Critica Sociale - XXXI - n. 23 - 1-15 dicembre 1921

'362 URITiÒA SÒC{Atf nel 1871, cioò col tentativo, limitato, al solo centro ( Parigi), della Comwne, rappre:,e11tante l'affermazione temporanea di un'aspirazione, anzi che il compimento di una conquista durevole. Separate e lontane fra loro di ottant'anni in .trancia, quella conquista e que'.l'a-– ;,pirazione si affermano urnte momentaueamente in Rus– sia. Vero è che Lenin credeva nel 1918 e crede oggi _1Juredi poter proclamare che quel periodo dello svi– lllppo francese uon è stato solo raggiunto, ma anche ~uperato dal tipo di Stato più alto, costituito dalla or– ga1uzzazione dei Soviety." Ma oggi, nell'articolo- di ce– lebrazione del quarto anniversario della ri"voluzione di ottobre, questo ::mperamento, costituito dalla conquista del potere da parte ·della classe proletaria ovunque op– pres,;a - che per la prima volta trasforma «in un chiaro precil:!Oprogramma. pol.1ticol'oscura indetenumata aspi- , razione degli uomini schiavi e sfruttati• e per ciò· apre « un'èra nuova ne!Ja storia del mondo» · sembra apparire, almeno in· parte, anche a Lenin nella sua vera luce. Che non e d'aver sor1Jass11tod'un salto, col trapal:!SOdal teudalislllo alla democrazia proletaria o dma.turii del proietariato, la fase interweaia della de-· mocraz1a borghese e del capitalismo, ma di aver reso pvs~1uile, con l'azione decisa del proletariato, quell'a– uotizioue radicale del feudalismo, che altrimenti non s1 ::;;irebbe compiuta. La lotta prop1·ia del proletariato commc1a ora:_ « questa grande lotta noi abbiamo iuco– mmc1ato... , esseuziale è l'aver incominciàto, l'aver a-· veno e inllwato 1a via>: ma la conquista veramente colllpiuta • molto pit1 rapidamente, più audacemente e _ « p1 ù profouuameute di quanto non fece Ja rivoluzione « rrauceae,. consiste edseuzialmente nell'aver liberato la « H.usl:!iaua t<1tte le tristi sopravvivenze del medioevo, « dalla barbarie, dall'1gnorauza e dalla servitù feudale•. « 11 còmpito immediato imposto alla rivoluzione « russa era un còmpito IJorghese-µemocratico ... Il con– « tenuto borghese democratico della nostra rivoluzione ... « consiste ·es~enz_ialmente nella . liberaz'ione dei rctp– • porti sociali (l'ordine, le istituzioni) dligli avanzi « del medioevo,, dalla schiavitù del feudal-ismo (la « mQnarchia, la forma dello Stato, le gran'di proprietà., « re caste sociali, la servitù della donna, il potere della « Chiesa, l'oppressione delle nazionalità ... ) Noi abbiamo « condotto fino alla fine la rivoluzione borghese de– < mocratica ... noi abbiamo rapidamente e racf,icalmente « liberato la Russia ... dalle principali caratteristiche « del feudali,nno •. Ora quest'azio11e, di « divellere dalle profonde ra– dici i residui del feudalismo>, solo ai bolscevichi po– teva riuscire così pienamente. « I piccolo borghesi de– mocratici per otto mesi discussero e patteggiarono i– nutilmente coi grandi proprietarì fondiarì : noi in poche settimane abbiamo radicalmente libera-to la Russia dalla centenaria servitù 'feudale». I piccolo-borghesi (cadet-ti, menscevichi, socialri– voluzionari) in Russia, come da duecentocinquant'anni i dirigenti delle rivoluzioni democratiche borghesi _in - Europa, • non realizzarono i loro programmi, 'im– pediti dal santo rispetto della proprietà privata. La nostra rivoluzione proletaria .ha spezzato finalment~ questo maledetto rispetto»: ecco la sua fonzione· ne– cessaria. « Il successo della rivoluzione . democratica borghese era un prodottò, derivato dall'azione· princi~ pale rivolta alla rivoluzione proletaria»: in alt'ri ter– mini, come sopra dicevamo, senza l'intervento'di que- 1:1t'azione,che si credeva pi-incipale e che, intendendo di poter procedere alla abolizione di ogni proprietà privata, rovesciava ogni potenza economica e politica preesistente, non si sarebbe _Potuto compiere quello· che . . . Bibliot&caGino B,ancù Lenin chiama il prodoLto derivato, cioè il trapasso · della terra dalla proprietà feudale de~ nobili alla pro- priet.à borghese dei contadini. · Lenin, nel suo discorso, riafferma ancora d'aver raggiunto una vittoria sulla borghesia, che « significa la liberazione dell 'uman:tà dal g'iogo del l!apitale »; ma, senza fer~arci ora a discutere la persistente illusione, · di cui più oltre dovremo discorrere, -:fissiamo ii;itanto questo punto: che è pur viva in lui la coscieµza; che la rivoluzione proletaria è stata strumento necessario della radicale abolizione di tutte 'le soprnvv1ve11ze fwdali. .(Continua). , Rodolfo Mandolfo. · ftntialcoolismo pratico ---•---- Per la viticoltura alimentare e contro l'intossicazione alcoolica, Inserendo nella O~itica Sociale di settemb1·e– ottob1·e dell'anno scoi·so, e poi stralciando e licen– ziando in opuscolo, il p1·ecedente studio di D. LRVI MoRENos, Uon"tro il vino e per· la viticultura(!), augu1·avamo che quella pubblicazione fosse la p1·i– ma di una serie,. nella g_uale tutti gli aspetti del p1·oblema fossero svolti, e spe1·avamo che le idee allo1·a appena sbozzate dal nost'J'ocollaboi-ato1·edi– venissei·o oggetto di eswrhe, di ulte1·i01·i sviluppi, magm·i di c1·itiche e d( censui-e feconde: e t1·ovas– sero sop1·atutto eco di consensi e di dibattiti nelle 01·ganizzazioni dei lavorato1·i, alle quali il tema do– VJ·ebbespecialmente interessare e alle quali parti– colarmente pei·ciò dedicavamo l'opuscolo in pa1·ola. Ma oggi è ançora lo stesso autoi·e che 1·ito1·na sull'argomento, studiandosi di 1·endere semp1·e più p1·atici. i siwi' concetti e più prossimi alla 1·eatiz– zazione·:- c~nfortato in ciò da un'adesione di mas– sirria che quegli spunti di 'idee ·ebbei·oin ·un nucleo di uomini ;valenti, i qitali · costitui1-orio altresì al– l'uopo uno speciale Comitato pa1·lamenta1·e. Pubblicandf) questo 8econdo studio; noi rion ci ' "illudiamo : nè lo stesso Autoi·e ce1·tamente preten– cle - di avei· detto sul tema l'ultima pai·ola; p1·e– i•ediamo anzi le vai·ie difficoltà_ ed obiezioni che a talune delle sue proposte potrebbero muoversi ed opporsi. Ma il nosti-o intento sa1·ebbe appunto di provocare quella discussione;. dalla quale soltanto ogni proposta può 1·iceve1·e, non solo le co1·1·e– zioni e i pe1·fezionamenti desiderabili, ma senza la quale anche ·le p1·oposte meglio ponderate. difficil– mente possono sperai•ei di avviarsi_ all'effettuazione: sop1·a,tutto in una mate1·ia,.come questa, nella quale all' ine1·zia ed al mison,eisrno consueti fa da · con– ti-affo_rte _tanto,cumulo di interessi costituiti, Mn· giu1·ati al qufota non movere, cospfran,ti a la– sciare che le iniziative più p1·ovvide s'iano sepolte . nel lenzuolo dell'indifferenza, co1·onate daZ benevolo so1·riso che suole accompagna1·e le ingenuità di t_antefilantropiche qùanto i:neffettuabili utopie. Rinnoviamo dunque il nostrq appello, non solo . _ agli studiosi, ma .sovmtu,_ttoai nosti-i compagni di pai·te, alle i-app1·esentanze de_l Lavoro, a quegli Istituti - di cu·i in questo studio è dato un elenco ,, - ·(1) -Ediz. della OriticaSociaie: R. Bemporad e'Figlio, editori, Firenze, 1921 /Lire Una). I

RkJQdWJsaXNoZXIy