Critica Sociale - XXXII - n. 17 - 1-15 settembre 1922

270 CR1TICA SOCIALE America, la formazipne e lo sviluppo di, impoi;tanti so– dalizi opeuai, la partecipaziontt delle classi. lavoratrici al · potere politico•, la sostituzione del principio ~ella: recipro•' cità a quello ,di indiffereù~a o di patronato nei rapp'orti fra imprenditori, e operai, l'istruzione obl)ligatorla ecc., ,nentr.e hanno dete~minato nuovi bif!ògni e una: coscienza più alta nelle classi .operaie, hanno altre/li creato un am-. bieute più adatto alla elevazio~e morale del lavoro. · Ora, qu~sta mutata po 0 sizione 'della mano•'d' opera 1~ell'assetto ecoiJ.omico e, quindi, nel sentimento socia!~·, ha riscontro nel diritto pòsitivo? La for 0 ma in éui è.,o.ggi prevalentemente fissata la posizione giuridica dèlla mano d'opera_ - ,con tratto di lavoraz.ioue .J... corrisponde effetti-. vamente alla pa11te occupata dalla stessa nel,. sistema pròduttivo? E' quanto tenteremo rispondere con questo. studio. Il lavoro è .merce? è capit~Ie?' Prenderemo ·le mosse dal concetto economico del , lavoro. ' · Che cosa è il lavoro? 1t lavoro:è mei·c·e ? :La promes~a di lavoro equivale a promessa di una cosa? _Le energit;i · umane sono u~a cosà? . . · . ' ' ·Fu specialmente ia dogmatica 'economica,' chEi, da A-, damo Smith _in poi, considerò il lavoro co~e merce /1). . E la ste_ssa· ,scuola socialista, la cu( fin.alità è quella di elevare la dignità del lavoratore, fissq, nell' oper~ pode-· rosa di Karl Marx,· 111 formulazione piu chiara della teoria ~el lavoro _come merèe. : 1\fa. ·gli economisti dogmatici n'on. tennero conto 'del- l, per .mercato di lavorò, se no~ •offerta. di pres~azioni di ,lavòro d11part·e dei lavoratori? ' Il Ferçarf!. (lJ ben osserv~va che la capacità_.dilavoro non è una ricch.ezza e~pnbmica nè una cosa giui·idica, ma non è ·che la qualità inèrente al soggètfo, quirl.di; giu– ,ridicameute, il lavqr'o, in potenza e in atto, - secondp quap.to dice il -~a:ri,.ssi nel suo ottimo t\·attato 12)- _non può essere concepito .come~na « cosa • , perchè non ha vita. autonoma esteriore. Oggetto depa contrattaziÒne non è il lavoro - quapta dell'oggetto,, - sibbene··ì'uomo. La quàlità di una cosa pot~a essere un buon inotiv.o.perren– dere gradevole o, con termine paretiano, ·opheljme la cosa stessa, tuttavia la qualità no 1 n, sarà ·mai' la· cosa, sibbené il, suo attributo. E ciò che non è' cosa ,non p,uò essere ricchezza,· nè 1 , quindi', merce. · Il lavoro s'arà ,.alloi-açqpitale .i .Altra questione spi: nosa che ha dato origine a tanti dibattiti. Ma a noi serobrà. _aver ·gi~ .ri.spos~o esauriente~ente' i;· seuso .negativo, al– lorchè abbiamo· affermato l'inscindibili·tà del lavoro l da chi .lo ·produce, la manç_ata oggettivazione del lavoro come unità: a sè s,tarite, tj_i'.tando a·bbj,anìo àitnostrato eh~ il la– vorQ non è una mercEIsuscettibile di conserv:~zio;ne, esa11- 1rend,osi appena esplicato, (31 Nè si 'dica ~he il lavoro si perpetua nella cosa: è il risultato del la,voro quello che· si, perpej;ua, non' il lavoro stesso. Ripeteremo col Lexio : (4) iZ lavorp 'è attuazione dell'umana· perso;.,,àlità, ed esJo · Si contrappone come fattore di'pi·oditzione pdrs~ri~le at- tfvo ai-ben( come· s1ioi prodotti. · . I ' l'indole essenzj:almènte giuridica del rapporto tra' im- · prenditore è- op~raio (2), •rapporto che àetermina· ·un fe. nomeno economico di domanda e offerta. La teoria (/:ei, lavoro ·come·merce conduce iii.evitabilmente al contratto di compra-vendita. Qr,i., come si può' immaginare vendi– bile, eccettochè nel )à,oro ~ervile, la forza di lavo~o in– sepa;abile dalla .fonte che lo.produce, l'uomo? La tepi;-ia• del lavoro-mer<:e vorr,èbbe astrarre il lavo-ro 'da chi lo producè per fonn,arne una.. u'uità oggettiva' a sè ·sta~te, per• pari~cà'rlo agli altri .f'~ntori della. produzione e con- ·. L'.lnìpossibilità·, per, a-lcuni economisti, di giustificàre il ,:iollcetto di lavoro-merC'e, li ha indotti a· fare alcune restrizioni, Essi - e in Italia primeggiano il Supino \51, il :J14odica (6} e il Ri'c,èa·S,alerno. 1 7) - dicono: il .lavoro è 'bensì una ~erce, ma una merce di car11t~e3'e: speciale,, una pseudo-mei·ce, per il fit,tto che esso è inseparabile da chi lo p~oduce, e che non è suscéttibile di ,aqcumulabi• li(à·nè di trasfel'ibilità. A sostegno di. tale 1.esì il f,upino , aggiunge: non ,consideriamo il lavoro come p~oduttore' . · di ricchezza, ma come valore, di, scambio. Abbia.mo in- siderarlo puramente da un lato meccanico.' · Ma iÌ 'lavoro umano, •'ccimeben· osse,rva il Baradsi (3), è ·qualcosa di diverso dal lavoro della macchin'a', .i~ quanto . esso pope in funzione non·lé s?le leggi 'biocnimiche O quelle della ineccanica /41, sibbene l'anirqa, l'intl\lligenza .di chi lo produ?e. 11 lavoro,' C\Ome ·,affermò con classica, espres– sione· l'on. Chimirri, · accompagnando la relazionè' sul Contratto di Lavoro presentato alla Camera nel settembre l\l02, il lavoro, :• si confoiide con l'àn{m 1 a e ~oi ,;.;_uscoli' di chi lo.presta •. · ' .. , . . . . Ed ove pur _si·vòlesse à.ccoglière ·1a tesi che equipara· 11 lavoro d,eH'tlomo e .quello della macchina, non ne ~iené f'~r~e logica l'illaz'.oùe che, còme,'esiste: un rapp~rto g-iu– r1d1co sulla macchma, cosi' dovrebbe sorgere sulla persona stessa del lavo·ratore, in quanto il l~voro da questi pr.o– dotto è inscindibile dalla sua;.persona? Non è 'forsb vero cht> il lavoro presuppone il lavoratore e che noi usiamo comunemente il ~ermine generico e a_strat\;o ·di lavoro per intendere il lavoratore? Che cosa intendiamo di dire J .(1) S_inovera.no a•Jegioni i trattR.~is"ti di questa sou~l~ Il D Molinar1 (Bourses de_-Trava.il) vagheggiò l'i~tituiione di uni Bore! ~et Lavoro1 oon:_i.e esiste que_lla.delle ~erc1. Il "Macleod: e essendo il lavoro semphoe merce, -v1 ha per. esso un mercato, come per il pane, per la oarne eco.• (The pr!nciples of eco11.phitosophy. voi. II pai,. 107. Cfr. anche Aabbeno, L evoluzione del lavoro, pag: 65. ' (1) Cagnetti .de Martils, op. oit., OLVIU. ' t5) Barassi, n Oo,.trntto _di,Laforo.' Voi. 'I, png. ¼45, 452. 453 (i) Von _Buch 1 1',tensitat deÌ· Arbeit, • · . BibliotecaGino Bianco fatti uno scazp.bio, up. mer ·c.at ~ soggetto·~ ·tutte le oscil– laziopi della :legge· deila_d~mand~ e dell;~fferta. Ora lo .scambio noh può ·avvenire :se non .'tra cose, 'tra merci i dunque il ìavoro è mer~e .. (8)' · · : · · , ' Il ragiotjaniento calza benissimo. Ma 1 co,l Barassi,'. (9) .noi incliniamo à credere ché in tale ragionament'o vi ··sia proprio u_n capòv;olgimento di 'termini. Si do·veva d~re: lo scambio pres~ppo!')e,la piercè, '\1 lavoro.è·nterce, dunque è suscettibil~ 'dì 'ess·ere· per:muiato. Jil.isogri~va;· cioè, dimostrare prima che il. lavoro è rri.erce, è da ciò· in~urre_, ~o.s.ba ~bi"o( .e'.'!f-~'l\ .f~r~~e_:~à.llo; sf~nt~io pef, g~~ ; ', stificare· 11 •conc etto del- lavoro,merce. 1 '... P_er noi, ~unque, ,il• lavpr~ è inscindibile dalla per– sona <:he lo pi·oduce, esso n_on·è casa,. merce, ma una qua-,, , lità della_cosa-pe~sonà, epperciò non suscettibile di un proprio ti-qttamento giu1:idi,co., (•10) , f • (1)'-Ferr11-ra, Principi di Econom~a, pag. 6(\8 .. ('!!,) Barassi, op. oit., pag. (45!!'.· (S) Valenti,, Princ!_pii di Scienza economica, 1909 pag. 123. (4') Allgemefae Vblkwirtschaftslhere;pag. 8: • L'uomo é il eoagetto della. produzi_o~e, non 'una .ricchezza•. E Jlr~ntano·:, e La fo;z11, di lavo~o non è altro che l'uomo steeeo.'• Còsl Gobbi, Jannacone Webb R1cc1. eoc. 1 1 , • , ) . • ' ' (5) Supino,, Principii di Econonlia' politica;- _pag. 381. (6) Modica, n Oontratio di Lavoro, pag. 1!!7. • (7) Ricca• Salerno, SalMio, pagg. 191, 199, 210. • , (8) Supino, op. cit. pag. 391. Cfr.-an"he: Oapit,{ze e Salari,:pag. 2o. · (9) Op .. cit. pag . .4~2 .. (10) Là Commissione di Le1;<iolazione lnternaiionale del Lav11ro istituita il 25 gennaio l.919 dal Consiglio Supremo degli Alleati' . f!o.e accettare .queeto pri·ncipio annunoi&.to nell'art. 1 de/ s~oi que~ s1t1 progr~mmatioj :· . · · · ' · cNè -i~ d_iritto, 'nè,in f'a~to, il lavdro 'di .un·eeeere umano de~e . eseere aee1mllato a 1111a °'!l'roe o a 1111 artie.olo di comJpercio,, . ~ . . . • r ,I

RkJQdWJsaXNoZXIy