Critica Sociale - XXXII - n. 19 - 1-15 ottobre 1922

CRtTrnA S()CIALE 291 . / siamo ~ai stancati di dire. che 'l'unità. è ugual- EGcellerite pri:r[fosito, per· il quale i, libidi– mente (e ·forse più) nece:,;s!(ria per la collabora-. nasi: di ·scissione ,li :vorranno cacciare, pei::che zione che per la pòlitica intrani;iigente; che,.· in costituisc;ano il terzo partito socialista in Italia fondo, ·cofl l'unità tutte le tattiche aumentano. Ì , (l' il comunista; 2· il, comunista massimalista ; loro vantaggi e riducono i lo}o inconvenienti in- 3·· il centrista; 4·... continuando la seri'e, di que– triu!leci, e eon la polverizza:i,:ione del Partito, al sto pa,sso, avrà il, dizionario tanti aggettivi per contrario, tutte le tattiche riducono fino allo zer0 , differenziarli tutti; compreso l'inevitabile Pm·tito i vantaggi e aumentano fino all'infinito g~i,' in• del Lavm·o~). Ma noi, che abbiamo inclinazioni convenienti. · . · · . . . opposte, non riusciremo ihai ad intendere perchè derto - e quanto 'n:on abbiamo insistito su' i centristi debbano avere sorte diversa dalla no– ciò? ·~ noi pensiamo che il Partito, fatto saggio stra: I maggiori peccati collaborazionisti dei de– dalle amare esperienze, non commetterà più l'er- · , stri - da ll'ord ine del giorno di contingente . rote di .svolgere un'attività economica di Leghe, ·autonqmia d.el Gruppo Parl/l,mentare alla .deli– .di Sindacati;, di Còoperati'.ve e di Amministra- berazione di n on declinare ·la consu'ltà'zione ri- zioni locali, 'trascu:r;ando di cònfortarie di un còr- tuale. del C_apo: dello Stato durante Ì'ultima crisi relativo _potere pol~tico. Abbiàmo accumulato di. Gabinetto - ebbero. consiglieri .e soscrittori troppi tesori, abbandonandoli, senza custodia uomini del centro socialista - ed anche del · politica, a,lla r~pina delia reazione; noi non ere- centro ·pencplante a sinistra. Dobbiamo ad uno , 1 - diamo che si possa• rifare tutto ciò che fu di- di essi, anzi, la formo la limite della collab01·a- .strutto, per lasciarlo un'altra volta alla µierc~ -zione; che noi aècogliamo interamente: Collabo– dei nemici. Perciò non possiamo più consentire razione fino al rispetto dell'autonomia del Par– che il potere esecutivo sia ~sclusivo. m<!nopolio tito, - a cui noi aggiungiamo, e della classe pro– dei rondoni che hanno preso gusto a distruggere lèt,a1'.ia - la quale può ben aUearsi, fino al Go- •'in un'ora le ·ret;i -che ci hanno costato anni ed verno,con fr,azioni della classe borghese, ·senza anni· di lavoro e di sacrifizio. La forza militare , perder.e la cosc~en2la di sè, nei motivi dell'al– dobbiamo far sì che diventi· imparziale rispetto · leanza, che non è fusione n'é confusione. · a tutti . i parti ti eq a tutte le clas,;;i; salvo gli ' Qoi- centristi, e vorremmo anclìe dire coi adattament.i portati dalla evoluzio,ne stori~a, non massimalisti, ma preferiamo dire con gli in,b·an– dobbiamo dimenticare ohe il principio della po- sìgenti, abbiamo comune· un supremo interesse polazione armata è un prineipio statutario di di Partito --;- quellq che'riguar9a i suoi rapporti garantìa delle pubbliche libertà. La guai·dia na- con 1a organìzzazion-e proletaria. Il frazionarsi, zionale è morta sottb il ridicolo che i Governi. il balcaniz[!ai•si del Partito· rompe naturalmente hann,o largament.e sfruttato, e non _r~sorgerà più tutti i v_incolj· del J;>artito e della Confederazione in quella forma; ma l'armamento legale delle del Lavoro, che ~oi non abbiamo mai concepiti masse va imponendosi, qùanto cresce.l'armamento come 'un rapportd di subordinazione,. ma di in– illegale privato, favorito dalle forme tuttora . tima spontànea cooperazione. Il Partito non è « classiste » della milizia, Il Governo che avrà il signo1·e deUa Confederazione, nè la Confede– ta-le visione e tale proposito dovrà _ben contare· razione è. I' esercito ·q,ei vassalli, del Partitq. Il sulla collabor&zione nostra. Si può· essere più o. Partito è il faro, è la· coscienz1;1, illuminante ,del meno pessimisti sull'avvento di nn Governo sif- proletii,riato é'rganizzato; è la vivente imm!)-gine fatto; ma, data l'.ipotesi, chi si ribellerebbe alla del fine universale di ema~cipazione, cui si deb– co ncltisio ne? Altra prova che per i socialisti, bono costantemente ispirare le associazioni· di se con.do chiariscé -la stessa storìa del parti te; ~' mestiere -per pon case.are nel gioco egoistico lii, qu11l e va accettat!), in blocco, come il Ole- delle categorie, mOfìSe esclusivamente da. appe– menceau diceva della Rivoluzione Francese - titi materiali, i quali fìnir,ebbero per degenerare_ la tattica non ha dogmi, nè .per la sinistra J?,'è in .u{i sindaca.lismo senza luce, e persino in una per la destra del partito. E perchè non ha dog- concorrenza di Sindacati, erti contro la stessa . mi, e~sa è oggetto d~lla più assoluta libertà di colletti'vità proletaria. Ma' cotal m~ssione, ess(;ln– pensiero, ed è un puro scherzo quèllo di G. M. ziale sempre e.più ip. questo tempo, tre, quattro, Serrati sull'Avanti!, per 'cui,· burlandosi delle cinque, enne partiti socialisti sono troppi per ·proteste dei destri contro le ~comuniche inqui- compirla·. La Confederazione dovre-obe emanci– sitoriali, qne formano il yrimo comma della mo- parsi da t,utti e, perchè non può non fare della zione massimalista-coµmnista, trattàva. la libertà politi ca, dov rebbe scrittu1·a1·e degli uomini poli– di pensi.ero nel partito' come un arretrafa pre.- tici diver.si , che finirebbero per costituir.e il giudizio borghese, vuòto di contenuto, Le cor- tropp o attes o Partito del ·Lavoro .:_ partito a– renti cpmuniste-dittatorie possono ragio~are cosi; "Ilorfo' e senz'anima, di un. cémtig'entismo, op1;1,co, non quelle. socialiste-democratiche, che conside- dall'orizzonte limitato, che potrebbe assumere rano. la società del Partito come una società· di per divisa il carpe diem ·della: decadenza.classica, .uomini liberi e di- coscienze vive, disciplinate elemositianté l'offa servile quotidiana da qualun- dal ·fine comune. . , _ que Mecenate, scettica di ogni suo. domani. Così ragionando, siamo sicuri di avere con Sono queste le ehiar~ e aperte ragioni per ·noi tutti 'i oentrist1, i quali, lodevolmente, hanno le quali le divisioni del Partito, che già si scon– oosto l'unità del ,.partito nel· primo piano delle . tana. fuori, alla Borsa dell'opinione pubblica, ci loro preoccupazioni,, e, per favorirne il mante- sembrano assurde come un crimine assurdo. Ri– nimento al Congresso e dopo il pongresso·, fanno .conosciamo la fatalità di una precisazione della i maggiori sforzi aèciocchè, l'azione parlamentare divisione già consumata a Livorno,,e ci pare sui– si v·alori,zzi cqn una aumentata autonomia fun- cida ogni altra. Questo Congresso vuol dare ai zion11,le, nostri nemici-, ne}J'ora del loro trionfo, il ,gio- 1· teca Gino Bianco

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