Critica Sociale - XXX - n. 24 - 16-31 dicembre 1920

CRITICA SOCIAl..,E 373 riusciti, ir:r:itàndo così i contadini da un lato e i consumatori dall'altro. Ecco il massimalismo all'esame. Cos'ha dato di i>.rodotto? Sul campo della violenza, disastri. Non riusciamo; non è il nostro mestiere. I nostri « ca– pi», gli uomini d'azione, quando non fanno co_– me Bucco, avvolgon le bombe in carta con, su un indirizzo; se le maneggiano, si suicidano; se le buttano, ammazzano i nostri. Sul campo deU'..or– ganizzazione, della conquista comunale, dell'ope– ra quotidiana, il ·massimalismo è _come il futu– rismo in letteratura; o fa su per giù come gli altri, o non si fa capire. A 'rorino, a Firenze esso ha fattq perdere il Comune ai lavoratori. A Milano, è andato a ri– schio di perderlo, e l'ha tenuto con una forma ibrida, con un zig-zag poéo chiaro P, poco fiero, con un programma tra catastrofico e giudizioso, con una sostituzione di Sindaco che (a parte le persone) non esprime in modo netto una situa– zione mutata, un indirizzo diverso, uno spirito nuovo. Tutto questo bisogna metterlo sul tavolo ana– tomico, ed esaminarlo spassionatamente, con ben altro e più alto, animo che di rivincita d'uomini o di frazione, ma con tutta la serena e spietata obiettività dello studioso. Ricordiamo in quanti Congressi, tra il 1897 e il 1910, ci accapigliammo per sapere quale delle due tattiche, la transigente o l'intransigente, dava rnigiiori risultati. Pareva la disputa tra due fabbricanti e venditori di con– cimi. Cill!3cunovantava il suo. fo. mezzo, l'agro– nomo saggio diceva che a ogni terreno bisognava adattare il fertilizzante opportuno, e che, soprat– tutto, per ottenere buoni frutti, bisognava lavo– rare molto e bene a fondo il campo. Allora eran quelle le nostre più gravi questio– ni; e si trattava di sapere con-quale dei due me– todi avremmo conquistato o no qualche -centinaio o decina di Comuni. Oggi, si tratta della fortuna .e .dei cimenti su– premi del proletariato; e ognuno deve spogliarsi .d'ogni altra passione che non sia l'amore per la vrttoria del Socialismo. · Grov AN:NJ. Zmonm. DBCOHA LI QUESTIOHE DEL .PANE Se ne discuLe ,aU,a Came.r-a mentre sonvramo, e la discussione continuerà forse .anco.ra ne.I moinerito in cui uscirà il pI'e&ente 'numero della nostr,a, Rivisita. C:orntrn l'atteggi.a.mento che il Grupp,o P.a,r.lamJen– tarie Soci.ali.sfo. ha p,reso per impedire i',a,p,provaa:io- - ne del µrogetto gov-er.n,ativo, qu-alcUQO di p,arte po– polaoo ha, .anche v-oluto cibare alla Cairnera il p·rimo a'I'ticolo nosbro di oomrn,einf:o,aill,ap,roiposta D,e Angeli. Diciamo- subito ,ohe il nostx,o pie,nsiero non può esE,e– re in alcun modo oodotto a sos'Legmo del diseg:n('), di legge che si stia ona dibattendo innanzi OJ!la, Ca– mera. -Noi ri,!ieniiamo bc.nsl che nel si&bemia,a.dotk11to sin qui ·non sia poosibile riimlllJel'le; ma non c,redi,amo ,a.ffatto che il progeLto S0,le~ ·i-ripu.ri .a,lle incongruenze., d~l sistema attll>!lle. Esso serve, •tutt'al più, a <limi- . nuire il deficit del bil-ando; ma n.o,n oo,Lilllaquèsto defì.cil, ti qu.alepotreboo ooz.i. tlJ'Nlla!.'8 ad aggl'àww:si, ~I .:Che si illlll.sprissero anoooa i oombi o ores,cesse n p,r.ezzo d.el gr,ano iestel'o sul merca-to d'origine; e, sop.ro tu!Jto, non toglie l'assmdi,tà che mlo-lta,gente ricc,a od agi1ata, =che paga,ndo il pane e 1a -p,asta .al p,rezzo che or-a ,si poop ,o.ne di fiss.airie, continui a riceve.re gratuitamente i due terzi d,ella quantità che oonsuma, ,rispa,rmiand'o cos.ì deniari p,er spendere in &p-ese superflue e v,olutbu,airi-e, mentre· d'altro parte quel p.r-ezzo asso,rbirebbe trop,p.a p,al!"te del miagro p.ro "1ento di tanti lavol'.atori e tmvet _e pensionati, togltendo loro, ,anche pdù clle. ora n◊-n iaivveng,a, la possibilità di provvederie ,a bis-ogni gravi e fondia– ment,a,Ji. In un calcolo delLe -attività e p.aS1Sivitàdel nuovo progetto andrebbe, anzi, p,os,to \lln aumento di caro– viveil'i che lo S.tato dov.rebbe p,agaire ,a tutti i suoi imp~-egati e salari.a.ti , ai quali non è p,ossibile im– po,I"lrie uno str1ngimiento dì ctn:tola maggi.ore di quel– J,a c.he oggi. subi,soono, col S;JJCJ'ificioe con I 'umi– liazione di cui piarla più oltre x. y. Si dovrebbe i@l– t.re -tenrer couto di 'tutti gili aggir,a'Vi che- 1o S'tia,to stesso drQvil'ebbe subir-e p,eT>chèi manuf.atti -di J,ana, di co-too,e, di feN'o, I-a oairla, H l,egname, i miaM,o– ni ecc., che esso consuma subi:r:e•bbero imIIllediata– m,el!lbe il ri,a,lz,o di p,rezzo in re~az.iJoine ,ali 'aumento dell 'indenini11.àdd oaroviveri che, per effetto di richie– ste e dJ .agibazion,i o in bias,e ,a conveinzioni già ,es.i– ste.n..ti, gli in.dus,tri-ali d,ovreibbe'l'o ,concedere :aii ]OQ'I) operai. E si sa ,che qu-e.sti aiumenti nel prrezzo deù.Jie rne:r:ci &OlllJO, di ,solito, 2, 3, 4 volte maggiori -di quel,J,i che gli aumenti delle mercedi p ,o-t.rebbe.ro gius-ti– ficau•e. Aggiungiamo c4e, Illl€lilbl'e,si p,rocect:e oon ba :n.ta timidezza n,eH'aipp,lioa,z,ion-edei pTinoipi cui si <lioe– v,a di voler i-r1forIDJaire kl. nuovia legisl.azio·ne tiribulia– ria; .s1ocJhè non ,c'è neanche uno dei pescioani ,che pensi di dover cedere -n,epp,ure la me-1.à,neppure una quanta parte dellie fortune mafamente iaic·cumulate, mie.ntre si è ],asciato che tante e tante centinaia di milioni emigN.ssero .ali 'estero - na.s-costi, si dice, anche entro le v,a!ig,e dip1!,omati-che - e si -sofil.r.aes– s,e,ro cosi ad ogni imposizione, contribuendo anche in pari tempo ,ad accvescel'iC .]',asprezza dei ,ca,mbl; menwe non è smentita (e I-e stesse !tortuose dichia'l'.a– zioni diel.l 'on. Meda -pa,irmo ,anzi una confeirIIlla) la. voce delle. emissione di nuovi miliardi di biglie:bti di banca per mantenere i,! p-a,ros~iti,imo .side-rurgico, - d:ail che deriverà ulteriiore svilimento d,e],l.a mo– neta con tu:Lbe le icons>eguenze b-e.n note per l'econo– mia nazion.a,le e p,e,r la firnanzia (sic;chè <lello site.sso .aumento del prezzo de,] p,ane l'E-rerio rilsentirà po– ohislS'imo o ness1rn v,an-taggio); - in quesl!ia sitoo.– zione 1110nsi ha il dilitto di chiedere Q] pr,ezzo del pa,ne il più pote.rute :aiu:to-a restauir,aire :Ll,deficit c!JeJ bi.1:.i,n-cio.Per,ciò, come ,avvertiv,a il C.abiati nell' A– vanti! d;;il 7 d~oembre, in queste collidizfoni d 'op,posi– zion,e ,aJl',amne,nto del p11ezz,o dcl ,piane è più c·he gim,Wicata. N-oi .abbi.amo detto, invece, e ripeti,a,mo ,che l'a– zione socia-lista non può fermarsi qui, ma deve mi-· rame a l,rova1 1 e una ,soluzione ,ra,zianale e consona w, nostri principi. Abbi.amo- detl:o -e •ripetiamo: 1) ,che l'agg11ava·rsi de!Jia crisi finanzimi,a noo può non ri– p,eircudbe,rsi sull',eco.nomia de.] Paese, d~terminanclo unia dep,ressione ],a qual•e, ove a,nche ge,rierasse un movim~nlto jn,sll'r ,reziona.le temp •orene.aimen.be vitto,rio– so, costituirebbe un.a scbioacciantc e mortaLe e.J'Cdità per quei! Goror-no che •si ~01,tittiisse, 'impos,sibilitiart:o 1 ' \

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