Critica Sociale - anno XXX - n.20 - 16-31 ottobre 1920

CRITICASOCIALE 319 Letteralmente adempiute, le clausole del trattato di Versailles condurrebbero aJ.là morte del popolo tede– sco: ma poichè il· popolo tedesco non può morjrc, bisogna che quelle clausole v~ng,ano o in parte modi– ficate o interpretate con senso di umanità. L'Intesa ha spogliiato la Gexmania non soltanto di pr ovincie e di beni appartenenti allo Stato, ma anche di be.ni di proprietà privata. L'Inghilterz:,a rapì al R eich. le colonie, la flotta, i èapitali investiti ali 'e– stero, tutti i privilegi ,posseduti in paesi extraeuro– pei. La Fr.ancia si è appropriata anch'essa di terri– torii tedeschi in Europa e in Africa, di navi e locomo– the, _di capitali e imprese tedesche esistenti in paesi della sfera d'influenz.a francese; ma non si ·è accon– tentata di cosl vasta pxeda: essa è giunta a .questo grado di prepotenza, da imporre un'ipoteca sulla for– tuna privata dei Tedeschi: e, <lopo aver tolto ai vinti tanta par~ dei loro beni, li costringe a pagare per lungo ,tempo schiaccianti tributi S'Ulla parte loro ri– ma-sta. Non sazia di rovinare il loro presente, volle altresi distruggere il loro avvenire. A tale stato di cose i vinti si rossegneranno solo fin quando non si offrirà loro la possibilità di mu– tarlo. Molti Tedeschi hanno già perdonato all'Inghil• terra di-aver loro portato via colonie, flotta e imprese d'oltremare: ma ne ssuno di essi perdonerà mai alla Froncia la volon.tà di far lavorare nel fU'turo·a wm- taggio pro prio le g enera;Lioni 1,edesche. · . Per ima contraddizione irrimediabile avviene que– sto : ,che da un lato la F-i'ancia ha interesse a inde– bolire i vinti perchè non 'si ribellino agli a:spri patti conv-enuti; dall'altro ha interesse a rofforzarli, per– chè siano in grado di pagare gli ingentissimi tributi loro accollati. !\la quando un grande popolo, come è il tedesco, si consoli-da economicamente, erose.e anche in forza politica. Poichè delle due forme di rapina esercirbate dall'In– tesa (appropriazione dei beni territoriali ed econo– mici dei vinti, e imposizione di tributi), la prima fu opera specialmente <lell'lnghilterra, e la seconda del– la Francia, si comprende come a Lòndi:a più che a Parigi si ammetla l'eventuali_tà di bn.a revisione del trattato di Versailles: revisione limitata però agli impegni assunti dalla Germania per l'avvenixe, non _esl,es,aalle espropriazioni già compiu•te. Lo stesso John Maynard Keynes nel suo libro uar.Ja di re&trin– gere gli obblighi futuri del Reich, non di restituire alcnnchè di quanto gli fu tolto. L'Inghilterra, avendo conseguiti tutti i suoi fini di guerra., può 'desiderore che La Germania, ormai incapace di nuocerle, torni ad essere per lei un molto proficuo mercato: può favorire quella, liberazione della Germ,ania dai tributi impostile, senza la quale quella non può risorgere economicamente. Ma d'altra parte alla Gran· Bretta– gna può convenire il perp~tuarsi di un antagonismo franco-tedesco che assicuri a -lei l'egemonia; antago– nismo fatai-e alla rinascita della Germania. Appog– g.i,aindosia Londr~ contro Pati,gi, i Tedeschi rischia– no di spingel'e la Francia 0. una politica di distruzio– ne totale della Germania. Cosi la -situazione diplomatica si pl'esenta per i po– litici di Berlino estremamente imbrogliata. Non c'è dubbio per ò che f ra due nemici dovendosi scegliere il meno pel 'icolo.so , convenga :a,lla Germania tentiar di guamignarsi l'appog gio inglese, finchè la Francia non si disponga a una leale coop,eraizione con ~a RepU'bbli– ca tedesca. Tocca alla Francia l'esaminare se le giovi ·avere un vicino ridotto alla disperazione e pereiò procliv~ a tenta.re ogni mezzo per sottrarsi ,a,lla.mor– te. Tra Fr ancia e Inghilterro il -popolo tedesco è, per legge naturale, indotto a cerc:are la linea dì minore resistenza. lnoHre, questo popolo ha più dolorosa– me"te risentita la perdita di territorii europei, av– venuta a esclusivo v.anbaggio della Francia e della Polonia vassalla della Francia, che non quella delle regioni ,coloniali; e le centinaia di migliaia di Ted.e– .schi rimpati•iati dagli orribili campi francesi di con– ,centrazione e dagli internamenti africani hanno dif– fuso in Germania un larg,o odio çontro la Re.pubblica vicina. Oggi ci sono jn Germania molte ,persone favo– revoli a un riavvicinamento con l'Inghilterra, quasi nessuna favorevole a un rlavvicfnamenito con la Francia. C'è dunque qiolta strada da f are ,perchè Germania e· Francia si po·ssano accorda.re nel senso di una sin– cera e .attivà coHabor. azipne: .'m ,a · questa straicja si p-uo ancore per.correr.e. Lll. Francia' <leve persuadersi ·che . una. polilica di violenza sarebbe a lei stessa nociva e. aumenterebbe il disordine dell'Europa: non .deve trattare i Tedeschi come una razza ridotta in servitù, e priva di diritti politici e civili. P,erchè si crei un'Eu– ropa nuo~a e solidale, oooorre _che ognuno dei suoi memobri abbia diritto di go~er,~ dei fruiti d~I suo la– voro, pur r~stan,do intesò che taluno di quelli pos– segga certi privilegi, •frutto della vittoria, e pur re– stando ·ammesso che taluno di quelli debba la.vorare e pagare molto più del ,suo vicino. Sòlbanto a questo patto si eviterà che un gran numero di Tedeschi in– vochi d.a oriente un diluvio che sommerga la Gernw.– nia, purchè inabissi; ad· un tempo, i ·paesi dell'Intesa. • La « Storia romanzesca » forma l'argomento d,i uno, studio pubblicato nel fa scicolo d i settembre d~lla « Revue Mondiale ». Oggi prev.al ,e fra gli studiosi la ten<lenw a .contes1ai:e f atti, sin ora acoettati come certi,. della storia antica:. anzi, della storia• di ogni. tempo, a -cominciare dalle età preistoriche. L',espe– rienza che tutti facciamo dei mostruosi travisamenti che subiscono noci rocconto çlegli storici persino ,gli avvenimenti contemporanei, induoe i critioi a dubi· Lal'e dell'esattezza di quelli tramanda,tici dai croni~ti. a vagliare e raffrontare i dati,. a esaminare le possi– bilità, e talvolta a ricostruire su basi completamente div:erse gli eventi famosi delle epoche· remote. Questa ricostruzione è spesso estremamente ror:ruan– zesca, pone, il cercatore -di fronte ali '.imprevisto, al meraviglioso; gli permette di risuscitare uomini. e vicende lontane di molti mille_nnii, di rivivere in ere di leggenda e di mùovere con piasso sicuro attraverso mondi e civiltà s,comparse per sempre. Nulla, prr esempio, è più .'.lttraente dei lavorj dei do;Ui moderni. sul1'01igine, la durata e l'estensione del diluvio, di questo grande ca,taclisma d_a..cui -co– mincia la storia dei ·popoli europei. E provato che, contrariamente a quanto afferma la Scrittura,, il di– luvio non colpi tutta la terra ma so-ltanto l'Europa, l'Africa del nord e dell'ovest, e quella parte dell'A– ,merir,a che si stende a oriente delle Montagne Roc– ciose ,e dell,a Cordigliera delle Ande: in queste ultime regioni la. distruzione fu eosl completa, che i po.poli che l'abitaviàno non ebbero più storia. Ma a ponente cli quelle montagne ,americane, gli Inca.s del Perù e i Messicani degli Altipiapi e de!l:a,California non s.o.f• frirono del diluvio ; e i Cinesi e gli Indiani, i cui archivi ris,algono a un',antichità ben più alta d.! quella attribuita al diluvio, · non ne hanno ,alcuna treccia nelle loro tradizioni: gli Indiani soli ne serba-no co– me una vaga eco, - e vedremo perchè. Ecco dunque un primo. dato acqui,sito: ,che il feno– m,eno il quale sterminò gli esseri viventi su tanta parl,e del globo e cambiò il disegno geografico dei continenti, fu lii;nilato al bacino dell'AUantico. · , Quale fu· !,a causa del diluvio? Taluno fra i geologi suppose un lento abbassamento delle terre abitate: ma in tal caso le popolazioni avrebberq avuto il tempo di rifugiarsi, almeno parzialment,e,, sugli altipiani e sulle montagne. La biblioo pioggia 1i quaranta giorni non avrebbe potuto sommergere la ,terra sotto uno strato di acque cosi alto. Il di eosJ improvvi.s,a forma– zione da impedire ,:i. m9lta gente di cercare scampo sui luoghi elevati. Se si fosse trattato, come altri ar– gomenba·rono, di uno spostamento dell':a,sse terrestre, il Pacifico sarebbe stato seonvolto come l'Atfantico, mentr.e invece rimase tranquillo. Eliminate queste e altre ipotesi egualmente insostenibili, si propende oggi a fissare la causa del diluvio in un sollev.amento vulcanièo del fondo del mare ; le ,acque repentina– mente innalzate formarono un'onda sterminata che invase i continenti, e fu fermata s9ltanto dalle àltis• sime barriere naturali, cioè da un lato d:a,lle Alpi, dagli Urali. dal Caucaso, e dall'altro, dalla catena montuosa che attraversa nel senso della longitudine entrambe te Americhe. Cosi <1n -:larono di colpo sommerse le terre vicine all'Oceano: in poche ore ,!,a bella razza rossa, giunta "

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