Critica Sociale - XXXIII - n. 14 - 16-31 luglio 1923

De re vestraagitur.Il ·_proletariato e la li– bertà. 8ig11ori, v-e l'avevamo detLo: de re vestra agi- - t-ur. Si tratLava, e si t.raUa, della cosa vostra .. La · difesa del,la cosLiLuzione, della vecchia costHu– zi-one, -della puLreJaLta cosl.iLuzione, p_uò in teres– sare anohe noi (vi dirò poi come e pe,rchè), ma è· sopratutto e in prima lrnea il còmpiLo-vostro. Avel-e secondaLo il fas-cismo Jincl1-è credeste che il fascismo si limiterebbe a pesta11è sul· pro– letariato, a 1·iLo,gliergli le libertà e i diritLi faLi– cooamente couquistati. Ma era assurdo, era pù~– l'ile supporre che si sarebbe arrestato là dove a vo-i pisi:ceva. L'on. GioliLti scrisse un giorno, se ben ricordo -- e, se mal riCOQ'dO·, egli potr'à coneggèrrrii - una lettera nella quale si me-ravigliava che i no– stri ami,ci ,élibbandonas.sero eo.n, tanta- facili-tà i Municipi sotto le intimazioni ·dei F.asci. GIOLIT'l'I. Non ho mai· smitto ·nessuna leLte,ra ci:i: quel g,enere. (Commenti). TURATI. Una lei.tera o una intervista, .certo quélllche cosa di s\mile gli fu attr1buiLa dai gior~ nali. . tuLo non fumrho.foticisti in ogni tempo, perc.hè fummo,· o altri furono, su questi banchi - e, per essere sinceri, su ,qualche altro banco! - « tendenzialmente repubblicani·» (CommenPi); perchè alcuni vecchi, ,ammuffiti privilegi monar- chi'ci, ahe lo Statuto, consacra, no1,1ebbero la no-_ stra tenerezza. Potremmo dire che q1t·e,gliattentati :a,i privHegi sovrarii, ai privilegi, della monarchia: diritto- di .amnistia, diritto di pace e. di ,guenra.; non. furono– di nostra ini.ziativa. Essi hanno altri nomi: si chiaman·o, che so io, Giolitti, si chiamano Mor:IJa– ra, si ohiamano Fera. FERA. No, mail (Commenti). TURATI. Sì; pende ancora ava1iti questa Ca– mera un progetto pe,r togliei:e il diritto di amni– . stia al Monarca, .che po!rta il nome dell'onorevole Fera, guardasigilli .• (Commenti). . FE R:A.. E' di Mo,rtara, ,è di Mortara. fo rwn ìfec-i c.he manten.eir;lo e resistere ane richies,te ·di amni– -stia in un momento torbido del[a vita italiana. TURATI. Onorevole Presidente, vi sarà, o no, mala fede. Ma qui uno di noi due o è in 81l"f'O•I"e, o ,mente. Dìchiair'O', e me ne appello ·a lei, •che pènde avanti -questa Camera un pro,geLbo·Fera, GIOLITTI. No, no. (ilarità - Commenti){ TCRA TL Debb_o, co.nmi1que, osserwiire ohe i ,sLl'i Municipi socialtsti. si arreser<{ e sf.rattwro- . · . che avoca a l .Parlamento il diriUo di amnistia, quel dirit.to- che fu detto, la più bella gemma del– la C orona. (Rumori). · FEB,A. -E' il pro,getto IMoriara, mantenuto dal · Ministero Gioli-tti, ma senza chiederne l'appro– . va.zione; mantenuto per -un alto cJ·iLerio-politicci di. resistenza.' alle richieste di amni.stia, che erano 1 ) i'l campo dopo molti mesi di intimidazioni, ~he ùon erano di lettere o. cartoline, ma latte ,c.ol - 1-erivoltelle alla mano: mentre i suoi amici, pèr esempio, di· Torino e di Cuneo, ·si .son-cial"rtlsi ad un semplice invito, ad una-semplice lettera dei Fasci. GIOLITTI. Cuneo no. Voce all'estrema sinistra: Cuneo non ancora. (Rumori all'est.rema sinistra). TURA TI. Mì basta Torino. Di guisa e,he la vo– ska sorte, onorevoli si,gn0:ri d!cli partiti èostitu– zionafi (lo dico con triste2.'Za; il s,orriso vela .l'a– marezza), mi rammenta -quella dell'infelioe T,ri– boulet, i,l quale reggeva la s•cal.afamosa credendo che rapissero la contessa di Ceprano•, e rapivano invece la sua figliuola. iR1ap_ivano. la vost.ra figliuola, -s.ignori oo,stitu-. zion.ali: la cos tituzione italiana. (Commenti). Egli è, o s,ignor.i, che le,libertà· sono tutte so– lid·ali. Non se ne offende una senza offenderle tutLe, non si uccide quella di un partito,• s·enzà uccidere quella di tutti. · Invano il sen. AJ.be.rtini· la .rivendica unica– mente· e tardivamente pel suo cc èoririère della 'Sera. ».. Èd in ciò è una suprema giustizia: seb– bene sia insieme una sup:rema cond-anna per gli offensori come per gli offesi. 1•:gli è che l'offesa a,lla libertà proletari.a è la ~_opp,ressi0ne della li-bertà di tutti i cittadini, os– sia della convivenza civile; è _la soppressione del– :1a Patria, lil. quale, o- è libe,rtà, o ha cessatcr di esistere; perd1.è il proletariato, . in quanto mira a1la democ-ratiw;azione, sempre .rnaggiol'e degl-i istituti politici, è .il solo, il vero, iJ più lo,gico e il più. va1ido difensore di tutte le. libertà nazionali, , o, più brevemente, cl.ella Nazi,one. (Commenti - · _llumori a destra). · - · . - f, qui, onor,evoli contradittori; si confuta il so– fisma coi' quale pretendereste' contendè.rvi il di– . ritto di questa difosa, perchè d!be che 'dello. Sfa- BibHotecaGfno Bianco - perturbatrici deUa pace pubblica. (CommenJi). •'1 1 URATI. _Mantenuto, •av.alla~o, ripresentato; sia, come volete :.ma progetto fatto proprio e rac- · comandato dall'on. Fera come membr.o- del Go– vierno,. Ripeto che pende anoo,ra davanti, 'la Ca– mera e porta il nume:ro 495. (Rumori a destra,). Comunqu,e, questa è una_piocola, insignifìca.n– tè questi6n;e. Non noi abt>iamo avuto quelle ini– ziative, tuttavia siamo dispoisti ad assumerne la: responsabilità. Noi c_redìamo che .quelle. in\~iati– ve risorgeranno; anche se i loro autori oggi p! u" dentemente le ,rinnegano•; perchè lo Statuto nc-n si difende mantenendone l"e vecchi-e incrJs'a,zio, ni medioevalì; si difende spalancandolo a tutte le correnti democratiche nuove; perchè la sl;ess-a funzione storica cbel monarcato non si difende ohe c0sì. ,Chi lo ricaccia nel Medioevo !,o, tra.disce · e lo uccide. (Rumori a aestra). Signori, si bratta, ripeto, di cosa vostra. Non P– il Partito socialista., ma è tutta la CamE)ra, che è,. investita oggi della propria difesa. . Quanto ai socialisti. .. anche questo l'ho già det,... to nel mio discorso cedei bivacco»; non preshrno scioccamente di fare l'astrofto,go, tanto meno col calendario' alla ~ano·; gio~ni tristi, giorni c:.Ìw.1l'i .,si, preparano a tutti; così amari, onorevoli f.igno: ri, che le vostre intimidazioni sono già scontate e non ci fanno più il menomo, effetto·; ma è an– che possibile - dicevo~- che questa grande scos– sa:, eh.e abbatte tante, còse posticcie, tante imp'o– t!:mze, tante unzioni ingo-m;branti, sia per no-i il -rinculo apparente di un'ora, ma alla fine spinni la V!ia· al riso,:rgimento nostro e a un• insperato- ri.– gogl\o del pro!letaTiato. (Commenti). · Non anticipiamo lai storia! L'uomo savio sorivev•a a un d.iplI'essoBia,gio_Pa:scal di' cui testè . '

RkJQdWJsaXNoZXIy