Critica Sociale - XXXI - n. 4 - 16-28 febbraio 1921

Critica Sociale RIVISTA QUIND_IGINALE DEL SOCIALISMO Nel Regno: Anno L. 24 - Semestre L. 12 - All'Estero: Anno It. L. 26,50 - Semestre L. 13.25 DIREZIONE: Milano - Portici Galleria, 23 - AMMINISTRAZIONE: Via Omenoni, 4 • Milano Anno XXXI - N. 4 Numero separato Lire UNA Il Milano, 16-28 Febbraio 1921 SOMMARIO Politica ed Attuai ità. I'a,ue e fascis.mo (CLAUDIO T1tEve:s). Dopo la di.Rcussioneparla111enta1·esul fascismo(Prof. OiovANNI ZtnOR.DI). 1 Attorno alla mo::iane di Livorno: 11ece.ssitci, di esegesi e di chia:rimehti (000 Gmno MoNnO>,>'O). Soch~lismo e Oomunismo: discorso al Oong1'esso di Livorno (F11,1rro TunA1 1 1). La diserzillne dei tecuioi e dl'.gli hnpif'gati (Tng. SA1.vA'rORf: CmAunANo). Le 1·espousabilitd. rii Poincaré w~llo sco1,pio dalla yuelTa. ( Dott ... Qu1N'1'0 TOBA'l"l'l). Studi economici e sociologici. Jl vroblema delle piccole industrie e le direttive rltJLsocialismo ([r g. S·rANISLAO CARAzzo,Jo). Letteratura, Filosofia, Fatti sociali. Roiscevismo e socialismo (JfAue-ro PdoLrArn). PANE e FASCISMO Quando il Lavo1·0 avrà nella estimazione de– gli uomini il gmdo che gli compete come la più possente ene1·gia c1•èat1·ice delln. vita sociale, e gli uomini in cui sensibilmente il Lavoro si in– carna saranno 1·ispettati come i depositari di quella energia, coteste fiamme di incendio che c1·iminosa– mente avvolgono e dist1"uggono le Camere del La– voro saranno giudicate · come orribile sacrilegio. Non c'è pl'o·vocazione politica o iattanza di settm·i o eso1·bitanze :;ingola1·i nelle aspre competizioni e– conumiche p1·esenti o passette onde ne siano giusti– ficate. Lo stesso ~i può dire per i gi01·nali 1·ivolu– zionari che subiscono la stessa sorte, t1·a la fiac– cida fu1·besca connivenza gove1·nativa e il gauclio cinico dei conco1'J'enfi borghesi. ll Pm·lamento non è di questo pm·ere_ Il Pm·– la mento non vive nel futu1·0. Il Pai·lamento è la classe che xi vendica della pa'u,m folle da cui è uscito indenne. Il Parlamento è lo Stato che abdica alla sua prima funzione, l'01·dine; al suo p1·imo dfrittor il dfritto di punire nelle /'orme consac1·ate. Mai la crisi d.ello Stato si most1·ò in luce di mag– gi<rredecadenza, di maggim·e avv.ilimento. La di– scussione sulla politica intei·na del Gove1·no im– piantato sulla piattaforma: fascismo o socialismo, è 11tata miseranda. Dal punto cli vista del diritto pubblico dello Stato, una, disfatta; peggio: una 1·i– nunzia. E la disfatta e la 1·i11unziasigillò il Capo del Governo chiedendo alla Camera, in esito alla discussione, che nulla chiedessi!, che r,ulla dichia– rasse, f uorchè la reiezione della mozione socialista. Bene il Capo del Governo 1·ievocò le ,sue antiche liene?'!'erenzeper non ai 1 e1·e mai sevito pe1· via po- teca Gino Bianco liziesca cont1·0 gli sciope1·i e l'01·ganizzazione ope- 1·aia di fronte al padronato conservato1·e e 1·eazio– na1·io. Ma con ciò non faceva che riconoscere im– plicitamente la verità della tesi socialista, che il fascismo non fosse che la 1·is_cossa di tutti i cupidi inte1·essi b01·ghesi, lesi in tante lotte economiche e politiche dalla classe lavoi·c.trice, ment1·e poi non si tratteneva dal p1·omuovere_lacoalizione, nel voto, di tutti quegli interessi, opponendoli in massa cori– t1·0 il soci:..lismo. Politica in cui la incoei·enza non è che f01·male, e la sostanza è l'isolamento · e l' ac– cei·chiamento della classe lavoi-atrice come uno Stato nello Stato. Il fascismo, giova 1·iconosce1·lo, l'aveva ben meritato con la abiura da parte sua ad ogni divisù,ne della classe boi·ghese sul ten·eno ai·dent~ della politica nazionalista. Il fascismo, espressione teo1·ù:adi un esaspei-ato pati-iottismo fi,umm·olo, nè in Pai·lamento nè in Paese si inai·dì a p1·opo1·re la menoma manifestazione pe1· la fine cruenta della avventu1·a fiumana, preferendo vota1·si tutto al ser– vizio delle Agrai·ie in una guerra, senza pericoli, di stei·minio delle Came1 1 e del Lavo1·0 e delle 01·– ganizzazioni p1·oletarie. Mei-aviglioso a questo 1·iguardo è l'atteggia– mento di tutti i partiti costituzionali e fascisti di fi·onte all'ostruzionismo socialista nella questione del p1·ezzo politico del pane. Il punto che noi ab– birtr110molte volte illustrato su queste colonne è che il p1·ezzo politico unico ,del pané si ti:adui;ein un pl'otezionismo al/11,rovescia, èioè a favo1·e dei ricchi contro ·i poveri. Il saci·iftzio maggio1·e che lo Stato compie è pe1· dai·e il pane sotto costo d;i p1·oduzione alle classi degli albe1·gato1·i,1·estaumnts, ecc., e di tale sacrificio si impinguano anco1'a i p1·oprietari di cavalli e di (}gni specie di animali di lusso, pe1· i quali ogni alt1·0 mangime viene a costai·e di più. La lotta contro il p1•13zzo unico del pane è ve1·a lotta per l'esistenza dei poveri contro i i-icchi. Potevasi da un ptinto di vista spigolistra clisèute1·ela convenienza di_espe1·ii·e l' al'ma parla– mentai·e est1·ema, l'ostruzio11ismo, come si può 1·i– tenere che, tranne qualche secondario episodio di discussione, l'opposizione socialista non abbia e– spresso un ve1·0 ostruzionismo, non avendo in via gene1·ale es01·bitato · mai dall' a1·gomento gravissimo e complesso, cei·cando di lumeggiarlo ~otto ogni aspetto, come si suol fm·e in tutti i Pa1·lam'enti meno frolli del :nostro &opm ogni problema im– portante e del-icato; dove le discussioni àumno set– timane e mesi, tdlom, pu1· inte1·calate da alt1·e questioni, mentre da 71-oi con quattro o cinque gio1·ni di vacue gene1·alità politiche si vuol avere esaurito ogni tema, imponendo specialmente ai tecnici com– petenti ii più 1·igoroso silenzio - tanto per non in•

RkJQdWJsaXNoZXIy