Critica Sociale - anno XXIV - n.10 - 16-31 maggio 1924

158 CRITICA SOCIALE. IJ Luigi Einaudi e il movimento operaio: In l;ui,gi Einaudi io vedo nobilmente incarnata la tra– godi·a,clel -liberalismo italia-no: di quel liberalismo :un tempo così :diffuso tra i giova,ni intellettuali della borghesia; di quel liberaEsmo chè ,sapeva comporre -- . -e magari sacri- _ ficare - J,e premesse economiche della scuola cla.sstca ,d'e– oonomia con 1,e esigem~e .che wndavano imperiosa.mente af– fermandosi col risveglio ,delle clas.si prO:eta,rie; di quel li– berali-smo che, supera,ndo pregi-udizii, interessi di cla;sse, deviazioni e ,degen{'razioni inevit,abil:i in ogni moto -di ma.s– se, e che ,pòssono efficacemente combattersi solo. ,dall'in– terno, ved,eva 11~ sorgente moto operaio. i,[ concreto depo– sitario ·della funzione liberu.'.e -e Ja forza d-ell'avvenire. Ce ne fornisce tipicamente una prova la interessante mc– colta ,di scritti dèll'Einaudi, edita rooentemente -dal Go– betti (1), col titolo « Le lotte del Lavoro». I d11e ampi scritti inizia,li del '97 e .d,e:l '900, diretti ad iL'.u.strare uno dei primi ,graindi •scioperi industriali (quello dei tessitori della Va.I Sesoora, Biella) ,e J'ormai classico sciopero <li Geno'va, che seg.na una -data. fatidica nella istoria del movi– mento o.p&·aio ib-a.Jiano, fanno onore a:ll'illustr-e economi~ sta .piemontese. Non solo ,per quelle qua.lità di .stile, di chiarezza, ,di acutezza che ritroviamo anche 11egli .icritti .post-errori e che .gli sono univorsa.lmente riconosciute, ma por l'ampio re$p •i.ro on-de son ;perva,si, :per la viva simpa– ti,1, uma,na eh.e li ispira, ,per .la oomprensione dei tempi nuov-i e della ,grnnde im:portanz.a -della, .questione soeiale. Da aJlora ad og.gi qua,nto mutat.a ,è la sua -posizione! Per certi lati -a,ddirittura invertita, non ·ostante la Tiv,endica– zione ,di coerenza che egJi fa in •una appassionata pre– fazione polemica, che è tra Je cose migliori -del libro. Come riconoscere, infatti, J'a,ntioo collaboratore di « On tica SociaJe», l'uomo che a,noor og.gi , rrandando ooi rioordi agli a,nni ,giovanili, quan,do assisteva- alle ·a.duna,nz.e ope– raie . o discorreva a.Ila sera oon umili operai tessit-Ori del bi,ellese, isi esalta - come egli dice - e si commuove, ne-1- l'economi.sta ,del Corriere della Sera, tipioame.nte con.sel"Va– tore, per qua,nto illuminato, il cui ùiberalismo o si riooJve uel puro liberismo o si dibatte nella contra,ddizione -di chi, - afforma.ta una esigenza, poi subito la combatte in quelle ·forze che soJe [hanno ilil concreto la· cwpacità <li soddisfarla,? Egli mostrava d'aver compro.90, 'Vent'a,nni a;ddiietro, _quel– lo che ,sembra l'a. b. c. del liberalismo, e cioè che Ja funzione liberale era ,pa,ssata di fatto, anche se non -di nome, ai -socia.listi, ,per .'.:asemp1ioe ra.gione, come -dice il Mi.ssifoli, che i pairtiti eetre.mi, in qua,nto estremi e, cioè, negatori {li tutto o pa-rte l'assetto sociale a.ttuale, sono i soli che, 6ia pure 8.lttraverso a forme e metodi non sempre a,ocettabili, compiono una .seria e decisiva opera d-i rinno– vamento. 11 lib,eraliismo <leille cla-ssi clominwnti è cosa ri– -sibile, e può formaàmen te ,sa,lvarsi solo col riSJ}etto del me– todo liberale e democratico. La èoerenz,a. ,dell'Einaudi è ,piu a;pipa,rente che reale. In– fatbi le affermazioni ,d,eft '97 e d-el '900 le ritroviamo sì, tutte o .quasi, negli .scritti pos-teriori. M.a lo spirito ·a,nima– tore è mutato, profondame1;rte mut-a.tq. Per oapire oggi. Luigi .Einaudi ,bisogna ricordare ch'egli a85Ume a promessa essenzi,a,le un ~lemento che forse venti Mllili fa avrebbe esitato a,d accettare: e oioè la bontà - non assoluta ma rela– tiva - la. @,periorità del regime ca.pita,listico· _'SU ogni aJ– tro •r•egimeo sistema economico. Onde il suo grande sce't– ticismo •nehlevirtu costruttive ,del moto operaio, in qua,nto tende appunto :a modificar.é e a rovesciare le basi econo– miche e morali del'..a .società attuale. Einaudi ,pone il movimento operaio in un oorchio éhi-uso. Neppm,e pensabile è per lui l'ipotesi che s'aibbiano un giorno a superare le colonne d'ETCole -del capitalli!mo. Bi– .sogna di.st.inguere, egli dice, il moto operaio dal sociali– smo, i.! sindacato -da.i 1partito, il fatto -daJl'idea, l'ot,ganiz-· za.tore dal .politica,nte. Ma la sua è una ,distinzione arbi– traria, che non trova criispcmdenzanella realtà. Nella realtà v'è una ;precisa correlazione tra il fatto politioo e il fatto {l) Le lotte del lavoro, Torino, 1004 (L. 10,50i. BibliotecaGino Bianco sindaca.le ; nel'.a rnaltà ogni sa,no movime.nto opera.io si ac– compagna ad un movimento ,politico sooiaJ.ista, che ne è un ,po' come l'aJ.fiere e la. guida (se.. anche avviene, come è avvenuto in Itàlia, che il ,p.11,r.tito non sappia talora as• solvere pienamente questo. oompito). Egli stesso dovrà ri. conoscerlo ,per J'Lnghilterrn, -dovrà riconoooor~o ,almeno nei rigua,r-di della tendenza, sociali.sta pii:1 tem,porwta, che delle esigenze del moto operaio •si· è fatta la piu attiva pala– dina.· Strra,no che egli non abbia veduto, anzi, quale gra,r1de fulilzione eooroiti il pa,rti,to, l'idoo~ogia, nei · rigll.airdi del moto operaio, e ISÌ .si.a a.rrestatq, nella critica, a;i voochì programmi ,del col1ettiviismo accentratore, statolatra,. ohe possiamo 1sepipellire tutti ,di comune aooordo. Perchè ,pro– ,prio in guei paesi dov,e il moto operaio non si. a,ccompa– gna ad un movimento politico socialista,, cioè ad un movi– mento che può utilmente correggere la vi,siòne ,ri,str-et.tae ,partico'.are che la pura, or,ga,nizzazione sindaca,le ,porta se– co fata;lmente, abbiamo fo scatenam.ento -degli egoi,smi e degli a;ppeti,t.i, il ,parassitismo. e il protezioniismo su larga &caJa, come _.delresto venne ampiamente ,documentato da– gli ,stessi ooonom:iisti piu ortodossi. Vori.'ebbe forse Luigi Ei:Ea.:µdi !I'iciuiamami a.i mov:rmentj' ',ojperai ,d'Amletica, ,e· d'Australia? Nel· '97 ·e nel '000 egli non aviiehbe oerto sottoscritto· quwto ,soriveva :nei '18, n,ega,ri,dò ,:a possibilità DQD .sol'O di un ,governo .diretto ,d.elle industrie ,da pade delle masse, ma anche della partecipazione ,deg!i operai e -degJi,impie– gati al governo ,dell:improsa {una aJforma,zione ·in senso contrario .si trova veramente in uin suo wrticolo ,dffl 1919, a pag. 156 del libro). J:>er .gli operai ila ltbertà eBisteiieboe solo· ne'l «gover,no dei· problemi del lavoro»: L'unica. indu– stria ohe ;potrebbe esercitare il lavoratore sarebbe quella d~la v,mdi,ta, dclcla sua forz,a la,vor,o. Un po' ·poco, in verità. Ora proprio qui .sta hl tarlo del Jibera.lismo einaudi.ano ed a:lbertinia,no: nel muov,er,e ,d,a, una ipremessa iStatica, con– oorvatrice, nel ra-0ehiudiere tutte -le imfinite .possibilità di un ,dorriiani aimilie -lon:ta.no in ,una sorlia di mura.gµ.a della Cina teoretica., entro la qua;]~ dovrebbe ,esser n~sa.ria– mente contenuto, almeno in ma-teria economica, ,il moto e– ma,ncì,pa.tore ,delle folle. Siamo di · frante, certo, ad un atto anche -di fede, contro H -quale non vaJgono le airmi · del r·aziocinio e ,della logica, tanto piu che fa q~estione non ,è ,solo -diiJogica e di raziocinio. Ma, ·Te a.rmi logiche val– gono però ,per -dimostrare l'i ,ncoooi.stenz.a.di un liberalismo che ,rimane ,a.Jlo stato teorico,. come :sospeso nel v-uoto dei concetti, e ohe si -d~batte nella contra,ddizione tra sistema e merodo liberale; contradd-izione ohe ho già i1]ug1Jrat.o pre– cedentemente su queste colonne, sia pure in modo ,sche– Tllil,tico. Ecco il ,dra,mma de.i libera.limno italiano: generare la creatura e mo.zzarle le ali i ,dar vita a tutté le correnti ipto– gressive e xinnovaitrici per poi 11egare wd, esse, :preventi'Va-. mente, la facoltà, il ,diritto, financo Ja,. poosibilità, di supe- , rare la ,rea,ltà·in cui e da cui ,sorgono : in concreto la real– tà. cap.i.taili.stica, · borghese; vedere :nella stori:11, un per,petuo divenire, -una, serie di equilibri suooessivi, una ,perpetua negazione dell'ieri. e .d~l domani, per ;poi ,i.sterilirsi' i:n una dogmatica affernn,a,zione ,della iperpelìuità delfa,- reàltà, at- tua.le . . . ' · . Dramma, dico, e .per l'Einaudi non a,ncor supe,:a,to. Per– chè, ,se pochi '.giorni innanzi la· ma.rei.a. ~u ·Roma, quando' fragorosamente crol:.avano le foò,damentai ~l libera:liBmo, poteva sembrare ch'egli si fosse orma.i decj.so pel sistema. borghese con la ooerooza ,propria, ·di qua,si tutti gli ,pseudo– :iberali borghesi, dobbiamo riconoscere a suo titolo di o– nore che l'atteggiamento ;pos-teriore (•ricordo il cor~ggjoso aTticolo contro :1a vigilanza delle associazioni operaie),. a,n: che se non sempre rettilineo, fu quello d~ 'Un ·uomo che non tollera che oorte ,premesse fondamentali, non ·<lico del li– bera2ismo, .ma ,del viver civile, si cal,pootino imJJU:Ilemente . *** Una riprova evidente della verità delle critiche che sono a.o.dato facendo la si -trova nelle definizioni ch'egli ci 3à delle parole sociailn.smo e Uberalismo. «Socialista, eg:i ·di– ce, è colui che vuole imporre il -perfezionamento oon la ·

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