirizzi di abbonati probabili, . ai' quali spedire gratuitamente numeri _di .saggio. Vedere in ultima pagina co'ndizioni di abbòn.amenli cumulativi. SOMMARIO POLITICA E ATTU.\LJT.\': · La tattica socialista e la polilica inlema::ionalc (Claudio · Treves). La gioventù soi.:ialisla unitaria (Prof. Giovanni Zibonli). Zucchero, ::uccherieri ed. economia na::iona/1; (Ugo (iuido Mondolfo). J, problemi dell'emigra.zione (Ernesto Caporali). La cris( dei cambi (Gino Baldesi). STUDI ECONOMICI E SOC!OLOGICI: Esposizione e critica. della critica marxi:;fa dell'economia . borghese (Franz Weiss) ...._ FILOSOFIA, L_ETTERATURA, FATTI ·soCIALÌ: La tragedia dell'Europa (Luigi Dc Simone). Pubblicazioni perPenule in «ano. ' L,a Critica Sociale nel 1925. La tattica socialista e la politica internazionale Ogni nuova fase del'.lento - lento fino alla esasperazione - riassestarsi del mondo devastato dalla guerra, riafferma la tesi che. tante volte abbiamo illustralo su la Critica Socèale: la conquista del polere ·essere di– ventata per il proletariato socialista la que– slione più urgente ed assillante. Superala la fase ché si potrebbe chiamare dei rancori antibellici contro la borghesia imperialista, nella quale il proletariato agjtato da un. soffio rivoluzionario p-0tè illudersi della ra– pida sostituzione della dittatura del lavoro alla dittatura del capitale, siamo ,insensibil– :,;nente .entrati nella fase della reintegrazione soci31lista-democratica delle nazioni, per la liquidazione delle conseguenze della, guerra e per la restaurazione finanziaria. Il pro– blema della· conquista del potere ·non è più un fatto interno della politica di ciascuno Stato; ma un complemento integrativo della B'b9lHt~~~~d~~~~ 0 degli Stati. ~'Inter- nazionale socialista di Londra mostrò di averne. una coscienza sufficiciltemente chia-, ra nella quesùone delle riparazioni e dei rapporti franco-germanici. Senonchè l'avere lasciato che si scindesse la questione delle Riparazioni dalla question_e dei debiti tra · gli Alleati ha avuto per risultato che alla fine si vedesse come il problema delle Ri– parazioni non, era risoluto che a metà. O , forse ~1on era risoluto affatto. La spe– requaz1ope mondiale) falla qui di pletora e là di anemia capitalistica e statale ripete . ' sopra un teatro_ più vasto il dialogo_ del dare e dell'avere cui assistemmo fra le potenze della vittoria e quelle della sconfitta. Verà– mente irresistibile è la dimostrazione data più volte che i debiti· fra gli alleati. se han– •no. diverso titolo giuridico, hanno '1a stessa causa delle· Riparazioni, come ne hanno la · identica natura economica. Se la Germania nq,n poteva soddisfare gli obblighi imposlile dai trattati, nè. pure gli S.tati debitori pos– sono soddisfare gli obblighi contrattuali as– sunti per la causa còmune. E nulla è più ri– pugnante dello sfruttamento del. compagno di rischì e di sofferenze, nulla è più incivile della· speculazione ordita sul bisogno che vi ha servito .. Una società capitalistica è stata anche la società degli alleati. Dietro la guer– ra del marco e della sterlina era la guerra del dollaro alla sterlina ed al marco. Ma se questa è la legge della rapina di guerra: non pare qovrebbe essere la legge della convivenza cli pace. Un limite è necessario.· Gli stessi temperamenti reclamati dalla necessilà per le Rip-arazioni sono reclamati dalla stessa necessità per 'i Debiti. -Dopo il ptano. Dawes per le· Riparazioni occorre un piano Dawes per i Debiti. · Affermare ciò è affermare la necessilà ancora che quelle forze intcrnaziona!Ì del proletariato che sollevarono le so~uzioni del– le Riparazioni si mantengano vive e si raf– forzino per la soluzione dei Debiti. Ne va la vita e l'economia dei prolelariat_i: nelta- • mente separali dalle plutocrazie statali, le quali, lasciate libere dell'azione: non altri– menti raggiungerebbero' l'obbiettivo che col sacrificio dei lavoratori. Il pnnlo essenziale è la stabilizzazione delle valute, così SJ?a– ventevolmenle influenzate dai debiti; la flut– tuazione delle ,;alule, essendo la base di ope– razione di tutta l'attuale politica economica, è la radice di tutti gli sfruttamenti ulteriori del lavoro nei momenti suoi più sali~nti: esportazione delle rrierci, emigrazione delle braccia, $quilibrio tra il rincaro della vita

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