Critica Sociale - anno XXXI - n. 1 - 1-15 gennaio 1921

(i èRÌTICA SOCIAL~ , speculatore, ora sono 01·di11ariamente abitati da vari i11- rlividui appartenenti a questa cattiva genia•. (Isveztia, 5 gennaio 1919). La sostituzione dei Comitati dei poveri coi Soviety dei cont•dini, se placò per un momento la lotta violenta e lo spirito di rivolta delle masse contadine, non riuscì naturalmente ad avviare alla soluzione socialista il grave problema della terra. I Soviety dei contadini tentarono una più equa di– stribuzione delle terre e del bestiame e la propaganda della necessità di creare le grandi collettività, le sole capaci di iniziare colture intensive. Ma nel cervello clel contadino, estraneo a qualsiasi concezione socialista, maturava il concetto della proprietà assoluta, trasmissibile dì padre in figlio, della terrn con– quistata all'inizio della Rivoluzione o assegnatagli dal nuovo regime. Tanto era questa l'idea fondamentale nel cervello della grande maggioranza dei contadini, che essi, disinteressan iosi completamente del S01>iet e della sua elezione, erano - e sono anche oggi -- tormentati dalla grave preoccupazione di ritrovare, se possibile, l'antico proprietari0 della terra. da essi posseduta, o al– meno un suo congiunto, anche il più lontano, per ot– tenere da es~o, col pagamento di pochi rnbli o con qual– che regalo in natura, molto più apprezzato, su un pezzo di carta bollata qualsiasi un atto di cessione, che loro· garantisse la proprietà della terra occupata.· Questa convinzione di riescire alla proprietà assoluta fu ci6 che tenne legata la massa dei contadini al !'.ote1·e dei Soviety. Fu per essa che i contadini ebbero una par,te decisiva nel respingere gli assalti al nuovo regime da parte degli avventurieri Kolciak, Judenio, Denikin, ecc., i quali avevano ~ommesso l'errore politico - là dove per un momento erano rinsc:ti vittoriosi - di ritogliere. loro le terre per restituirle agli antichi proprietari. Ma il giorno venne che il Govtirno si accorse come, per approvvigionare le città, per sf~mare i sold11ti e gli operai, gli occorressero i .prodotti della campagna, che non bastavano a fornirgli le grandi proprietà naziona– lizzate, rappresentate - dopo l'avvenuta distribuzione della terra ai contadini - da poco più del 3 °lo dell'in– tero terreno coltivabile rasso. Allora i Soviety, e più spe.;so i Comitati esecutivi rivoluzionarì che li avevano sostituiti, furono costretti a requisire cereali; foraggi e bestiame presso i contadini pic..:oli proprietari, nou la– sciando ad essi che la quantità approssimativamente indi– spensabile per il mantenimento delle loro ,famiglie. Il contadino, bolscevico contro Kolciak che aveva tentato di riprendergli' la terra, divenne immediatamente antibolscevico contro il nuovo Governo che gli arraffava il prodotto della sua terra. Principiò allora un'altra terribile lotta tra la resi– stenza tenace dei contadini e le requisizioni violente or– ganizzate manu militari dal Governo bolscevico. Lotta che portò alla distruzione di intieri villaggi, alla ucci– sione di migliaia di contadini, .i quali però - giovan– dosi della possibilità di difendersi ed as~erragliarsi nella maggior parte dei villaggi lontani dai centri commerciali e dal Potere centrale - organizzarono una tenace resi– stenza, uccidendo a loro voi ta centinaia di guardie rosse di membri de~ /::Joviety, di Commissarì del Governo, pro~ vocando così una vera guerra civile. · Queste sommosse, iniziatesi nell'autunno del HH8, diventarono un'onda turbinosa che devastò la campagna fin oltre il primo trimestre del 1919. Le principali provincie della Russia - Kostro!I!a, Mosca, Nijni-Novgorod, Riazan, Tula, Tver, Pensa, Sa- BfbliotecaGino Bianco ratov, Tambov, Smoiensk, Vitesbk, Kazan, Oufa e molte altre - non si salvarono da questa nuova jacquerie, colla quale il contadino russo, la cui mentalità non ern diversa da quella del suo antenato francese, nel! 'affermare avidamente il suo diritto di possesso sulla terra nella quale era nato e cresciuto, rip1!oduceva la stessa conce– zione millenaria dei vecchi padroni, che esso aveva spo– deshto. Ecco come la stampa bolscevica accennava ,a queste rivolte. • A I,wiiv.~k i contadini hanno di.~ai,mafo li!guai·• die i·osse: per questo fatto è stata loro imposta una con– tribuzione di 100.000 rubli e di 2000 pud di gi·ano, dopo una seve1·aazione punitiva dei principati ribelli • _(Prawd a, 11 novembre 19l8). • Nelle campagne.di Kaluga unQ Com– missione doveva 1·eq1tisfredei cavaUi di wi monastero. l contadini, acc01·si da un villaggio vir.ino, hanno ucciso sei rnemb1·i della Commissione. Di più, si recarono notte tempo al distretto, disarmai·ono il Soviet locale, e disco– nobbero il potere dei Sòviety, 1·istabilendo il Ubero com– mercio del grano e dei prodotti della terra. Una speai– zione punitiva i·epresse la 1·ivolta e diversi m01iac~ e fil cqntadini venne1·0 fucilati •. (Tsveztia, 17 novembre 1018). • A Pavlovsk è scoppiata una rivolta: la folla si è im– possessata dell'edificio del Soviet e lo ha incendiato dopo aver linciate le giiai:die 1·osse. La fruppa sopravvenuta fl,a ristabilito l'oi·dine con punizioni esemplari•. IIsveztia, L7 novembre_ 1918). Molte sommosse furono provocate dalla prepotenza e dall'arbitrio dei Soviely, dE'liCommissari straordinari, dei rappresentanti la polizia. • La sommossa di Mokov.~k (Kalitga) fu conti-o il Presidente dello . .Jspolkom •, un ti-attore, conti-o il Commissm·io militare e il dfrettore del repm·to ag1·ario, che la a1Jevanoprovocata. Il Presidente dell'Ispolkom percepiva due stipendi: uno colle assegna– zioni ordinarie, l'altro mercè tasse m·bitrarie imposte ai contadini. Il dfrettoi·e del 1·epcwto agrario vendeva la le– gna senza rilasciare ricevute nè tene1·econtabilità. ll Com– missario militare vietava lè riunioni degli shod (assem– blee dei villaggi). Sopra le 101·0 indicazioni una spedizione punitiva fucilò venti contadini, riconosciuti poi inno– centi•. (Prawda, 6 novembre 1918). Da una Relazione segreta dell'epoca, fattaci cono– scere da un funzionario comunista, abbiamo copiate que– ste notizie: • Nella pi·ovincia di Smolensk, è un conti• nuo ripetersi di sommosse dei contadini, almeno a quanto , affe1·mano i rappresentanti della Commissione stmordi– naria invia/avi. Veramente, dato il cara~tere delle popo• lazioni, non riusciamo a spiegare le ragioni di tali som– mosse. T,a'maggior parte dei singoli • volost • (piccole unità amministrative) della provincia è sttuatà lontana dalla fe1Tovia: i villaggi spei·duti nella campagna sono poco freqitentati, non vi sono altri lavori disponibili per la mano d'opera locale, all'infuori dell'agricoltura e del taglio dei boschi. La gran parte della superficie .è appunto 1·icoperta dai boschi e dalle maremme. La popo– lazione è povera e depressa.. Ci si domanda : quali le cause delle rivolte.~ Eppui·e. giungono notizie di gravi spedi.zioni punitive. A Bielij, a Ponikolsk il Commissario militare Zubanoff Bi,elsky ha fattv fucilare dalla sua compagnia punìtiva · 27 contadini: ed ha fatto fru– stare colle verghe quasi metà delta popolazione. l!vel volost di Ciciatsk vi sono stati dei movimenti ~. Una spedizione punitiva, capitanata dal noto leader del partito comunista di Bielij, Tollcaceft, ha ripristinato l'ordine in dodici ore, dopo aver fucilato 30 contadini, dopo aver f1•ustato una buona quantita di uomini e di donne, dopo aver confiscato il bestiame ed imposto un forte contributo alla popolazione. sèmbra anzi che le con– tribuzioni pagate, Tolkaceff'se le sia messe nelle proprie

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