Critica Sociale - anno XXXI - n. 1 - 1-15 gennaio 1921

8 0.RlTlCA SOCIALE 11 pro~ema dell'Internazionale e larivoluzione rossa Discorso di L. Martoff al Congresso di Halle del Partito Socialista Indipendente tedeòco-Ottobre1920 Pubblichiamo q r.esto discorso di Marto:ff perchè ci sembra, sopra tutto alla vigil~a del nostro Congresso, che sia doveros~ f~r 1;1d1re!a voce dei nostri compagni menscev1ch1 d1 Russia e le ragioni della loro tenace e implaca__bile op– posiziono al Governo dittatorio_ dei _bols?ev_ichi. Ai nostri lettori non c'è bisogno d1 ricor– dare che Martoff è uno dei più insigni rappra– sentanti del pensiero marxista che oggi esistano in ogni paese. Uomo di alto ingegno e di pro– fonda cultura, lottatore tenace, da decenni, per la libertà della Russia; esule dal suo paese, in– timo con Plekanoff, con Lenin, con 'l'rotzky, con tutte le persone più eminenti del partito socialista russo; incrollabilmente fedele ai prin– cipi dell'Internazionale, anche quando tanti ri– voluzionari opportunisti di oggi cadevano nel pii1 volgare opportunismo sciovinistico; partecipe ai convegni di Zimmerwald e di Kienthal. Tornato in Russia, donde si allontanò solo per intervenire al congresso di Stocolma e, or8, a quello di Halle e per affiatarsi coi partiti so– cialisti dei vari paesi d'Europa, Marto:ff combattè contro ogni degenerazione piccolo-borghl se op– portunistica della rivoluzione, ma fu anche im– placabile avversario dei metodi terroristici e dittatori del Governo dei SoviAty. Il discorso che qui traduciamo fu pronun– ciato aila presenza di Zi nowie:ff e in risposLa a un discorso tenuto da lui. Chi lo pronuneiava sapeva di esporre sè e il proprio partito a v.en – dette e persecuzioni, ma affronta va questo peri– colo per servire la sua fede e per obbedire ad un dovere. Un uomo siffatto può anche esser tratto dalla passione che lo anima ad una qual– che seve_rità di giudizio, ma ha diritto che la sua voce sia -ascoltata. E chi vuol servire alla causa ùella giustizia, non può crearsi dei mi ti da adorara e imporre silenzio a coloro che dis– sentono, accusandoli di diffamare la causa della' rivoluzione. Non si serve la causa della giustizia se non si cerca con passione la verità. LA CRITICA Socu1,E. Compagni e Compagne I La questione che occup~ il Congresso e che tiene presentemente sospeso il Proletariato socialista di tutto il mondo è molto più estesa ed impòrtante cLe non la questione dei 21 punti. La questione della creazione organizzata di una vera Internazionale rivoluzionai ia consiste propriamente 11ella Questione dei principii /'ondamentati, cLe devono informare il movimento operaio nel pei•iodo della rivoluzione, cioè m-lla questione della tattica dei BibliotecaGino Bianco _ Partiti socialisti rivoluzionari. Ma la questione non va d!lsolutamente posta nel senso con cui ha tentato di formularla il presidente della Terza Internazionule co– munista, il quale ha presentato la lotta tra il Partito Bo!soevico e i Parlit.i Socialisti di sinistra, di Russia e degli altri paesi, come una lotta tra il Socialismo ri– voluzionario e il riformismo. Il riformismo socialista, cioè l'ingenua credenza nella emancipRzione sociale del Proletariato attraverso graduali miglioramenti della sua condizione economica nella cornice dell'ordinamento capitalistico e per via di una graduale penetrazione del Proletariato nella strutturn dello Stato, rimanendo il potére nelle mani della borghesia, questo riformismo è stato ucciso e screditato durante la guerra mondiale e gli avrnnimenti successivi. Se esso non è ancora com– pletamente scomparso dal movimento operaio, se esso sopravvive ancora in questo o in quel paese, in Par– titi che contano nelle loro file ancora un numero rela– tivamente alto di lavomtori, ciò è sofo per questo; che l'estendersi in Europa della Credenza in un mfracolo sociale, come reazione alla bancarotta del riformismo, ha por– tato nel movimento operaio un tale scompiglio, una tale disorganizzazione, che una parte dei lavoratori è tornata ancora una volta nelle braccia dei furbi poli– ticanti e mestie1·anti riformisti. È il Bolscevismo co– munista che, teutand!l, in un modo demagogico, di sfruttare i sentimenti di disperazione e di ribellione impulsiva contro gli attuali avvenimenti, per ribadire la credenza in un prossimo e radicale sconvolgimento sociale; è desso che dovrà portare _la 1·esponsabilità sto1·ica di questo fatto, che, dopo una serie di gravi sco11fitte 1 quali il proll:)tariato di Finlandia, d'Ungheria, di Baviera ecc. ha dovuto sofl'i-ire, risorge quel credo riformista; che era stato abbattuto dalla guena mon– diale. (Approvazioni a destra). Il significato dell'esistenza, in questo periodo nel muvimento operaio, dei cosidetti « Partiti del Centro», che seguono rigidame1ite il principio della lotta di classe, consiste appunto in ciò, che ei:!si tentano di riunire le massA deluse dal riformismo socialpat.riottico, e spinte alla disperazione, e di proteggerle dall'influRso della demagogia anarchica e del rivoluzionari1<mo ro– mantico, e di rinvigorire la loro coscienza socialista. Per questa via, e solo per questa via, può prorompere quella forza che sia capace d'i combattere coscientement.e e adeguata:nente, nell'imminente periodo di rivolgimento rivoluzionario, per la conquista del potere politico, per l'espropriazione della borghesia, per l'avvento del So– çiajismo. Gli uomini, che stanno alla testa della Terza In– ternazionale, si considerano come rivoluzionarì marxist.i, e i più competenti di quelli hanno seguito la scuola marxista. Ma la loro coscienza è sconvolta da tutta l'atmosfera del presente periodo, nel quale le grandi masse disorientate credono, in un quasi religioso fer– vore, ad una prossima vittoria, ad un imminente realiz– zazione del loro Ideale. Ed essi, questi duci, uua volta marxisticamente educati, ora speculano coscientemente su questa reli– giosa psicologia delle masse, dopocbè essi stessi sono arrivati alla credenza che sia sufficiente afferrare con •

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