Critica Sociale - XXX - n. 24 - 16-31 dicembre 1920

CRITICA SOCIALE 377 Perchè, àppunto, quelro degli impiegati dello Stato -· ·e dioondo impiegati, dico umili travet e alti, anche altissimi, funzionari ; professori e magistrati ; grandi ufficiali e commendatori dei Ministeri e cavalieri de– gli Uffici provinciali; direttori generali e uscieri - è un problema J>rofondamente e squisitamente poli– tico: un problema che, ,senza sottili e capziose disitin– zioni e -sottodistinzioni, v.a •preso e affrontato, prima ehe nei partioolari, nel suo com.plesso. Affront,a,to, •se oocorre, anche brut.almen1e, ma frane.a.mente e con limpido c•riterio; ,affrontato, magari, con. lo s·copo preconcetto di ,arrivare :t una condanna marziale: l.a soppressione degli impiegati dello Stato! Questa s•a– rebbe, almeno, una soluzione diritta e decisa. Ser– rate a doppio bronzeo battente le scuo,le - d.aHe eJ.e- - menf;a,ri .alle Università - e a sp,asso insegnanti ,e scolari ; e obbligata a più rudi mestieri la vilipesa lrnrocrazi.a minervina: quella della Capitale e quell,1 dellie provincie! Chiusi i Tribun~li - stromento di giustizi.a, anzi di ingiustizia e di iniquità, borghese - e i magistr;;iti a più utili f.a.iliche. Niente più In– tendenze di fìnanza - ordigni <li sopraffina fiscalità .antiproJ.etaTia - Uffici del Genio Civile, Posl(e e Te– legrafi, e co•l via. Al rogo i Ministe.ri ,e le Pr.ef.eltnre. All'aria, cosl, tutta la grossa e ,ruggino,sa macchina sLatale ! Qui, dicevo, discerno ben netti i connotati di una volontà risoluta, di un modo di vedere che non am– mette ne presuppone equivoci od incertezze. Quale sarebbe il vantaggio di questa radicale opera cli di– struzione, è un 'altra qu.istione. Come è inutile che mi - soffermi ,a esaminare se anche •le funzioni che sem– brano più caratteristioomente ,re.azionarie e conserva– trici non abbi-ano in ~è alcunchè di vitale e pere1me ; qualcosa che è proprio di qualsia.si forma politica o economie.a di Stato o di società e che pertanto tutti i partiti sono ugu,almente interessati a conservaTe: quelli che h,a,nno il poter,e oggi e quelli èhè presu– mono o sperano di av.erJ.o in retaggio o per conquista <lom.arni.Tral,a,scio queste questioni ,e dico: - Av.ainti! Volete e potete f,ai,e a meno degli impiegati dello Stato? Rinunciateci. M,andateli vi.a. Ma c'è un partito, un solo partito politico, che, anche solo per burla, per iperbole, per parata bol– scevica o anerehioa, .abbia e ,a,nnunci nel suo progpam– "ma un numero ... così forte? E all'oro: se questi vi– tuperati impieir,i,ti. !'Se queste buro.crotiche sangui– sughe, contro le quali non ci sono stroli che bastino nella c.apa~ faretra dei v.arii professori Einaudi e nella spessa oratoria curule degli altri economisti di palazzo Madama; se queste piovre del logoro bilan– cio dello Stato ,sono neoess.aTij e allo Stato e ali.a società; se Governo e paTtiti non possono, senza pri– vare la vif,a nazionale <li innumere attività essenziali al vivere.civHe, assumere o presumere di distruggere o a,rreslare gli istituti e i servizii pubbJi.ci commMsi .a!La responsabilità e alia fal.ica di cotesti impiegali : perchè devono qu-esli ess&re dannali a una vita mi– $lfabUe, a un trattamento vergognosamente angusto e pitocco, a stipendf esosi? Perchè devono essi - tutti questi: altissimi magistrati, professori universi- . t.aTf, Prcrvveditori ,agli studi, Intendenti di finanza, Direttori di poste e giù giù tu.tti i loro collaboratori, da quelli che ,a,5solvono aTdue e delicate funzioni di «concetto» ai cl.assici fl'avet, ,agli uscieri, .ai serventi - e~s,ere, essi e le loro famiglie, le vere e sole, o · quasi sole, vii.Urne economiche 'de~la guerra e del d'opo guerra e, se non hanno un •piccolo o grosso peculio da consumaTe o n.on hanno t;anto credito d.a fare dei debiti, patire la fame e il freddo come lo sp,azzaca– mino della canzone, o - se questa possa parere una mesta esagerazione - :r.as, entare lia iia.me ,ancJ,ate mal– vestiti, privarsi del necessario e del ,superfluo che in• torno •a loro, invece, gioc,ond.amente e vistosamenf<" si godono i pescioani grossi e piccoli, gli ones-ti mer– oata,nti, i pollivendoli e gli erbivendoli intemerati, i fìtta,voli d'alle omeriche dispense doviziose di ogni b('ll di dio, e molti p·rolébal!'!, o ex-pl'o.Jetar!, che non si contendono la bacchi-ca gioi.a, del n.appo domenicale o vespertino terque quaterque riempito cli vino mero nè la spiritufl:le dilettaiion.e del cinematografo trucu– lento, i ,segretar! dei Comuni lillipuziani saliti ,a, un tratto, grazie alla loro scairlatta « agitazione » della scors:a estate, a stipendi e indennità di impensat.a al– tezza?- A questo punto potrei e - per la simmetria e I.a fìnif,ez,z.adella mia epistolare ,lamenbazione - dovrei es1Jrarre dai cimiteriali ipogei della Gazzetta U ffi– ciale <lelJe ben costrutte e ,compite « tabelle organi– ch'e ll di stipendi governativi e istituioo dei ,c,onfronti .abbondev.olmente p1'ob1ativi tra esse ,e le novissime «tabelle» mun.icip·ali e pro·vinciali, e t,r,a l,e une e 1-c altre da una parte e, dall'.altr.a, le l!mriffe ,e i s,a,lar! di certe professioni liberali e di ,taluni mestieri, sceHi a caso, senza veruna furberia dial,ettioo e retorica. Ma ri,sparmio .a le e al longanime I-attore questa espo– sizione aritmetica e comparotiv.a. Mi contento cli pre– garti di tenere a mente che funzionar! oentrali e prro– vinciali, dai magni titoli e dalle la.te e non plaitoniche giurisdizioni e responisabilità, arrivano, sl e no, con gli stipendii aumentati e col doppio oaroviveri, a miUe lire mensili, mentre l'agenda domestic,a della massaia pi1ì parsimoniosa e gli istruttivi confronti del Bollettino municipale del Comune di Mil.ano ci in.se– gnano che, massime ìn u,n.a gmncle città, tale somm,a non è neppuT lontanamente basitevole alla vita più , ,avaramente misurat.,. di una pic:eola famiglia op.eraia. E in decrescente proporzione sono pagati tutti gli altri ! E non ti voglio -contrisf;are coi «par.alleli»: il controllore ferroviario, che è un signore in con– fronto del professore di Università ; I.a maest.rina ambr-osian.a o petrorii.ana, ,che supera di non poche dramme i sudati proventi del Provveditore agli studì; lo spiazzino che, ogni 27 del mese, .avanza di qualche biglietto d.a cento il professore di Lic<w; I' « apl}li– cato » del borg,o di nocc.acannuccia, che può viv,ere up.a vita più larga del viceprefetto e del medico pro- ' vinci.aie. È vero che Alcssarndro Schiavi potr,ebbe, .a riuesto proposito, pre,ndermi « per Io lembo» ed ern- . dirmi sulle merÌzogne conv,enzio-nali che ~i ,annidano nella valutazione del ,oosicldetto l.a~,oro int0Hettuale. Se non che, pur f.ntta una Jarg,a 1iagione Gi soittil i rilievi del. perspricacc s,tudioso, tu dovrai consentire che una cliff.er ,enza quali.taliv.a vi è tra I',aii:te di ma– novrare I.a granala e quelk1 del profess,are lettere umane o mawmatica in una scuola media, e che tra l'opera del bracci.ànle e quella di un ingegnere ciel Genio Civile corre aJ.cuna distanva, non del tutto in– degna di una corrispondenfo lontananza pecuniaria . Ma il bilancio dello SLaho si dibatte nelle angustie di un deficit tragico!... Ecco il formidabile argo– menLo che si oppone alle querimonie e alle proteste dell'ingente esercito «impiegatizio». - Volete - gri– dia dal Corriere della Se,·a Einaudi con l'Indice Le~r

RkJQdWJsaXNoZXIy