Critica Sociale - XXXII - n. 20 - 16-31 ottobre 1922

,I .Appello al· lavoro I , ~riinde Internazionala senza numero nel doppio senso . . ùella fra';e - noi non S'entiamo di• arretrare, -ma di a- 'E' n.Mhe i_u vista di quegte couve~·genze possibili...,:. . . van zare. o compagni di ieri,·o ·co!llpagni non d_ioggi e di domani, , · Dissi' prima èhe con noi e5ce di -4ui il so~ialismo. forse di posdomani .:._ l'he noi. dobbiamo lasciarci senza: rancore. Fors-e il senso della loro .possibilità, delh.- loro .. Se la frase vi sa di presunzione, consentiteci a,!meno che nece~si~à-, è già._ per-effetto delta stessa scissione ~ . con, noi esce di qui del sociali11mo .. Non-del ;ocialismo '.improvvisato, ma provato, ma tempra:to da quarant'anni nell'animo di molti di noi. ·.Quando il primo, giorno, il . di Ftide e di battaglia. Ciò basta per farci Picuri ch'esso compagno l(ipritto, al termine della sua difesa-re_q-uisi- . troverà la sua via, raccoglierà il suo esercito; saprà tener :toria, iri .cui ci ariQUnciava lo ,i,fratto, accennava alla ne- alta sempre la sua bandiera. --' 'cessità, per i massimalisti od i socialcomunisti, di non tendere solo ai fini ultimi, ma di preocctJparsi,. piu chi' AccomiatandÒci al ,grido augurale di 'V;vit il socia• lisml'J !, auspichiamo che ques_to grido posea ·un gi~no i;ion si fec.e fin qui, delle concrete_ ed impellenti •·'liece's- - se sapremo esser saggi. - riunirci ancora una volta sita del quaxto d'o1·a •, era forse' helle,sue parnle - delle in un'opera comune di "dovere; di sacrificio, di vittoria!. qua1i noi potetl).qio sorda:ere, per.chè ~ra almeno strano /Applausi ·p1·olw:igati, vit!iSsimi, da tutta la sala. Molti che si facesse appello al conrretjsmo e àl ·r,ontingentismo, proprio nèl!'~tto in cui a noi,' accusati ·di eccessivo con- compagni, visibilmente commossi, abbra.cciG1W l'oratore). · Com'è n~to, Giacinto. M-enotti- Serrati, per la tihgentismo, si addi-tava la porta! - eì,a forse in quelle parole una vaga nostalgia 6 Ùn im:onsapevole rimpianto .. · maggioranza, ri~pose con brevi parole~ _ricam– Comunque, noi ci separiamo non già per combatter_ci, biando · -la promessa di cordiale fraternità. ma per meglio. lavorare. Auguriamoci cordi_almente a vi• Il commento lo attendiamo giorno per giorp.o d · dai fatti,·. . cen a·_che il lav.oro sia feco_ndo. Divisi, non perciò sa- remo morti, come si lusingano i comuni nemic1. Siamo LA OIU'f!C,\ Socr ALE. Lv'altrori_decosi avv"ezz-ì ad es;;ere morti, che la co_sa non ci guasta più _la salute! tlla1·ità, ·Applau.~i), Ohe_il taglio sia avvenuto -un po' piu in qua, un po' più in là, non· è cosa_ che mi interessi. E' questione pic– cina, di Ccp;igresso. Ciò che importa è l'agire: solo 1>'a. zione è divin8.j prima e sopra 1 del" verbo, Do\rremo in qual~he ·modo -ricominciare; ,si; ricominciare .daccapo! T~overemo_, amici di questa p·arte, il terreno devastato, devaHtato materialmente e moralmente. Per l'opera rude converrà -chiamare a noi i giovani;· noi 'stessi, la v,ecclaia guardia, satemo obbligati a ringiovanire. Ci, gioverà forse essere costretti a riedific.are, ad aggior-nare e-pr13cisare i nostri programini, a rifa~e a ·noi stessi una coscienza, Badate; nel prosperare subitaneo di altri partiti - aH1'do specialmente ai partiti di m'asse, piu ostili o in ·più diretta concorrenza èol nostro., per,es.-: i , popolari • -;- potrei alludere allo, stessQ. • fascismo •, che deve pur dissi-mul_are, sotto Ùba parvenza di programma critico e -ricostruttiv,o, la brutr,lità degli 'interessi e delle ambi– zioJi a cui serve - in co~esto in'atte,so 0 prosperare, fra. le ·?1olte'plici ragioni, noi dobbiamo anche· in-scrivere· le deficien,ze, -le lacune, le scorie della. no_stra ideologia in– vecchiata, superata dagli eventi, non rinnovata su:fficten– _temente alla cote del'la realtà, alle esi'genze attuali della si·tuazione.• · · Quelle lacune le dovremo colmare; quelle scorie le dovremo buttar via! , . Se al' nostro motto: viva il socialisn\o ! voi rispon– dèste, ·co~e- coerenza vi con~iglia: viva a comunispw!, noi• saremmo il,ltanto d!accordo nel disaccordo, Com~nqùe, noi ordiremo su diversi telai: chi avrà piè fi_lofarà maggior t~la; chi sapr/\ tessere' meglio, produ:r·rà la tela migliore. • '.E ehi sa che; in un giorno più o· meno lont~no, 'le due telé, saldam_en'te c9nteste, ·non possano ccingiO:ngersi an– cora, per formare davvero il ienzuolo funebre alla so, (Jietà dèl p~ivilegio, · alla società della ~opraffàzione di classe! (Applausi prol1mgati, unanimi). Noi rinnoviamo, làsciandovi, il giuramen,to di fedeltà - al quale non venimmo· mai meno - al so_c~afismo,al , proleta-riato nazionale e intefnaziopale. Uscendo dalla frazione o dalla fazione, uscendo dallà lotta di· f~zione, uscendo Qalle. s11tte.per diventare partito e, piu ·che par– tito, movimento storico, noi ci' sentiamo accresduti, non diminu{ti. Non adere~do, come vassalF malaccetti e so• spettati, all'Internazionale di uno Stato; a.· una Interna– zionale numerata, per lavorare alla. riedificazione· della- IL PRIMO MANIFESTO Al LAVORATORI della: Direzione delPartito S cialista Unitario PflRTITO SOClflLISTfl ITflLIRNO llfilTflNlO . . Lavoratprl I L'opera di scissione socialista-iniziala' a Livorno è stata compiuta testè a Roma. Non noi ne abbiamo la responsabilità, chè, l'abbiamo semp{·e deprecata. Ma nel grembo del partito socialista due principi implicanti due metodi di azione radical– mente diversi si e,·ano venuti accentuando notto l'in– f'lnsso delle nuove condizioni della vita proletaria - · il principio socialista e ìl principio comunista. Il princ:pio socialista, propriu della tradizione formatasi sul programma del Congrésso di Genova, fondatore del partito nel 1892, ammettev[l. tutte le tattiche utili al proletariato. Tran~igltnte o intr[l.nsi– gente, •se<?ond·o_ 'si atteggiavano i partiti costituzionali, terldeva alla conquista progressiva dei- pubblici poteri · in relazione diretta con la progressiva trasformazione che si verificava nella stessa compàgine. capitalisti<'ai ad opera 'del vasto movimento sindacale e ·cooperl!,tivo 3 della gestione socialista delle amministrnzio ni loc~li. Il prinèipio socialista si affermava. col suffragio univer– sale; poggiava sul rispetto delle 'maggioranze; la pro– paganda era il nostro primo dovere; rifiutava la violenza e la cospira~ione sistematica; sicuro é 'forte· del consenso ohe si spiegavà nell'eserci,1;\o delle pubbliche libertà. Contro questa concezione, il principio ccmunbta, prendendo come unica base di esperienza il rrocedi– menfo della riv.olnzio.li.e-russa, era venuto propEne11do, corri.e fine immediato della lotta di cla·sse, la conquista vic,lenta . del potere per l'espropriazione radicale della borghesia àttra verso ] '_azione dittatoria .del' prole1 ariato o, meglip, del partito comunista; negava ogni 1·alor~ pratico al diverso atteggiarsi dei · Governi borghesi; negava ogni c~pacità al regirn·e economico di migliorarf!i per qualsiasi azi0ne riformatrice, consideran<lo la bor– ghesia come ·un -blocco unico reazionario se:iza incrina– ture e senza differenze di interessi_ economici e politici, Bit>tioteq1 Gl~Q Bianço

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