Critica Sociale - anno XXXII - n.13 - 1-15 luglio 1922

cJ1U1iìCA soòiAUf 197 ST Z1 r·o ·crede (e con lui dpeto~o tutti i.. propugnatori de( · · · r I - ' l'e.same di Stato) eh.e' convenga distinguere due concetti antitetici dell'esame. C'è il .c·oncetto che Ili. - Le itlusioni e•. la realtà. '." p1,esuine di con,de,nsare nell' e:,perimento u,r con~ tenuto definito è frsso di .noziQtli ,,,· che vuol con– trollare la quàntità • delle cognizioni: "una p rova, In ·0cc·asione d'una polemica, svoltasi in Fran- in cui tanta parte è lasciata al giuoco fallace, p.er • cia trent'anni fa sull'insegnamento filosofico nei chè meccanico, dell(;! ass"ociàzioni mnemonic he,,, . licei, c-he il Monod chiamava le. aavardage pliilo- che perciò· appare "un salto· verso cui si rovina; sophique, scriveva fra noi uno dei più acufi filosofi pieiio cli incognite paurose,,. "Ma (egli chiede) ·· rostri, Garlo Cantoni: "A me fa meravigJ.ia:· che " che cosa ha di comune, oltre il-nome, la ·vecchia nessuno abbia accennato a quel1a che' a me pare " fòrma 'dell'(;!same con qu·e11a, ormai matura nella la cau~a princi"pale del male,,': l'esame di baccel• "cosciénza degli studiosi -della scuola ?'All'esame,· , . lierato o di 'licenza, ·che, come l'.esame di magi- " somma di valori eterogenei, convenzionali, pura- , stero di infelicissima memoria, vigente in Piemonte " mente scolastici, devesi _sostituire I'esqme come prima del '59, va sostenuto dai giovani, non 1i " prova di tutte le capacità che l'alunno abbia via fron,te ai propri insegnanti, ma dinanzi a una fa- " via acquistate.- Còsì avviène nella vita, le cui coltà univ.érsitaria. Quegli esami in Piemonte "(di- " prove non h'anno un contenuto immobile e sfatico, ceva il Cantoni) "erano l'incubo degli scolari e dei, " ma sono ihvece ·esperime-nto, cimento con la " professori, e angustiavano tutto· l'insegnamento e ·" realtà vivenje.,, Bisogna che, la scuola, anche per :: lo ~tutlio degli ultimi du~ an_ni del corso sec?n- ". questo riguardo, si accosti alla vita ,,.. E quest.o " d:mo._ Tutte_ le :ure e~ano ·rtvolte a prepararst a .si ottiene, a p_are-redel Croce, con l'esame a lunga queglt esa,1m, e ti profitto e lo scopo vero del-• · e non a corta sca·denza. Questò è di necessità :: l'.inseg~ament? andava perduto: Di qui u~ eclet: ftamn'lentario. e impigliato nei particolari; ·quello è ttsmo inorganico e affa11noso net professon e neglt v1siorte sintetica della maturità ·e delle attitudini in :: scòlar(, _il bisogno di ·u·n•_~rudizion~ posticcia e riguardo al. compito ·futuro da assolvere . ., superf1c1ale, un~ lustra .dr. saper_e,_u~ osta:olo · Ora è fuori di dubbio che· l'esame a lunga ;; gfa_ve a formarsi pers~as10nt e ?PinlO~t propne.:. scadenza viene più che mai,· coi più deciso ed . .Chi sta appe11a terminando -glt studt secondan, accentuato distacco dall'ordinaria funzione scola- ;; se dev~ ~sser~ esainina~o da ~stranei,_ sar,à tal- stica, ad assumere' importanza prepongerante nel _ mente intimonto d~I ~encolo ~t essere interrogat? corso. degli studi; e più che mai quindi .ad eserci- · " su cose che 11911 gli furono insegnate, o esami- .tare quell'azione che anche il Croce· riconosce di :: nato con criteri e prin~ipt dive~si_da quel_li s~g~iti 'informare di sè ~-di predisporre a sè tutta l'op 1 era dal s40 ma~stro, che invece dt c_ercare ti miglior della scuola. Ma potrà simile azione essere bene- " prof_itto dall'insegna~ento _che riceve, c_ercherà fica, ·ossia esercitarsi' nel senso voluto e sperato · " ogni mezzo p~r. ass1curars1 un buon esito nel- dal Crpce? " )'esame ,,. ~i sa che leggi, programmi, istruzioni ministe- Queste parole del çantoni, clie rispecchiava~o riali possono disporre quel che vogliono; ma neHa, . un'esperienza storica vissuta, io richiamavo già nef realtà- della vi'ta' conta "chi pon· mano ad· elle,,. 1906, mettendo in rilievo il danno analogo, ch'e .le Ora per ottenere che gli esami siano informati mie esperienze personali mi avevano dimosfrato realmente. a quell'alto concetto che il Croce pro– provenire all'ultimo anno della scuola elementare pugna, bisogna che non soltanto in essi, ma in tutto· dalla istituzione del commissario ali' esame· di li- l'insegnamentd sia professcrt,o e tradotto in azrone .· ·cenza o di maturità: la cui oinbra copre ed asser- quelf' alto concetto del'la scuola e del suo compito, wisce a sè in anticipazioné, durante l'intiero anno in cui sÒ!o può innestarsi la concenione di un esa– ,scolastico, l'opera del ·maestro, preO"ccupato dal- 1~e che sia cimènto con la reàltà, viveaje. Ma _quan- . l'incubo d'i)ar lui buona figura agli esami con una· do simile condizione fosse raggiunta, il cimento alta percent~ale cli prpmossi, là cui proporzìone con la realtà viva si compi'rebbe nella scuota, ogni viene assunta, come misura· del ·suo valore. giorno, e, non ci sarebbe più bisogno della parata Ma bisogna pur dire che l'esperienza non in- coreografica di un esame solenne; ·e se invece segna, dal momento che oggi il sistema - di cui nella vita della scuola nessuna istruzione· o circo– ·Sp~rimentiamo tutfora i risultati dannosi nei ristretti lare ministeriale, nessuna disposizione di leggi e di limiti in cui persiste, e dècretammo altra volta !'ab- prngrammi ·riesca a info11clerequella nonpa d'azi-o– bandono per i pessimi frutti che dava nei licei, e ne, per la cui introduzione si spera oggi nel!' e_sa– possiamo vedere le conseguenze di malessére cùi me di Stato, è eviden'te che gli insegnanti,_ refrattari dà luogo n~i paesi in cui vige ancora - viene in- oggi ad applicarla ·nell'opera loro, saranno' per _lo vocato per, una reintegrazione e geneJalizzazione, meno , altrettanto refrattari domani ad applicarla come ri'medio ·sovrano ai mali délla scuola. nelle· funzioni di esaminatori. Il ministro, cui. man– ,. ~ Còme, l'.infermo " che non'. può trovar posa in chi lo starrìpo per foggiare oggi gli insegnanti con– su le piu111e ma con dar volta suo dolore scher- sape.voli delle esigenze vere della scuola, non avrà mà ,,, noi, ctòpo esserci-voltati sul fianco destro. per certo dom_af\i lo stampo per foggiare gli esami"na– trovar sollievo ai dolori del giacere a sinistra, spe- tori ideali, capaci di di-sperdere con la, luce della riamo, riprendendo la posizione abbando11ata, di cQnsapevolezza nuova, che li illumini nell'atto di guarire dei mali •ecchi e 9i quelli nuovi. Epp~r~ esamiQare gli alliev! altrui, 1e t~nebr~ che. gravin? Benedetto Croce nella relazione al suo progetto d1 le loro stesse -menti, nella funzione fin qm eserc1- legge, riconosce~~ esplicilamente che "gli esami, . tala d~ istru(re e gi~dicare ~li all!evi proprt: consistendo in una funzione di riscontro dell'opera _ G1acchè non bisogna dimenticare. ·che per la della scuoi.a, non possono a meno· di ~informare di ·mas_sima partè gli esaminato:i di domani · s_arann~ sè e quasi -di'· pre~isporre .quest'opera,,. Ma' egli gli stessi inseg,nantì di oggi; e quella frazione d1 ibtioteca Gino Bianco ,

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