Critica Sociale - XXXIII - n. 17 - 1-15 settembre 1923

sario deJ: comune. mondo politico, ·e·. dalla. moi:ia giornalistica dE)l.glorno. Serio, nel sè,1so che queste varie ,soluzioni cal· deggiate e proposte non riescano soltanto.' belle, ma. anctie appl,cal>ili, in quanto· tengano nel ùovuìo· conto tutti gli elementi della situazione. Cost, ,per es., l'escognazione di una serie di grandiose opere pubbliche per rendere il Paese felice e prospero può ,avere questo lato rfdicqlo, ~he Issa non riesca at– tuabile,, se non attraverso la rovina del bilancio, l'inasprimento deile imposte, dei cambii, ecc., pro– ùu,cendo cosi 1,m dannq maggiore, pei'ch~ sicuro ed immèdiato. ,Coerente, poi, nel senso che- tale programma do– ,vrebbe, .,in ogni suo particolare, rannodarsi intorno a:d una sola idea- ceutrale: il principio della prole· tarietà del Lavoro, diveniente, per usare una frase di Marx, la base, .fondamentale del vivere sociale. Così il nostro pacifismò non' dovrebbe avere il si– gnificato, da fotti accettabile, ma appunto per ciò vuoto, che la pace val meglio -della guerra, bensì esprimere il fatto che il Lavoro ignora, vuoi le llo· rie fastose, del .tradizionalismo, vuoi le aspre ge– losie dei profUeurs. Per il Lavoro non esiste nè. la morl>osità' del prestigio nazionale, che si nutre di ricordi stovici mitologizzati, ed è la l~bbra eudemi– ca delle caste militari ed accademiche, nè la lotta a coltello degli interessi ciclopic&.me te m.liardarii dei .va1-U: Comités -des Forges e_ Petroleum l,imited, naturalmente portat i a prefer .ire i colpi di forza, ohe schiacciano ed elimiua.no il concorrènte i1ièo– modo, agli utili m a laboriosi e vincolanti compro· messi. · Specificando maggio1mente, questo programma dovrebbe occuparsi in maniera prepondemnte del problema della Pace ~ntemazionalc, non solo per– chè oggi •effettivamente. esso è quello che graudeg· gia su tutti gli altri, ma ançhe perchè, per la. spe– ciale nostra posizione ideologica e di classe, es!!o è quello che ci offre l'occasione di fare veramente meglio di ogn~ rimanente partito, prigioniern ct; ideologie e di inter~ssi antit.etici alla causa dellt1 conciliazi,one dei popoli. Quanto alla politica interna, noi dovr2mmo non solo, stigmatizza're uegli altri pa1 titi, ma alti esì ab· ha11donare per conto nostro, ogni- fo1ma di dema– gogismo, inteso nel· senso del facile velJ.icumento dei sentimenti delle folle e degli 'iuteressi parlico· iaristici a mero scopo ·di' partito, seutimento ed in– teressi che _troppo spesso sono positivamente è· pa· lesemente nocivi. Il partito 'deve sentirsi educatore di · folle, non accorto e fortunato beneficiario dei ~oro impulsi .e delle loro debolezze .ataviche. . Inoltre, il programma dovrebbe comprendere una vasta campagna filosofica, volta a mostrare al pr0- · letari.ato l'utilità e la nobiltà che gli derivano ùal– l-'intend·ere la. -propria rivoluzione e mis;;ione so– ciale, non nel senso: di una rivolta di schiavi mal'· toriati e tumultuanti (quindi niente «Spartaco»), ma nel senso di un effettivo nuovo contributo di ineguagliabile importanza storica, che esso può re– care al pr.ogr;esso umano, sost:tuendo la nuo·va. ta– vola di valori mor-ali ed inlel·leltuali,· rampollante naturalmente dalla mentalità ~ dalla peculiare condizione di vita degli «·uo·mini, del Lavoro», a quella del!e vecchie caste signorili, pei' le quali la violenza e lo sfruttamento, il .proprto domini@..eJ'al– trui servitù, c0m1.mque· ma•cherate, costltu:vano la intima ragiqne di esistenza e ne determina-vanci rt• resistihilmcnte. la mentalità e l'orizzonte ideologico .. Quanto al «r,ro blem -a -costitin:ionale», ij partitg -dpvrebbe additare al.le masse, come esempio,. ~a se– guire, . quel tradizio nale « rispetto alla Legge » da. parte dell'individuo, e quel 11Onmeno trad:zion1).Ie «.rispetto all'lndivid1.10» da parte deIT'o Stafci, ~he è la maggior. gloria e motivp ·di gr~Jf6e~i:a· del- popolo lioteca 6ino Bianco britanno. E ciò non soltanto in vista dei benefizii dir.ett'i che questo stato di cose arreca, ma peréhè il giorno in cui il proletariato si fosse profonda– mente compenetrato dì .un siffatto spirito, anclle sul terreno economico la sua « Libertà » sarebbe un fàtto compiuto. , Per la Finanza ,il partito dovrebbe mostrarsi ri· gido partigiano .anch'esso del pareggio, ma mo– strare, non a titolo di rr na ritors1one pol~mica, sibhcne con piena serietà ·e decisione di fare, che il vero cancro del Bilancio sono le spese militari e gli interessi del Debito. Non c'è rar.,>'tone,perchè lo Stato non possa sospen'dere. per es., per un certo periodo il p11gamento degli int.erP.sst, largheggian• do, se mai, di fronte anche alla Dorghesia stessa in materia fiscale. • · AI partito converrebbe a.nche nn atteggiament<:i_ batta.gliero e deciso ne'la quest·one del L beri~mo. · Non già, perchè nel Liberismo sia tutta la ml ·te e la verità, ma perchè, _mentre gli altri partiti sono orama.i troppo pro'ondamf'nte irretiti nelle P,anie degli interessi .particolaristici, spetta a noi - e sa– rebbe salutato con larghi,s,:imo favore - il compito di levare in .atto la band;era del T iberism'), come rivendicazione dell'interesse collettivo e della ge• nerale prosplrrità. Con questi non si esaurisce naturalmrnte la sPTie àei prohlP.mi. L'importante è che su tutti 1J socian.– smo sappia 'dire la sua parola alta, nuova, ~eria, ri•pPttahile. ed intonata al pri"'cinio storico del V1.– voi:o trionfante che esso rapprPi::enta e sul quale esso inteode imperniare !e sue fortune. FR.\NZ WEISS. Alfredo Berte-si Intorno a,d Alfre-dò Berlesi estinto. i ricordi antichi P. i giudizi presenti non noterono n meno di rozziire - seb– ·bene non clamoro~ament,e e nemmeno visibilmente. per · rispetto della morte e ner la partjcolare sitnazione del- l'ora - ,e il naturale contrasto 'u tra col,oroche, vivenrto lontani, rammen:avano e • v-P<levano • l' nomo. d'un tempo. e quelli che. standog', vicino, portavano più vive e cocenti le imnressioni dei suoi atteggiamrnti nell'ultima pari.e della sua vita. Nella quale ultima parte (d1,'.''.ì · mol,o ~ubito da principio} mpntr~ vi f11 una llneà. rc n. nlessiva. non ~,ocialista o anche anertamente anti.so ':1- Ji,sta. vi furono notevolissimi ondeg~iamenti e ripen ti menti ,e zig-zag· òov;uti a mutevoli stati d'animo; ·a SUI? battaglie interi-ori. a pr-essloni ~steri-ori, a ragioni di op– portunità e di nece~sità imnellenti e soverchianti, non •ue pensonali. ina del cospicuo organismo indnstrial;,, del picéolo «mondo• tecnico-economico-finanziario-poli-· tioo-moral-e che parte -errliaveva creato intorno a sè vo-– lontariamenié, e parte gli si era, a malgrado di lui, for- mato d'intorno. . l\Jel suo testamento ,spirituale (copia del quale fu, per suo volere, inviata anche a Filippo Turati). in quel te– stamento che pr-esenta splendori e ingenuità. altezze e lacune che così· bene rispecchiano la sua natura com– plessa· e nori tutta eguale, è detto i • Di una co,;a mi vanto - qui dove ogni !lllnso di vanità è scomparso, qui dove parmi di rendere conto all'uman(tà del]a mia vita - mi vanto di essere stato sempre p:mdato m tutta la mia vita.. in tutte 'le lotte, in tutte le manifestazion\ da un.a- ragione di giust'lzia. non nell'interesse privato, ma nel- l'interesse deJla. collettività. - . - • Forse mi 60no ·mancate forza e volontà per proseguire bat– taglie iniziate, for1e ho c.,èduto ad amici, che non erano a,mici, ma, le mie intenzioni sono state ·eempre purissime, disinteres- sate, &ltruistfohe ... •· · · Dobbiamo credergli? Possiamo non credergli? Credere _ dico .....: ·11on ai fatti, che obbiettivamenfe potrebb'ero allègarsi' contro di lui, a dimostrarne le devlaziorù,. 1a· PllJSSiohe; l'istinto di lotta e- di potenza, e gli errori i! Je colpe; ma al S-Oggettivo convì-ncimerito delle s_ueintPu– iionì, tanto più con quell'attenuante, così cand1qamPn,•·, avanzata, deltle suggestioni di persone che ._la circonda,_, vano -con non buoni consigli? ·

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