Critica Sociale - XXXIII - n. 14 - 16-31 luglio 1923

Hl8 CRITICA IOCIALB · ciasse, come si fa. ~·ordinario con gli animaletti che disgustano ». , Pensate voi che cosa ,sarà mai nella sua pratica ap– plicazione questo sistema clegli avverl'imenti prefet– tizii ! Quanto ridicolo, quanto tragico·! L'abuso C06trin– gerà la libertà, e l'avvertimento non -sarà altro che la sop'J)re,ssione con ipocrisia. . ' Si badi ·ben.e; tutto ciò scriviamo senza ombra di me- raviglia. ' La. soppressione clella libertà d.i stampa è sempre, nei ·solchi -della storia, v.enuta al seguito del dispotiSIT),O, per affiorare con esso e seguirlo nelle sue aurore san– guigne e nei ,suoi tramonti di cinabro. ·Essa è figlia di un'illus ione; m ediante e,ssa i corrut– tori ed i co.rrotti hanno spera.to sempre di fermare la marea fatale del loro destino ine luttabile., · Guardate il quasi t:re volte secolare travaglio deJla libertà di stampa nella stessa· Francia. Il 7 luglio del 1533, la Sorborrn presenta a Francesco I una domanda, in cui ··si e,spone che, « per , salva.re la religione attac– cata e scossa, è indiS'pensabile a /Jotin per sempre in Francia, con severo editto, l'arte della lipog-1;a,fla, • che 'Partorisce ,id ogni giorno un'irnflnità di .libri perni-· ciosi ». E Francesco I, pena là forca, proibisce la ti- pografia. · · Tutti sanno che, malgrado ciò, la religione continuò ad essere attaccata e scos,sa dai calvini1Sti, che guada– gnar()IIlo terreno 01gni-gi.orno p_iù. Nè [11eglio oittennero lo scopo i. roghi fatti accen<le11e dai Parl amen ti, già di– venuti doctli arnesi di tirannia in rrìano d.ei Re. Non valsero più tardi le ol'dinanze del Cardinale di , Richelieu od i rigori di Luigi XIV (ricol'date, on. Mus– solini,. che l'Enciclopedia fu stampata- contro legge, quasi alla macchia I) Sia• che i Governi dispotici abbiano ricorso alla re- , strizione della libertà di, stampa, quando già il loro, de– stino era segnato, o 6ia eh-e la 1Soppressione di qùesta libertà abbia contribuito efficacemente a determinare la loro rovina, è oerto, è st oricamente incontrovertibile, che ogni r-est.rizione ·del.la libertà ·c1i ·stampa è seguii.a a breve distanza dalla cala,strofe della sovranità dispo– tica, travolta <.In un nuovo <passo in avanti fatto dal- l'umanità. ·· Napoleone I, col decreto del 10 febbraio 13'10, ridusse la stampa al silenzio, ma, come egli ste1S1So doveva con– i'essare tn e.si11io,ciò, non servi a COn'SOfid~re il SUO trono .. Ca.rio X •pretese che la stampa ave,sse armafo la mano di Louvel, l'assassino del Duca di Berry, e - ristabill la Censura, che non ·riusci però a preservarlo dall'es.i– lio che gli pre.parava la. Camera, ricevendo èhateàu- . brian<l al .grido di Jliva il difensore d'ella ·libertà di stam'lpa! ,Luigi Fi1ippo,, dopo. l'attentaJto Fiescht, restrinse an~. ch'egli la libertà di stampa, nena coli.vinzfone di di-· strugger-e la ragione dello ,scandalo e della rovin·a, che era invece l'e.ssenza del Regn_o dell'aristoc1uzia dell'oro, eh.e sotto di lui ·si era inaugurata. · .E venne il '48, e Luigi Filippo segHi Carlo X, mentre la nuova Repubblica aboliva le leggi <lel 1835, dichia– randola " violazione flagrante della costituzione gi.u• rata, un attentato contro la libertà di stampa·». Il secolo XIX sembrava avere ri,s:posto a'!. dilemma Po• litico, .se più -convenisse la restrizione o Ja libertà .di stnmpa,' dando forza e vigore a,ll'art. 11' della D·ichia– razione dei ])irit.tiì dell'uomo: " la libera. comunicazione dei ·peneieri è. un diritto dei· più_preziosi-dell'uomo; tutti i cittadini' poosono dunque parlare, .scP.ivere, stampare liberantente, salvo rispondere dell'abuso di· questa li- - bert.à nei easi determinati da.Ha legge ». L'on. Mu5solini non è. di questa opini.()IIle.Egli resti– tuisce ai poter.i di polizia ciò che· il Governo· piemon– ie"se, presentendo lo scompigliç> del 1848, avev/l, sottratto loro ·nel '47, prevenendo, 1Sarei per dire, il caIIl'mino in– t.rapreiso dai)la Rivoluzione,, la qua1e, iniziando' le, san- , 'zioni delle sue co'Ilqui1Ste, trasf.eriva la materia di poli– zia -dai çoma!1di militar.i ai poteri civili e da. questi aiìa Magistratura. · Si tor na in diètro? Gli ammaestramenti e j postulati delle· n· ost.re· rivoluzioni che ,hanno fatto !a <prosperità del nuovo mondo, ,non hanno più nes,sun, valore per il • morido vecchio? . . . Pt>r_chè. ~ bene rico-rd'.3-re. che. l'Amirrica, vagli-ando 1 f danm ed 1 benefizi ·resi dalle varie forme, di Censura ai sistemi di Governo europei, fra ti. vecchio ·diritto._che Bibfioteca Gino -Bianco era quello della ribellione ed il nuovo che è q11ellode1Ja '.<liscu,ssione, ha p'referito il secondo. Fin dalla sua fon– daziÒne l'America 1Si trovò alla presenza delle teor{e le più radicali e le più sovversive. « Le terre ·degli Stati Uniti ...: sci:iveva: il g(}nerale Içnox- a Washingt,on - sono state 1Sottratte_alle confische della Gran Bretagna dagli storzi comuni; esse debbono essere proprietà co• mune,. di tutti. Chiunque si oppone a questa massima è nemiJCo della ,girustiz-ia e merita di oosere 6pazzato dalla faccia della terra .... Bisogna annullare tutti i de– biti pubblici e prlv11ti, stabili-re leggi agrarie, ciò eh.e, puo farsi s·ervendosl di un sistema monetario senza pegno ed a corso forzoso ». Il Generale Knox aveva combattuto ·per l'indi'J)endenza e coma'Ildava ancora nell'esercito: eome. si difese J:America? Col genio di Washington e con la libertà. Essa oppose alla forza la forza ed alle · idee. le idee. Ed ancora oggi la legge dell'America è identica: Ubertà clii stampa. Ed è cosi che, a -poco ·a . poco, si sono· formaji ctuei forti .costumi. politicì che, sostituendosi alle leggi, hanno perme,sso al Governo ed al genio nazionale di volgersi al Commercio ed .alle In– dusirie, sviluppando nell'Unjone l'ammirevole prospe– rità; che è orgoglio nòn deU'America ma (!ella civiltà· moderna. Ma l'on. Mu1Ssoiini vuole· tornare indietro, egli pre-' ferisce. alla forza delle idee queila della polizia. Se ne dolgono i liberali, ma se ne dolgono soltanto. Il Corriere della Sera, OS1Ser.yava, sabato passato, melan– conicarne'Ilte, che, « .quando Pel]oux voUe far passare leggi restrittive alla libertà della stampa, fu ,una vera epopea d,i·.lotte » e che quelle·· restrfzioni, al confronto delle presenti, sono una bazzecola•. E' verissimo e molto doloroso .. Quanto diversi gli uo– mini di allora da quelli di og,gì ! · Quoota riflessione mi conduce però dÌlfiiato 'ad· un'al– tra: il giornale del Senatore Alb.ertini, n quale; in que– sto perioda procel1ooo ,per 4utti ed, aJJ.imè, -anche per ·1·ui, •ha sa.puti:> tenersi abbaistanza in. piedi; concludr. però elle .... bisogna tappa.rei ,la bocca. Non così la pensavano i liberali in altra epoca. Il 25 • ma-rzi del · 1848, Emilio De Girardin scriveva nella Presse: « Si sbagiiano se: credono d'intimorirci .con le minaicc•ie; po'sscfno manldare in frantumi, 117nostre mac– chine da stampare, e privare del pan,e le cil1(]uecento persone- che .esse fanno vivere; noi ~rovereono sempre nn f.oglio, di, carta pèr. i1In-prillnerv.i 1 ciò che pensiamo, e dei ~ettori. che l'eggerarino· ciò che,. abbi-amo. scritto. Ci -po~sono uccidere' in due modi, ,servendosi delfa:' mano di un vile o della, moltitudine fuorvfata. Ma, se là Re– pubblica o li).·li'bertà deibbono dLsonora-rsi col delitito, il sCJl~onore, cl!ei do:manldiamo è di essere le lor.9 prime vittime. 'Glorioso sarà i~ .primo martire. che s'immo!lerà. · per dare r'eseimpio della resi,stenz<a al terrorismo. Ci si può dunque lllccidere senza che da noi si .tenti, alcuno sforzo per di!enderéi; :ma, ci·ò che. la. violenza,· noi:i. ot– ·terrà giammai, da noi, è di farei 1 tacere o fuggire ». Ma coteste sono ma:linoonie. Ciò che interessa rile– vare è che l'on. ,Mussolini torna indietro. Sì accomodi pure. Percorrendo la sua vja., egli,, che conoscè H fran– ce~e e molt.o ama l'eloquenza del Grande tribuno, s'in- · cont.rerà in Mirabeaù, .in colui che, in compagnia di Bri-sset de Warvi1le, « l'ami de.s noirs et l'enneani de:s roìs », iniziò e conclu1Se la grande battaglia per la li– bertà nt>l•nome della libertà ldi1stampa, Questi gli apL prenderà che. suo priJmo ,aitto di 1 ribellione fu l'annunzio della pubblicazione· di un diario Le· .Patriote Fra.nçais, · uiornale politico, libero, indipendente dalld censura e da oqni specie d.'inf!,uenze, Giornale da puòblic.arsi senza autorizzazi.one, . . .. - Certamente gli uomini d'-ieri - nella storia i secoli.., sono giorni ~ 111011. sono quelli di oggi. Ma non per que,sto i probfo:m,i vanno· posti <llversament.e: " Io penso, dunque io sono. Mi trovo ostacolato nella e&.pressione del mio ,pensiero, dunque .sono uno schi.a– vo·1 » Era vero ·9ue _secoli fa; . è anche vero dopo. lfl mar.eia su Roma. V. t;... MORETII. ·1 no,tri ,sbbonati che int1iera.nno dìreita,mente ordinazione ~ denari all'editore Licinfo ·oa,p'J.'.Zli, Bologna, potrtinno a11eri eon ~n eccezionale riboa,o (L. 12 in11ece delle . L. 16Ji0, ,e- ,, gn.it, in oopertina.) il bel t1olume-« LE -VIE MAESTRE DEL, SOC IALISMO 1,_ in eui il 'JJt'Of •. Rodolfo Monàolfo_ 4a ~c– oollo - premettendotii un'ampia e intereuante int1'oduzipne ....:.. i diacor,i pronunziati dal noatl'O Direttore a.i Oongroui ,roc,a, lùti, da G_01w11a 1892, 11 Lit1omo 1921.

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