Critica Sociale - XXXIII - n. 11 - 1-15 giugno 1923

' Ctlt:gcA SoctAtl ------~---'-----'-"-..._ - -'-----'---'.;.,.....~,_,,'-----".'-'' ..... ~- a.:.,., ..,, . , ma in via di inspirazione ·p.ratica, man mano ohe l'Or(Tano si cimenterà nella sua funzione. Questo· proc~dimento era l'unico razionale. :Ritenuto in fatto 1 'imlnanenza, dell'unione dei partiLi socialisti, bisognava per for7,a accogliere in b.Jocoo-i modi. propri cli ciascuno d~ detti partiti, si reclamassero dall'inl,ransigenza del soc.ialismo-democratico dei Russi o dal 'agnosticismo politico dei •labourist-i inglesi, dal tradizionalismo democratico-rivolu– z.ionn.riofrancese o dall'integralismo italiano. L'à 7wiori impùiciLo,_. che emergeva pure come un a poste,,io·ri dal,l 'n.ntitesi con la dittatura o fascista o bolscevli ca., persec utTice del socialismo democra– tico - era solta.nl, 0. i~metodo demoGratico, il prin– cipio di libero sviluppo e di autogoverno-, nellit vita degli Stati come nella vita dei partiti e delle classi. Nè ciò è poi così ,grande meraviglia a chi ricordi come anche la prima, la classica Interna– zionale di Marx, si presentava come una polie– dTica unità di parUti e di scuoQeSO'(,'ialiste furibon– dament.e pugnaci tra di loro, cementata dall'idea comune di emancipazione deLla classe lavoratrice dalla schiavitù capitalistica. Dalla intima volontù del :blocco necessario seguiva che i punti di con– tir.addizione, riducendosi ad analisi quantitative e formali sopra le relazioni approntate, venivano naturalmente risoluti in sede di commissione, in guisa che la discussio·ne .plenaria congressuale non aveva a!Lro compito che la esposizione dei . motivi delle deliberazioni concordate. Oncle nes– suna teatralità. di dibattiti ed ovvia unanimità del voto. Ma con ci ò una pa ssione superiore alla pas- . sione polemic;a a.gita.v a il Congresso: Qapass-ione del fatto crea.Lo-re, l'entusjasmo della certezn che il socialismo •ritrovava·10 strumento sòlido, adatto e potente della sua missione nel mondo. L'Internazionale socialista è. J<:ccoquanto bi– sogna che i lavoratori sappiano. Amburgo ha creato l'Internaziona:le. Amburgo l'ha vi:sta in funzione. La ,risoluzione promanante dallà J)['opo– sLa del 11elatore che fu il compagno Otto Bauer, e da una mozi~ne inglese e àagli emendamenti francesi ed italiani, sopra la reazione interna.zio· nale, non è che una diagnosi descrittiva di t,utte le forze armate a percuotere i:l proletariato e di tutte le forze finanziarie volte ad irretire gli Stati, - che s i sono organizzate dopo la guerra. li fa- . scis.mo, an.che per opera degli Ita:liani, i quali di– ch iararono che, finchè essi posson~ combattere in Italia per la· classe lavoratrice, disd-egnavano di 'recare al Congresso l'eco partie<:>laredellle loro miseri.e, fu éonsiderato, come è, un fenomeno or- , mai dal nome consacrato italiano ma int.ernazio– nale nella suà .essenza, affiorante,. sia pure in gradi e forme diverse, in Germania,. in Be1gio, in li'rancia, in Spagna, in Ungheria, in Cecoslovac– chia, nellla stessa lnighiller,ra, portato dalla con.– sue'tudine di violen·za contratta nellla guerra, fa– vorito indirettamente dagli eccessi bolscevichi e dalle rivolte comuniste, int.imamente legato .ai nazionalismi che turbano e straziano la vita euro- · pea ~d ai regimi finanziari ·di- monopolio, · me– diante i quali certi Stati civili si .riducono a co– lonie europ,ee (j.egliStati dominanti. Spesso, come iri Ungh'eria, lo Stato politicamente oppresso di– ven\a l'organo più efferato di oppressi0ne ·d·ell,la classe lav-o,raLriceper i 1 furori irredentisti-na~io– nalisti che scalda nel suo seno: al modo stesso ·Bib11oteca Gino Bianco· che .gli eccessi della R~pubblica francese nella .H.unr cospirano al .rinforza.mento degli spiriti mo– nqrchici-nazionaJisti 'di rivincita in (jermania, do– ve minacciano il risLabilimenLodrella Mònairchia e insidiano alla vHa del proletariato. Controrivolu· zione e imperialismo fanno un tutt'uno. Donde più inesplicabil-e e assurda e più e,rudele appare la politica bolse.evi-ca,che,, minacciata dalla con– trorivoluzione inter.n~ionale, dà a. ques:ta l'esern~ pio e ila misu1ra pier la :reazione interna contro le libertà non del proletariato soltanto, reazione, che non è se non l'altra faccia deHa controrivoluzione l.Ja diaignosi è, si può dire, rimasta senza il su~ corollario : ila cu:ra. Lina teoria esplicita dei meu1 il deliberato (ed è una lacuna) non contiene. Mà per chi beh guardi ·tra le linee la cura balza da tutti gli elementi della dia-gnosi stessa. Il de– liberato è una continua esortazione al proletariato ~erc'hè integri [a sua .forza politica, per la tu– tela della pace e della libertà sua e del mondo. Era forse d'uopo rompere certe amba,gi e definire più esattamente i mezzi per qu:ella tutela? 11nò– stro Modigliani fu esplic.ito - quasi unico ora– _tore non relato,re nel <Jongresso plenario - ,a inve– stire il Congresso, del p-roblema deila conquista del potere da parte del proletariato. Con la scorta di uno studio di EdoaJrdo Bernstein pose la do– manda: Si può dire càe se Amsterdan1 non avesse n,egato la partecipazione dei socialisti al potere, e se nel 1914 i socialisti fossero stia.tipiù vicini ai Governi é più penetrati,, attraverso il funziona– mento paiilamentare, nel giuoco della politica de– gli Stati_, la gu~r,r~ _sarebbe scoppiata? ~'argo– mento dr Modrgham mcontrò l'app-rova.zione ma– nifesta del Congresso. Se una definizione di tat– tica mancò, ben si può dire che ·ciò fu soltanto perchè il Cong,resso non intend-eva clìe dalla in– clusione di aJ.cuni mezzi si in,ferisse la e,~clusione di tutti gli altrL Non 1biso,o-nadimenticare ehe l 'InternazionaJle non è. solta~to dei socialisti te– ~eschi, austriaci ,belgi, eùc: che già hanno pra-, trcato la. partecipazione al potere, o degli inglesi c_h_e ne_sono a~-~a s.oglia, ma· altresi di ·tutti •i pa-t– t~t1soc_rahstf P!U g10vani, per i quali una proiposi– z10ne 1mperat1va di metodo. potrebbe essere fu– n:esta.._ !Ma, rnarxisticamente, quando l'foterna:– zr_onaleapprofondisce la conoscenza dei rapporti di c•lasse che determina,no aa rea zione a ll'interno !:l ~a gu~a ala'est.emo, oote-sto sape.re è già un agire - m quanto automaticamente determina il movimento dell'azione. · Q'µesto fatto emerge più spiooatamènfle ancora n.elle conclusion_i del tema sulla politica interna– z10nale. Qui l'Internazionale si è co[locata come un_a.giurisdizione propria del proletariato: giuri~ sd1z10ne che nasce dalle rovine seminate dalla guerra e qai trattati; ,dalle economie distrutte. dalla miseria sempre crescente dei. lavoratori· dalia concentrazione plutoératica, dal ·protezfoni~ smo sfrenato, dagli armamenti e dalle rivalità monopo~i stiche dellé materie prime tra gli Stati domma.ti dai grandi avventurieri della_ finanza: U na lotta continua è.impegnata, in cui sono sacri– fiéati popoli interi e da cui si generano continùi pericoli_di ?uerra; le.lotte dfi popoli oppressi per 1·aloro -md1~enqenza sono Slf:l'llttatedall'imP,eria· lismo. peir,i ~uoi,.fini di dominio e di s-fru~tarnento. « Se la forza del prol-etaTi.atointernazionale non

RkJQdWJsaXNoZXIy