Critica Sociale - XXXIII - n. 17 - 1-15 settembre 1923

fino al punto da assorbiire· le eredità eccedenti una cer,ta somma. Ma per l'on. ·De St~fan.i l'evoluzione storica è un nonsenso, un'assurdità, un erro~e di .starripà che il fascismo è chiamato a. correggere . .Roma, il tasoio littorio, il saluto dei gladiatori nel circo, la famiglia quiritaria, l'abolizione delle im,- . poste sulla eredità; ahimè! temo che questa utopia reazionaria i~ via di 'esperimento finirà col costare · molto cara al nostro p_aese! Si crede sul serio che le fasi già superate dell'evoluzione umana si possano ripercorrere senza danno o pericoJi? Sarebbé' tempo c?e qualche fascista di Buon sens? cominciasse a preoccup!\rsene. IV. E poi il Mezzogiorno! Già si capisce elle non po-, teva mancare .. Ormai è l'intingold obbligato di tutti . ·1 grossi banchetti politici; ed è destinato a rendere ogni sorta di servizi politicL L'on. De Stefani invoca il Mezzogiorno :per puntellare la sua tesi dell'aboli· zione della imposta ereq.itaria, poichè si afferma che questo tributo si ris_olvev:a in una « sperequazione territoriale a danno delle regioni meno attr:ezzate del ·nostro paese, dat.a la maggiore importanza rela– t1va della ricchezza immobiliare nel Mezzogiorno di Italia ». Stupefacente tesi che, accettata, potrà per– metterci. di .abolire le. imposte di 'ricchezza m.obilé per 'la categoria B. Infatti se, la proprtetà terriera ha un'importanza relativa maggiore nel Mezzogior·. ·no che non_ nel. Settentrione; la proprietà. mobiliare ' ne ho u na relativamente maggiore nel Settént:ri,one anzi.ch 'è nel Mezzogio.mo. Se· per un riguardo ai Mez· zogiorno del paese (- proprio adesso se ne ricor– dano-), si abolisce l'imposta sulle trasmissioni ·ere- ' ditarie, di più sicuro accertamento dove prepondera '1a proprietà tèrrièra; per un sentimen"to, di cortese· reciprocità aboliremo _la categoria. B della imposta di ricchezza mobile, che grava più fieramepte nel Settentrione che nel Mezzogiorno. E cosi, per com· piacere ora al Nord ed ora al .Sud, aboliremo tutte le imposte ·che gravano sulla proprietà. Pagheranno villani, manovali i, fati<;atori d'ogni sp,ecie e qua– lità, poichè, come spjegavano le rimostranze della · nobiltà contro 'ie ordinaniè di Necker, è «tradizione di questo ,paese che il terzo .stato sia taillable ·et cor– véable à merci ». v: In. sostanza i provvedimenti indirizzati aa abolire l'imposta sulle trasmissioni ereditarie servono sol– tanto ad accrescere l'a capacità di consumo del'le classi à.bbi1mti. Con questo si rivela un liltro carat– tere della rivoluzione fa.sc' ista., d~stinata neli'~rdine storico a ristabilire .il governo dell'antica borghes'a rurale e. mµnicip;µe, ..con tutte le .sue conseguenze. Io ho indicato .alt-rove (Giustizia del 4 agosto) qya– li possono ess,ere gli effetti di provvedimenti che mi. gliorino ed aumentino la capacità di consumo delle classi ricche. Essi sono sei: 1. maggior richiesta di beni di consumo qualificati. di lussçi; 2. spostamento della ·popolazione operaia dalla produzione dei' beni· produttivi alla produzione dei beni consuntivi; 3. dim'inuzione relativa dèlla. p'rodµzione dei beni •di consumo. pop.olare, .ferma restando la. dom~nda; 4 .. aumènto dei' prezzo dèi generi di C'Qnsumo 'popola.rè~ · 5. peggioramento: del tenor di. vita delle classi laMo- . ra.trici; 6. diminuzione della capacità. di'.risparmio, dèlle classi .lavoratrici e de).la:piccola "borghes;~. co· Jll8 prodot~ d~ peggi6rato· costo dei ·~ezzi di· ·con~· lioteca Ginq Bianco i63 ·sumo popolari. - Nè questi effetti· aeve ritenersi che saranno, pur reali, di : tra._scurabile entità, poichè, calcolando intorno a 250 milioni an·nui la cresciuta capacità di consumo delle classi ricche, si deve am– mettere che un fatto di questo genere deve avere uu notevole peso sulla. vita del paese, anche se• esso, come accade spesso nella. realtà concreta, possa es. sere contrastato da: altri fatti, come, per esempio, un maggior sforzo lavorativo da parte delle classi l'avoratrici, ciò· che avrebbe, o potrebbe avere, come contropartita, un peggioramento della razza. - Ed in tali considerazioni non abbiamo tenutd conto del– la necessità di compensare i 250 milioni mancanti al -bilancio con nuovi ·aggravi sulle classi lavoratri– ci (4); poichè allora gli effetti. indicati vedrebbero potenziata la loro entità. Nel complesso il più. probabile effetto della poli– tica finanziaria dell'on. De Stefani - che nel go· ve~o fascista rappresenta l'ala ultra-reazionaria - è una diminuzione della· capacità di risparmio del ' paese, poichè il vero serbatoio dei risparm.ii di un paese non sono le vistose quote dei pochi privilegiati ma gli scarni contributi dei numerosisssi-,ni sacrifi– cati, cioè i risparmi del piccolo borghese, del conta· dina e del lavoratore ben pagato. Resa difficile la vita di costoro, è resa più d'ifficile l'accumulazione del risparmio, e quindi la tra<>forrnazione del rispar– mio in capitale. Quei provvedime,.nti conducono non all'aumento drlla ricchezza, ma all'accrescimento matematico della povertà del paese .. Giovano atte classi ricche e nuòcciono alla nazione. Sono provve– dimenti sezionali, non sono' misure di' ordine gene– rale. La finanza a favore delle classi ricche è il più grave colpo che si possa inferire alla. economia na– zionale. Solo in condizioni di dittatura quei. provvedimen· ti hanno potuto esser.e adottati. Discussi l:beramen– te, ·in una assemblea non coartata dalle tribune e dalle m~lizie di parte accaserma.te nei corridoi, nes– sun ministro avreb be potuto decontemente soste– nerli. Ora non resta che augurarSI ..:. a diminuzione del mal'e - che sorga dall'istesso carilpo fascista qualche· voce di protesta. ARTURO LABRIOJ.A. (4), Il puqto. più delicato ,pér eventuali ti,attative fra G<Yverno e confederazi-0nisti mi sembra essere la politica finanziaria del– l'on. De StefanL Si può ammettere che la Confederazione del Lavoro sanzioni il criterio di una finan1,a destinata. a sgravare ·1e cl.àsai ricèhe e a far pesare le spese pubbliche· eschisivamente sui proletari? Dal punto di vista della Confederazione questa ' mi sembra una questione preliminare a qu_e/lastessa della libertà. L'altro per~COIO. Per una "·notenlicn ,.r n ovazione del PHrlilo Questa Rivista è libera palesfra di discussioni e di critica, e gli scritti che intendono e possono servire al Socialismo, nella più vasta accezione del vocabolo. vi hanno non .ze.,inata {ranchigi4. La firma, poi, dei ·rispettivi Autori ci dispensa. anche dalla fo1'mula, comodamente stitica_ dei'e rituati riserve direziònali. ln.çPriamo perciò sen· za scrup.oli lo scritto che segue di· Franz Weìss, malgrado ·al'c-une premesse che, in qualche pa:rte incidentale,-· parranno susctttibi.li di discussione. p·iù r,11.P. pel loro intrin seco conte nuto essenziale; per certa 1.oro·inattesa pai"adossalit4 di espres– siòne.

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