Critica Sociale - XXXII - n. 16 - 16-31 agosto 1922

. ' ..,. ' p. .,! : O.kI'l1l~A SOOtALE I 25! imporre agli altri le proprie, conclusioni,- ci s1 J:)re- · due p'ersone: ~ 1 uella. che pen~~ ~u~lla eh~ agisce; senta una: si,tuazione paradòssale. La verità è istan-.. è nècessario esteriorizzare il proprio pensiero: e fati.ea, -fail91ie -per-...aftermare-qut:sta•~·erità:non ·può mentre, si opera, quesfo deve seguire la sua evolu– essere tale; quindi, prima che l'azione sl compia,· zione, osservando pall'alto il proçed~re d.ell'opera lo scop9, a cui es'i;a tende più'. no'n :eslste. Se si stessa e ·dirigerla, ·restand0 cl.a que.sta 1 dire.tto. E segue, quindi, nell.'azidne l'evolµzi'one del pensiero, quèsta 'duplicità dell'io, l'iQ èhe•:pensa' e !'.io che . questa diviene, come il pensiero, istantanea e ('.ler- agiscé, è specialmente indispensabile'per il rivùlu– ciò, jnefficace': si .cad~ nell,'inazione. Sfcche,'volen~ zjonario: Me1itre j1 con~ervatp~e pu'ò rriante~eÌ'e i– .do agire,. ~isogna fermare . il, pensiero, per rirrÌet- nalterato, al fluire del tempo, il principio su cuLsi terio in moto, quando r:azio~e è ·finita, al,!~ t~cerca fonda la proprià azion,e di attrito,. divenendo sem~ di una -nu0va verità, ,che -servirà di base Ìl. una pre più conservatore e reazionario, forse' ..sempre ·nuova azione, che ··distruggerà, in parte almeno; ·merit9 efficacemente, ma sempre coerenternènte ; 'il l'azio1:1e·precedente. . ' rivoluzio'nario che nori. tenga conto della relatività P~r agire bisogna quindi fermare il libero cprso . del proprio atto di fede; che :Io mantenga inalterato ' del pensiern: bisogna.fare un atto di: fede. Un atto ed immuté/.bile, che nori modelli l'azione al tempo- . di fede,. ·su cui. poggerà--•l'az(onè da svolgete, che in. cui agis're, si vedrà dal temp o sorpassato e por-, sarà, _per'chi Io 'compie, Ia'base d·ella propria' op èra. tato a divenire, d.a p·ropulso.re, freno-. ' · < L'uomo' d'a.z_ion,enon p1,1òquindi portare.il .r.e- . Ecco ora. in che si racchiude .la lotta intima lativismo alle sue ultime consegue,(lze: deye passare; della cÒsciènza veramente rivoluzionaria I E'. ~na: a intervalli finiti, da un asso.Iuta' a ·un· :altro;, deve loUa cÒntirura, contro l'ineriia; contro l'inèrzià che compiere, volta per volta, -l'atto violento, arbitrario, tende-a mantenere il moto _sempre secondcl°l;,t·stessa irrazionaÌe di fer·mare i'! pro·prio· pensJero, di ~ri- direzione. Per fàr'e ope'ra yerarriente. rivoluzionaria stallizzarlo in un certo ordihe di idee; deve con1.. nella società, bisogna prima .farla nella coscienza : siderare come definitiva· · la verità di un istante e per hasformàre è necessario trasformarsi. · poggi~re su ,di èssa la proprià opera: l..<} verità non / ' , l. RVGGERO. rroRILLO. può, ·non deve essere, nel ·fervore dell'opera,. dt~ ===========''""==,,,,;,,;,,,;,,==="""'- namica, ma statica; .chè maJ. egli potrebbè affer- Po1·n-~. are'. ha· v·· .. oljuto . la:. ,guerr.,1 ,1.··. mare, e imporre ciò ·che in· lui Biù non esiste, 1,u Si viene così alla, conclusione che· l'uomo di . azione 'tipico· non _doyrèbbe essére.•un U'bmodi pen– siero; dovrebbe .èssere un uom·o; che, religi~sa– mente accettando . una certa verità, volga tutte le . sùe attività àd affermarla. Satebbe, Cioè, un ,asso- 1,utista·. Co~e ·n relatjvisn'lo, · portato al/e su~ ul~ time conseguenze, conduce all'inazione/ così l'as– splutismo porta all'azione tipì'ca, continua, cocciuta, · missionaria. E.s.empio tipico: l'opera del prete. · Ma è quest'opera efficace? E' efficace' l'opera che tende .ad affermare sempre la stessa, immuta- bile verità? · Può essere tale, ma ' non sempre. E' solo fn quel determinato p_eriodo, che., è suo e in cui trova il terreno favorevole: Ptima e dopo è sterile. ' ) . E allora? E alloni non bisogna cadere negli estremi: relativismo (sÌ còncèda la contraddizione in termini) assoluto od assolutismo rigido; essi . sono. viziosi e, comè avviene sempre degli estremi, si· toccano. L'in 1 azione, a cui porta !;uno, e l'àzione sterile, ~ cui porta l'altr~, sono vicine fra l9ro. Bisogna fare l'atto di fede, in quanto è necessa– rio ad agire e solamente per .quest0; ma <Jiesso biso– gna ·tenere un conto relativo. Dobbiam0 scegliere il principio. e· porlo a basè della nostré;l oper~j ma nel momento istesso in cui ciò ·facciamo,. dobbiamo considerare tutta l'arbitrarietà dell'atto ·nostro e te– ·ner~e co,nto du·qmte 10:svolgirriento deWoP,era,stessa: 'L'atto arbitrario, ··violent o; irrazio nale di fi~sate, una verità non- dève essere def.in'ifivo, ma durare ffnchè l'azi.ene 'è; efficaçé; e, nel m0rn~nto in cui s.i deve modificare l'azione per·conservarne l'efficienza, oc'Corre variare corrélativàmente ratt~ di °fede: E' necessario perciò .-scinder~· ,i.J' proprio io in · ;· .ca Gino · ·; q J ' ' ·( Qontinuç1zione dal. mtmero. precedente) III. P~eparatiy,i . 1;'erla guerra . . " ,. . Iutanto, mentre la Russia .:ompie tutto< il Ja;voro diplomatico per prèparare il futuro conflitto balcs.nico, a' Parigi si studiano i pian.i della guerra futura. Cè •lo d11.1e Paléolog)le: · 4 Ne! !!lese di màggio 191,2, conferenze segrete furono tenute di se,ra al Quai d'Or– say, sotto _la pre~idenza' di Poincaré, con la parteci– pazione di Millerand, ministre della guerra,. di Del– cà§lse, ministro della marina, del generale J offre, capo• di Statp, Maggior'e· dell'Esercito, dell'Ammiraglio, Au• ber't, _\!apo ~i Stato 'Maggiore della. marina, e mia; ne . risultò un più stretto coucerto fra i grandi servizi pulÌ• · blici ai quali dovev.a'incorp.b~te, in caso di guerra, il principale sforzo della, difesa nazionale.i,, · · . E, si noti bene; qùei;ti preparativi •PJlr il!-.guerra futura venivano •fatti ,in un momento· Ì)l cui nessuna minaccia alla pace vèniva da parte della German~a. ' Nello stesso tempo si stipulava alriche la' conven· .zione navale, riguardante la ·cooperazione' delle flotte russa e· francese in caso di guerra. Come ho già ri– cordato, Iswolsky fin dal febbraio UHl ·a.veva segna• _Iato la nece!jsita di questa· convenzione. Tale idea era stata approvata: a,Pietrogrado, tanto dti.J. Ministero della· , Marina· quanto da quello degli Esterì, e l'attaché na– vale russo a Parigi fo, nel febbraio del 1912, incari– cato di .preparare,l'arrivo ~el capo dello Stato Maggiorn IlllVale russo (Livi·e noir, pag; 202): . Questi venne nella prima metà di luglio, insieme· col capo di Stato Maggi0re dell'Esercitò. E fu stipulata una convenzione navale, « elaborata con la partecipazione ufficiosa di ·Pa.léologuè » 1 firmata dai ministri deÙà Marina dei due paesi; e ohe doveva poi avere anche la con.trofirma dei Minii,tri degli E,iteiti. Quest'ultima. formalità doveva compiersi a Pietrogrado, in oocasioI).e_ del viaggio ·che vi avrebbe fatto_ Poincaré in agosto (pag, 296,e segg. ) . .Ed arriviamo, eosì a quel ijlmoso viagesio el!.e do- ' ' •• • I ', .. ) I •.

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