Critica Sociale - XXXIII - n. 17 - 1-15 settembre 1923

• I • I CRITicA soètAt:I . in una Confederazione-partito del Lavoro non si ricava la convinzione della fatalità di un regime veggono. La Confederazione si salva cosI come soutii:l.r,suco u1 ·vrouuz,oue, t1,e1quale, pu,e - è e rifiorirà ane,he, ma sempre in oonformit.à tanL'è scarso· il nusLro fanaws1:no ~ e,i pr·u1.01amo della sua immutabile natura di aggruppamento ual ùouuuatiz.zare le iorme in, /ieri;> La· confu- per la tutela degli immediati interessi econo-· s,one 11011: è t~tt,a uei no,mi v111c1tor1, i quali, miei dei ,lavoratori. li suo ·possi,bilismo di adat- uovo aver vmLo noi e a1sLruLto,le_ cose nosLr-e, tamento' è savio e le .giova fìnchè. essa s"i man- au. 1,noùe parti si industriano a d.I1arle-con:genie Liene quello che è: se avesse da part-irsi per di- 10-1·0, ctie non ha l'« anima,, per quel,e cose, venla,re... partito, •iJ suo possibilismo- divente-· ~olLu.ntope.1·cnè ·quelle cose, èhe sono soc,iatisrno rebbe incongruo ed infecondo, perchè in esso è · 111 quanLO emuuaz10ne uella lotla sociallsta di . proprio l'impedimento ad ·individuarsi in par- classe, si ìmvoug-ono come nee,essità · effe "Ltuali l-ito politie,o. · ùella proùuz1011e e della' vita del tempo nost.ro-1 Ma per ciò stesso il pal'tito socialista potenzia Liraec 1 a capta... l'idea sua, ravvi-vando ·1a sua fiaccola, unà volta E noi intcnuiumo pure che i.-« nostri 1> a. cui si che gli st.emperamenti di luce che offriva alla a,~oD0H0 queae cuse e chè u1 quelle hanno 1,mrha « cognata ,, Confederazione del .Lavoro diminuì· l'anima e l opera diutu.rua, s1a.z:io anehe u1sposti scono. N~n d tralLengono le schernevoli risa aa amLUre i viuciwri µer Decarle - nella misura dei superficiali, che ci guardano nella scarsa for- cne ancora si pussa - in µorto. Ma 11 partito, t.una delle alluali circostanze. cne sent.e <.li avere con sè 11 mol-ore ai qup;1le Giù abbiamo osservato. che per la- infelice cor- co:;e, cne sa ai posseaere- la bacchetta magica tezza del lo,ro comprendere, corµondenJo gli- ef- ,per suscitarne nel tempo aJILrepiù vasLe è più. felLi con. la causa, essi ritengoiiu morto il pàr-· t ulgiue, .[1011 si alLarda a siHatte quiescenze. Es- tiLo perc.,hè ha_nno morto aie udi orga_nismi pro--.· so oµpone più al~a, più rutilante che mai la sµa · manati dal pensiero del, partito. Ma quet p-ensiero idea m face,ia ai bar.oarì. Basta un uomo, 'un è più, vivq che ~ai, e come produsse quei mate- Ioglio. di· carLa, un sospiro per cont.rapporr~ la riali ne produrrà degJi · altri, appena l'a mbiente '' rivoluzione,, alla « controrivoluzione» il so" rito,rni alla sua natura. Ciò che importa oss.er- cialismo al fascismo! La sua intrans1gedza con- :vare è se quel pensiero è confutato. Ora la no- sisi,e neJ.l 'ostmazione di gridarè agii imparziali: stra stessa disfatta politica. confermi quel pensie- . Uuardate! Ecco i fatti; ecco- le cause, ecco gli ef– ro. Ci chiedono, infatti. dei buoni liberali e de- felLi. D1sLricatevi di questo• indistricabile sidogi– mocral-ici crucciali del presente e g_ià ti,norosi, srp.o della storia, della natura, della vita! Eia.- di un avvenire che prenda senso dal nome del bo.riamo- .una scienza perchè diventi coscienza. nostro partito, di ,, rivedere» - eufemismo chè Nessun d-ommatismo. 11 rispetto più p·rofondo al- vuol sostituire la parola·(( •ripudiare» - H co{l- l'€ssère che. va come deve andare in sua ·legge. cetto del fatto che si noma ,, lolla di c:lasse ». E', ·Ma nessun Governo pùò farci taç.ere senza tira– come chiede,r; e al vinto . di una guerra di l'inne- · re su di sè il danno del suo dispotismo· concla– gare... il fallo guer.ra. · Magari si potesse! E se· m.ato· dalla: violenza. Ma ·nessun Governo ci può, basLasset.· .. · No~ siamo stati vinti , in una fase ' imporre 1 la collaborazione· per la oppressione di d,ella.lot(.a di classe deg~nerata in .guerra civile, una. parte della classe operai&, a mezzo dell 'al- per moLivi di cui_abbiamo piena consapevolezza tra.'Il partito che ha cura di• anime assai più che e che - ahimè!_:__sòno tulti per e,orroborare e - · di interessi deve in ogni ·momento salvare l'ani– non per confutare la dannata·ant.itesi che sta gra- ma sua. Può ridurre al minimo l'apostolato, non niLica alla base del pensiero socialista: « la storia può pronunziare P.arola che adulteri l~idea. Q·ue: è una storia di lotte di classi!,, La nostra con- ·sta è la condizione per usci-re dall'isolamento· fessione - per chi ci tenesse - è tutta qui: Noi così va 'fatto. pè.i'chè I if ,proletariato ci ritrovi avevamo fatto, tra la Valle Padana e l'Emilia, quando .,ritroverà la sua libertà. · sotto specie di Federazioni, cli Coope·rative, di La verità dell'idea ct'i un partito non è propor,. Leghe, di ,Comuni e di Provincie sooialiste, una zfonale al numero dei -suoi- deputati, oome la far– vera rivoluzione oconomica, pae,ifica e pratica, z~· di un sindacato -è ,invece esattamentè propor– che aveva ridotto al minimo il reddito de:I!a pro- • z10~ale al numero dei suoi iscritti. Ciò che urge priélà, eliminato i ceti intermediarii e me.sso .la noi ora. è meno uh dovere di conquista politica classe lavoratrice ·a tu per tu con le· responsa- che un d'avere di c,0111quista e:ultnrale. E' come un ·. bilità dell'impresa economica.' .Ma, marxisti po- rito-mo a;l'le origini, ma con .I''ès.perienza di una co marxisti, abbiamo cr'edutò e,he tutto ciò. si . storia trentennale·, che .può sembrar distrutta, potesse reggere precludendoci .il potere e,entraie - ma che, sepolta,nel suolo,' p-repara, al modo di un politic?, mediante il -rifiuto sistematico di ogni buon concime, il nuovo humus. Nuila nella vita part~cipaz10 11 e al Governo, quando pure era di ci9 che visse ed operò va disp-erso, Per·ciò noi mamfesta, per la parzialità stessa dei nostri ri- diciamo o torniamo a dire che il• partito '« fa Je sultati_ econo~ici-so_ciali, "l'assurdità della prete- ~ose,ienze i,. Forse tutto il socialismo non è fatto . sa delta conquista v10le.nta in blocco in toto del c~e per ·ciò. I revisionisti di Germania non ardi-. 1 pot.ere generale. Ma poiZhè la no;tra - ''per sco,no.affermare cl1e il fine ultimo del socialismo gu~nlo ~acifica, limita\a e graduata.- era una non è !a'fo :rmazionè di un ,,"nuovo- ·ordinamento « rivo_luz10ne», venne, logicamente, :la « contrari-· economi.co, ma l'uomo, la determinazione, del– voluzione » armata e· vio -lenta e ci s-pazzò via... l'u omo»? (Heinri'Gh Deist - VoVic,Staat und So– Lavoi-o da rifare. Ma in r.he sono confutate le ziahsmus in Sozi'alistische. Mon'atsheftf!; p. 272 - premesse da cui nacque ili nostro movimento, le J923)'. Certo, po-i-chè.non cr.ediamo che una costi- quali dall'analisi del. superam-ento dell 'indivi- tuzi_o:neeconomie~ si. crei per decreti, li>Ìsog~, dualismo eéonomico, sfoc_iante nel monopolio,, pure educare .glli uomini a viverla~ ,quando. 'e Bib11oteca Gino 81anco '-

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