Critica Sociale - anno XXXII - n.13 - 1-15 luglio 1922

196 C!UTICÀ SOCIALf che, favorendo la pace, rompa _i monopoli de_ll_e materie prime e dia base e consistenza alla polttt- ca del lavoto. . . . Tutto ciò . - evidentemente - non è posstb!le, restando attaccati alla tattica intransigente contem- plativa. • .. Ne va della vita del .Partito e del proletanato. Noi siamo decisi a sceglier~ tutte le co~gi1;1nture favorevoli senza preco.nGettt nè preveaztoni, per attuare la' politica 'Che abbiamo dichiarata. Il nostro spirito di disciplina è indomito; mal– gradq l'asprezza ideale del c~ntr~sto e. _lacertezza che noi abbiamo che la tattica 1ntrans1gente, che fu necessaria;· c'he fu gloriosa n~lle o~e· grandi-~ terribili della guerra, ora .è, per ti Partito e per tl proletariato, la rovina; come la tattica collabora– zionista - che sarebbe stata allora'funesta - nelle circostanze prese_ntipuò essere la via della salvezza. Le due tattiche, che si erano alternate nella vita del Partito (chi non ricorda le allean•z~del 1902 richieste anche allora dalle stesse organizza– zioni proletarie delle regioni più socialiste d'Italia, per la difes(l·del diritto _di_sc,!opero è di orga~iz– zaz;ioile ?), sono entrambe ftglte dello stesso unico pensiero socialista. . Non c'è abdicazione, come non ci fu vent'·a11ni addietro, ad adottare l'una piuttosto che !'.altra tat– tica, secondo la ragione dei tempi e delle circo– stanze lo impone. · Oggi il socialismo si afferma gridaµdo la ne– cessità contingente della collaborazione. Non c'è che obbedire 1 Viva il Socialismo l li Comitato nazionale:· On. Filippo Turati ; o·n. .Giovanni Zibordi - On. Francesco Zanarqi - On. Vincenzo Vacircc. - Prof. Ugo Guido Mandolfo - Pallante Rugginenti - Avv. An– tonio Greppi - Augusto Bonelli - Gregorio Nofri, segretario. · Il pericpto ·maggi~re Mentre è adunato a Genova 1 'il Consiglio dellaConfederazione ----~·-•··· · JiJ àclunato a Genova, mentre Jtiar,io sc1·iv1mdo, il Consiglio Generale della Confederazione del Lavo– ro. Sm,ehb~-inutile ti1•ai·e·,qli orÒséopi, giacchè, quando qnesto fascicolo giungerà ai nostri lettori, le deliberazioni di Genovl'Isqi-anno già note. Vogliamo soltanto qui esp1·i-, mere ttn augurio -e' anlicip~re alcune osservazioni, che potremo svolgere, se ne sal'à il caso, più ampiamente a · Cong,·esso chiuso. · L'a'lfgm·io è che l'atteggia1;1ento de_l Comitato diret• tivo ,della Confederazione abbia a Genov~ la prevalenza .. Non è l'amore per la 1.wstra tesi di f1·azione che ci guida : è la preoccitpazione pei· le s1i?·ti immediate e remote del proleta,.iato, pe1· la pos,çibilità che esso continui a lottal'e · pe·r la sua difesa e ascensione con foi·ze'imite ed efficienti 1 s nl terreno di classe, e cioè con fini di emancipazione integrale.· Noi pahe9giamo per la continuazione dell'alleanza · /i·a Pa,.tito e Confederazi,:me·. ·Quello poteva avere una po.~sibilità e ima l'aa,ione prop1·ia di esistenza. e di aziune, fi11clièaveva per còmpito principale la elaborazione e la propaganda di una dott?-i11a.l',Ja oggi vuole es.~ere -• e non pttò. non es·sere - ima forza,· sopra tutto, di ·realiz– zazione, cioè di ti-aduzione in atto del pensiero elaborato e propagato.; e per noi, che della storia non abbiamo ima· concezione carlyliana, è chiaro che la 1·isponden?a del Pm·tito al suo compito attuale è' in fnnzione del numero, clella coscienza, della compa,ttezza disciplinata delle massé che seyuono il i;ito insetJname1it9 dottrinale e il suo •1~ie- Btbl-iotéca Gino Sia co todo .d'azione. Noi non 1·i1tsciamo anzi a renderci èonto come possa esservi f1·a gli organizzatori Ie pur ve n'è più d'ww, og,qi), chi, volendo conciliai·e la tesi massimali~ta che essi appoggiano, evidentemente senza convinzione, in seno al .Partito, Il le esigenze, contingenti ma i1~perfose, con te quali si tl'qvano alle prese, ogni giorno, nella loi·o azione di Sèg1·eta1•idi Leghe, di Oamere del Lavoro, di Federazioni sindacali, p1·opong_ano la rottura dell'alleanza, • cioè la separazione del binomio che da 11fazzini in poi pai·eva ormai noi,ma indè1·ogal)ile 1f ogni movimento di masse: e pe1·ciò imagi11,ano im · pensiero che 1·esticampato nel vztoto cli una ine1·te contemplazione, im'azione che p1·oceda sen/l!anessuna guida e litce di pe~siero. - Tuttavia noi giudicheremmo meno g1·ave, per l'avve– nire de,l proletcwiato, questa sepa1·azic,·ne Ila quale potreb~e essere puramente temporanea), che non im mittapiento di rotta nèll'attività confedemle e l'asse1·-vimentodi questa alle esigenze di iiria frazione, la quale par~ abbia bisogno di soffocai·e ogni possibilità d'azione, perchè l'azione 1ion sia una qnotidiana sconfessione e negazione del. pen.siero clie e,çsa si sfo1·za di affermare con- monotona 1·ipetizione • di parole. Si~mo, senza dubbio, nel momento più grave che la vita della Confederazione abbia maj · atfrave1·safo. Essere o non essere. Ma esse1·epe1· ·essasignifica operare, e cioè compiere. aÌiione.di d,ifesa, di p1·opulsione, di coi'i– quista. La dotfrina è pér e~sa la g_uida che 1·ischiara la via, ò il ter"J,ine ultimo verso cibi l!_'affisa lo sguqi·do pei· ave1·e1tna bussola 01'ientat1•ice.Ma il suo còmpito speci• fipo è camminare gio1·no pe1· giorno,. m;oveJ7do · itn passo avanti l'altro, respingendo le forze avverse che tentan/• di arresta1·e il cammino, scruta1ido il te1·reno pe1, cono- . scere e para1·e i pericoli e lP.insidie, allo11tanando tutte le /01·ze dwiatrici, fugando le incertezze,. f1·enando le im– pazienze. E m1toversi, muoversi, e _n;.,i ferm0.rsi mài: m'eno che mai sba1'1·a1·e volontariamrnte il éammino, ele– vando l'ostacolo di una pregiudiziale,, diefro citi si voglia obbligar l'esercito a piètiner sur plaee, e proprio mentre. cadono più frequenti e violenti i colpii àvversarf. Rendei· _sorda l'organizzazione alle voci dei _biso'gni • i~m diati ( la citi forza di p1:opulsione essa deve inca1ia- . lare -versoobiettfvi larghi, 01·ganicam~nte v,eduti e intesi, ma non può respingere e paralizzm•e), ponendole, agli O· recchi i suggélli di ce;·a di '.ima pre,qiudiziaÙ, · significa disconosce1·eil suo èòmpito specifico, . vuotarla di conte– nuto, privarla di ogni forza d'attrazione. Le masse c-v,i si , dirà che ogni lenimento d6l lÒ1:o · dolore, ag1ii efficace difesa imm_ediata del_loro. inle1·esse; della stessa vita loro è impossibilé, perchè rtchiederebbe itn allonta1zamento da U'Tla linea 1·i:1iddtracr,iata al tavolino, o ce1·che1·annoin– un incomposto dispenito movimento il mezzo miracolo.w della loro libernzioné, off;·endo (e ve ne sono già i ,egni nella ripet-µ,ta invocazione allo sciope1·0generale) gradita occasione allo sfogo d·ella più cinica libidine 1·eazionaria; o si li,ispe1·à,eran/1.0 in, mia i.~olataricerca det loro torna– conto personnle, for11ando - sia p1we per breve tempo - in u110,11tatodi disorganizzazione che li 1·ifà mancipii della boria e dell'egofatico sfruttame11to padronale, ma disai·ma, pe1· ciò stesso, la piolenza omicida dell'assalto; oppw·e si lasceranno attrarre attorno alle bandie7:ebianche o tricolorate d.alla promessa di una più efficace dife11a. Il pèricolo è grave. Se l'i11t1·a11sigenza fosi;~vittoriosa, essa vedrebbe subito, sotto il Campidoglio che crederebbe d;aver cohquistato, aprirsi Za · voragine pawPosa della Rupe Ta;pea. E senia nèssunti possibilita di evitarla, fuorché negando nell'az/one il proprio pensiero, cioè con– tinuaiido la via che oggi ad<!,itanoi dil'igenti, •ma Se?1U1 · since>·ità e senza fede. . _ Augu1·iamo con ogni, forza che q11esfonon sia .. - , fa, V1cro-, · /

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