Critica Sociale - anno XXXII - n. 6 - 16-31 marzo 1922

orurrrnA.'. sc;,ò!4LE Borghesia; Stato e Fascismo --~--, ----,ff------ c~so questo il fenomeno· a cui ora assistiamo? Non é'è· uho· Stato che inutilmente si· sforza di f~r valere i~ sua àuto1ità e di. raccogliere i 11 un' azio.ne unitaria e organica la difesa dei vari \~ruppi che esso rappresenta, . Stando alle notizie datedall'Avant-i !, la-d.iscussione di ricòsti_tuire e difendere un ordine che si era dissolto fatta dalla Direzione dPl Pàrtito,. nella sua aduna'nz~ di e che fo1·ze dive1se gli contrastano di- ricomporre? q11estigiorni, into{·no allà situazione·p,olitic~ interna, alfa . Il fascismo infatti, se .è .un ·movimento manifesta- t · 1 · 1 d b mente rrazionàrio, 0011 è p!3rÒun.a forza che -tenda al- ta -tica par amentare, a _i attit.o delle tendenze, non · b f: f • . l'ordine, per lo meno all'ordine di c,ui io Stato, bor- pare a• bia atto ' are alcun passo innanzi verso la so- ' 1 · ,, 1 h , ' ghese è espressione _e custode. tJ.n· compagno, .nhe ha. uzrone ne a c iarifìcazione del -problema da cui è as- sillata 'la vita del nostro P~rtito e delle organizzazioni. sguard~ ·molto sottile e sa maneggiare collie pochi il sindaC'ali e coo.perative. . bisturi marxista e non è -affatto ossessionato· da preoc- , • La Direzione noh ·ha potuto disconoscere la esi- cupazioni possibilistiche e c0llaborazionistiche•, mi e- t d 1 bl , • , . - sprimeva il dubbio., pochi giorni addietro,.· se il. movi-• s enza e. pro ema ·ne la sua urgenza e gravità; ma h mento ·-fascisi a non s_iaper caso, oltrechè aiitiproletario non . a saputo· '.l.ndar· oltre,. Ha· n6gato .che i rimedi · d Il C fi (specialmente contro i-I pro_letariHto,'dei campi), ari°èhe proposti a a on ederazione del L_avoro e propugnati d d 1 G . antiborghri:e, cioè centro l'assetf:o ~apitalistino delh a u.na parte e ruppo , .parlamento.re , e· parzialmentè • . t produzione 'e dello· Stato, inconsapevolmente i-ivolto a attuati, per iniziativa locale, col Pa'tto di Cremona, risuscitare una organiz:.mzione localistica della proclu- po~sano avere qualsiasi effica~ia beneficia; ma I)On ha · zion_e e del potere politico, come nella forma feudale saputo da.re, per'suo ·conto, -nessuna indicazione di altri · • · · che· è la sola èon ct1i la ptonrietà f_onòiaria J)Ossa.spe- rime~ .. N0n c'è che conti1;mare a,restàre·al ·posto., .r:: battendo sulla terra i .piedi cadenzatamente, iùent.te, .,ra1; di 'signoreggiare _lavita economica e politica, di cui l . 1 • l'apce,ntramen<to 'Htatale dà. I'inconfrastata signoria al' g r a tn battono; senza· è.adenza, colpi.di « mangan"illo » - ' capilali!;m10 industriale. · s4lle ~palle e sulle teste• di contad.1ni •e'di_ ◊_rganiz -zato.ri. Questa dAsolante conciusione· del dibattito svoltosi in seno alla Direzione del Partito, attesta, fosiemÈ, cori un bjzan-tino attaccamento alle for:mtile, ùna intrinseca. inettitudine 1 a comprendere Ja · res1,1t.à· quale ~oncreta– mente si svolgé .intoi·no. a noi: e questa ·e queJ.losono forse una medesima cosa. . j '_ . Il fascismo ·r, certo, u_n fonome110, di• itea1,i;ione; ma perchè in provincia cli Rovigp e di Crémoria. è tant,o più invàdente ·e· ;iolento che· JJon··in ,quelle,, pqniamo; di Cuneo .o·d'Ancona?. Perchè è così conta– gioso e fe,roce a M:9dena e a Piaqenza · e 'nor\ riesce . i11v~ce ad attecchire a Legnano e .a Cqmo? pe-rohè tien sott? <il calcagno Bologna e non Miiano e Torino? . Parlare di reazione· bornhese i°:q. genera1~ è porre fra_sè e la i;ealtà u.na formula che impeq.isce di inten– dere e di. vedere. Già fu.· chiarito che il fascismo è fen9men◊ precipt)amente ··agrario, o che 0S~? è - • per lo meno - particolarmente violento·_nelle· zone dove predomina _la proprietà fondiaria. Ha, Ja,Direzione del· Partito, fatto una raccolta prectsa <Ji dati, per vedere H_e la speciale' f?rma dei_ ,contratti agrari vigenti nei, singoli luoghi àia alla lutta un carattere pi.ù o me11.o• aspro,; per veder!! se essa sia· rivolta piuttosto contro l'ùna o contro 1•~Jtra categoria. di . lavoratori dena terr~, contro l'una ,o l'altrà. conq~ista da ess~ compiu- . ta ? Quand◊ si ~eve decidere della tattica da seguire. bisogna •conoscere 'le forze e le posizioni del nemibo; ,gli o~iettivi cui -e.sso miva, i punti contro cui sferra l'assalto più iuìpetuoso. · ,_ · '. Ancorà: si dice cbe lo ''Sfato p,rotegg~ i fasciHti;_ con l' impu;1ità o con . 1\1ppoggio; e si dice ·cosa, in .. gran parte v'er,a. Ma quanta P\l'rte di ,questa pro'tezioné , è appoggio vol.011'.:ar~o e quanta pà,tte è toller.anza' coatta? . Il 'Governo- è, - ~ vero.--: espressione di' interei;si di classe ; ma. 'ess0 .deve spesso, difendere la classe che · rapprest1nta, oltieclj.è-·contro la classe antagonista, ,anche. couti-o le .tendenze e• gli joteressi particolaristici delle singole catego1:ie. di cui quella si compone 'e in cui si scinde; e alcune· volte avviene che ;non ha forza-·suffi- 9ient.e·a tùtelare gli interessi ~,nital'i, general.i, e si lascia sopraffare dalle tendenze :pal'ticola,ristiche, Non ,è p~r . . . ~ ~ tee. -Gino Bianco' ~ ' • \ • ,·,., J~ ._ l i, . Un'indagine accurata'e comparativa. del fenomeno, e delle form.e .del tascismo. dovrebbe pe1·mefrere di ar– rivare a' illuminare rio' ·po' anche questo punto'., ·çertò il. fenomeno di uno Stato che no'n riesce (e non solo in Halia),'a diséiplinare e tener soggiogate le forze dei vari gruppi;· è evidente. A,. tutti coloro che ·nou tengano , gli occhi chiusi per i10n vriiere. E c'è qualche .altFa cosa· ancorn, Lo Stato. tollera che siano sciolte -con violenza le Leghe, distrutte le Cooper~tive; ma no~ si. pn'ò .dir!,/_ohe·teriga una politica sistematicamente di– i:etta contro le Leghe e le Cooperative. E' sintomatico, ad ès,, che qui ,a Milano, mentre si negava al Corriune il prestito di 16~ milioni per· pagare tutti i s:µoi cre– di tori, si sia concrnso un prestito mipore di 12 ·milioni' per pagare, le Coopei:ati've; e a:-iche in altri casi le Cooper~tiv·e hanno ricevuto quell'appoggio di cui '.i se1:– vigi da esse 'resi all'ecòn.omia nazionale le 1'endeva1Jo· dbl 1:esto più che degne. ,E negli' sci?peri e,nelle altre , forme di loUe fra proletariato e borghesia npn sempre i J!)Oteridello Stato ·si sono pos,ti passivamente al ser– vizio del padronato, il quale h'a, .anzi, per questo in più, cas·i rifiutato, o cer.<'atòdi rifiutare, l'intervento d~I G,;verno nella soluzione d1'lle vertenze con ·gli operai. Da_l che n:on si .vu61 mica concludere che lo Stato si11-1nosso.da qualche benevolenza verso i lavoratori e · le loro istituzìoni e aspirazioni ; ma pare di poter de- , sumere cbe lo Stato è costretto a tenersi in bilico fra lo oppo>ite forze ed è ·,::ostretto a c_edere. un po' ane une e un po' t:ille altre e a sorreggere anzi quelle ·che pare -~tian_o· per esser sopi·affatte, per ·uon ess'er sopraf- · fl\tt,o, alla sua volta, ·dall'assoluto prevalere delle altre: in uu~ -_coudizio_n~_imilea ~uella !Il cui si trovò, neUa . lotta fra Cattohc1 e Ugonotti,_ Ìo Stato francese,- nella seconda metà del sec. XVI. · , _, Si noti· infine che questi fenomeni di politica in– terna coinc,idono con un arcigno ra,ccogl'iersi delle sin– g,ole ·economie nazìona·l-i in un. ben trincerafo campo, il cui accesso elevatissime bar,·iere doganali contenO. donò a ogni pt1net,razione• di merci ·forestiere. Anche Luigi Luzzatti raccoglieva alunni siritomatici segni rii \ \ ' t.

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