Critica Sociale - anno XXXII - n. 7 - 1-15 aprile 1922

' \ 102 . ·cRl'I'ICA SOCIALE Esaminiamo perciò senz'altro quali fattori s6no in g1uoco p.er accelerare la. convivenza pacifica, uno ac– canto all'altro, ·dei due mondi, il capitB.listico ed il so– cialista. · Tali ,fattori sono tre. Il .primo è qursto, che gli ultimi tempi sono bastati per fare cadere iU: .un campo· é nell'altro ogni eccessivo timore e speranza. (L'iden– tioo. cosa accadd.i aI11::hè fra· Oattolicismo e Pi;otestan– tesimo. Ma ci volle molt.o pH1 te·mpo). Oggi. gli Stati capitalisti non sperano più di fare crollare la « follia bolscevica» finanziando, senza lesinare, le .imprese di audaci capitani di -ventura e mantenendo contro, la Russia l'arma taglientissima del blocco.. D'aL[ra parte es'si non tremano pii'.1 all'idea che il Bolsdevismo, facendo leva sul socialismo d'Occidente', riesca a far_saHare anche altrove l'impalcatura borghesi\ pella società. M·utatis mutandis, l'istessa cosa si ve– rifica anche da parte del• Bolscevismo. · Qùesti da un . lato si ·sente oramai al sicuro dalle imprese controri– _vo,luz,.ionarie alimentate dall'Intesa, e dall'altro sì è messo definitivamente il cuore in pace per quel che 1·iguarda la sosvirata « Rivoluzione mondiale». . L'infelice fine rlell'impresa di Wrangel e la falli-' tissima invasione ·bolscevica della Pcilonia furono le pietre miliari della evoluzione degli spiriti. dell'una e dell'.altra parte. (1) . Il secondo fattore· è•il bisogr;o urge-nte, che diversi Stati cap,it_alistici hanuo, di riprendere al pii'.1presto i commerci• con_la Russia. Oiò va detto in pri'm" luogo dell'Inghilterra, .coi suoi milioni di disoc•cùpat.i, alla quale rion solta1ito importa di riprendere èssa stessa tali commerci,. ma -importa anche ']i r.iprenda l'a Gl;lr– .mania, per ~eviarne alquanto verso altri nuovi sbocchi l'esuberante 'attività esportatrice. Ma an'che l'Italia, gli ,Stati· Uniti, la Gei:mania, la Cecoslov~cchia, per tacere di. altri Paesi minori, ·auspicano vivamente il ritorno della umanità moscovita nel cerchio dell'eco- uom.ia -m~ndial~. , · . Dal canto suo la Russia, sitihonda -di capitali e di materiale tecnico, naturalmente non desidérer~bbe di meglio. · · · ' Il terzo fattore è essenzialmente politico. Vi sono oggi due -Stati ,ài qua]j sarebbe assai comodo a~ere per alleata ufiìoiale o nascosta la nuova Russia nel– •l'aggròvigliato giuoco delle competizioni int~rn~zio– nali: (Infatti, per merito _anche della s·ua poderosa « armata rossa», la Russia è• ridivenuta pian piano · un fattore politico tuWaltro che disprezzabile). Que– sti due Stati sono .la Francia e l'America.· La prima ne ha bisogno contro la futùra risorta Germa'.nia e .un ·pochino, perchè rio?, contro l'Inghilterra, ainica sì, ma un po' pesante ed, ahimi,, - terribilmente· egoist.a. La second,a, cioè l'America, ne ha bisogno con.t.ro 11 Giappone, il quale,: da quando non soffoca pi~ nella stretta dei due colossi ,Russia e America manifesta . ' . , . una troppo fervida e tracotante fiducia nelle proprie·. forze, nei .rispetti specialmente di Washingtc,n. · Questo, cioè la pace fra il nuovo mondo socialista .e il vecchiç, mondo capitalistico,· sottq la spinta dei tre fattori ora descritti, è dunque il significato 1;1torico della Conferenza di Gènova~ La quale perciò, e _per· tale ri- (1) Che ooea. avverrà. in seguito? Non è fn~ile preveder!o. Vi sono ' d1,1e preoe_Je_ntl eto_rici rigna~dan~.i situazioni h.tialoghe, xn_a <·be poi'~ tH._n_o A. dei r1snlta.t1 cc:,n,tr~dd1ttor11. Uno è l'esempio già. citato della. , ~1form~ e dE:l C~tt?hc,smo_. Ora. 0 1v:nuno sa !)Ome i Paesi c attolici _s111in~ nm~st1 ta~1 tino. al giorno d oggi. Il Protestantesimo rima.DA confinato 1~ q,ue1 P!"es1 1 che furono la. sua conquist,t. dei primi giorni. ~l aontc-a.no_ 11 regime padameQtara e costituzionale, il quale verso 11 18~0 er& ri stretto alla ~ola In~hi~t~rra. e Fra.noia:, un cinquan• teqn10 dopo ave.va ~01>;qn1_st~to t~tt1 1 Paesi a re~imeassolutistir:-o, n~nostante 1 tutti ~ li ~forzi d1 9-u~1 Gove~ni·_per dif~nd.ersl dalJa pP.ste 1 1ber al e, E ·pro})~10 11 caso ~ 1 dire,: Chi v1vrà., ve_di·a ! BibHoteca _GinoBianco • I spetto, trascende di gran lunga l'i111port-anzadell~ stesso Areop~go di Versailles, il qualè, in defìnitiv11, non fece. che spostare per la centesima volta un po' di quà e nn po' di là i segni confinali de.i tormentat.i Stati di c1uestatormentatissimn carta geografica eurbpea. Innocuo giuoco di fanciulli sulle sabbie ;marin(:1 1 che il capriccio dell'onda rovescia e cancella nel volgeie breve di un mezzo giro di sole: ' FRAN2 Wn:1ss. Discorsi filo - teutonici (Nell' imminenza dellà Conferenza diGenova) A ch'i gùardi di lontano, la Francia. pare oggi..u– na accolt.a di gente tutta invasata .di spirito sèi'ovinista e -imperialista, che non vede altra grandezza che la· propria, e si considera investita del· diritto di dettar leg.;;e e imporre la s·ua norma a tutti i popoli, almfno a quelli che abitano l'Europa e le altre terre attorno al Mediterraneo. E invece, come notava anehe G. Salvemini, P,oohe •settimane addie'tro, ip. up. articolo sul .Secolo, sono anche là spiriti liberi, capaci . di vedere e di pesare con esattezza la reà·ltà' pazionale e internazionale, n,a- · g~ndo contro le follie na:r.ionalistiche dei, loro concitta- dini. ' . Da uno di costoro, spirito· fine di artistà e di pensatore - il cui a11tisciovinismo si 'direbbe ·esaspe– ratq, fino all'eccesso, dallo sforzo, Ìnnne,mente 'durato pe,\'lunghi ann~, di far !·insavire i pt'oprii connaziona)i - noi ricl'):viamo ,lo· scritto che segue. El lo ospitiamo, non p.er fomehtare eve_11tualicorrent.i misogalliche,· ma per dimost.rare, anzi, che in ogni terra c'è chi sa e.levarsi sopra gli errori e ifl ,gréttezze della sua· gente e fissare · la, luce dei vero COI] occhio non. ottenebrato da torbide ingoTdigie e ambiz!oni di dominio., ,'LA 0. 8. Nei suoi " Documents litteraires,,, Emilio Zola no'tava, or sono 50 anni, che i giornalisti. parigini. spendono molto ingegno per scrivere -com,e·dei per– fetti in~becilli,. nell'intento di piacere ai: lorò lettori. Nei giornali odierni a.gra'nde tiratura; la fatuità, ché incanta il francese, e lo sciocco e pu·erile' ''.im~ l:ìottimento di crani ,,, ·di ·cui esso si aliment11, colano così · naturalmente e con t_ale abbondanza, da far pensare che si •è effettuato' un. progresso, e . che ormai. I' econ-0mia di ogni s,pecie di ingegno mette al ·medesimo liv.elio intellettuale giornalisti e lettori. . ; . , Tuttavia, dopo la vittoria militare delle ventidue· uazioni ·coalizzate contro la Germania, vittoria èhe per il.Francese è la sua vittoria personale escfusiva, il trionfo della sua scienza militare · e la testiìno– njanza della superiorit_à dei suoi u0mini di guerra sui generali qlleati o nemici- 'oggtdl, nella grande stampa, nell'opinione, pubblica, in Parlamento, in • fatto di scemenza, via, francament!! .... si esagera,! Sotto il peso cii difficoltà fi.nanziarie minacciose· e_ogni giorno aùmentate dalla ignoranza; da( rag– giro, dallo sperpero;, dalla burocrazia, dal militari– smo, lo spi_rito,così superficiale della riazior.é- fran-· cese e dei suoi interpretf, incapace 'di discernere le verità astratte che determinano l'ineluttabife con– catenazione dei_ fatti, si _è ipnotizzato, da sette· an-ni, sopr~ l'9ro della GerJl!ania'.

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