Critica Sociale - XXXIII - n. 10 - 16-31 maggio 1923

✓ 160 I ' Ct\lT~CA SOCIALE ---'------ l'avv,mtura, nel giorno, dagli atrii patrizi- e dalle mense signorili, agli stretti e _remoti posti .destinati alle ignorate comparse e, nel-la notte, alla penombra. delle taverne suburbane, e che le miserie tuttovia ed i disinganni non hanno umifiata, sopendone il senso della dignità, ma i_n_asprita ed esaltata nel no– bile ol·goglio dell'indipendenza civile; muove dalle case illustri per la nascita e per il censo; dal mondo elegante che, applaudito, al primo· momento, ìl de– spotismo, fu presto nauseato dalle impensate bas– sezze e dagli eccessi della dittatura: nauseato . e spaventato insieme dalla nuova e più violenta fu– ria della plebaglia, che, ben diversa da quel pop_olo _elle aveva seguita l'ardente fede dei Gracchi e più feroce di quella che aveva tumultuato sotto le inse– gne di Spartaco, rumoreggiava e si sollevava, ad ogni poco, con altra coscienz·a, per altri. intenti e con p\ù grave ,)ericolo, aglf stipendii ed al cenno· del despota. do1ni:natore. Irrompe infine, sottilmente maligna e sordamente ostile, dalla società dello spi– rito, più ,irrequieta, esigente e rib.elle, perchè. deci,sa a negarsi ad ogni rinuncia morale; beffarda e scet– tica iri pr·esenza della grottesca farsa del despoti- . smo. Irrompe e dilaga: e dalle 1naliziose · e pun-. genti piacevolezze, ch'essa perfidamente foggia nel– le riunioni mondane e nei banchetti a:. cùi s' assi de, · povera ancella, dopo la declalllazione e la maldi– cenza, corre tra iL popolo ad a,nnWarsi nelle gros-. solane valutazioni e nel .volgare commentò p.egH o– ziosi per le esedre e degli ·oratori della s(rada. J<; non ha tregua nè soffre riposo : e più è inceppat!3- e costretta al· silenzio, più acquista credito e rad– doppia d'intensità e di finezza,. sdrucéiolàndo in, scaltri e sapienti artifizii letterarii; ai quali fa, scorta d'onore e rende servigio d'avanguardia l'epi– gramma sgrammatlcato ed anonimo,· furtivan;i-ente scagliato sui muri e nell'fngegnosa · e più feroce ambiguità di .un'arte, che foggia l'arma insidiosa > bellione colpevole. che d'aver. rinunciato al Senato. Tan_to possono, in- età di violenza e di servilismo, la cec,ità degli inconsci terrorj e l'audacia del' dit– tatore! - Ed i pochi, i veri, niagnanimi ribelli furono. <lei · vinti o de'i solitarii. Therea, rivendicata, · per un i– stante, l'a11tica virtù romana nell'impresa ccrntro Caligola, do.veva troncare il generoso ardimento. . Perchè il popolo - no1i la plebe 'fiacca s··upìna, vile - il popolo delle più: grandi· conquiste ~ 'della prima Roma, nella sua .ess(:lriza e nella sua funzioNe t'iO- ,ciale, era· morto; nìorto, come il suo ·Catone, nell'ine– dia della sei::vitù e tra i lacéi. del dittatore. Sop'rav– viveva solo il ·suo spérito immortale, ma accasc:;iat<l, debellato, costretto in mille tormenti: a ·rip_r,ènder forza e coscienza intera e sicura; ad insorgere e strappare le maglie dell'inga:nno tr~mato pei suoi candori e mascherato dei suoi i 1 deali; a! umiliare e disperdere g,li eterni .nemic-i e riprendere Ù cammi- no e riguadagnar.e a v0lo la via, vers0 -il ·suo so– gno, all'ultima mèta, occorrono sempr_è _paziimte vi– gilia·: d'assiduà opera ·e d'alacre preparazione; virtù c;ii senno e matura dignità di proposito. Ed Il -tempo è sempre con lui. ' . I sacri gironi della montagna, quando ed allora proprio che })iù infuria ai piedi la tempesta é s'ad– densa a valle l'oscurità della nebbia, sono· pieni:, v.erso la c_ima,, del giorU:o, che albeggia. ' HAEVIO. ............. """' . ----"""'"""-"'""""""""""" --~ Ciò che • SI_ ·sté:\inpa Dal cont~llo operaio al 'p'l!,i<fecip~zi1;,nismo. nello. stesso silenz~o (9). ' · . .Tale la natura dell'opposizione, nè mai: _diretta nè ma.i più ardita dèlla _rinuncia, tanto incerta da essere in realtà opposizione piuttosto morale; tanto modesta da nori pretendere che alla lH;iertà di p.o- ·ter tacere; tanto bonaria da non esortare che alla 'rassegnazione. passiva e paurosa,, si da non tradur- - Con questo titolo- la -Società editdce·" Vita e '!l'ensiero » (Mi- 18Jlo, vi-a. S:. Agn_ese, 4) ha. pubblicato un interessante e a.bba.– .stanza ,oomplesso studio dell'a:•v:, Gerolamo Meda. -· Ull.Q dei· figli dell'ex Mini,tro - sul movimentò operaio di questi ultimi anni, tendente a una sempr~ più diretta. ingerenza. dell'elemento /.avoro n_el'la.gestione dell'industria.. L' l).rgomento sembra. messo , in disparté, per l'Italia., da.gli 'a;yvenlmerroi politici recenti: !Jia. esS;D è sempre più presente ed urgente nell'evoluzione del fatto econorilioo, e •affiorerà senza "dubbio nuovamente al primo de– ciinare della crisi; è perciò importante che esso sia studiatò in tempo, affinchè non ,i,vvenga, oome al.l'epoca. dell' occup11zione ·delle fabbriche, che ·esso trm'.i 'tutti imprepaTati, da:l Govern.o e dagii industria.li ai socialisti e a.gli stessi operai. In .un certo ' senso la. stessa. crisi eo0n!"'l1ica, .nei pa,esi civili non completa- si che in una semplice politica di astensione. Argo– merito alla suprema rinuncia era una storpiata tj– serva degli stoici,' che ammortiva assai· e. ·troppo co·- · stare la libertà_: e poi che !"animo nori ahltava pii1 ad affrontarne il prezzò, la viltà -collettiva dei de– generf dominatori del mondo chiedeva al potere as– soluto solo qualche discrezione; un po' di tempe– ranza nelle forme esteriori; qualche granello di si-, mulazi.one -e· l'arte fraudolenta ·di . essere . tiranni senza troppo mostrarlo, per -lasciare ·almeno nna scialba p'arvenza di libertà. · Quest.o solo Plinio piamente osava invocare, e. pur questo non era .concesso; e Trasea, il· pericoloso ribelle al dP.spot.ismo, moriva di nessuna altra ri- (9) TACITO, An11al-i, III,. 3. Analoga opposizione, ma piè, viva, sicura, s•incera accomp.agna, ,in Franc.:i.aJ il <lispotisn10 del secolo XVUL L'ace,·bo ,dispoUo del popolò leva ·la s,ua· insegna e dichiara gue1:ra, nel 'l'elemuco <li FÉNELON, e èon rna.lig.na gioia. ne snuda le intenzioni oon idènt,fìcazioni, che sorpren, dono 1 par.assiti e. i' servili, egoisti ed arroganti cortigiani del disJ>otisrno. (Ad identica funziol)e 'dovevano essere: foggiate le tragedie, destinato alla. serit-p1ice recitazione, di Curia.zio· Ma– terno). Mentre_. ii:,1LA BRUYÉB_E, il mor,alista. dall'aria -soi·niona e gaia, questo sp1ruto mira d1rìtfo e colpisce senza fallo (l'ipocrisia bi– .gotta. ne porta. i segni a sangùe), neila laida. folla <lei Gil Blas ~-api_dam~nte_avvicenda.nt,esi,_ qua~i. in f~sco. caie.idosoopio, d~gli .1nt,r1g~nt1 v1h,. de_1prela~1 11pocriti, · de,1 gmchc1 se111.a.<'..-OSCten– za, ·dei letterat1 Qiarla.tan1, dei parassiti· arroo-anti esso ritrae le bassezze;- le !!)iserie, le cattive 1imm.or~ Jit.à Pe la' falsa mora– lità del dispotismo, precorren<lo la libertà è le spirito del Figaro.· - · . Ed, intanto, la popòlana arguzia. francese si veni:lica.va ,'· al basso, è si .beffava. dei furori ·della polizia -negti effimeri pro- ·dotti della letteratura libellist.ica a.nonima, · ·Biblioteca Gino Bianco . . ~ - mente disfatti dalle conseguenze della. guerra. e dove -'- come in Inghilterra - la crisi• non è sfrùtta.ta. ·barbaramente per. riso– spingere la nazione .rul Medio Evo, la cr,isi stessa. trovereb.be un aiuto alla suà. soluzione dalla. soluzione gr,a,dualmente progres– siva. di co_tooto problema. Di fronte al qua.le si .combatterà la lotta decisiva. fra sooial<Ì'smo e c0munismo da un lato, fra. ca– pitalismo· democratico e ca.pi.talismo oligarchico ·e pa.ra ,ssità;rio da.Il' altrq. Il te1,rfa_ è ·perciò interessantissimo per chiunque non viva. a.Ila giornata, e l'Autore; bE}nchènotor>ianiente appùteriente alla scuola cattolica., lo tratta çon lodevole qbiettivit/( Egli crede che il controllo. operaio dovrà trova.re il suo sboòco lo– gico ,in una forma. <li partecipa.zionismo. · Il volumetto consta di }34 'pagine e »i vende a,L. 6. · · • Il Pentateuco, · _ , , , . La stessa. Cisa editrice « Vita. e Pell8ierò » pubbl_ic.a in un vo'. lume rela.tivamen.t<\ .popolare (pag. 316. a. doppia. colonna,: L. 12) !l Pentateuco, cioè la raccolta dei cinque li,bri· del popolo ebreo attribuiti a Mosè (Genesji, Esodo; LeviOico, Nu1neri, Deuterono– mio), la cui tmduzione è cond<!tta. sugli studii p,iù recenti-e illu– strata <la brevi no.te che la rendono acce&i~bile anche ai profani. Il libro non )la. per noi che un valore storico, ma non mancano_ le parti che presenta.no un· interesse sociaJe: per es. riél Deute- 1·ono1nio (La. seconda legg.e di 'Mosè, che si suppone emanata a.Ila. fine _del soggiorno deg)i Ebrei ilei deserto e Ma .tta.ta .. a.Ile . nuove condizioni <leHa vita. sedentaria. in cui doveva trovarsi il popolo i_n·Pa.lestina).·v'è un presentimento -di leggi largamente sooia1i, che già-preludeva.no a,llo spirito del Cristianesimo e che ' inse-gneiebbero qualche cosa. a.i legislatori, anche moderni, délle successive epoche proprietarie e capità.listiche..- Esso·.porg'erebbe molti. argomenti suggestivi ai seguaci del moderno, materia- . Jisrno storico, oe~io QOn gra.n~e sorwesa pi. Mosè (o di chi ,_Per es.so ) che p1eoba,b1hnente ·non 1mma, gma.va -01 poter. aver· mai - a.Il'infuori. della. barba - ·qualche . punto di somiglfa;rtza, oon Carlo_ M.al 'X.,. . L'edizione è l'laCC()manda.bile·so'bto ogni asp.etto. , ..... * * * , RIQ4Jil0NTI GIUSSPH,. g,ren.11-re,pon,ab.ilt: "i Stab. Tip. «-LA J;>BBIODIOà'LoKB4BD4 • - Vii'MDH9n., 17.• Mil_1111~

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