Critica Sociale - anno XXXII - n.11 - 1-15 giugno 1922

. . ORITl(JA SOCIALE 163 zione del Partito, di. un così tenace attaccame~to all'al– laanza, che• fo~se di questo solo.si potre'bbe rimprovei-ai;li: di avere, con la loro rassegnazione, rafforzato un metodo di un. provincialismo crudele e pacchiane che n_ega.tu~ti:.i da~i più ~icÙri della esperienz~ sto– r1c_a1t~hana. E un rito:no oscuro, gravido di emmm1, che la luee festiva dell1:1ovazioni uffi– ciali rion basta a illuminare nè · a consol are nel cuore di cotesti- nomini, se sono retti e con.sa' -, · d'azione che essi pure ritimgono deleteriò agli interessi pevofi. · CLAUDIO TREVES. ·Purchè non ' ,. ·t d.,, sia ar 1 .• _Discorrendo di Partito del· ,Lavoro e di·collaborazione · --------ffff------'---- 'Nel suo discorso di Primo Maggio i!:'nostrci direttore, parlando di intransigenza e di collaborazione, dopo aver affermato che la necessità di collabora-zione (o piuttosto, come egli dicev~, di lotta migliore) si impone oggi in modo perentorio e irrecusabile, come imperiosa neces,sità di difesa e di vita, cosi con tinuaya (togliamo d,al' reso- . conto _stenografico ~be pubblicammo nel nume.ro passato):.· d'èl Proletariato-. . '· ·, E invece nell'Avanti! del 23 maggio, 'sotte il titolo . Ve1·soil Partito del lavm·o?, ·si getta l'àllarme contro il tentativo di riconfo~re iJ movimento p-roletario ~l blu– sismo e all'opePaismo, distruggen_do · cinquanè'anni· di e– du'-ca,zione e di critica socialis,ta, facendo risorgere..:.. per le percosse del ,bastone fascista - quel • ca vàllottismo • che il nostro Partito cominciò a c9mbattere nel 1886 e •vinse nel 1892. •·La situazione che impose iu a'itri t~mpi la• ·alleanza ~ei partiti popolari • - e fu la sai vezza - si riproduce lll altr~ forma, Il?-& aualoga nella sostanza, e non vi si sfugge. Tutto sta che non sia troppo tardi. Fra un an_no, L'articolo è ip.sidiosamente vago e _g~neric9 nelle sue allusioni e pieno di sottintesi; se la prende sopra– tutto con la democrazia che·· fa l'occhio di_triglia al mo– vimento operai,o -per farlo succubo della sua'tisica forza ·e strumento delle s.ue voglie e speculazioni politiche;,mi accenna anche, oscuramente, che c'è una parte socialista· f.ra coloro ch·e .accarezzano la costituzione di ques.to Par– tito del Lavo1·0 e lascia supporre che ci siano già trat– tative' a~viate,' ·le quali occorra troncare e mandare a vuoto con una concorde azione di tutti· coloro· i quali - vogliono es"Ser-fedeli alle direttive classiste del Partito. -o fra sei mesi, voi avrete il , Partito del La'v,oro • - che affiora e fa capolino da tutte· le' -parti -'- un partito ano– dino, _corporativo, piccolo borghese, asocialista .o antiso- . cialista li due termini si equivalgono); e la Confedera– zione generale del Lavoro divisa, o dissolta, e avulsa dal Socialismo, a cui si è fil\ qui accompagnata; e il Partito · socialista, un nucleo di capitani senza militi, una setta senza seguito ... -• Salviamo il. Socialismo; ·salviamo, fin che siamo-in' . tem•po, l'organizzazione e il Partito•. . . E' chiaro anche alla intelligenza meno perspicace ch11il Partito del Lavoro è qui prospettato, non come . un desiderio o ·un programma da attuare, ma come un traviamento dalle 1idealita" e dai metodi del nostro Par– tito, come un' pericolo da scongiurare con tutte le forze; e .appunto per evitare che le masse la-voratrici, non sen· tendosi tutelate q.à un'azione -vigile e fattiva del Partito socialista,,possano rifugiarsi in questa nuova combina-' zipne a·nodina di forze non guidate da alcu~a a"irettiva politica, il nostrp D'irettore scongiurava la ;I)irezipne del Partito a non incaponirsi a seguire uh indirizzo d'azionè che è' fuori della realtà, perchè è incapace a provvedere alle esigenze imperiose di quesba triste ora. Anche i dirigenti dfllla Confederazione Generale del Lavoro - i quali parlano da più mesi, nei convegni e · sulle éolonne di Battaglie sindacali, un linguaggio franco, senza fronzoli e- senza atten!lazioni, '- tpur •esprimendo il loro aperto dissenso dalla_ ·indifferente inerzia con la quale la Diriizione det Partito assiste alla violenza ~be is'abbatte, in 'tante pi;ovincie, su tutte le organizzazioni - poli~içhe, sindacali, cooperative, 'mutue - del Prole– tariato, e ne determina la dispersione ò la distruzione, e pur ripetendo che chi ha la responsabilità della tutela degli interessi immediati non può adattarsi indefinita– mente a questa resis.tenza paHsiya, la quale è costretta, in sost_anza, ad attendere che -la lotta abbia termine quando i_nemici non ,avra:rno più nulla da abbAttere per– chè tutto avranno ·ormai abbattuto; - anche i dirigenti della Confedeuazione del Lavoro non hanno mai accen– n1<to all'idea di ~oler creare alcuna scissioµe delle forze proleba:rie e dent1nzia.r e·l'alleanza· che li lega al P_artÙo socialiata 1 per ascoltare_ i richiami "di gente ,che vorrebbe • trarre l'azione del prolet11riat_? foori del, binario della · lotta ·di classse. Essi ha!!no anzi dato prova, in episodi recenti, di fronte alla fredda intransige,nza della Dire• tioteca· GfJ:10:Biatìco E infatti, negli articoli di qualche settimanale, l 'ombrà prende una sofidita corporea che non aveva nell'articolo dell'Avanti! Il compiacente-Consiglio generale della se– zione milanese si affretta non soltanto a deprèca1·e con tutte le sue forze la formazione_di un Partito d~l l,a~Òro, ma a scongiurare la Direzione del Partito • a intervenire energicamente contro i disgregatori q.el Partito sociali-• sta ital~ano •. Così la pallottola di neve è lanciata giù pe~ la china e diviene, nel cammino; v.alan,ga. Giacchè nelle sezioni di J?rov~nci3;non sorge· n~ppu~ l'ombra _del duòbio che i dirigenti della sezione di Milano, della mag– giore sezione d'Italia - nella città dove. si pùbblica:1-'A, vanti!, dove è· la sede della ;confederazione del Lavoro, . dove a,bitan9 parecèhi deputati e qual'c"he II).embro deÙa Dire~ione del Partito - possano dir cosa non vera, o per . .insuffìciente informazi,me, o pèr- legger'ezza di giudizio, o per speculazione settaria.' E allora· è il turbamento dello spirito "d~i compagni più semplici•~ più puri, più, fedelmente attaccati alla tradizione e all'unità del Par-· tito, e l',msiosa invocazione P,!lrchè'lo scisma •~iaevitato dalla mano ferma della: Direzione, -rhe non a:bbia timore di colpire gli scismr.tici. Il colpo e così riuscito.a rii.era– viglia .... N~n, intendiamoci bene, che si sia _avuto l'intl)nto, nè di creare scioccamente un inutile allarme, nè di pro-_ v:ocare un invito alla •epurazione•· No. Ma mentre d'o– gni parte iÌ proletariato; che si sente abbandonato a· ·se stesso, privo di tutela contro l'assalto· di crudèli ne– mici, si domand_a e- domanda _checosa faccia la Pirez.ionu del Partito per evitare tanta jattura, e questa non può presentare aitra •pezzfi giustific11,tiya, della propria. at– t~vità che pubblicar!'),, in Comunismo, gli inno"cui ordini del giorno votati e l'elenc9 delle lettere spedite mese per. mese; ecco che inventa, un magnifico diversivo ~ trova modo di far credere che, ae non appare pubblica– .roente il risultato della sua azione, es~11, vigila però, con occhio dempFe ,sbarrato, per impedire che insidie esterne ed interne attentin·o all'unità delle forze proletarie; che se non pùò oggi' ill)pedire la violenza ,e disperdere le forze dei nemici, essa custodi~ce però quell'arnià dell'u– nità ~atei;ia'le e spirituale con çut il prolP.tariato potrà ;resis_tere e' l'ipreudere, domani, la via faticosa e gloriosa della sua ascensione. .,

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