Critica Sociale - XXXIII - n. 22 - 16-30 novembre 1923

, t!ittftèA ioèìALI -~~....,____,._____, __ .:......::__!_..::_,_..,.: __ _ interèssanti notizie- attinte da altre fònti. Ma noi ci lilllj, tererno -ad accennare all'attività delle !560ciazioni pa– dr0nali nei confronti <Ì•elle ,OTganizzazioni operaie, tra– scurando quella relativa alla tutela .e all'inc.r-emento dei comuni interessi, peT quanto la politica monopolistica dei Sindacati padronali abbia anch'essa un riflesso im– portante .sulle ccmdiztoni delle classi lavoratrici. (4) Vi sono associazioni ,padronali che partecipano atti– vamente e diTettamente ad iniziative vòlte a migliorare le condizioni del lavoro, sopratutto nei rig1,1aTdidel1a pTevenziorte degli infortuni; altre si -occupano dell'in– segnamento. ·professicmale; altre hanno affrontato. Io .studio -del ,pr-obl,ema d,ella disoccupaztone e d.elle ,sue cause, con tendenza a .rendere le industrie meno sog– gette a/lle vicende• .stagionali. e a -render stabile l'occu– pazione delle maestranze (5). Certe organizzazioni pa– dronali, anche tra le più importanti, ,studiano at.tiya– rnente i metodi che ipossono rnigliJOrare .i rapporti tra , padroni ed· operai, facendone oggetto di discussi,ooi in assemblee e di TappoTti pe.riodici e traducendo in pne- ·cetti pTatici l',espeTienza dei singoli soci a vantaggio deU'inti-era areociaz.ione, oome ha fatto 1a·" Associazione generahe degli industriali di costruzione • mediante la elaborazione -di una « eostituzione ,d·elle relazioni indu– striali•· Mentre, però, alcune .associazioni industriali seguono una politica di intesa coi Sindacati· op-e.rai,"altre adot– ta.rio·1nv½e una politica di battaglia. Cosi vi. sono orga– nizzazioni padTonali, come quella nazionale dei fabbri– canti di stufe, quelle, dei costruttori di Chicago e di New · York, l'Associazione degli industriali tipografi, l'A,sso– ciazìone naztonale degli editori -di giornali •ed altre, che trattano oolle organizzazioni opeTaie, stipulano contratti col1ettivi, risolvono di comune accordo i conflitti di J.a– v,oro. In queste industrie, nelle quali tl co.nt.ratt.o di lavoro è regola, sono 1Stati anche creati, nel cor,;o di questi ultimi anni, parecchi >Consigli industriali parite– tici, come que!Jo tstituito- nel 1919 per le arti grruflche e 1.1Consiglio delle co,struzioni fondato nel 1922 (6). Ma altre a,ssociazioni padronali, specie nel1'industria metàlluTgica,, sono· organizzazioni di battaglia. Una guerra .senza quartiere ai Sindacati operai fanno infatti le Aissociazioni nazionali dei fonditori, dei metallurgici, -dei meccanici, mentre delle associazioni locali la più combattiva è l'Associazione degli imprenditori d'LIndia– nopoli, che ha saputo conquistarsi importanza nazionale con la càmpagna ~rga.nizzata contl'o il « close shop », grazie anche ai suoi ,sforzi per raggruppare tutte le as'so– ciazioni locali di impT,enditori ad erenti al principio dell' « open -shop ». Va rilevato che i d.ue termini « open shop » e « close sho-p » 'ISono usati dagli industriali in vario seÌl,S(). « Open 1Shop », éhe signiftche.rebbe " sta– bilimento aperto » tanto agli organizzati quanto ai non or,ganizzati, è ,spesso .sin-0nimo di ;;tabilimento chiuso agli organizzati. Di fatto gli industriali che lottano per :i'« open shop », si distinguono in tre gruppi : il più mode.rato si limita a combattere gli abusi del sistema; il gruppo intermedio re-01ama la libertà di r.ecluta:rnento; il gruppo estremii;.ta vuole imporre alle proprie maestranze il contratto individuale, col quare l'operaio si impegna a non fa,Tparte di alcun Sindacato-. Le citate organizzazioni .dei fonditori, dei meccanici e degli industriali ,di Indianopolis sono le più_atdenti rap– presentanti del gruppo estremista. Che però nel -sindacalismo padronale abbia la preva– lenza la corrente ostil'0 all'oTganizzazione operaia, 10 dimostra il t.atto che alla medesima a,pparteng,ono anche le maggiori oTganizzaziont centrali della classe indu– striale. Delle tre piìl potenti organizzazioni generali pa– dronali r,tegli Stati Uniti, la, CameTa di Commercio· degli Stati Uniti si inte-ressa in modo speciale delle que <tioni internazionali, ma, tra i ,suoi vari servizi tecnici ed am- (4) Sulla grave influenza dei monopolì industriali e com– meroi&!i, sulle condiziòni delle classi lavoratrici si veda il pre– gevole • Final Report on the cost of living • tLondon; George Allen and Unwin; 1921), pu bblicato .da.I Jo·int Committee on the cost of litJi1l(J del Comitato pa.rl- amentare del Congresso ,deJle Trade Unions. (5) Un largo riassunto di una, ùnporta.nt,e inchie~ta compiuta da una. speciale <Commissione agli Stati ·Uniti sul problema della, dis occupazione e sui metodi di stabilizzazione eoonomioa è stato pubhlioa.to nella. Revuc Internatio,aale du tra.,ail del settembre: Les cyclea économiques et le ch6mage. - (6) Dati al rigu&Nio pubhlita 7;he A ntcrican Lal>or Year Book 1921-1922, edito dalla Rand School of Socia/· 1cié11ce, New York, .1923. ino Bianco ministrativi, ha anche quello relativo ai problemi del lavoro; l' « Associazione nazionale degli industriali • studia in modo speciale le questioni del lavoro e più spe– cialmente le misure legislative che vi si rifeTiscono; il « Consiglio Nazionale delle Industrie • è essenzialmente un OTgan,o p()r lo studio ,delle questioni ,economiche ,e indusiriali, controllato da qualcuna delle :maggiori orga– nizzazioni i:ndustriali. Su queste tre maggiori a,ssocia– zioni industriali la Rivista dà particolari notizie-. Hanno in comune la professione di fede non contraria • in principio» all'organizzazione del lavo110; ma• sono av– v-e11sariedecise di ogni misura « illegale » dei Sinda-0ati ope.rai, tendente " a restringere la libertà indivLduale del– l'industriale e dell'<>pera1'o•· Pel'ciò la « As,sociazione na– zionale d-egli industriali», fondata nel 1895,-e.che conta 57.000soci tra gli indU1Strialipiù importanti del paese, 1 quali occupano oltre 6 milio11i di operai e dominano dai 3/4 ai 4/5 della produzione industriai.e degli Stati Uniti, ha capeggiato nella crisi del dopo guerra ras-salto generale degli industriali contro l Sindacati, organiz– zando, col propri o Ufficio d.ell' « open shop • costituito nel 1920,la 1Spietata campagna contro il ,proletariato or– ganizzato, e guida la propaganda .sistemat.ica contro la 1 legislazione operaia, preconizzata dalla 'Fe<lerazione americana del lavoro. Il « -Consiglio nazionale delle in– dustrie •, fondato nel 1906, eh.e abbraccia 26 associazioni nazional.i e le associazioni di Stato e rappresenta 80.000 stabilimenti con 7 milioni di ,operai, si ,propone invece lo studio dei ,problemi indu,striali e l'azione concertata contro i "sofismi» pTopagati dai Sindaca~i operai e I.e riv.endicazioni che ne possono ri.sultar-e. ·Dei, metodi di cui 1-eAssociazioni più r,eazion<irie . i. serv,ono nella loro -lotta contro i Sindacati operai, l'arti– colo della citata Rivi-sta non parla; ma ampio materiale al riguard·o pubblica l'interessante • ~erican Labour Year ·Book • già ricordato. Pressione sui poteTi politici per -ottenere misure repressive contro le organizzazioni opeTaie più -0ombattive e per ostacolare la legislazione favorevole agli operai; pressi,one sulla magistratura i,er ottenere « ingiunzioni • contro i Sindacati; lotta sist.c– mat.i-0a contro il « cLose shop •; organizzazione dello • spionaggto e de-Icrumiraggio a mezzo di speciali agenzie uhe hanno decine di migliaia di impi-egati addetti al ~o spionaggìo nelle fabbriche e nelle •stesse organizzazioni operaie e con funzioni. di ag-enti provocatol'i; organizza– zione di una propria milizia repressiva da parte di qualche grande «trust•; cr,eazione di Commissioni in– terne per prevenire la libera organizzazione degli . operai, ecc. ecc.: tali. i mezzi impiegati dalle associazioni industriali più .battagli-ere contro il movimento .operaio. Una in'lpTe,ssionante esp·osizione di questi metodi usati -dal famigerato « Steel trust» è stata fatta in una in– chiesta obiettiva dell' « Interchurch woTld movement • in occasione del gra.ru :Le sciopero dell'acciaio n~ 1919, terminato -0olla·sconfitta degli operai; inchiesta che mette in piena luce i sistemi di questo • feudalismo industria– le », eh€ rievoca la-servitù dei « sottoposti • ali.e • Arti • della grande industria medievale ed è fondato su quella stessa triplice po.tenza dei padroni - il ,pred~inio eco– nomico, il poter.e ,polizie;;co e giudiziario nell' « Arre " e il potere politico nello Stato - caratteristica di quel– l'altra « repubblica bor.ghese sindacalista », come la chiama il Renard, cioè di quel Governo dei ~indacati industriali, che fu la Repubblica fiorentina, del se– colo XIV.- (7) La reazione ,padronale contro i Sindacati operai ha però assunto i caratteri di un vasto assalto coordinato . su un fronte unico (·sopratutto dopç> la grande crisi del 1920) per ritogliere alla classe lavoratrice le conces– sioni fatte durante la guerra e abbattere l'organizzazione operaia, -0he manifestava propositi e aspirazioni più vaste di quelle del oorporativi1Smo tradizionale. Progressi notevoli economici e sociali erano ·stati fatti effettiva– mente dalle organizzazioni s~dacali durante la guerra, a prezzo della loro rinwlCia agli scioperi e della loro adesione alla guerra. La penuria di mano d'opera indu– ceva gli industriali a conce:,,sioni, mentre lo Stato, ai fini dell' « unione sacra •, era ,spinto ad intervenire ene• gicamente peT favorire la collaborazione sistematica tra capitale e lavoro. Il « National War Labor Board », l'or– gano centrale per la mobilitazione del lavoro, di fronte (7) Di quest'inchiesta, riprodotta in larga parte d-a.lla. Revue du tra1Jail del Canadà del settembre, abbiamo pubblicato un riassunto nelle Battaglie Sindacali del 20 dicembre 1920: l feu– datari del f,rro in A mmca (Un rilorno ,torno). . ,

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