Critica Sociale - XXXIII - n. 10 - 16-31 maggio 1923

t!MttcA sotiAi.n 167 --, gr~dire dei sistemi colturali,_ si dovrà frantwnare e,_ i~ molte zone, dovrà dar luogo alla ,forruazione d~ pi_ccole aziende famigliari. Qua e là, il pi-ocesso d1 disgregazi<one è già in corso, con risultati che· . sono evidenti. · Le ragioni del formarsi e del . permanere di piccole aziende agrarie. I liwti delle aziende agrarie, come anche ie for– me di conduzione, non s1 .possono deLenn1!1a1·ef,er capriccio di uomil1i o fier decr'eto di· Gove1·no. Vi . souo, zona per zona, cciudizioiì.i relative alle es.genze della tecmca e ctelia economi~ agraria, CL•meanche al rapporto fra il fab.uisognò e ra ctisponibil,tà di in\l,nO u'opera, pf:r le qual!, ad-ey1tare costi. di pro– duzione più elevati del normale e del poss1t;i1e e rischi superiori al necessario, è pi°ù lOnveniente, secondo i casi, che l'.unità dell'azienda abbia limitì ristretti o.limiti a~pii. , Le principali conçlizioni 'che rendono pré!eribili le piccole aziende sono; I 1) La disposizione del terreno. - Nei tei-reni in pendio, fino ad un certo grado cti penctenza, domi– na la piccola azienda. Anche' dove si• ha la grande pr,oprietà, questa •è divisa 'iµ poàeri, piccole unità culturali, in certa misura autonome. 11 fatto è do– vuto a 0 più di una causa, fra. cui prevalgono queste elle veniamo esponendo. La sistemazione del terreno collinare e la orga– nizzazione in esso di un'azienda agraria richfodono una somma di sforzi continuati e . 0 ravosi che non apparirebbero convenienti, se si dovesse valutarli in lire, giornata per giornata, ora per ora, poichè 1'ion sono destillati a procurare in brev~ _t(:mpo una notevoli) produzione. L'uomo si assoggetta ad essi calcolando su vantaggi mediati, che raccoglierà se 'ed in quanto s;a sicuro di fermar si sul luo go del lavoro .. L impresa è, pertànto, di caratte.re fami– glia:i;e, e tale rimane a1.,éhe lèj:uando sia organizzata: l'azienda, perchè il J.woro -dell'uomo rE:sta se11Jpn, su di essa l'elemento pravalente in contronto degli altri elementi della produzione, essendo necessaria– mente limitato, per Ta.sioni tecniche ed economici.e, l'impiego in essa <li mar.chine e di capitali. ~e raccolf:e ~e:jl'anno seguente (circa cinque mesi) ~ lavoro ~ì riduce notevolmente: dei lavoratori, tut– ti, o qua~~, occ1:1p~ti_nel resto dell'anno, buona par– _te r~sta, m _quei mesi, priva di occupazione e preme· s1:1gh~rgam dello Stato p(;r ottenere la esecuzione d1 quei lavori pubblici coi quali si sono redente dal– l'_acqua stagnante e dalla malaria. larghe fertilis– sime :rone .di terra. Inevitabile, in queste condizio: ni, !'.avventiziato agricolo (chi parla di appodera– mento non .ha esaminato il costo e la convenienza di una operazione di tal mole), .poichè ·l'imprendi– toz'e agricolo non può fissare nella sua azienda per tutto l'anno tutta la mano d'opera che gli serve so– lo per alcuni mesi: l'assumerà quando ne avrà bi– ,iogno'. pu~ ~esiderando che essa 1esti sul posto, a sua dis~osiz1one, anche nei mesi ·d'inverno. (1) . Ma v1 sono altre zone agricole in Italia, nelle quali il clima e le esig-enze delle coltivazioni evi– tan_o questo squilibrio stagionale che abbiamo in– dicato per la vallata del Po: la densità della popo– lazione agricola è, in queste zone, in costante rap– porto con la capacità di assorbimento dell'.agricol– tura. Vi sono persino zone dove la densità della popolazione è inferiore al bisogno. In queste condi– zioni l'avve:r;i.tiziato agricolo non è possibile, perchè non è conven;ente: il conduttore di ·azienda non può correre il rischio di vedersi• contesa la mano d'opera.necessaria, specie nei momenti in cui vi so– no gli improrogabili lavori di raccolta. Egli deve assicurarsi quella mano d'opera, fissandola nella sua azienda. Diventa perciò necessario,· se anche ri– chieda forti sp_ese, suddividere le campagne in pic– cole· aziende agrarie (poderi), le quali, in quelle con– dizioni, anzichè essere assorbite, a!isai probabilmen– te aumenteranno di numero col trasformarili, dei si– stemi colturali, da estensivi, quali sono dolorosa– mente in molte zone agricole, i.n intensivi. E se vi sohQ e hannQ .' ragion d·essere le piccole aziende, hanno ragion d'essere, necessariamente, anche i pic– coli coltivatori, i quali esistono. ed esisteranno in Itali.a, -accanto ai lavoratori avventizii, più nume– rosi di questi. (Continua). DOIT. OLINDO GoRNI. (1) Eoco perohè contrari alla emigrazione dei la~orat-0ri non erano e non sono, .in Romagna, soLa.mento i lavoratori stessi nè sono eeai i soli a premere perchè lo Stato conceda la ·es~cu– zione dei lavori pubblici sul posto. Certi economisti che, tuttj preoccupati dell'immediato equiliibrio fra il bisogno e la di. sponibiLità di mano, chi,edono una politica che dia impulso alla emigrazione, mostrano di non rendersi oont-0 quale causa. di squi·libri futuri possa venire da essa. DA ROMA A NOI 2) Le esigenze dell.e c,, lt iva:r.ioni. - \, i souo col– ture- (vigna, orto, 1rutteto, gi-ardinàggio, vivai. ecc.), lll qual.i esigono dall'uomo un lavoro,· oltre che con– tinuo, ..specializzato,_ che esclude per sua natura (co– me contraria alla ordinata continuità dei sistemi colturali e, quindi, al successo delle coltivazioni) ogni sostituzione di mano d'opera. · Questa deve, quindi, per dare il massimo rendimento economica– mente possibile, essere fissata nella azienda; ogni famiglia deve avere necessariamente w1a quota di .R1'cors1· stor1' "I e "Ol,Il"I'denze soc1·a11· -terra proporzionata alla somma delle unità lavora- \I \I \I Uve che la compòngono. Perciò, piccola azienda, · ' Quando si pènsi che in_Italia noi :Ì.bbiamo·g.i:andi · sup~rfici di: terreno di!3poste dn pendio e che, sopra– tutto per ragioni di clima, sono e saranno sempre più possibili e convenienti' nèl nostro paese le coltu– re della vigna, de,11 orto, del- frutteto, del gia,rdinag– gio, ecc. si spiega come nel nostro· paese sia tanto diffusa la piccola azienda- agraria. 3) Ma fra le principali èause che determinano il ·sorgere, il permanere e il diffondersi delle picco– le aziende in Italia, ve n'è una che ha una note– volo importanza: il ra,rpporto fra il fabbisogno ài lavoro in ogni zona e la locale disponibiLitd di ma– no d'opera. . Una. delle ragioni per le quali nella vallata del Po prevale _la grande azienda e, con essa, l'avven– t;ziato agricolo, .sta- nello squilibrio che, per alcuni mesi dell'anno, esiste fra la offerta e la domanda di la'l.Oro. Dalle ultime semine di un anno alle pri- Con questo titolo un cullo e valoroso amico e com– r,auno nostro, che dal mondo dell'antichità classica, ov1· spazia _con volo sicuro, fl,Uoé lv sguardo sulla trisUzi.a dell'ora presente, espone 1ievocazioni e raffronti storici in uno studio pieno di interesse, che· auguriamo e spe- 1·lamo di vedere pubblicato in opuscolo. Avremmo chiesto all'autore ben volontieri, se lo spazio ce lo permettesse, di pubblicare il suo seri/lo per intero_ - nobbiamo cqntentarci invece di riprodurne, per gentile consenso dell'Autore, qualche passo. LA CRITICA SOCIALE. Questa nostra età, mossa ad impensati ardimenti ed in. affannosa ricerca di tutte le glorie e di tutte le luci del .passato, non si è accorta ch'essa, incon– sciamente ecl al di fuori di og11i artificio, ripete, nelle deviazioni e negli smarrimenti del costume privato e publ;>lico, sociale e politico, forme d1 ·una torbida decadenza, che sembrava impossibile dovesse rinnovarsi nelle vicende della nostra civil-

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