Critica Sociale - XXXII - n. 16 - 16-31 agosto 1922

ÒRITICA.. SOCIALE Ma fin dal 15 giugno il • Manchester Gul;\rdian· • i.n– formava i suoi lettori che llinghilterra esporta in Germa– -uia un milione di ·tonnellate di carbone ogni mese. Per– chè mai il Governo tedesco non· diffuse sin d'allora que– 'sta notizia all'interno e all'estero,· e non fece presente allè masse operaie l'enorme 'danno di questo fenomeno, che si potr-;ibbe evitare se si lavorasse• di più?_ Il p~polo vede i prezzi delle merci, il costo della :v'ita, ·aumentare di giorno in giorno. Nessuno finora gli ha spie– gato quale parte di ciò sia dovuta~ inevitabili conseguenz:e della nostra situazione monetaria e quale alla specula– zione e all'usura; e 'perchè mai i prezzi siano aumentati,' in una regione di venti volte in cenfronto _dell'ante– guerra, e in un'altra regione di cinquanta; e lo zucchero scompai\1-,,e ·sia favolosamente aumentato il prezzo dei cavoli, i. quali non hanno nulla a che vedere col carbone scàrso e col dollaro caro; Si ha paura dell'opinione pub blica; come prii:na della rivoluzione, invece di chia.marla a collaborare. Ci_si lagn,:t delle inaudit_e pretese 0 degti o– perai:· ma non si presentano i dati statistici necessari a stabìlire quanto costi agli operai una vita tollerabile. Nessuno, nè un ministro nè ·un operaio sa òggi 'dire quanto abbis-,gni a un lavoratore per tirar avanti, Eppure basterebbe un· P.Ò' ·di energ,ia e di buona volontà,· con. l'aiuto degli Uffici statistici delle I;eghe sociali, dei Consigli di fabbrica, dui Sindacati, per determinare lé · cifre-basi e quindi aprire la via ad aumenti' automatici di salari, corrispondenti al salire dei prez'zi,• e, più tardi, in tempi migliori, a diminuzioni di paghe. ., Questa ignoranza economica era, prima della gue1:ra, triste., oggi è tragicà. In•luogo di apj:>roi;itare·rim11di°i-a ur.a situazione· sparnntosa, si continua a parlare di • mi-• sure che il Governo sta ponzando , , di • fede ·nella gua- . rigione, -nella forza tedesca c-he vincerà ogni ostacolo,, di • diffico,ltà che si cerca di superare,,, di • dissensi nel Gabinetto cli.e l!\lrÒ so.no su.lla via dellh concÙiazi-0ne , . E questo avviene m entre ogni ·problema politico ha un substrato economico; e, sempre avverrà, fin quando il ,popolo abbandonerà a pochi •illuminati• lo studio di 'u_na ~iscipl ina di cui, nelle presenti. circostanze, ogn°i' c1ttadmo dovrebbe fare- il sdo quotidiano n-utrimento- sp_irituale. I , ' * * * Sinistri presagi sull'.avveni re .politico ed 'econ~mièò dell'Impero coloniale francese si leggono 'nella parigina Revue politique et pm!lementaire. L'autore dell'articolo _di.cui ci occupiamo si domanda·\le il ·suo paese ·sia -in grado di mettere-ip valore il proprio immenso do,minio· colonial'e,· 'pèr· il reci:proco vanta_ggiò d&lle·colonie stessé e .della metropoli. E giunge a concl-usioni completamente - negative. . Non già che egli accetti senz'altro il rimprovero,. fatto sovente ai Francesi,• di non essere un popolo colo– niz:llatore; r~tieue anzi ,che la Francia ·alibia·tutte le qua– lità occorrenti per incivilire p1iesi barba-rì o semibar– bari: tutte, meno, una, ma guesta, · disgraziatamente, 'è la pi~ importante, e nessun'altra la può,sostituire; e con: s1ste 11;1 un e~cesso di popolazione metropolitaua che si riversi nel.le colonie e le trasformi in terre francesi. DI qui d eriva 'il carattere completamente diverso. délle co– l~nie f~ancesi in confronto di quelle inglesi., tedesche·; g1appones1. . · I ,Tedeschi, negli Stati Uniti, hann.o formato 1n ver~ Stato_ nello Stato; nel Brasile, posseggono gli Stati di Paranà e di Santa Cate'rina; e sta·vano popola.ndo soria– mènte -'quasi interamente l'Africa orientale e l'Africa occ cide~tale, q~ando _sopravvenne la guerra. Lo sviluppo, poi, che 1_npochi anm avevano saputo dare al Togo "al Ca-. mer~un è semplicemente meraviglioso. Quanto agli In-· gles1, tutti sanno che dell'Ausfralia, della Nuova 'Ze– landa, del Canadà hanno fatto dei , paesi rèalmente an– glosassoni. , P'erfino i Cinesi, benchè non posseggano polonie pr~– priamente dett.e, hanno I fondato. ,d4p·pertiutte .cen-tti . . ' _ Btblioteca· Gino Bia·ncò \ cinesi, di grande importanza. L'Indocina,,• il Sìam,• là' Birmania, )dalacca sono popdlati di ·cinesi. ~folla capi– "taie del Siam, Bangkok, essi formano i due 'terzi del-la– . po·polazione; Rangoon, in Birm~nia, è città prettamente· cinesii; e quasi altrettanto si può dire pi Singapoùr. La Francia sQla non esporta uomini. 'Quindi- le sue rolonie non saranno mai realmente sue. · , L'Africa settenti;fonale, se l'accrescimenfo della po– pqlazione france~e· vi· fosse norma-le e sufficiente, dovreb-1 be coptenere tr'e o·quattro iniHoni di Francesi. Invece, questi vi sono in' mi~or nume~o che gli :rtalian_i e gli Spagnuoli. Nell'Indocina, prima della guerra, le prinei,: pali case di commercio erano cinesi o tedesche, e soli •i redeschi vi facevano il cabotaggio tra i vari porti. <;)ggi, Inglesi e Americani prendon_o il posto dei Tedeschi. · Questa situazione è s.enza rimedio. La Francia non ha· abbastanza braccia per i suoi prop1·i bisogni, e per il raccoltb delle st1e messi-• deve chiamare mano· d'opera sti:aniera. Belgi, Italiani, Polacchi e altri strinie;i im– migrati vi raggiungono la cifra enorme di un·· milione e mezzo dt a~ime. 11 Mezzogiorno, soprattutto, è pauro- ~ samente sfornJto di contadini e d-i òperai. Taluno obbietta: le colonie sono per la Francia terre 'di, sfrutta;mento e non ~i piipolamen}o; basta quipdi un piccolo numero di Francesi, _specializzati nel loro· com– mercio o nella loro, indnstria, per far prosperare' l'e colo– nie con l'aiuto degli indigeni. Questa ,obbiezione è gius sta soltanto in, piccola parte, ·L'Europeo è necessario e indjs'péns,abile in ogni punto della colonia. Vedete l'In– dia,: è un paese di ·~fruttamento, e tut.tavia gli Ingle– si, non si, limitano a collaborare ·con gli indigeni, ma vi si installano' in grande quantità, ed è pre,cisamente ··perchè industriali, negoziai;iti e banchieri vi 'dimorano che l'India ha preso uno sviluppo considerevole. Qua– ii che ·s,aiio la buona vcl<11Ìtà·e l'i11tel~igenza dell'indi– geno, 'bisog'na che l'Europeo gli stia a 'fianco. Calcutta, M11dra1>,Bombay, sono città: popolatè da decine ·di mi– gliaia ·d'Inglesi. , Invece,. nelle città delle colonie f'rancesi, a Saigon, a Hanoi, a Tananariv-a, non si ti'ova,· di Francesi, clie -un piccolo gruppo dì funzionari. · · · '- · .. Altra eausa della stagnazione delle cofonie fr11ncesi è la timidità deì capitali. Jl Francese n~n aÌna impiegllre . il suo tlenar9 in paesi lontani, creare quelle grandi pian 7 tagioni, queli'ti imprese.- agricole· e industriali ,su vasta scala in cui eccelle i'l capitale tedesco e quello· inglese. L'autore dell'articolo, un console che ha passato lunghi anni in Estremo 0,riente, assicura di aver vist~ innume• revoli pr-ogetti di 'ideatori francesi essere realjzzati da Ingle~i o d~ Te~eschi, perthè i ',su,oi .coI:flpa_trio~i non trovs.r.ono in Francia il denaro necessario .. Infine, il Francese non emig,ra p;rchè si trova.troppo' be.ne in patria, E se continuerà -ad amare i suoi comodi e ~ n on· voler figli; finirà (conclude inestamente l'~utore) .per aver preparato mera\dglios~•dominiLa rivali m~no egoisti e -più audaci. ' ~ , · · , J ANGELO. TREVES,, ., È uscito' in opuscolo, fra, lè · edizioni Sociale; ,il discorso del- compagno on, dellà Critica · ' . - . GIUSEePÉ EMA_NUELE MODIGLIANI - Illusioni di eri .é . prospettive d domani · che tanto successo ottenne 'al Congresso .Socialista, di Milano,· nello scorsò Òttobrè, e .dl cu:Ì gli avvenH1ienti successivi h'anno anche II)eglio_.dimostrayo la chiarézza ~ 'l'acu~e ·del pensieto, , .. · "· ' . · Prezzo L .. ·1,25; sconto d'uso ai rivenditori. _Chiederne copie a R._ Bemporad e Figlio,. via Y!lla- sca,, 2 Milano - o'v·ia Cav,our, 20 Firenze. .._ R1ÒAM01:1Ti GrosEPPJ!: 1 'ge;ent,e responsabile,. Trevigl'io 192.2-·- TIPQGRA'FIA SOlJIALE .. ,' ' I

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