Critica Sociale - XXXI - n. 4 - 16-28 febbraio 1921

50. CRITICA SOCIALE f'astidfre l'assemblea leggera e fi·ettolosa - : certo pe1·ò si è che nessun obbiettivo di lotta in Parla– mento si può immagina1·e più essenziale allo spi– rito classista del pal'tito nostro. Ora, mentre se1·i– viamo, sembra sicura la vitto1·ia clel nostro punto cli vista, sia pnl'e nell'ambiguità dei cont1·oemen– clamenti governativi agli emendamenti del nostro Casalini, in quanto si pone una forma, non una qualità, cli ptine destinata a pagare per salvw·e la mgione cli un' alt1·a forma di pane di pl'ezzo politico, a favoi·e di quelli che ne hanno esclusiva– mente diritto. L'esito dà la ·,·agione e la giustrfi– cazione della lungci battaglia autenticamente in di– fesa della povera gente. Ebbene non uno ci fu, in tntti i pa1·titi costituzionali-fascisti, nè alla Ca– mem, nè sui giornali, che tal pimto di vilita i·ile. vasse e facesse suo. Non il più piccolo cenno di una fie1·ezza di classe in 1°i'l1olta contro l'obb1·ob1·ioso p1·it;ilegio; non uno tl'a i partiti del capitale e clella bo1·ghesia che sospettasse l'-indegnità del pro– p1·io pai·assitismo, esp1·essonell' osse·rvata difesa del p1·ezzo politico unico del pan~. Ogni senso cli di– gnità politica pareva, ed e}'{I, morto! Gli imbecil– loni si scap1·icciavano a fare il conto dei 'milioni che ogni discorso della opposizione costava allo Stato per il ritci1·dof1·apposto all'aumento del prezzo. Che fnria ! Di che? Di 1·ovescia1·eil sistema? No, cli conservarlo, aumentando appena il prezzo. E cotesti impazienti di 1·istol'a1·eil danno statale pe1· il p1•pzzopolitico ed unico clel pane avevan l' m·ùt cli pe•isare che lct mirifica invenzione del pnzzo politico sia farina del nost1·0 sacco. Come no? e l '01·dine del giomo Casa lini? l' oi·dine del gi01·no Casalini, app1·ovato all'unanimità del la Camera, consenziente il Govei·no, ha fissato che non si au– mentasse il p1·ezzo del pane senza p1·ima aver espe- 1·iti tutti i mezzi pel' fai' confribuin le classi 1·ic– che alla copertul'a del disavanzo. Jlla l'01·dine del gioi·no Casalini non inventò quel prezzo politico del pane, che adesso fa ·ino1·1·idire tanti bempen– santi, li fa contare con on·o1·e i milioni, le cento– milti li1·e, /,e iinità ·di lira e i 1·otti che costa ogni discoi·so sociaUsta 1·itanlante d-i un'oi·a l'agognato aumento del prezzo. · Il prezzo politico del pane data dal tempo clella gue1'1'a, è stato un esped-iente della guen·a, un altro dei tanti mezzi di còri·uzione e di inganni popolai·i escogitati dai Govenii e clai partiti di guel'J·a, affinchè il popolo wm sape1Jseciò che co– stavo la gne1·1·ae non most,·asge il suo malcontento. Con l'arles"amento e l'inganno del popolo gli rm,·tn·i i mb1·n,ql inni che hanno voluto e sostenuto lll _querrn, l'd adesso, co.,,e fa il Corriere della ...;,,rR. ogni alt,·o gio1·110,accusano il socia.lisn,o di tll)f'1'1·0,;inato le finanze del Regno, con l'adesca- 111"11to e l'inganno clel popolo nel pl'ezzo politico del pane hanno messo il prop1·io pal'assitismo di classe al sicuro, ir. nome - oh! Dio I - della eguaglianza democratica del pi·ezzo. Come sono demnr·mtici ed ugualita,·i cote.~ti 1·icchi bo1y;hesi allnrchè si tratta di gio'varsi pe1·p ·opi·io vantaggio clPi f'a1Jnricn1·1·uttivi e ingannatori necessitati dalla ragion di Stato in p1·0 della povera plebe! E quando sono messi alle sfi'ette di smettere l'indecoroso sa– p 1·nfitismo, e.s~i lo clifenclono ancvi·a unguibus et rostris, magari vol_gendosi contro lo Stato del lo1·0 c1io1·e,che accusano di incapacità e di impotenza. Sì., l'.a1·gomentoprincipe contro di noi che vogliamo BibliotecaGino Bianco distinte le categ01·ie clei cittadini più o meno pas– sibili del benefizio del prezzo politico, affenchè i pove1·inon sei·vano di scusa pe1· impingua1·e i 1·icchi, si è che lo Stato non sa nulla della composizione economico-demografica dei cittadini, che non ha anagrafe tribnta1·ia, nè sa costrufrla, eppe1·òquando vuol aiuta1·e i poveri conti·ibuendo coi fondi del– l'ei-ario a pagare il pane, 13costretto ad aiutare i ricchi, e quando deve aumentai·e il prezzo ai ricchi è costi-etto ad· aiimentm·lo nella stessa misu1·a ai poveri! Quest'argomento, i·inforzato da quell' alfro sublime, che colpisce in pieno la moi-alità inti·in– seca della classe - la paui-a delle f1·odi - è una catapulta, di cui sai·ebbe difficile immagina1·e altm più potente puntata conti-o il cuo1·eessenziale dello Stato, in quanto esso significa 01·ganizzazione, se– condo ima scriminazione i·azionale, di bisogni e di confribiiti da pai·te dei sin,qoli. Di fron(e ai severi individualisti, semp1·e d'accordo - che combina– zione! - col miglioi· inte1·esse degli abbienti, come non chiedei·~i: s@lo Stato non sa orgimizza1·e, se– condo un intuito di giustizia, prestazioni e rilie-vi di guerra, pe1·chè fa la gue1·1·a? Il fascismo, venuto a insegna1·e il modo di vive1·e democ1·atico ed antfaocialista, pei· lei più grande fortuna boi·ghese, non ha obbligo di 1·ispon– de1·e a questa domanda; sibbene ha quello di mi– nacciare i depu,tati che in Pai:lamento la p1·opon– gono e la. spiegano, con un esempio pratico, in– dugiando nell'opposizione ost1·uzionistica al disegno di legge della gestione statale dei cenali. In po– litica tutto si tiene. Il fascismo, in m·'f!li pe1· I' aii· mento del p1·ezzo del pane e per rompel'P gli scio– peri in favore dei p1·op1·ietari, deve tacei·e ormai della guen·a, e del dopo ,que1·1·a,oblìa Fiume e il nazionalismo 1·ivoluziona1·io - quel na.zior1alisr110 1·ivoluziona1·io che c'i voleva fa1· c1·ede1·eche D' An– nunzio era d'ai:coi·do con Len-in e che gli ammas•• samenti fiumani di a1·mi - di cui pm•lò l'on. Giolitti alla Camei·a - ei-ano destinati alla Lega dei popoli oppressi nel Mediterraneo, in O1·iente, in Af1·ica e persino alla Russia -- di che p1·op1·io nessuno si è accorto. Se c'è stata qualche protesta contro la Confel'enza di Pm·igi e il sempi·e c1·e– scente e 8emp1·e più folle a1·bit1·i-O delle Potenze del– l'Intes{t pe1· schiacciai·e i popoli vinti, distruggere la Germania, rifai·e il frattato di Sém·es con gli umoi·i di quello di Versailles, decidere nell'Oriente in contumacia della Russia, accumula1·e ragioni sopra 1·agioni di guen·a per tiitti i monopol'i ago– _qnati ùa; Shylak inglese, quella protesta è stata esclusivamente socialista; anzi la lunga campagna socialista pe1· la 1·ip1·esadelle 1·elazioni commei·ciali e politiche con la 1·epubblica dei Soviefy è stata se– _qnata come bolscevismo pU1·issimo, meritevole di tutti gli as.Yalti dei Fasci, maesfri di... mansue– tudine alle genti troppo ebbre di violenza 1-ivolu– zionaria ! Oh! chi ha detto che i fascisti sono ded... 1·omantici? Ma che 1·omantici! Sono fior di saggi e p1·udenti positivisti, r-,he ponde1·ano avvedutamentP il lo1·0 atteggiamento in tutti i conflitti economici e politici, per frovai·si 1Jemp1·e dall'altra p01•fe della bai·ricata proletai·ia; checchèfacciano, i carabinieri, i giudfoi e tutte le aut01·ità sono con loro. E ciò propi·io non ci dà l'idea del romantico. A meno che non si gabelli per romuntico tutto ciò che to1·– tura, che esaspera, che sobilla la rirolta, che proi– bisce in ogni modo la pace. In tal caso nessuno

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