Critica Sociale - XXXII - n. 16 - 16-31 agosto 1922

5 · o,&ITI~;A: socfa~E '.2!15 Callo in cui all.'opinione pubblica appaia, chiara la pro-. vocazione. Sono le .appar~nz~ che• egli vuol salvar-e·:_ qurante tutta la cri!!i, nulla fece mai per evitare ·1a: èatastrofe, a quanto .possiamo rilevare, dalle sue &tesse memorie.,, . , - ~ . . E !li badi beµe. che, come not.a egli stes·so,. in .quei giorni il President!l. della Repubblica ,e il Capo del Governo erano in viaggio di ritorno. verso la F·rancia, sicchè egli non poteva comunicare con loro e ricevere ordini. Se; qunque, si assuni.e là respousabilità di non far nulla. per. evitare il conflifto, anzi consigli~ ·una ~ polit,ica _di f!3rmezza "', e si preoccupa solo di gettlj,rne la responsabili~ ,sugli avver~ari, egli doveva esser· ben· sicuro idi interpretar~ esattamente _il pensiero di Poincaré:· Ed ee(!O éome dall'esàme. di tutta la politica di quest'ultimo risulta ·chiaro che egli ha perseguito scopi no~ precisamente pacifici, e eòme dalla co.ncatenazione a·egli avvènimenti salta ~uori la .sua responsabi!-i'tà. · · Egli ha un bello smentire e protestare le sue in– tenzioni pacifiche: _le sue smentite, per.· voler ·negare troppo, non convincono pu_nto, ·e d'altro lato da trpppe, parti salgano le acc11,se ·contro di lui. · · 8e noi vogliamo !}omprendere gli avvenimenti dal 191~ al }914 dobbiamo ammettere ,che, daJ: giorno •della sua as1mnzione a~ Governo, Poincaré -11onha fatto al– tro che lavorare, con grande costanza, ad uno scopo: la prepa·razion'e di tutti i mezzi, diplomatici è militari, . e .del favore dell'opinione· pubbliC'a · per il « prossimo conflitto,» con la ,Germania.. · ' ' Del resto ce lo ·attesta anche un s:uo anti'co se– gretari(> e amico personale, Maur.ice Colrat, in un arc ticolo del 14 dicemb1·e_ 191~: « Metz ,e Strajlburgo .re~ cuperate, non è soltan_to· l'opera magnifica dei. nostri soldati, dei viv\ e dei morti, ma ,è la riuscita, .di nua politica. . · · · · !- E questa politici~ non è stata sempr.e.fa~ ile; avanti e durante la guerra ... Tuttav\a. R aymond. Poincaré l'ha fatta con un'abile perseveranza ... Verrà la stor ia. Essa ç,orreggerà molti giudizi. Rischiarerà molti i.ni– steri. Essa metterà ognuno al suo vero posto e, s e non ci iugannia"pio, al primo posto Poincaré, non solo per ia serie mirabile déi suoi disco;-si, .n1aanche e sbpm tutto per la mirabile c0ntinuità dei -suoi atti'». , Proprio •così, verrà la storia e ·metterà Poi'ncaré fra quelli che coscient~m~nte hanno preparatò e,voluto la guerra.~ AUGUSTO. ToRRE. D'ÀLLE ·RIVISTE ,. • Insufficienza ·del!'econoniia- nazionale·• è il titolo e il .tema di &no studia che troviamo nella .l{ivista b(lrli- ,nese Das 'l'agebuch. 1 • , .L'Ingh'ilterra, dice l'articolo, è il pa,ese dove trionfa -l'economia popolare-; La classe media, poco simpatica agli esteti cl!.e la considerano_come una classe di gretti bor– ghesi! non· rifugge da,ll'approfondire p·er: proprio conto i· problemi economiqi che ogni giorno le. sottopone la sua sta::npa. Il sabato o la domenica si possono incontrare, in Hyde Park o' in· altri luoghi pubblici, gruppi di bor– ghesi che ·discutono coli la maggior iierietà - e · con la maggior qompetenza - questioni come• le nuovè tariffe , d_oganali o la legge. sulla immigrazione _o le statistiche -del ·movimen~o commerciale; e il giudi.zio del •.man in . the street • (il quale Pl:\Ò anc~e essere un semplice. ope- raio) è, nelle sdé simpatie o antipatie, di grandissimo peso per l'applicazione ,;, l'abbandono di import11,ntissimi provvedimenti economici. · In questo senso l'Inghilterra è un paese ·di econo– mia nazionale, ndn in' quanto abbia una scienzà eèo·no– micà rrazionale, .che, a'nzi, dai tempi di Ricardo e Brassey è rima11ta ·colà. molto' addiétro, ·soprattutto in confronto della GerJlla,nij\ e dell1Arnerir,a. La maggior parte dei miglìori libri mederni è do~~ta a stra~ieri, specialiDet'ite a Tedeschi. Ma à. questi a1rnuntq, la ditieri;mza fra l'In– ghilterra e la Germania, che- quella. ·p9ssiede .una econo– mia. nai>:ionale prati~a,' la quale penetra in I ogni parte. Possiede una Il,i'l'ista, •l' • Economist ·•, 'ohe è letta da'!' mondo .intero, non dal solo mondo britannico: i suoi giornali s~no den$i 'di lunghi e minuziosi, ra.p1/orti s~ ciascun atgomento economico che tenga il campo; la po.-. polazione possiede una quantità di ,nozioni relative alla·. geografia ec&nomica e alla tecnica economica ; i maggiori q,uot,idi;mi (pei; esempio, il Manchester Guardian) puli-. 'blicano ogni settimana od ogni mese grossi su,fYPlementi di contenuto e.conomico, altamente interessanti; perfino le signore nelle loro sale discorrono della • Riforma delle :tai:iffe • e del • Dumpi,ng'• o dei debiti iuterall~atii Sul prdblemà che jn un,dato momento può chiamarsi cen– traìe, o, còme dicono laggiù, ; topico •, i giornali rion ~i limitano. a pubblica,,e .q'!,alche saltu~rio articolo do-· vuto alla penna di competenti o di uomini politici, tanto per assolvére un -dovere professionale; ma per molte set– tim~!te di seguito recano ogni giorno piccole infor,ma– zìoni, .cifre, e "opratutto • lettere all'editore del gio1·– ·oale •, ricche di, numeri, di 'tesi, d.i dimostrazioni., di proposte, di atgom~nti polemici.', La sta,npa « m'artella • 9-ue~ti argomenti, vi picchia sopra p.nchè si impongano · all'attenzione del pubblico. Così. ogni ragazzo sa quante navi furou,o· messe·in. cantiere, di,qi;ianto· è dimin.uita la produzione del carbone, quanto lo sbilancio commerciale, perchè i cotonifici non lavorano etc. ·E•· ilifffcile spiégàre pe:cchè .mai le cos~ stiano cosi \n InghHterra, ben diversamen_te che in Germania, dbve ·tubtavia industria e commercio ·sono cosi. potentemente ·sv_iluppati. _éertamente a cr;are .la situazione che si ri– scontra in Inghilterra contribuiròno. una lunga tradi– zione, un lungo p;lrlamenta-rismo, l,a valor\zzaziime etica dell'!3<ionomia 'di fronte ad altre qiscipline, e lo. stesso puritanismo, Ma lasciamo la ricerca delle cause e tenia– moci alla re,altà: il fat.to inco_ntestabile è che in Inghil– ter,ra· l'economia nazionale. penetra in' ogni strato d·E)llà 'popolazione, mentre in Q-ermania è trascurata. Quando .si compl là rivoluzione tedesca, molto si parfò di istruiz:e le inasse, anche nei rl!/pporti dèlla politica econi>mica: ma non se né fece nuÌla, o non si fece altro che aprire corsi serali di econ,omi~ nelle_ Università po.polaÌ-i, doyfl ignoti professori o e consigliel'i segreti• tennero lezioni ai molte ore su « lo sviluppo economico del!'Imperq te– d(lsco ddpo H·1871 , o sui • problemi della rico·struzi~ne •. · Povera • penetraziotie ! e povero" popolo! Megiio lo istrU:i'– va.no' i socialisti, quan,do diftoudèvano re teorie di' Carlo M arx, il più difficile a intendersi fra tutti gli ecouomi.– sti, e la dpttrina def plusvalpre, e i teoremi di,Lassa,lle. Ma oggi là Germania nel carnpo economico ha mag'gior bisogno di studiare i modi della produzione che le leggi della distribuzione. Facciànio un esempio pratico. Poniamo che ·un uomo semplice vpglia spiega,r!l alc suo .figliuolo giovinetto il problema della ripartizione dei cereali. Che cosa gli dirà? Dovrebbe cominciare con l'indicargli quale sia il nostro bisogno di gran,o, quanti milioni· di tonnellate pròdn– ci•amo in pàtria e quanti ne imp6rtiamo dJlll'~stero. Ma chi, fra le persone 'di .media coltura, conosce da noi ·que– sti dati? Colui che', parlando con uomÌni d'affari, prende in mano una matita e li interroga. quale debba E!ssere il prezzo-base di ogni tonnellata di g.rano, vede i lo.;o visi rabbuiarsi., Non si conosce quel prezzo, hè precisamente nè in modo approssimativo. Eppure questa è, oggi, la questione vitale pet il popolo tedesco, il quale sa. sol– tanto éhe probabilu_i.ente per il problema della • 'riparti•· zione dei cere11li• il Gabinetto dovrà cadere, che quel · problema ha messo gli agrarì contro i socialisti, ecc. Soltanto il l1<to politico di simili argomenti è noto e in– teressa. Un altro esempip. Recentemente un ministro tedesco; parlando a Stettino, disse: ·•Ho appreso qui che gli industriali consumano carbone inglese perchè costa meno di quello tedesco •. La notizia ha riempito di stu– pore un& quanti~à di gente in Germa,nia -; ' ' ,,. __ I.

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