Critica Sociale - anno XXX - n. 12 - 16-30 giugno 1920

r 178 CRITICA ~OQIALE hanno in~gn~l? un_ bel nulla_ alle cla_ssi dirigenli: '~labilire _la compromessa a_ulo~~tàd~jla classe bor~ Per esse la crisi. furiosa che s1 d1balle mlorno a noi . ghe~, .vmla dalla steS5!3 v1~to~ ia m1lttare, la qual_e 11011 è che un fallo di polizia, a ppena u n po' più gru- : ha_ s1g1llalo l'errore _e il, c1:1m111e d~lla guerra, _d_1- ve e cumplicato del solilo, che rich.ie~e, oltre 11s~- , moslrandone, C?n. g_h cflett1, la radicale assurdi la. !ilo e banale « strincrimenlo di fre ni», provvedi- Come !'on. G10hlt1 provvederà per far fronte alla menli energici di fin°anza. per assestar~ il bi_la!1ci_o · inipresa fav?!osa ? E' il _suo segreto. Ma non C?Sl dello Stato. Ma nulla di più. E 111 ques,l1term1111di: ,c;ela~oche g1a. n?n ~rarel1. L 'ì.10ll!-0 1 che fu_d~fimto venta necessaria la concordia nazionale, l'unione d1 , I ull1mo delle 1st1luz10111 monarch1cl;ie; commcia col tulti j parliti, I.a coo,perazione degl.i uomini di buona : proposi~o del1a res_taurazione dell'org~no preminente' volontà, il seppelli.menlo di tùLle le_ questi~mi _ch:e, d,ell'.or~m~rri~nto. liberale borghese: il Parlam~nto. possono « dividere », che possono ag1Lar,e_ ,gli a~'um1., ~gli .di.chiara· d1 ".oler rompere. col co~tu_me de)– Come per la guerra hanno fallo capo al p_1ùa!1ziano, I arb1tno _governativo, col z:eg1m~ ?t:l . decre~1- Boselli, così per la pace fando capo al .più giovane, leg~e. Egli vuo_ledare guaren!J.g1e grndiziane al c1t– Giolitti mettendolo al sommo di un nuovo . « Mini- Ladmo contro il prepolere' della legge che non è stero Nazionale» ! · legge.- Egli crede di esseré ancora in ·tempo a sai- - Giolitti salvaci ! Gio_litti, fa il miracolo ! vare il regime' rappresentativo con l'istituzione di· Qua1e ? ' grandi Commissioni parlamentari, tra _cui una per Il miracolo che la borghesia chiede all'on. G10- gli affari esteri, che integri l'abolizione assoluta del- lilli è di restituire subito al proletariato la buona l'art. 5 dello· St.atuto, nel senso di trasferire al Par- , volonlà tradizionale di ordine, di disciplina, di l&- lamento i diritti sovrani della pace e della guerra, voro: cessare dagli scioperi, che sono davver-o ro- e_· s~ncisca la radicalt: nullità di ogni Trattato inter– vinosi per tutti ; riprendere il ritmo del processo naz10nale non comumcato e non ratificato dalle Ca– produtlivo come_ al b_uon tempo prebellico ; consu-.. n:ere. In ?-stratt_o, lutto ciò è_ irreprensibile. Tullo n:are_ poco e qmetars1, so~messo e obbedienle, alla · ciò è ben ideai.o. E_, r:er tutt~ il_ tempo de_!trap_asso d1rez1one della cosa pubblica che la borghesia con-, e delle trasformaz10m dal regime del hberaltsmo t.inuerà con gli' stessi criteri prébellici, ammirata e, democratico al -1·-egimeIlei socialismo democratico, convinta della propria virtù ed intelligenza,. clie le 1 . può esstre d~_prendèrsi negli utili. Ma tùtto ciò può fiamme della gue:rra, 'che non si spengono, illumi-, essere a.nche m ritardo·. Il decreto-legge è certamen– nano di luce così S{>len?ida. Ristabilita in tal modo . te scellerato, ma si può garantire che le_d_ueCamère la calma e soppresso I elemento turbatore del sov- ·valgano a preparare con la -Yol~ta rap1d1tà la som– versivismo proletario, J.o Stato riprenderebbe le s~e 'ma delle provvidenze che reclama l'intre.cciarsi ver– funzioni, garanteqdo il ·tranquillo accumularsi della• · tiginoso dei bisogni? Non è da pensare .ad un ac– ricchezza nel giuoco vertiginoso dell'accaparramen- centr.amento legislativo che suppone. nuovi organi to esercitato ai danni di tutti col favore delle con- sovrani accant.o alle Camere, sia per legiferare su dìzioni di comune necessilà JasciaJ,e dalla guerra, determinate materie, sia per integrare con precetti che sono la carestia, l'infiltrazione monetaria carta- regolamentari le norme legislative massimali· san– cea, la speculazione accanita delle gqmdi Banche e · cite dal Parlamento ? In quest,o processo chi non dei grossi fornitori dello Stalo. · sente come la concorrenza tra gli -0rdini pofitici Il miracolo che la borghesia chiede all'on. Giolitti borghesi e quelli .proprii d-ell'azione diretta e della è di infondere ancora nel proletariato,, dopo le de- specifica rapprésentanza proletaria si accenderà più lusioni della guerra, il :rispetto e la fiducia yerso viva per i-o scredi~o in cui' è caduta la borghesia, la borghesia, che esso ha veduta « al lavoro» du- che si riflelte sui suoi organi?· La' ·crisi è crisi di rante questi anni e· che pe·rciò esso ha sperimentai- regime, e non di mero funzionamento. L'on .. GiòlitLi, mente· destituita, nell'animo suo, da classe dirigente.· ; che ·si. avanzà come il capo di una restituita unani-. Una sola, immane- industria la borghesia ha eser-· mità borghese, ferisce, con ciò solo•, il cpncetto d.el citata in questi anni - ·i:industria dello Stato, Io 1;ipristino e dell'incremento del classico parlamenta– sfruttamento dell'ingenuilà e ,della corruzione buro- Ti~mo, il. quale implica organiche contrapposizioni cratica. In virtù di questa industria prosperosissi- di partiti costituzionali e muore soffocato nella con– ma, in quattro anni; in un Paese fondamentalmente cordia coatta delle circostanze, che isola· il socia– agricolo, povero, di ;:iccumulazione naturalmente lismo e dà l'idea sensibile di una concentrazione lentissima,. come è !'Itali.a, dove, prima della ~uef- antiproletaria allo scopo di scongiurare le espiazioni .·a, al passaggio di un milionario per la strada la del dopo-guerra. · . gente si voltava indietro a mirare il mirabile per- · Sotto tale profilo, l'abbandono del disegno di una sonaggio, .si conta ora qualche centinaio di cento- inchiesta generale sulla guerra, insufficientemente milionarii e ,persino qualche mezzo miliardario ! sostituHa dal d_isegno di un'inchiesta finanziaria sul– Una folta plutocrazia è nata, che «diverte,>> il po- la guerra, ha una significazione innegaqilé, L'in- , polo col giocondo spettacolo del suo lusso, delle chiesta rompeva la unità borghese, tra i fautori e ' sue automobili, dei suoi gioielli, dei suoi quadri} .i ripudiatori dellç1 guerra. Ma la bor~hesia· non che l' « islruisce » coi suoi giornali veridici e au- .regge più lale distinzione. E quakhe rag10ne hanno steri, e Io «edifica» ·con le sue polerhiche, in' cui gli ultimi declinanti ,avversarii dell'ori. Giolitti, i na– si narrano le epopee delle Società per aziqni e ~éllfl zionalisti, .a dire che_ tanto essi sono. venuti a Ca– Banche. La concorrenza vittoriosa, travolgente, del- , nossa da lui, quanto egli-, Giolitti, da loro, accelr l'unica industria borghese, lo sfruttamento dello Sta- tando nell'ora dell;:i. risurrezione, di mettere una lo, ·ha tolto le ali ad ogni altra. Epperciò, dopo cin- grossa pietra sul fatto «guerra» e rinunziando a _ q~e anni di.« ~avor.o >'. 1 al c~pe~to. di, ogni. concor- -pre,ndere le moss~ dalla. mantequta . negazione di renza, non s1 cita dell mdustna italiana un prodotto quel fat4> per la ncostruz10ne. Se ciò,- dal punto d1 nuovo, o introdotto., di miglior uso o di miglior _vista borghese e parlamevtare, è necessario (e siamo corso·. di quelli stranieri ; non si seg-nala un miglio- disposii a riconoscerlo),· cotesta necessità è pretta– ramento importante degli apparecchi produttivi,-nul-. mente di classe e non placa neppure un ette dei cor– Ia insomma che mostri nella borghesia uno scrupolo rucci proletari, · in cui si sostanzia l'intuito della cli fierezza delli: proprie spe~ifiche ~unzioni di ?I.asse. classe oppressa, che quella politica della guerra, · Sopra le rume del duphce fallimento politico e ·connaturata alla borghesia, non è, non può essere sociale della guerra !'on. Giolitti, che la, guerra non dalla borghesia ripudiata, é che contrò di, essa non ha voluto, essenzialmente per intima disistima delle sta che l'indomita, distinta, separata e nemica, azio– a lui ben note virtù 'borghesi, l'on. 'Giolitti deve ri- ne socialista del proleta"riato_ mternazi~nale. BibliotecaGino·Sia-neo •

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