Critica Sociale - anno XXXII - n.11 - 1-15 giugno 1922

164 - CRITICA SOCIALE Orn,· contro questo poco dignitoso escamotage, vo– gliamo qui ricouferrnarJl ciò che solennemente ha detto gii1, nell'adunanza del Gruppo pttrlamentare sociaqsta, chi poteva con la maggiore autorità smentire la sciocca e insidio$a diceria, il compagno D'Aragona: a costituire il Partito ùel Lavoro nessuno dei socialisti responsabili si è adoperato nè ha pensat,o mai; nesmno ha aperto l'orecchio agli allettamenti cli una vera o presunta Ci..-ce democratica. ,,ol proposito cli appiattire iu un anodi no labul'ismo un movimento proletario che da oltre tren– t'anni si -è inalzato ad una chiarn coscienza di classe. Gli.avvonimenti stessi ùi questi ultimi gio1\ui, che ~embrano dar ragione al sospetto, sono - a· chi gul\rd i un po' iu fondo - 1rna r~prova dell11; sua infondater.za. L'ordine del giorno Zirardini e l'atteggiamento che su di esso ha assunto la maggioranza del gruppo parlamen– tare, non t:he esprimere on' p1:ogramma di .operaismo corporativista, interpreta anzi lo sforzo di impedire che l'azione del proletariato devii dalla linea classista che lrn seguita sin qµi. Solo coloro che tra sè e la roultà hanno posto il denso velo di pregiudiziali e di precon– cetti o le opache pareti di via del Seminario, possono in– fatti non accorgersi del pericolo eh~ m:naccia il movi– mento proletari,) . .Non. c'è soltanto il danno delle peì·• cosse e degli assassinì, degli incendi e delle devastazioni, delle rid11zioni cli sajari e dell'abolizionè. degli uffici di collocamento, .dei boicotaggi dei sindacati rossi e della disoccupazione; c'è anche lo sbandamento, già larga– mentè. avveratosi nel-Ferrarese, iniziato già da tempo nel Mantovano, nel Bolognese~ nel Modenese, in Lomel– lina e altrove: 'giac~hè- lavoratori la cui coscienza di' classe era appe11a in via di formazione e che nel s:nda– càto cercavano e cercano solo l'appagamento di imme– diati interessi, non solo non hanno la virtù di resistere, a· costo di sacritizi e d~ martiri, alla violenza nemica, ma sono pronti a correre là donde si 11ffacci la speranza ·di pronto vantaggio, senza gu9,rdare a q'\ale condizione sia conseguito, senza saper intendere Il q'ual •prezzo do· vrà esser pagato domani. ' Sì, è veÌ·o, penseranno poi gli avvenimenti ad aprire gli occhi e a mostrare che fu tutto un inganno.· Ma il movimento operaio non può permettex:si il lusso di of– frire iI corpus vile per qnesti periodici esperimenti, i quali fanno perdere anni di tempo~ e ,non sempre val 0 gono, o almenò valgono sempre poco, come lezioni per l'avvenire: E noi non possiamo lasciare che in quelle regioni d'!talia dove si preparavano le condizioni' per. u::ia progrediente industrializzazione dell' agricoltura (senza la quale il soci_alismo non potrà mai, nel nostro Paese, accostarsi a divenire realtà), la speculazione pt>li– tica e affaristic11 dei proprietari e ]'-egoismo individuali– stico di molti lavoratori della terra cospirino a creare quel frazionamento della terra e delle colture, il qnafe renderà impossibile, pe1·'Zrmgum aevi spati;im, la ripresa, dell'accennato processo di indust:rializzazione. ' Ora appunto per evitare l'iniziato sbandamento di forze, e la creazione artificiosa di una perniciosa situa– zione néll'economia agraria delle plaghe più ricche e più ross_e d'lt\'-lia, appunto per questo occorre ch,e il Partito riprenda al più presto la sua efficienza. A _questo mira l'ordine del gi_orno di Zirardini, la cui attuazione non significa disgregazione delle forze proletarie o abbandono della politica. rli classe del 'Prole– tariato; significa, anzi, sforzo di mantener coesion,i nelle forze proletarie, sulle direttive di una politica loro per la 9.uale si cerca o si accetta l'appoggio di for~e tempo- 1·aneamente interessate a raggiungere gli stessi fini im– mediati a cui aspira in questo momento il proletariato, Il tatto è che il primo sin tornò di un effettivo sf~rzo di BibliotecaGino Bianeo valorizzazione delle. forze parlamentari socialiste sembra affrettare la' disgregazioHo di quell'inorganico e amorfo conglom·erato che ave,va nome di democrazia, e determi– nare avvicinamenti di frazi~ni aventi nomi diversi, ma intima concordia di spiriti e di programmi reazionari Ohi nou-si balocchi con le frasi della tmica 1rlassa borghese rea– zionaria, e non si chiuda nel cerchio di formule che impe– discouo di vedere le differenze e i contrasti di interessi e di spirito fra industriali e.d ngrnrì; fra le esigenze di un~ 'p1:odnzione cht'l .vi ve ili misure protettive '3 di utia ' produzione che ha bis·,gno dell1t "libertà' del mercato (grèttameute nazionalistica la prima, internazionalistica -;- notl per posticce e mentite ìdeologie, ma per profonda e siòcera suggestione di interessi - la seconda); chi fac(,ia invece lo sforzo 1ler intendere l'intima edseozn ' del fascismo e per vedere che, e .perchè, da un estremo opposto, ma con impeto non minore, esso miri\ a disco– noscere e scuotere l'autorità giudizia·ria delh Stnto comt> il moto bolscevizzante del 1919-20: costui non tro,erà da stupirsi come sia possibile, un fenomeno di temporanea collaborazione, e come esso possa compiersi se.nza im– porre alc~n nbbandono della politica classista del pi·ole– tariato. ., . Collaborazioi:e t:he. non ìmpliclt andata al potere , (non necessarin nè opportuna - secondo il• parere perso– nale di chi seri ..-e·- in questo momento), ma non l'e• scinde; collabovdzione che non è dedizione,. ma è, ·anzi, .proposito di vigihnza e d'oziane secondo UD criterio ben definito e dietro un proposito ben chiaro; che presuppone e impone, pertanto, un programma, cioè una ,formula-– zione netta di fini immediati e ben circoscritti da rag; gim;igere, in materia di poli,tica interna (cessazione delle violènze, disarmo delle milizie p1·ivate), di politica estera (pace definitiva con la Jugoslavia, ·revisione del trattato di VersaillAs, riconoscimento del Governo dei Sovieti ·, di· politica economica (éompilazione e inizio d.'sttna– zione di un pian.o o'rganico di lavori pubblici produttivi, trattati di commercio secondo criteri liberistici i etc., etc. · Qu~sta è azione ili difesa del prolétariato,. n9n de– viazione nè tradimento. Purchè non sia, tarpi ! Anrnra a propoiito. ~i una minauia d'emuliio -------- .... ,-------- li breve commento, che noi abbiamo pubblicato nel– l'ultimo numero, alla deliberazione ~ella Direziorie del Partito sul caso del compagno Alessandri, ci ha proc.u– rato da q nest'ultimo nna let-ten diretta a chiarire un punto della '1,elibera da noi pre&a'.in esame. La. Direzione· del Partito aveva r-icordato, nel suo ~rdine clt>lgjo1:no; che lo stesso Alessandri aveva, in altri tempi, sostenuto e ·prop·osto, per casi"analoghi al suo, quel divielo di col– laborazione ai. giornali borghesi, che ora ostentava di violare con la pubblicazioné di articoli di critica all 'azio.ne politica del Partito. Noi, prendendo a commentare il de– .liberato, premettevamo che, ammessa pure la verità della circostanz·a ih esso richiamata, n6n .per questo ne 'Venivi,. menomamente cambiata la ~ostanza della questione. L' Alessandri de&idera invece di ricordare che quella norma da lui altra vo!ta proposta non ha nulla a che vetlere con la proce~ura seguita ora contro di ,lui, • Con la mia mozione sulla incompatibilità ecc. ecc. - egli dice - intendevo stabilire una norma ·politica, e Ja proposi da galantuomo, ,Perch_è da galai:i~uomini fosse applicata; ossia d'et'.taba ed applicata. s_econdo' pvecisi cri,

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