Critica Sociale - XXXIII - n. 14 - 16-31 luglio 1923

.• ,I CRJTICA ,_SOCIALE 'l!13 / celebras.te il centenario poco .si alleigra dei . tem pi felici e poco si addolora degli infortuni, perchè sa le comp,ensazioni occulte delle cose, sa il bene ·che' nasce daJl male e il male che scatu– risce dal bene, ;sa le· rita,rsioni e le vendette e i rico-rsi della sta,.ria. A un cèrto punto la famigerata teoria de1 « tanto peggi0, tanto, meglio », che, tn condi– zioni normali, è pazzesca, può diventare una ve– Ilifià per' i popoli, come per certi ammalati, ai quali il medico· paziente ·desidera ed affretta la é.riSlirisolutrice. · Le nostreooipedi partito.Un mònito ai po- polari. · E non parllia:rno delle n01stre malattie, ono,re~ voli contradittori, non parliamo delle nostre col-. p'e di. pairtito ·socialista, degli eccessi così spesso a• noi rimprov.erati, defia nostra _fa,!Ilosa «rivolu- 2iione manoàta» !. E~.questione o-rmai .da lungo ·. _ '-tempo superata. , Potrei di1rvi che a questi ecoessi. se mai; io mi posi sempre fieramente a traverso, e con me· tutti i m4ei amici. GIUNTA. E tu sarai il primo ad essere impic- caLo. (Rumo,ri). · TURATI. Potr~i dirvi che· io ed_ i miei amici ci ponemmo aLtraversp di:. quegli ecc-essi, quasi esclÙSivamente verbali, fin dal primo giorno, co– munque si chiamaissero; si chiamassero Musso– Hni o si chiama r.sera ·con a!Lro-nome. Io mj vi p'bsi attraveir.so quando, il fascismo non esisteva ancora. · , · GIUNTA. Voi abusate della nostra bontà. (Ru– mori). PRESIDENTE. Onorevole Giunta! . TURATI. Quando il ifasoismo, non si sospettava ancora, io preannunci:àvo la sua nascita fin_ da - pa;reçchl anni· fa, al Congresso soc:ialis:t,a,di ~o– logna:· Allora mo-lti, che sono ug-g1 dei vostn. e che ·sono per lo meno· -c'ommendato'ri,... BllTTAFUOCHI. E' un luogo comune troppo vecchio -questo! . . TURATI. ... erano dall'a1tra parte della barri– cata. Avevano'·essi preparate> le· settimane rosse ... BUTTAFUOCHI. E voi difende'Vate i mass.acra– to,ri. Rioordatevene, ombrellone di tutte lè scia- gure d 'Itali-a'. . · Voci a sinistra: E' falso\ è falso. GRAY. E hai votato ·per-Misiano anche tu. (In– terruzione del deputato Zaniboni). Anche lej onorevcile Zaniboni per caso? TUiR,A 'l'l. ·~ Onorevo•le Pr.esidentB, a disegno ..:io mi •sforzo di non' rac;cogliere le interruzioni; I~ prego sollo di vo,Iere tener ,conto del tempo che gli inte:rruttori mi portano via. PRESIDENTE. Senza dubbio. . TURATI. Nel 1919 e nel 1920, molti di coloro, che oggi si vantano salvatori dell8: Patria, o~cu– pavano le prime fabbmche a Dàlmme, partecipa-. vano a;gli assalti dei negozi per il ca,ro viveri e, nei primi programmi fascisti ,promettevano l'~– bolizione del Senato e ta costitumone replibbh- . ca,na. 'l\{a non voglio aver l':nfa .. ricordando queste cose, Ii.è di mendicare indulgenze nè di dif-ender– mi ~oUe firoppo ,facili ritorsjoni. Questo piuttosto teng o a d ire: che, fossimo anohe st:a.Ùdei' santi, non p.er· questo avremmo evitata la raffioa. Non aviremmo evitato egualmente la raffica, dacchè ess,a., come vedete, colpisce o•ggi bene al di là di noi e del nostro partito: cofpisce !la bÒrghesia, anc:he la più ravveduta, la più impeocabile bor– gh~sia liberal.e. Dovremmo dunque essere stati meno socialisti del «·Co-rriere-della Sera», dei se– natore Albertini, dell'on. Amenclola? Via, è un p,reten!iere troppo! (Commenti). · GRA Y. Qui hai ragione. · . TURATI. Sì, onorevolle Orano, bene ci rinfac, ciaste - e noi c,e ne facciamo un varitò di <fronte a voi, che vi dite libero da ogni impaccio di dot– trina, da ogni vincolo di partito, ossia da ogni coerenza. di spirito; a voi c,he, nella. Commissione dei 18 ,foste immesso come l'arbitro che doveva formare i dieci c0ntro, gli otto anzichè i nove con– tro i ncive- bene ci rinfacciaste di non aver noi, per Car:-loMarx, rinnegato Vietar Hugo e Giosuè Carducci; di non avere per ~a lotta di .classe, nel– la quale giuriamo, rinnegato l'umanità. E' v-erissimo: l'una cosa e l'aHra sono con n<Jf. E ·ai Victor ·Bug-o,, ancor giovin~tto; io leggevo fremendo gli Chdtiments, credendo di vedervi soltanto la protesta di un poeta; ma dopo poco, e quella non fu più poesia., venne davvero Sédan, · e Sédan proliferò, quasi mezzo secolo dopo, il ,manicomio· criminale emopeo della gueI'lra mon– diale. Ed a voi, che nella Commissione mi ricorda– vate iI 28 ottobre c:otne..Ja data fatidica che dovP.– va mutare la mentalità di noi tutti, io rispondevo appunto coi versi del ,Carduoci, in morte d'i Eu– genio Bonaparte: si, e.isono delle date fatidiche: dicembre, gennaio, ottobre: « Ma di decembre, ma di brumajo, cruento è il {ango,)a nebbia è perfida; non crescono arbustri a quell'aure o· dàn frutti di ceriere e tosco! ». Signori, il poeta è il vate... (Rumori .:.___ Com– menti). Ed ora una breve parola al Gruppo popolla!'e. ,Sa,rò il primo che non· faJrà a voi il pissipiss-i de– gli adescamenti illeciti. Vo'i volete essere, e lo accentuava l'altro ,giorno l'onorevole Gronchi. una nuova foll'z.a. soc~ale, la nuova « democrazia oristiana ». Questa parola fu da voi :rimessa in vafor.e il ,giorno che fu oolpito il vostro alfiere. Ora a.nche noi -orediamo di <issere proifonda– men~ cristiani. pur non essendo cattolici. Altra è l'ideologia, altro il rito. Ma riconoscia– mò volenti'e,ri ohe voi potreste. essere, volendo, una notevole forza convro"gente colla nostra, eh.e · potreste portare un contributo decisivo, non nel– la piccola cronaca parlamenta-re, ma nel'la storia it,aliana, per lo spirito internazionale ehe è in voi, per le !forze nazionali che rappresent:ate. 'Co sarete? O sarete voi pure sommersi nel pantano dei vecchi partiti? La senten za vos tra siete OQ'g-i chiamati a se– rnà.rla colle vost.re mani. Oggi deciderete - oggi o non più - se · voi sarete quella forza, o se vi cont.entat.e di rimanere una pedina abilmente g-io– rante e gfocata su quesfo miserabi1e scacchiera na,rJ-amentare. Sri,rPt"'voi i nostri alleati rli un do– mani non lontano, o dovremo noi raccogliere,

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