Critica Sociale - anno XXXI - n. 1 - 1-15 gennaio 1921

• ORI1'1CA S001AUl . 'i tasche, perchè no,, ha 1·itasciata nessuna ricevuta. Se si .~f1'diano fotte le sommosse di qneste contrade, si con.~tattl però che esse non hanno il carattere di una 1Jerapi·otesta contro la fonna del. Gove1'1iodei Soviety, ma sono _sola– mente. il resultato di un malconl~ti,l()conti-o il potere ain– mi1iistrativo comwiista ltei villaggi,' le cui violenze non possoiw soppo1•ftt1•p, nemnieno qiteste popol,1,zioni così de– boli e depresse , . _ E ,..così_, cc,n queste strane ed ottimistiche giustifica– zioni, addossani;l tutte le responsabilità ai funzionarì e colle quali tanto le Relazioni quanto gli organi ufficiali tentano di spiegare il fenomeno delle rivolte dei conta– dini che hanhp ben pit\ profonde radici, col nuovo anno 1919 si delinea tutto un nuovo indirizzo di transazioni e di concessioni nella politica agraria del Governo bol– scevico. (La fine al p1·oss. num,J GREtlOl<IO NoFRl El FERNANDO PozZANI. I PROBLEMI O-ELLA SCUOLA PER L'ASSISTENZA AGLr LUNNI DEFICIENTI EDANORMALI --------- L'ultimo articolo pubblicato sulla C1·iticaSociale mi ha procurato il piacere di leggere la Relazione del dott. Alfredo Albertini, capo del servizio slrnitario sr,olastic" di Milano, sui primi risultati dell'assistenza ,medie.a e pedagogica agli alunni anormali nelle scuole autonome comunali • Z. Tl'eves •. La lettura della pregevole ed in– teressante Relazione mi spinge a ripigliare la parola su questo argomento, meritevole di larghi dibattiti, non soltanto per rendere il più incondizionato omaggio alle iniziative dell'avanguardista Milano, ma per trarre dalle significanti notizie, che offre il dott. Albertini, conforto e sostegno validissimo alla tesi da me prospettate. La scuoi.a di Milano, sorta nel 1916 e già prospe– rante nel 1918, fu impiantata sui criteri igienico-didattici di quegli asili-scuola De Sanctis di Roma che, come dissi, ritengo i meglio adatti alla delicata funzione che vi deve essere esplicata. In un anno furono ammessi • alla scuola 155 alunni, di cui 102 mas'.lhi e 53 bambine. La pet·centuale dell'anormalità e deficienza rimane, dunque, nella proporzione dell'i¾ da me annunciata. Ed io tengo a riaffermare qnesta cifra, ai fini di Uù pre– ciso censimento ne'l Paese, per il giorno in cui, dovendo aJottarsi, come mi auguro, l'assistenza statale, si v0glia precisare il fabbisogno finauziario per simile forma di assi9tenza. L' Albertini, anzi, aggi,unge che furono di– messi 2,) alunni, perchè riconosciuti non educabili e 'tre, perchè falsi anormali, rimandati alle scuole comuni. Quindi lu percentuale discende. Una conferma vi_ene anche a quanto noi dicevamo in rapporto alle cause etiologiche, dalle ossnrvazi~ni fat– te nella scuola di Milano dal dott. Albertini, il quale ha potuto constatare : 1°. l'i~portanza della sifilide quale fattore erèditario influenzante le deviazioni di sviluppo della psiche anche senza lesioni di centri nervosi riconoscibili esternamente, e quindi la neces~ità di una intensa. azione di profilas~i e di terapia medica e pedagogica; 11°. la efficacia sorpraadei:ite delle cure specifiche mer– curiali e iodiche, che in alcun i casi lasciarono meravi– gliate le maestre per i progressi intellettuali degli alun– ni sottoposti alla cura, ed, in altri con forme epilettiche, rallentarono e fecer~ scomparire gli attacchi, rendendo possibile la cura pedagogica, con risultati sodisfacenti anche per la resistenza al lavoro mentale; II!O. l'importaflza dell'alcoolismo come altro rattore 1blrotecaGino Bianco etiologico della deficienza ed anormalità psichica, e la trista influenza recipro~a tra l'alcoolismo e la sifilide; IV•. la grave respbnsabilità che incombe all'istituto emendatore nel momento in cu-i l'alunno corretto deve essere dimesso. Il che riconferma l'opportunità di quanto si pratica nella scuola del prof. Boncourt, dove, dopo l'insegna– gnamento professionale, l'alunno, quando è lanciato nel– la vita del lavoro, passa sotto la vigilanza dei Patro– nati post-scolastici; cui accennai nel precedente arti– colo. L'assistenza integrale all'anormale dimesso è ne~, cessaria forse più che la scuola stessa, giacchè le devia– zioni psichiche sono molto facili nel momento nel quale l'alunno, avviandosi nella vita, vede rallentarsi e man– care l'azione e la morale aut·orità del maéstro ehe lo ricondusse con paziente opera di educatore e di padre verso la luce del pensiero. Ma io non voglio_chiude1e questi rilievi, di cui mi porge occasion!J la bella Rel11.zione Albertini, senza ripro– durre un periodo che rinsalda il mio assunto e che· riaf– ferma il fine ultimo pel quale 1 io ho trattato un così interessante argomento. L'Alb~rtini afferma che la defi– nitiva sisLemazione dei deficenti ed anor'mali dovrebbe assolversi coi seguenti· provvediment;i :' ritardo d'iscri– zione alle scuole, dei bambini che a sei anni non hanno raggiimto il no1·male sviliippo psico - fisico; istituzione di classi differenziali pe1· i falsi anoi·mali ed a1·retrati tem– poranei; inclusione degli anormali ve1·inelle scuole au– tonome (con internati, istituti per anormali gravi, assi– stenza post-scolastica agli alunni dimessi). E quindi con– clude : • Questo, in rapide linee, il programrp.a che si do– vrebbe attuare per poter dire di aver iniziato sul serio la lotta contro la delinquenza minorile e la demoralizza• zione sociale, programma che senza dubbio va al di là delle semplici funzioni municipali e tocca direttamente le responsabilità dello Stato. Ma solo per l'opera e per l'esempio dei grandi Comuni, e specialmente di Milano, potrà lo Stato svegliarsi ed indursi a dirigere con ido– nea larghezza di mezzi un'azione cosi essenziale per l'av– venire del benessere fisico e morale della Nazione, Sono davvero molto lieto, dunque, che l'amico Tu– rati mi abbia offerto la Relazione del dott., Albertini, non solo per tutte le interessanti notizie che vi ho po– tuto raccogliere e che ora la Critica· varrà a meglio dif– fondere, ma anche perchè il tecnico e l'uomo di fede, che parla sui dati p6siti vi della personale esperienza, è con me nel riconoscere che il grave probl~ma deve essere risolto integralmente dallo Stato. Non tutti gli alunni anormali hanno, nella loro_ profonda disgrazia, la ventura di nascere a Milano od in qualche altra grande città, dove la sensibilità comu– nale è giunta a 'riconoscere la necessità della selezione scolastica. Nè - per un elementare sontimento di giu– stizia e di pietà umana - deve tollerarsi che persistano privilegi fra bambini e bambini, per cui alcuni debbano veder salva la loro psiche minata, e ricondotte le lo, o fertili energie nella immensa mi.cchina della vita collet: tiva, ed altri debbano andar!') inesorabilmente alla deriva, per chiudere il loro ciclo vitale nel crimine o nel mani– comio. Lo Stato che deve, per la sua stessa conservazione, accogliere tutti gli aneliti nuovi e che, per l'economia delle sue funzieni ristoratrici, deve utilizzare tutti i suoi organisrì1i viventi ed operanti, non si macchierà di -una simile colpa. E coloro che ne guidano l'azione deb– bono sentire tutta la grave responsabilità di una pro– lungata indifferenza alle sorti dei piccoli irredenti della psiche, che ..ttendono con ansia di essere salvati. PnJTRO 0APASSO

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