Critica Sociale - XXXII - n. 17 - 1-15 settembre 1922

_politici per la conqu\,sta della ~aggio1;anza, •o dev'eijsere inve<;e, guerra d{ classe, g11erra -feroce a l)'.lano ·armata, con messe· di odii infinitì e di lut,ti e distruzioni ·dei.beni materiaÌi della stessa civiltà?> 1 Qu~, ,e non nell'Ìi,mni.ettere o no la lotta di classe~· solta~to, qui· - ci(i)e sui- fflodo di l;ttare ,- è il dis~·idio. Qui de,vÒ~o dE\cidersi i socialisti ed i lavoi-atori. f - 263 . L'alto d~vère socfalista. Noi, fummo e siamo irremovibilmente p!)i- Ìa lotta dli classe; noi siamo assohit•amente contr.oJa·. gueiTa di·. . P.er quanto arduo il nostrd cdmpito · noi dobbiam_ò far11 tutbi gli sforzi, tentare tutte le strade per il ri.torno -alla norl)'.lalttà del!~ lotta e de)la vita pri~a che l'estrema disperazione e-la tenacie chiusura delle vie l!)gali spingano ·il prpletariat'o -sul medesimo terrenò, a un più vasto divampare di violenza reciproca, a un teI\tativo di riscos• sa, che la esperienz.a storica. ammonisce indeprecabile in det!lrminate circqstanze, che sarebbe um~nam_imte· inevi• tabile e fatale, che lo stess.o diritto costituzionale am– mette· come legittimo, ma _nel quale nuovi lutti. e più <;la.~se. . - , . , Comunisti guerrafondai. I còmunisti, -coi quali ~desso f:,. cC:ro auche ·Serrati, , sostengono che, ormai, .la guerra ci;ile essendo scoppiata, non c'è ehe da p,roseg:uirla sino all'ult~mo, cioè a d,ire fino, alla completa disfat~a di una: deile due par.ti in lotta. E;' lò stesso conce\to d~i. fascisti. Ed è il medesimo ar 0 • . vaste rovine si accumulerebbero in danno comune. È il no~tro dovere di ilòcialisti, perchè. Socialismo non è solo una ricostruzione eco~Òmica per l'avvento , d.'•lla ·classe operaià. ·e per ia redenzione del Lavoro, m~ è anche alta missione di civiltà, è rrnnovame.nto e innal• zamento di u'mai:,ità. · gc0ment~. per cui i guerrafondai vollero che la conflagra-, · Esso trae dall'accrescimento dei beni mater.iati e r,~;,,'·,;r.i,qne . .qi.oI\_dial~,.-fo~se; ,spinta e, ,pxo]ungatlj. -agli: .estremi, ;, pi.0Pali1\non ,dalle di~ruzioni e. dal!~ macerie, le. sue -, i-,'oot risultati •disf,strosi che 0ggi tutti lvediamç,.: · ,pròfoµde ragioni. il.eterministfche èome .le sue' ideali spe• ' Eguali risu_ltati disastrosi - p~r· tutta' la s~cietà ci- 'r~nze .. · · · ' · vile, ·ma specia.ltnente.per le masse lavoratrici - sa'reb- Celoro che' ,seµipre professarono qpestà concezione bero la <?Onseg11enza sicura, rnevi.t ab.il~ del prol ungam!)nto det Socialismo Ìlei giornL·della ·jieta· come della trista della at_tuale guerra. di fazioni, qistru.ggitri.ce _e· feroce. fortuna, possono ripéte~la oggi e. procla.m~rla, ·fra lo Noi dob_biamo. e_sse1·e per la cessazione della guerm stridore ·della gu!lrriglia eivile e sotto la !llinaccia nemi• oggi, come Jo·. fommo i~ri. Noi dobbiamo fare uno sforzo ca·, cop. animo pieno ·di dolore ma con coscienza· ferma: perchè la lotta civile cessi e· la lotta di classe ritoi'ni a e serena, per il proletariato· e per l' ~talia, per il Socia• s;olgersi n~lle sue forme n·orrrla!i:. L'impresa è ard 0 ua,· lismo e pei la civiltà umana! · 'ma non è: impOSijibile come. pretendono i 'comu-u'isti, DO· IL COMITATONAZIONALE yelli guerrafonda,i. · · DELLA, CoNOENTRAZIONE S001A1,1S-rA. · I f3:s~isti e<l. j- reaz!·onari non: sono.• la 'Borghesia , , ma sol~all~O una ·piécola parte della Borgh~sia /quella stessa • esig11à ed.·audace iµinoranza, éhe si. vanta di' avere .imposta nel maggio 1915: 1~ guerra alla· nazione che -non .1a voleva, e che foi:se ~ta _prepar11ndo oggi cci~ gli stessi metodi una ;nuova g'uerra); e, i comunisti non son,d il Proletariato, ma sQlt~nto una piccola · parte de'l : Proletariato. La grande maggioran'za, dei prolet!lrì, come la grai;ide maggioranza dei borghesi, desidera là fine della barbarie ~ttuale. N~n si può dunque escludere a p1·io1·i ' la p·ossibili-tà di ricondurre la lotta ·dei partiti alle forme cj:vili. . . . . . . Tanto ineno si può escludeda oggi, dacchè una parte della. ste~sa borghesia - anche· tra çol0ro che 0 da pri~Ji .ind-ulsérò _alla violen11a•fasc_i$~a e _cr~dettero alle calunnie .. antisocialist.e c,on. e11i.essa tentò giust(ficare le pr9prie .·gesta. - 'comi-qcia a compre-nd~ne · i· pericoli .del suo at-, -• ..., •, t!lggi11-:m,1m t0· e, ,a vedere"<:o~e. i· sedicenti • ricostru.tjtqri ~, •: ;, dopo ,·avev demolite .le ·orga,i;ii.zza,ziqn·i ,.è- l&·Is.tjtµzion\° proletarié, rivolgo.Iiò i colpi ad. alt~i obiettivi òhe 'più. direttamente interessai:iq le classi e )e istituzto11i di-rigen– ti. Onde. si delinea un'azione di Go·verno, .per quant~ imbelle e pregiùdicàta dal troppo· lungo ·-compromesso col nemico interno che ha ·dapprima a9cai:ezzato, mirante a reprimere questo Stato formatosi nello Stato; e anche a1tri Partiti llimol!~rano di prendersi pensiero deila situa– zione a,normale per la quale, çgni corrente pol'itica· si. troya ad a~ere à ~anèo o di froute, concorren.te od àv– versaria, una organizzazione politica che è anche formi- . da,bilmente armata di forze militari. fo tali condizio~i, ogni r~zi!)ne da part~ nòstra che · , si va,lesse degli ste'ssi metod,i d'i violenza adoperati con– . tr.o di noi - . p~r qu~nto spiegabile con la ·esaspera°2liorie : delle ma,sse - sarèbbe s1:1premo errore, fÒrnirebbe nuovi · pretesti •ai,'nostri aggressorf, ri~a-~derebb?' la. res~piscenz.~ della pubblica opinione; ed è in:_1perioso inte~esse e dovere · di tutti i socialisti di prévenirla. ènergicamente' e, in ogni <:aso, ~i re~isamente s~ohf~11sar!a.' · · · · · .. lioteba G.ino 81anc0. i . • .Pen~è tu uio110. il ,[omune · ~i- Milano .} ·' i • ~ ' Lo. scioglimento del Comùne,·di Milano non ·è un fatto milan_ese,ma tipicamente italiano, dell'Italia di Facta e C.. Perciò·· può fornire. argomento per una nota dr questa rivi.sta, no.n frettolos&, e s'chiva dal fatto di crQnaca. In sostanza, dopo l'occupà-– zione fascista di, Palazzo Marino, come pon c'era un cittadino· c.osì prodigiosariente ingenuo da rite– nere che il Governo àvei;~e tale forza ·ed, aùtorità da restituire il Comune ai cittadini di Milano, ri~ta– bilendo il diritto. pubblico c_onculcato, ognun·o si domandava come il Governo se· la sarebbe cavata · per scjogiiere ..il Com.une,. senza incappare nella apologia de'I reato compiuto cohtro . il· suffr'agio · unLveJs a,ie, .Tutti aspettavano un bel saggio di im– postù.rl) .flmministratiy:a, qualche bel pezzo retorico su.I r isp1;tto alle plebiscitarie elezioni politiche, poi la serie dei ma, dei però, tra i quali si dovevano stringere le malversazioni presunte degli amministra– tori. Insomma, si a.ttendeva un capolavoro di stile e pensiero ... moderato,. in ·cui fosse l'unghia dei · successori di Gaet.ano Negri. Ahimè.I Il cronista del · Corriere della Sera avr°ebbe.fatto meglio e, infatti,· _ lo . stesso giornale, nel .suo trionfo, non- potè non / lasciàtlo trapelare: · . · · · . .Questi burocratici! Questi CQmm. Ri~ci che si mandano ad accoppare i cani nei Comuni e non . sanno neppure prospettare· con- q,ualc!Ie abilità un . sospettù ... di rabbia, nei poveri animali,. che deca– denza! L'infelice più che cdlpevole commenda tor Ricci, interrogati quanti dabbeni uomini gli è pia– ciuto, si affretta a compilare la rèlazi,one ed· esor– clisce, dicendo ehe non può che confermare quanto il prefetto di Milano ebbe à riferire al presidente. del Consiglio nel rapporto de! 5 maggio ·u. ·s., col quale proponeva lo scioglimento del Consiglio. Ma ·bravo I E perchè -non fu preso allora il "provv_eçli-. ·/',

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